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Nato il [[25 marzo]] [[1874]] a Castelbolognese <ref>Castel Bolognese è stato anche il paese natale di [[Armando Borghi]], altro celebre anarchico italiano</ref>, '''Giovanni Forbicini''' è figlio dell'imbianchino Francesco Forbicini e di Maria Barbieri. A causa delle difficoltà economiche, quando Giovanni è ancora bambino, la famiglia si trasferisce a Roma in cerca di maggiori fortune. È proprio nella capitale che si svilupperà tutta la sua intensa attività politica. | Nato il [[25 marzo]] [[1874]] a Castelbolognese <ref>Castel Bolognese è stato anche il paese natale di [[Armando Borghi]], altro celebre anarchico italiano</ref>, '''Giovanni Forbicini''' è figlio dell'imbianchino Francesco Forbicini e di Maria Barbieri. A causa delle difficoltà economiche, quando Giovanni è ancora bambino, la famiglia si trasferisce a Roma in cerca di maggiori fortune. È proprio nella capitale che si svilupperà tutta la sua intensa attività politica. | ||
=== La vocazione anarchica === | === La vocazione anarchica === | ||
Noto con lo pseudonimo di "Forbice", a vent'anni è già conosciuto come uno dei fondatori dei circoli anarchici romani ''La Morte'' e ''Dinamite''. Schedato dagli organi di [[repressione]] dello [[Stato]] come "sovversivo", è tratto in arresto nel febbraio [[1894]] e poi liberato per insufficienza di prove. Nel maggio seguente è di nuovo arrestato per associazione a delinquere: lo accusano di aver partecipato ad un attentato, ma non essendoci prove a suo carico viene nuovamente prosciolto. Il [[31 agosto]] [[1894]], perseverando nelle intimidazioni, le [[autorità ]] propongono per lui il regime di domicilio coatto, che però mai sarà messo in atto. | Noto con lo pseudonimo di "Forbice", a vent'anni è già conosciuto come uno dei fondatori dei circoli anarchici romani ''La Morte'' e ''Dinamite''. Schedato dagli organi di [[repressione]] dello [[Stato]] come "sovversivo", è tratto in arresto nel febbraio [[1894]] e poi liberato per insufficienza di prove. Nel maggio seguente è di nuovo arrestato per associazione a delinquere: lo accusano di aver partecipato ad un attentato, ma non essendoci prove a suo carico viene nuovamente prosciolto. Il [[31 agosto]] [[1894]], perseverando nelle intimidazioni, le [[autorità]] propongono per lui il regime di domicilio coatto, che però mai sarà messo in atto. | ||
Congedato quasi immediatamente dopo la chiamata alle armi (dicembre [[1894]]), Forbicini riprende con vigore l'attività anarchica insieme ai compagni a lui ideologicamente più affini: [[Ciro Corradini]], [[Armando Acciarino]], [[Giuseppe Del Bravo]], [[Enrico Bartolini]] e [[Dante Lucchesi]]. Le persecuzioni politiche però non sono certo terminate, subito dopo l'attentato del [[1898]] alla Principessa d'Austria compiuto dall'anarchico [[Luigi Lucheni]], viene tratto in arresto assieme ad un gruppo di [[anarchici]] con l'accusa di concorso morale con l'omicidio. Si tratta di chiare accuse prive di fondamento e per questo tutti gli imputati saranno in breve assolti. Arrestato ancora una volta il [[7 agosto]] [[1900]] con la solita imputazione di associazione a delinquere, viene nuovamente rilasciato e posto in [[libertà ]] il [[24 ottobre]]. | Congedato quasi immediatamente dopo la chiamata alle armi (dicembre [[1894]]), Forbicini riprende con vigore l'attività anarchica insieme ai compagni a lui ideologicamente più affini: [[Ciro Corradini]], [[Armando Acciarino]], [[Giuseppe Del Bravo]], [[Enrico Bartolini]] e [[Dante Lucchesi]]. Le persecuzioni politiche però non sono certo terminate, subito dopo l'attentato del [[1898]] alla Principessa d'Austria compiuto dall'anarchico [[Luigi Lucheni]], viene tratto in arresto assieme ad un gruppo di [[anarchici]] con l'accusa di concorso morale con l'omicidio. Si tratta di chiare accuse prive di fondamento e per questo tutti gli imputati saranno in breve assolti. Arrestato ancora una volta il [[7 agosto]] [[1900]] con la solita imputazione di associazione a delinquere, viene nuovamente rilasciato e posto in [[libertà]] il [[24 ottobre]]. | ||
