Dio e lo Stato (scritti scelti di Michail Bakunin): differenze tra le versioni

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La rivolta è molto più facile contro lo Stato perché c'è nella natura stessa di esso qualcosa che spinge alla rivolta. Lo Stato è l'autorità, è la forza, è l'ostentazione e l'esaltazione della forza.
La rivolta è molto più facile contro lo Stato perché c'è nella natura stessa di esso qualcosa che spinge alla rivolta. Lo Stato è l'autorità, è la forza, è l'ostentazione e l'esaltazione della forza.
Esso non si insinua dolcemente, né cerca di trasformare: e tutte le volte che esso tenta di farlo, lo fa con grande sgarbataggine, giacché la sua natura non è quella di persuadere, ma d'imporsi, di usare violenza, e vana risulta la preoccupazione di mascherare la sua essenza sia di manomissore legale della volontà  degli uomini e sia di negatore permanente della loro libertà .
Esso non si insinua dolcemente, né cerca di trasformare: e tutte le volte che esso tenta di farlo, lo fa con grande sgarbataggine, giacché la sua natura non è quella di persuadere, ma d'imporsi, di usare violenza, e vana risulta la preoccupazione di mascherare la sua essenza sia di manomissore legale della volontà  degli uomini e sia di negatore permanente della loro libertà .
Anche quando comanda il bene, esso lo deprime e lo guasta, appunto perché lo impone e perché ogni imposizione provoca e suscita le legittime ribellioni della libertà ; e perché il bene quando viene imposto, dal punto di vista della vera morale umana e non già  divina, diventa il male.
Anche quando comanda il bene, esso lo deprime e lo guasta, appunto perché lo impone e perché ogni imposizione provoca e suscita le legittime ribellioni della libertà; e perché il bene quando viene imposto, dal punto di vista della vera morale umana e non già  divina, diventa il male.
La libertà, la moralità  e la dignità  umana sono tali solo in quanto l'uomo fa il bene non perché gli viene imposto, ma perché lo sente, perché lo vuole, perché lo desidera.
La libertà, la moralità  e la dignità  umana sono tali solo in quanto l'uomo fa il bene non perché gli viene imposto, ma perché lo sente, perché lo vuole, perché lo desidera.
La società, invece, non viene imposta formalmente, ufficialmente, autoritariamente, ma s'impone naturalmente ed è appunto per questo motivo che la sua azione sull'individuo è incomparabilmente più potente di quella dello Stato. Essa crea e forma tutti gli individui che nascono e si sviluppano nel suo seno. Essa travasa nei singoli, dal primo giorno della nascita fino a quello della loro morte, tutta la sua natura materiale, intellettuale e morale, e s'individualizza, per così dire, in ciascuno di essi.
La società, invece, non viene imposta formalmente, ufficialmente, autoritariamente, ma s'impone naturalmente ed è appunto per questo motivo che la sua azione sull'individuo è incomparabilmente più potente di quella dello Stato. Essa crea e forma tutti gli individui che nascono e si sviluppano nel suo seno. Essa travasa nei singoli, dal primo giorno della nascita fino a quello della loro morte, tutta la sua natura materiale, intellettuale e morale, e s'individualizza, per così dire, in ciascuno di essi.
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Inoltre, a causa dell'organizzazione relativamente superiore del cervello umano, ogni uomo, nascendo, possiede d'altronde gradi diversi, non di idee e di sentimenti innati come pretendono gli idealisti, ma di capacità, sia materiale che formale, di sentire, di parlare e di volere.
Inoltre, a causa dell'organizzazione relativamente superiore del cervello umano, ogni uomo, nascendo, possiede d'altronde gradi diversi, non di idee e di sentimenti innati come pretendono gli idealisti, ma di capacità, sia materiale che formale, di sentire, di parlare e di volere.
L'uomo porta con se soltanto la facoltà  di formare e di sviluppare le idee, nonché, per come dirò, un potere di attività  del tutto formale, senza alcun contenuto. Ed è precisamente la società  che dà  a questa sua attività  il primo contenuto.
L'uomo porta con se soltanto la facoltà  di formare e di sviluppare le idee, nonché, per come dirò, un potere di attività  del tutto formale, senza alcun contenuto. Ed è precisamente la società  che dà  a questa sua attività  il primo contenuto.
Non è questa la sede più opportuna per ricercare come si siano formate le prime cognizioni e le prime idee, la maggior parte delle quali furono naturalmente assai false nelle società  primitive. Tutto ciò che possiamo dire con piena certezza è che esse non sono state generate isolatamente, spontaneamente dalla mente miracolosamente illuminata di individui ispirati, bensì dal lavoro collettivo, il più delle volte impercettibile, della mente di tutti gli individui che appartennero a quelle società ; di quelle idee gli individui più ragguardevoli, gli uomini di genio, han potuto dare soltanto la più fedele o la più fortunata espressione, in quanto gli uomini di genio, hanno fatto sempre come Molière, cioè “hanno preso il loro bene dovunque essi lo trovassero”.
Non è questa la sede più opportuna per ricercare come si siano formate le prime cognizioni e le prime idee, la maggior parte delle quali furono naturalmente assai false nelle società  primitive. Tutto ciò che possiamo dire con piena certezza è che esse non sono state generate isolatamente, spontaneamente dalla mente miracolosamente illuminata di individui ispirati, bensì dal lavoro collettivo, il più delle volte impercettibile, della mente di tutti gli individui che appartennero a quelle società; di quelle idee gli individui più ragguardevoli, gli uomini di genio, han potuto dare soltanto la più fedele o la più fortunata espressione, in quanto gli uomini di genio, hanno fatto sempre come Molière, cioè “hanno preso il loro bene dovunque essi lo trovassero”.
È quindi il lavoro collettivo delle società  primitive che ha creato le prime idee. Dapprima, queste idee furono soltanto semplici constatazioni, naturalmente assai imperfette, dei fatti naturali e sociali, e deduzioni ancor meno esatte derivate da quei fatti. Tale fu l'inizio di tutte le rappresentazioni, immaginazioni e pensieri umani.
È quindi il lavoro collettivo delle società  primitive che ha creato le prime idee. Dapprima, queste idee furono soltanto semplici constatazioni, naturalmente assai imperfette, dei fatti naturali e sociali, e deduzioni ancor meno esatte derivate da quei fatti. Tale fu l'inizio di tutte le rappresentazioni, immaginazioni e pensieri umani.


