Max Stirner: differenze tra le versioni

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Basilari, inoltre, saranno il suo [[nichilismo]] e il suo "individualismo assoluto" nel dar luogo, come si è già  detto, alla nascita di un indirizzo di pensiero filosofico quale l'[[esistenzialismo]], oltre che nello scandire quella differenza sostanziale tra il movimento libertario e altri approcci rivoluzionari di tipo autoritario. Coinvolse profondamente personaggi, tra i più diversi, quali S. [[Kierkegaard]], [[Bakunin|M. Bakunin]], [[Nietzsche|F. Nietzsche]], [[Kropotkin|P. Kropotkin]], [[Zo d'Axa]], S. G. Nečaev e [[Renzo Novatore|R. Novatore]]. Altrettanto coinvolgente nonché fonte d'ispirazione fu il suo libro nei confronti di molti di quei ribelli interiori, autori di atti d'insurrezione contro le istituzioni, divenuti cronaca ed entrati a far parte della storia e dell'immaginario collettivo che va dalla fine dell'Ottocento sino ai giorni nostri.
Basilari, inoltre, saranno il suo [[nichilismo]] e il suo "individualismo assoluto" nel dar luogo, come si è già  detto, alla nascita di un indirizzo di pensiero filosofico quale l'[[esistenzialismo]], oltre che nello scandire quella differenza sostanziale tra il movimento libertario e altri approcci rivoluzionari di tipo autoritario. Coinvolse profondamente personaggi, tra i più diversi, quali S. [[Kierkegaard]], [[Bakunin|M. Bakunin]], [[Nietzsche|F. Nietzsche]], [[Kropotkin|P. Kropotkin]], [[Zo d'Axa]], S. G. Nečaev e [[Renzo Novatore|R. Novatore]]. Altrettanto coinvolgente nonché fonte d'ispirazione fu il suo libro nei confronti di molti di quei ribelli interiori, autori di atti d'insurrezione contro le istituzioni, divenuti cronaca ed entrati a far parte della storia e dell'immaginario collettivo che va dalla fine dell'Ottocento sino ai giorni nostri.
Le sua influenza la possiamo trovare inoltre, nella [[letteratura]] (I. Turgenev, [[Fedor Dostoevsky|F. Dostoevsky]], [[Albert Camus|A. Camus]], [[George Orwell|G. Orwell]]) o in quei filoni cinematografici che vedono protagoniste le storie di giustizieri solitari (contraddittori) situati ai margini di una qualche società . Taluni gli attribuiscono inoltre, un ruolo di primo piano nell'avere favorito la nascita di alcuni fenomeni culturali e subculturali della seconda metà  del Novecento come, ad esempio, il Punk77 o gli Indiani Metropolitani.
Le sua influenza la possiamo trovare inoltre, nella [[letteratura]] (I. Turgenev, [[Fedor Dostoevsky|F. Dostoevsky]], [[Albert Camus|A. Camus]], [[George Orwell|G. Orwell]]) o in quei filoni cinematografici che vedono protagoniste le storie di giustizieri solitari (contraddittori) situati ai margini di una qualche società. Taluni gli attribuiscono inoltre, un ruolo di primo piano nell'avere favorito la nascita di alcuni fenomeni culturali e subculturali della seconda metà  del Novecento come, ad esempio, il Punk77 o gli Indiani Metropolitani.