=== L'elezione alla Camera del Lavoro=== | === L'elezione alla Camera del Lavoro=== | ||
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In questo contesto Forbicini si trova ad essere un importante riferimento per i lavoratori, molto spesso già di loro vicini al pensiero [[anarco-socialismo|anarco-socialista]] e in ogni caso assai affini al [[movimento operaio]] legato al maggio [[1881]], quello passato alla storia per lo sviluppo di violenti scontri di piazza dopo un comizio di [[Amilcare Cipriani]]. A Roma, il [[15 febbraio]] [[1902]], durante un comizio sindacale a cui assistono più di 10000 operai, Forbicini illustra la linea d'azione intransigente ipotizzata dalla frangia libertaria, peraltro in antitesi a quella repubblicana e socialista, finalizzata allo [[sciopero generale]] ed al blocco di tutti i lavori pubblici in agenda nella capitale. La sua radicalità di pensiero è naturalmente osteggiata, principalmente attraverso l'uso di strumenti burocratici, formali e cavillosi, dalla parte più moderata del sindacato che non vede di buon occhio la sua attività tendente a relegare ai margini i [[sindacalista|sindacalisti]] burocrati e riformisti. Non a caso le agitazioni proposte dai libertari non sono dirette dalla CdL, ma da una commissione eletta dagli stessi disoccupati e formata principalmente da socialisti e [[anarchici]] (tra i quali Camerlengo e Diotallevi). | In questo contesto Forbicini si trova ad essere un importante riferimento per i lavoratori, molto spesso già di loro vicini al pensiero [[anarco-socialismo|anarco-socialista]] e in ogni caso assai affini al [[movimento operaio]] legato al maggio [[1881]], quello passato alla storia per lo sviluppo di violenti scontri di piazza dopo un comizio di [[Amilcare Cipriani]]. A Roma, il [[15 febbraio]] [[1902]], durante un comizio sindacale a cui assistono più di 10000 operai, Forbicini illustra la linea d'azione intransigente ipotizzata dalla frangia libertaria, peraltro in antitesi a quella repubblicana e socialista, finalizzata allo [[sciopero generale]] ed al blocco di tutti i lavori pubblici in agenda nella capitale. La sua radicalità di pensiero è naturalmente osteggiata, principalmente attraverso l'uso di strumenti burocratici, formali e cavillosi, dalla parte più moderata del sindacato che non vede di buon occhio la sua attività tendente a relegare ai margini i [[sindacalista|sindacalisti]] burocrati e riformisti. Non a caso le agitazioni proposte dai libertari non sono dirette dalla CdL, ma da una commissione eletta dagli stessi disoccupati e formata principalmente da socialisti e [[anarchici]] (tra i quali Camerlengo e Diotallevi). | ||
Il suo lavoro propagandistico, assai impetuoso e con continui richiami alla [[rivoluzione sociale]], assume un tale peso dal portare le [[autorità ]] atte alla repressione a segnalarlo ancora una volta come "sovversivo". Forbicini non è però persona che si intimorisce facilmente e nel [[1903]] partecipa a vari incontri e manifestazioni, come le conferenze di Forlì e Ravenna e la manifestazione del [[Il_Primo_Maggio|1º maggio]] in cui veniva commemorato il compagno [[Pietro Calcagno]]. Circa tre anni dopo, nel [[1906]], scrive e pubblicizza ''Le Quattro Forche di Chicago'', che gli costa una denuncia e una multa. Nel proseguo partecipa alle riuscite manifestazioni per festeggiare il ritorno dagli [[USA]] di [[Aristide Ceccarelli]]. | Il suo lavoro propagandistico, assai impetuoso e con continui richiami alla [[rivoluzione sociale]], assume un tale peso dal portare le [[autorità]] atte alla repressione a segnalarlo ancora una volta come "sovversivo". Forbicini non è però persona che si intimorisce facilmente e nel [[1903]] partecipa a vari incontri e manifestazioni, come le conferenze di Forlì e Ravenna e la manifestazione del [[Il_Primo_Maggio|1º maggio]] in cui veniva commemorato il compagno [[Pietro Calcagno]]. Circa tre anni dopo, nel [[1906]], scrive e pubblicizza ''Le Quattro Forche di Chicago'', che gli costa una denuncia e una multa. Nel proseguo partecipa alle riuscite manifestazioni per festeggiare il ritorno dagli [[USA]] di [[Aristide Ceccarelli]]. | ||