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Avviene così che ogni nuova generazione se ne compenetra sin dalla più tenera infanzia e che, quando perviene all'età  virile, in cui inizia precisamente l'elaborazione del proprio pensiero, necessariamente accompagnata da una nuova critica, questa novella generazione, trova in se stessa, oltre che nella società  che la circonda, tutto un mondo di pensieri o di rappresentazioni consolidate, che le servono di punto di partenza e che le danno in certo qual modo la prima sostanza o il materiale per il proprio lavoro intellettuale e morale. Di questo tipo sono le immaginazioni tradizionali e comuni che i metafisici, ingannati dal mondo del tutto insensibile ed impercettibile con cui, provenendo dal di fuori, esse penetrano e s'imprimono nel cervello dei bambini, ancor prima che siano pervenuti alla coscienza di se stessi, chiamano falsamente idee innate.
Avviene così che ogni nuova generazione se ne compenetra sin dalla più tenera infanzia e che, quando perviene all'età  virile, in cui inizia precisamente l'elaborazione del proprio pensiero, necessariamente accompagnata da una nuova critica, questa novella generazione, trova in se stessa, oltre che nella società  che la circonda, tutto un mondo di pensieri o di rappresentazioni consolidate, che le servono di punto di partenza e che le danno in certo qual modo la prima sostanza o il materiale per il proprio lavoro intellettuale e morale. Di questo tipo sono le immaginazioni tradizionali e comuni che i metafisici, ingannati dal mondo del tutto insensibile ed impercettibile con cui, provenendo dal di fuori, esse penetrano e s'imprimono nel cervello dei bambini, ancor prima che siano pervenuti alla coscienza di se stessi, chiamano falsamente idee innate.
Tali sono le idee generali od astratte sulla divinità  e sull'anima, idee completamente assurde, ma inevitabili, fatali nello sviluppo storico dello spirito umano il quale, pervenendo soltanto molto lentamente ed attraverso i secoli alla conoscenza razionale e critica di se e delle proprie manifestazioni, parte sempre dall'assurdo per giungere alla verità  e dalla schiavitù per conquistare la libertà ; idee approvate dall'ignoranza generale e dalla stupidità  dei secoli, oltre che dall'interesse ben calcolato delle classi privilegiate, al punto che, ancora attualmente, non ci si saprebbe pronunciare apertamente e con un linguaggio contro di esse, senza provocare lo sdegno di una notevole parte delle masse popolari e senza correre il pericolo di essere lapidati dall'ipocrisia borghese.
Tali sono le idee generali od astratte sulla divinità  e sull'anima, idee completamente assurde, ma inevitabili, fatali nello sviluppo storico dello spirito umano il quale, pervenendo soltanto molto lentamente ed attraverso i secoli alla conoscenza razionale e critica di se e delle proprie manifestazioni, parte sempre dall'assurdo per giungere alla verità  e dalla schiavitù per conquistare la libertà; idee approvate dall'ignoranza generale e dalla stupidità  dei secoli, oltre che dall'interesse ben calcolato delle classi privilegiate, al punto che, ancora attualmente, non ci si saprebbe pronunciare apertamente e con un linguaggio contro di esse, senza provocare lo sdegno di una notevole parte delle masse popolari e senza correre il pericolo di essere lapidati dall'ipocrisia borghese.


Oltre a queste idee del tutto astratte, con le quali è sempre in contatto molto stretto, perché le trova nella società, l'adolescente, in conseguenza dell'influenza assai massiccia esercitata da quest'ultima sulla sua infanzia, trova in se stesso anche una quantità  di altre rappresentazioni od idee molto più determinate e che riguardano più da vicino la vita reale e l'esistenza quotidiana dell'uomo.
Oltre a queste idee del tutto astratte, con le quali è sempre in contatto molto stretto, perché le trova nella società, l'adolescente, in conseguenza dell'influenza assai massiccia esercitata da quest'ultima sulla sua infanzia, trova in se stesso anche una quantità  di altre rappresentazioni od idee molto più determinate e che riguardano più da vicino la vita reale e l'esistenza quotidiana dell'uomo.
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