: «Il borghese (...) disdegna ogni tipo di vita vagabonda. E ci sono anche i vagabondi dello spirito, ai quali la dimora degli avi appare troppo angusta e opprimente per potersene restare tranquilli in quello spazio ristretto: invece di mantenersi entro i limiti di un modo di pensare moderato e di prendere per verità  intoccabile ciò che a tanti dà  conforto e sicurezza, essi oltrepassano tutti i confini della tradizione e vagabondano in strane regioni del pensiero, sollevando critiche irriverenti e dubitando impudentemente di tutto, questi vagabondi stravaganti. Essi formano la classe degli instabili, degli irrequieti, dei mutevoli, cioè dei proletari, e vengono detti, quando manifestano la loro natura randagia, “teste inquiete”... Tutti questi tipi non hanno né una residenza stabile, né solidi interessi, né una vita tranquilla e rispettabile, né un reddito fisso ecc..; insomma la loro esistenza non poggia su alcuna base sicura ed essi appartengono perciò alla pericolosa categoria dei “singoli” e degli “isolati”, al pericoloso proletariato: sono “individui scalmanati”, che non offrono alcuna “garanzia” e “non hanno niente da perdere” e quindi niente da arrischiare.» (Max Stirner)
: «Il borghese (...) disdegna ogni tipo di vita vagabonda. E ci sono anche i vagabondi dello spirito, ai quali la dimora degli avi appare troppo angusta e opprimente per potersene restare tranquilli in quello spazio ristretto: invece di mantenersi entro i limiti di un modo di pensare moderato e di prendere per verità  intoccabile ciò che a tanti dà  conforto e sicurezza, essi oltrepassano tutti i confini della tradizione e vagabondano in strane regioni del pensiero, sollevando critiche irriverenti e dubitando impudentemente di tutto, questi vagabondi stravaganti. Essi formano la classe degli instabili, degli irrequieti, dei mutevoli, cioè dei proletari, e vengono detti, quando manifestano la loro natura randagia, “teste inquiete”... Tutti questi tipi non hanno né una residenza stabile, né solidi interessi, né una vita tranquilla e rispettabile, né un reddito fisso ecc..; insomma la loro esistenza non poggia su alcuna base sicura ed essi appartengono perciò alla pericolosa categoria dei “singoli” e degli “isolati”, al pericoloso proletariato: sono “individui scalmanati”, che non offrono alcuna “garanzia” e “non hanno niente da perdere” e quindi niente da arrischiare.» (Max Stirner)
[[Image:Nietzsche.jpg|thumb|[[Friedrich Nietzsche]]]]
[[Image:Nietzsche.jpg|thumb|[[Friedrich Nietzsche]]]]
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È importante tuttavia far notare quanto egli abbia anche proposto una visione atomistica che è in qualche modo in antitesi con la sua stessa esposizione storiografica olistica. L'unico nasce dal nulla e nel nulla muore. Il percorso della storia perciò da lui dipinto, ed il metodo interpretativo scelto per tracciarne gli sviluppi, sono in qualche modo ancora legati ad una concezione platonica o [[Hegel|hegeliana]] che si distacca fortemente, da un punto di vista razionale, dal [[nichilismo]] "radicale" di cui Stirner stesso è il fautore. La [[rivolta]] individuale non può abbracciare nulla che le sia estraneo e, conseguentemente, non c'è prova scientifica alcuna del fatto che essa debba necessariamente condurre verso una direzione ben precisa da un punto di vista sociale. La profezia "liberassociazionista" cara agli utopisti libertari e ai materialisti [[marxismo|marxisti]] è un qualcosa che ancora pone il [[nichilismo]] e l'[[individualismo]] assoluti al di fuori di una concezione rivoluzionaria che miri a plasmare la società  sino a distruggerla. Il solipsismo tende piuttosto a far coincidere la materia stessa con le esigenze materiali di cui l'individuo necessita, senza che gli si richieda o imponga di intraprendere alcun percorso prestabilito.  
È importante tuttavia far notare quanto egli abbia anche proposto una visione atomistica che è in qualche modo in antitesi con la sua stessa esposizione storiografica olistica. L'unico nasce dal nulla e nel nulla muore. Il percorso della storia perciò da lui dipinto, ed il metodo interpretativo scelto per tracciarne gli sviluppi, sono in qualche modo ancora legati ad una concezione platonica o [[Hegel|hegeliana]] che si distacca fortemente, da un punto di vista razionale, dal [[nichilismo]] "radicale" di cui Stirner stesso è il fautore. La [[rivolta]] individuale non può abbracciare nulla che le sia estraneo e, conseguentemente, non c'è prova scientifica alcuna del fatto che essa debba necessariamente condurre verso una direzione ben precisa da un punto di vista sociale. La profezia "liberassociazionista" cara agli utopisti libertari e ai materialisti [[marxismo|marxisti]] è un qualcosa che ancora pone il [[nichilismo]] e l'[[individualismo]] assoluti al di fuori di una concezione rivoluzionaria che miri a plasmare la società  sino a distruggerla. Il solipsismo tende piuttosto a far coincidere la materia stessa con le esigenze materiali di cui l'individuo necessita, senza che gli si richieda o imponga di intraprendere alcun percorso prestabilito.  