Forbicini contribuisce intensamente all'attività politica e propagandistica dell'epoca, la sua è un'azione volta alla denuncia della condizione di sfruttamento dei lavoratori, impoveriti dal "carovita", alla diffusione del pensiero [[antimilitarismo|antimilitarista]] e alla propaganda contro la [[colonialismo|guerra coloniale]] del [[1911]] in Libia. Queste sue posizioni lo avvicinano a quelle della [[FSAL]], anche se non è chiaro se egli sia stato tra i fondatori. | Forbicini contribuisce intensamente all'attività politica e propagandistica dell'epoca, la sua è un'azione volta alla denuncia della condizione di sfruttamento dei lavoratori, impoveriti dal "carovita", alla diffusione del pensiero [[antimilitarismo|antimilitarista]] e alla propaganda contro la [[colonialismo|guerra coloniale]] del [[1911]] in Libia. Queste sue posizioni lo avvicinano a quelle della [[FSAL]], anche se non è chiaro se egli sia stato tra i fondatori. | ||
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Abbracciato definitivamente il pensiero comunista-anarchico, nel novembre [[1920]] è membro del Consiglio Generale dell'[[Unione Anarchica Italiana]] (UAI), che aveva sostituito l'[[Unione Comunista Anarchica Italiana]], e della segreteria della Federazione Comunista Anarchica del Lazio. Quando gli squadristi fascisti iniziano a reprimere i movimenti di sinistra, Forbicini si impegna in un'intensa attività antifascista: insieme con [[Spartaco Stagnetti]], [[Temistocle Monticelli]] e [[Ettore Sottovia]] partecipa alla sottoscrizione «mezzo milione a Umanità Nova» per sostenere la ripresa delle attività del giornale anarchico «[[Umanità Nova]]» (riprenderanno il [[14 maggio]] [[1921]]). | Abbracciato definitivamente il pensiero comunista-anarchico, nel novembre [[1920]] è membro del Consiglio Generale dell'[[Unione Anarchica Italiana]] (UAI), che aveva sostituito l'[[Unione Comunista Anarchica Italiana]], e della segreteria della Federazione Comunista Anarchica del Lazio. Quando gli squadristi fascisti iniziano a reprimere i movimenti di sinistra, Forbicini si impegna in un'intensa attività antifascista: insieme con [[Spartaco Stagnetti]], [[Temistocle Monticelli]] e [[Ettore Sottovia]] partecipa alla sottoscrizione «mezzo milione a Umanità Nova» per sostenere la ripresa delle attività del giornale anarchico «[[Umanità Nova]]» (riprenderanno il [[14 maggio]] [[1921]]). | ||
Nel dicembre [[1922]] viene denunciato dalle [[autorità ]] per il suo impegno [[antifascismo|antifascista]]. Con lui altri celebri anarchici come [[Errico Malatesta]], [[Spartaco Stagnetti]], [[Ettore Sottovia]], [[Gigi Damiani]], [[Ernesto Diotallevi]], [[Luigi Fabbri]] e [[Cesare Ciciarelli]]. | Nel dicembre [[1922]] viene denunciato dalle [[autorità]] per il suo impegno [[antifascismo|antifascista]]. Con lui altri celebri anarchici come [[Errico Malatesta]], [[Spartaco Stagnetti]], [[Ettore Sottovia]], [[Gigi Damiani]], [[Ernesto Diotallevi]], [[Luigi Fabbri]] e [[Cesare Ciciarelli]]. | ||
Delegato degli [[anarco-comunismo|anarco-comunisti]] laziali, Forbicini è presente al [[Comitato di Difesa Proletaria]] di Roma, un «organismo unitario costituito ad hoc con l'intento di fronteggiare – principalmente sul terreno politico – l'avanzata squadristica» e alla manifestazione antifascista che sostanzialmente sancisce la formazione degli [[Arditi del Popolo]], in cui gli [[antifascismo|antifascisti]] sfilano con inquadramento militare ed organizzati in centurie. (È bene ricordare che gli [[Arditi del Popolo]] nascono da una scissione interna agli [[Arditi]]. Al loro interno vi militavano molti ex-combattenti della prima guerra mondiale, tra cui tanti anarchica. Il fine degli [[Arditi del Popolo]], la cui formalizzazione della nascita era