Il movimento anarchico in Argentina: differenze tra le versioni

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All'inizio del '900 si sviluppò l'idea di riunire i vari [[sindacalismo|sindacati]] (anche non anarchici) in un'unica federazione denominata "[[Federacion regional obrera]]" (FOA), che però formalmente si costituì solo nel [[1901]]. In essa convivevano socialisti e anarchici, ma la “pace” durò poco: nel [[1903]] i socialisti crearono l'[[Unión General de Trabajadores]] (UGT); nel [[1904]] gli [[:Categoria:Anarchici argentini|anarchici]] diedero vita alla [[Federación Obrera Regional Argentina]] ('''FORA'''), che ebbe un ruolo fondamentale nella storia dell'[[anarchismo]] (e del [[sindacalismo]]) argentino. La FORA non si definì, né mai si definirà , [[sindacalismo|organizzazione sindacale]], quanto un'«organizzazione operaia anarchica». Non a caso i gruppi della [[FORA]] raramente hanno portato la denominazione di "sindacato", utilizzando invece quella di "società ", "unione", ecc.  
All'inizio del '900 si sviluppò l'idea di riunire i vari [[sindacalismo|sindacati]] (anche non anarchici) in un'unica federazione denominata "[[Federacion regional obrera]]" (FOA), che però formalmente si costituì solo nel [[1901]]. In essa convivevano socialisti e anarchici, ma la “pace” durò poco: nel [[1903]] i socialisti crearono l'[[Unión General de Trabajadores]] (UGT); nel [[1904]] gli [[:Categoria:Anarchici argentini|anarchici]] diedero vita alla [[Federación Obrera Regional Argentina]] ('''FORA'''), che ebbe un ruolo fondamentale nella storia dell'[[anarchismo]] (e del [[sindacalismo]]) argentino. La FORA non si definì, né mai si definirà, [[sindacalismo|organizzazione sindacale]], quanto un'«organizzazione operaia anarchica». Non a caso i gruppi della [[FORA]] raramente hanno portato la denominazione di "sindacato", utilizzando invece quella di "società ", "unione", ecc.  


Nel [[1905]], in occasione del suo '''V Congresso''', la FORA stabilì la sua adesione ai principi del [[anarco-comunismo|comunismo anarchico]], anche se continuò a mantenere al suo interno delle correnti ideologiche non propriamente anarchiche. Infatti, nel [[1915]], il IX Congreso della [[FORA]], decise di eliminare dal suo statuto ogni riferimento al [[anarchismo|pensiero anarchico]], producendo una rottura che determinò la nascita di due FORA distinte:
Nel [[1905]], in occasione del suo '''V Congresso''', la FORA stabilì la sua adesione ai principi del [[anarco-comunismo|comunismo anarchico]], anche se continuò a mantenere al suo interno delle correnti ideologiche non propriamente anarchiche. Infatti, nel [[1915]], il IX Congreso della [[FORA]], decise di eliminare dal suo statuto ogni riferimento al [[anarchismo|pensiero anarchico]], producendo una rottura che determinò la nascita di due FORA distinte:
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[[File:Graciela Alberti.jpg|200px|left|thumb|[[Graciela Alberti]], fotografata da un compagno di detenzione durante la sua prigionia clandestina.]]
[[File:Graciela Alberti.jpg|200px|left|thumb|[[Graciela Alberti]], fotografata da un compagno di detenzione durante la sua prigionia clandestina.]]
Dopo il colpo di [[Stato]] militare del [[24 marzo]] [[1976]], guidato dai militari Emilio Eduardo Massera, Jorge Rafael Videla e Orlando Ramón Agosti, il [[movimento anarchico]] argentino subì una serie di attacchi durissimi volti a disarticolare la sua strutturazione. È comprovato che negli anni '76 e '77 [[organizzazioni anarchiche|gruppi anarchici]] permasero in attività  nelle fabbriche delle grandi città , in particolare a Buenos Aires. Proprio la capitale, che mal si prestava alle retate militari contro i dissidenti di sinistra, fu paradossalmente la città  più sicura, o comunque quella dove vi erano maggiori possibilità  di sfuggire alla [[repressione]], e per questo molti libertari scelsero di trasferirsi proprio là .
Dopo il colpo di [[Stato]] militare del [[24 marzo]] [[1976]], guidato dai militari Emilio Eduardo Massera, Jorge Rafael Videla e Orlando Ramón Agosti, il [[movimento anarchico]] argentino subì una serie di attacchi durissimi volti a disarticolare la sua strutturazione. È comprovato che negli anni '76 e '77 [[organizzazioni anarchiche|gruppi anarchici]] permasero in attività  nelle fabbriche delle grandi città, in particolare a Buenos Aires. Proprio la capitale, che mal si prestava alle retate militari contro i dissidenti di sinistra, fu paradossalmente la città  più sicura, o comunque quella dove vi erano maggiori possibilità  di sfuggire alla [[repressione]], e per questo molti libertari scelsero di trasferirsi proprio là .