Fintanto che una visione [[scientismo|scientista]] della politica non sarà  stata sostituita da una metodo scientifico in grado, non tanto di predire il futuro e quindi di fornire ad ogni individualità  la possibilità  di essere spontaneamente incentivata a direzionarsi nel modo più pratico e privo di pregiudizi, ma di adottare un metodo [[epistemologia|epistemologico]] di indagine a spizzico (K. Popper), più onesto sul piano sociologico, basato su presupposti prescientifici, forniti dall'esperienza empirica, "l'unico" sarà  destinato ad essere il creatore sprovveduto, in balia di un deserto esistenziale che reca tanta gioia quanto dolore poiché, idealmente orientato e pessimisticamente disorientato, a seconda degli sviluppi dati dalle evoluzioni in campo sociale a cui egli prenderà  parte. Da un lato la [[libertà ]] totale sul piano individuale si rivelerà  chimerica, dall'altro il suo coincidere o esser parallela a quella altrui potrebbe rivelarsi, altrettanto, un malinteso [[utopia|utopistico]] che potrebbe condurre a ottenere risultati inaspettati e in antitesi con la sfrenata [[libertà ]] esistenziale, di cui il nomade spirituale in questione non rimarrebbe che un triste apologeta. Sebbene l'onestà  intellettuale di Stirner lo porti a non rivendicare alcuna pretesa di validità  assoluta per quanto riguarda la sua tesi sull'evoluzione umana, è altrettanto vero che ciò non può comunque non influenzare il lettore e al contempo non essere scaturita da un'influenza alla quale Stirner stesso è soggetto. Liberarsi della coscienza morale, è un fine che si rivela inarrivabile in quanto essa scaturirebbe o, comunque, sarebbe contingente al nostro grado sociale e quindi relativa, ma mai distruttibile. Il compromesso è quindi da ricercare proprio appellandosi all'innegabile unicità  del modulo sociale che è l'individuo stesso, modulo spogliato di qualsiasi legame che lo vincoli a un'unità  famigliare che costituisca il mattone con cui è strutturata materialmente la società  (sala) nella quale viviamo. Amare, per Stirner, significa amare le proprie voglie e saper distinguere queste dai desideri e da ogni forma di volontà . L'unico è pronto a tutto pur di manifestarsi e non ha amore che per il presente godimento di se stesso. La distinzione che vien fatta fra voglia e volontà  è un primo passo verso quella direzione che porterà  alla nascita della psicoanalisi. Iter speculativo in cui [[Nietzsche]] rappresenta un anello di congiunzione fra Stirner e Freud.
Fintanto che una visione [[scientismo|scientista]] della politica non sarà  stata sostituita da una metodo scientifico in grado, non tanto di predire il futuro e quindi di fornire ad ogni individualità  la possibilità  di essere spontaneamente incentivata a direzionarsi nel modo più pratico e privo di pregiudizi, ma di adottare un metodo [[epistemologia|epistemologico]] di indagine a spizzico (K. Popper), più onesto sul piano sociologico, basato su presupposti prescientifici, forniti dall'esperienza empirica, "l'unico" sarà  destinato ad essere il creatore sprovveduto, in balia di un deserto esistenziale che reca tanta gioia quanto dolore poiché, idealmente orientato e pessimisticamente disorientato, a seconda degli sviluppi dati dalle evoluzioni in campo sociale a cui egli prenderà  parte. Da un lato la [[libertà ]] totale sul piano individuale si rivelerà  chimerica, dall'altro il suo coincidere o esser parallela a quella altrui potrebbe rivelarsi, altrettanto, un malinteso [[utopia|utopistico]] che potrebbe condurre a ottenere risultati inaspettati e in antitesi con la sfrenata [[libertà ]] esistenziale, di cui il nomade spirituale in questione non rimarrebbe che un triste apologeta. Sebbene l'onestà  intellettuale di Stirner lo porti a non rivendicare alcuna pretesa di validità  assoluta per quanto riguarda la sua tesi sull'evoluzione umana, è altrettanto vero che ciò non può comunque non influenzare il lettore e al contempo non essere scaturita da un'influenza alla quale Stirner stesso è soggetto. Liberarsi della coscienza morale, è un fine che si rivela inarrivabile in quanto essa scaturirebbe o, comunque, sarebbe contingente al nostro grado sociale e quindi relativa, ma mai distruttibile. Il compromesso è quindi da ricercare proprio appellandosi all'innegabile unicità  del modulo sociale che è l'individuo stesso, modulo spogliato di qualsiasi legame che lo vincoli a un'unità  famigliare che costituisca il mattone con cui è strutturata materialmente la società  (sala) nella quale viviamo. Amare, per Stirner, significa amare le proprie voglie e saper distinguere queste dai desideri e da ogni forma di volontà. L'unico è pronto a tutto pur di manifestarsi e non ha amore che per il presente godimento di se stesso. La distinzione che vien fatta fra voglia e volontà  è un primo passo verso quella direzione che porterà  alla nascita della psicoanalisi. Iter speculativo in cui [[Nietzsche]] rappresenta un anello di congiunzione fra Stirner e Freud.


== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
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