stata messa in atto dall'anarchico [[Argo Secondari]] dopo la riunione all'orto botanico di Roma, era senza mezzi termini il contrasto sul piano militare dello [[Fascismo|squadrismo fascista]].) | Delegato degli [[anarco-comunismo|anarco-comunisti]] laziali, Forbicini è presente al [[Comitato di Difesa Proletaria]] di Roma, un «organismo unitario costituito ad hoc con l'intento di fronteggiare – principalmente sul terreno politico – l'avanzata squadristica» e alla manifestazione antifascista che sostanzialmente sancisce la formazione degli [[Arditi del Popolo]], in cui gli [[antifascismo|antifascisti]] sfilano con inquadramento militare ed organizzati in centurie. (È bene ricordare che gli [[Arditi del Popolo]] nascono da una scissione interna agli [[Arditi]]. Al loro interno vi militavano molti ex-combattenti della prima guerra mondiale, tra cui tanti anarchica. Il fine degli [[Arditi del Popolo]], la cui formalizzazione della nascita era stata messa in atto dall'anarchico [[Argo Secondari]] dopo la riunione all'orto botanico di Roma, era senza mezzi termini il contrasto sul piano militare dello [[Fascismo|squadrismo fascista]].) | ||
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=== Nel secondo dopoguerra: la ricostituzione del movimento anarchico === | === Nel secondo dopoguerra: la ricostituzione del movimento anarchico === | ||
Nel periodo seguente la Liberazione dal [[Nazionalsocialismo|nazifascismo]], Forbicini inaugura il circolo "[[Pietro Gori|P. Gori]]" di Piombino. Inoltre viene segnalato dalle [[autorità ]] come "sovversivo" vista anche la collaborazione alla fondazione della [[Federazione Comunista Libertaria]] (FCL), costituitasi nella capitale già a partire del [[1944]], a conferma che la sorveglianza non gli aveva impedito di rimanere politicamente attivo insieme a tanti altri militanti romani <ref>Una [http://www.castelbolognese.org/giovanniforbicini.htm Biografia di Forbicini] rivela che «è delegato per il Lazio (con R. Sacconi) al congresso di Carrara che vede la nascita della FAI», tuttavia il [http://www.federazioneanarchica.org/archivio/1945.html documento storico] della [[Federazione Anarchica Italiana|FAI]] non inserisce il suo nome tra i delegati laziali presenti allo storico convegno:<br /> | Nel periodo seguente la Liberazione dal [[Nazionalsocialismo|nazifascismo]], Forbicini inaugura il circolo "[[Pietro Gori|P. Gori]]" di Piombino. Inoltre viene segnalato dalle [[autorità]] come "sovversivo" vista anche la collaborazione alla fondazione della [[Federazione Comunista Libertaria]] (FCL), costituitasi nella capitale già a partire del [[1944]], a conferma che la sorveglianza non gli aveva impedito di rimanere politicamente attivo insieme a tanti altri militanti romani <ref>Una [http://www.castelbolognese.org/giovanniforbicini.htm Biografia di Forbicini] rivela che «è delegato per il Lazio (con R. Sacconi) al congresso di Carrara che vede la nascita della FAI», tuttavia il [http://www.federazioneanarchica.org/archivio/1945.html documento storico] della [[Federazione Anarchica Italiana|FAI]] non inserisce il suo nome tra i delegati laziali presenti allo storico convegno:<br /> | ||
«''Lazio: Federazione Comunista Libertaria Laziale (Renato Gentilezza, Pietro Rossi); Federazione Comunista Libertaria Romana (Adolfo Pesce); Gruppo "Spartaco" di Roma (Carlo Andreoni, Bruno Valeri, Edoardo Ballarini); Gruppo Anarchico "Pietro Gori" di Civitavecchia (Ivan Aiati)''».<br /> | «''Lazio: Federazione Comunista Libertaria Laziale (Renato Gentilezza, Pietro Rossi); Federazione Comunista Libertaria Romana (Adolfo Pesce); Gruppo "Spartaco" di Roma (Carlo Andreoni, Bruno Valeri, Edoardo Ballarini); Gruppo Anarchico "Pietro Gori" di Civitavecchia (Ivan Aiati)''».<br /> | ||
[[Anarcopedia]] ritiene ovviamente più attendibile lo storico documento della [[Federazione Anarchica Italiana]].</ref>. | [[Anarcopedia]] ritiene ovviamente più attendibile lo storico documento della [[Federazione Anarchica Italiana]].</ref>. |