Alla fine del [[1977]] la sede di Alpargatas di Florencio Varela fu occupata da operai e [[:Categoria:Sindacalisti|sindacalisti]] di [[Resistencia Libertaria]], ma dopo il pesante intervento dell'esercito la fabbrica fu liberata, alcuni occupanti furono arrestati e si aggiunsero alla lunga lista dei ''[[desaparecidos]]''.<ref>I desaparecidos furono il prodotto finale della cosiddetta [http://it.wikipedia.org/wiki/Operazione_Condor#Attuazione_nei_vari_stati Operazione Condor], un piano guidato dagli [[USA]] contro gli ambienti [[anti-capitalismo|anticapitalistici]] ed attuato in diversi paesi del Sudamerica (Cile, Argentina, Bolivia, Brasile, Perù, Paraguay e Uruguay.). In [[Uruguay]] numerosi furono gli anarchici arrestati, torturati e poi fatti scomparire: [[Elena Quinteros]], [[Roger Julien]], [[Victoria Grisonas]], [[Alberto Mechoso Méndez]]...</ref>
Alla fine del [[1977]] la sede di Alpargatas di Florencio Varela fu occupata da operai e [[:Categoria:Sindacalisti|sindacalisti]] di [[Resistencia Libertaria]], ma dopo il pesante intervento dell'esercito la fabbrica fu liberata, alcuni occupanti furono arrestati e si aggiunsero alla lunga lista dei ''[[desaparecidos]]''.<ref>I desaparecidos furono il prodotto finale della cosiddetta [http://it.wikipedia.org/wiki/Operazione_Condor#Attuazione_nei_vari_stati Operazione Condor], un piano guidato dagli [[USA]] contro gli ambienti [[anti-capitalismo|anticapitalistici]] ed attuato in diversi paesi del Sudamerica (Cile, Argentina, Bolivia, Brasile, Perù, Paraguay e Uruguay.). In [[Uruguay]] numerosi furono gli anarchici arrestati, torturati e poi fatti scomparire: [[Elena Quinteros]], [[Roger Julien]], [[Victoria Grisonas]], [[Alberto Mechoso Méndez]]...</ref>


[[Resistencia Libertaria]], seppur con le comprensibili difficoltà , riuscì a dotarsi di un "braccio" politico e uno militare, attraverso i quali provò, nei primi due anni, a mettere in piedi una forma di resistenza alla dittatura. L'organizzazione poté contare dal [[1976]] al [[1978]] su un centinaio di membri attivi (oltre a innumerevoli simpatizzanti), alcuni dai quali confluiti dalla '''LAC''' ([[Linea Anarco-Comunista]]), che svolsero attività  politiche e militari clandestine:
[[Resistencia Libertaria]], seppur con le comprensibili difficoltà, riuscì a dotarsi di un "braccio" politico e uno militare, attraverso i quali provò, nei primi due anni, a mettere in piedi una forma di resistenza alla dittatura. L'organizzazione poté contare dal [[1976]] al [[1978]] su un centinaio di membri attivi (oltre a innumerevoli simpatizzanti), alcuni dai quali confluiti dalla '''LAC''' ([[Linea Anarco-Comunista]]), che svolsero attività  politiche e militari clandestine:


: «... l'attività  aveva un carattere ancor più clandestino. La nostra militanza era incentrata nelle riunioni, discussioni, elaborazione di documenti, materiali e creazione di relazioni con gli altri gruppi. Le relazioni erano molto ardue, difficili e complicate per la repressione. Per esempio se perdevi il contatto con un compagno, potevano trascorrere mesi prima di recuperarlo. Immagina l'enorme quantità  di misure di sicurezza che bisognava prendere. Fondamentalmente lavorammo per conservare i gruppi che avevamo nel fronte sindacale, così come nei fronti studentesco e di quartiere [...](l'ala militare, '''N.d.R''') era il nucleo più piccolo dell'organizzazione. Non necessariamente era costituito dai compagni più grandi, più provati dell'organizzazione –non c'erano regole sotto questo punto di vista – ma certo i compagni con più esperienza finivano per militare in questo fronte. Tra questi compagni si trovavano i più conosciuti, quelli che si erano esposti pubblicamente e che rischiavano l'arresto.[[File:Cappelletti1.jpg|thumb|200 px|[[Ángel Cappelletti]], filosofo, storico ed anarchico d'Argentina]] In altre parole i loro nomi erano caduti nelle mani della repressione ed allora non potevano più agire nei progetti visibili.» (Estratto da [http://www.newformulation.org/3morselopez-italian.htm Resistencia Libertaria. L'opposizione armata anarchica all'ultima dittatura argentina]).
: «... l'attività  aveva un carattere ancor più clandestino. La nostra militanza era incentrata nelle riunioni, discussioni, elaborazione di documenti, materiali e creazione di relazioni con gli altri gruppi. Le relazioni erano molto ardue, difficili e complicate per la repressione. Per esempio se perdevi il contatto con un compagno, potevano trascorrere mesi prima di recuperarlo. Immagina l'enorme quantità  di misure di sicurezza che bisognava prendere. Fondamentalmente lavorammo per conservare i gruppi che avevamo nel fronte sindacale, così come nei fronti studentesco e di quartiere [...](l'ala militare, '''N.d.R''') era il nucleo più piccolo dell'organizzazione. Non necessariamente era costituito dai compagni più grandi, più provati dell'organizzazione –non c'erano regole sotto questo punto di vista – ma certo i compagni con più esperienza finivano per militare in questo fronte. Tra questi compagni si trovavano i più conosciuti, quelli che si erano esposti pubblicamente e che rischiavano l'arresto.[[File:Cappelletti1.jpg|thumb|200 px|[[Ángel Cappelletti]], filosofo, storico ed anarchico d'Argentina]] In altre parole i loro nomi erano caduti nelle mani della repressione ed allora non potevano più agire nei progetti visibili.» (Estratto da [http://www.newformulation.org/3morselopez-italian.htm Resistencia Libertaria. L'opposizione armata anarchica all'ultima dittatura argentina]).
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