Traffico di droga: differenze tra le versioni

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Il traffico di droga ebbe sino ad allora i paesi asiatici come centro nevralgico, ma in seguito, a partire dagli anni '30, furono le mafie siciliane, italiane ed italo-americane a controllare il narcotraffico. Nei primi anni settanta un'operazione poliziesca denominata ''French Connection'', portò all'arresto di numerosi malavitosi corsi ed americani e alla scoperta di raffinerie di eroina nella zona di Marsiglia.  Con ''French Connection'' si indicava l'insieme dei malavitosi francesi (principalmente corsi) specializzati nel traffico di eroina da Marsiglia agli [[Stati Uniti]] e la cui attività  raggiunse l'apice negli anni cinquanta e sessanta. I francesi rifornirono la mafia italo-americana, in particolare la famiglia mafiosa Lucchese e il boss Lucky Luciano.
Il traffico di droga ebbe sino ad allora i paesi asiatici come centro nevralgico, ma in seguito, a partire dagli anni '30, furono le mafie siciliane, italiane ed italo-americane a controllare il narcotraffico. Nei primi anni settanta un'operazione poliziesca denominata ''French Connection'', portò all'arresto di numerosi malavitosi corsi ed americani e alla scoperta di raffinerie di eroina nella zona di Marsiglia.  Con ''French Connection'' si indicava l'insieme dei malavitosi francesi (principalmente corsi) specializzati nel traffico di eroina da Marsiglia agli [[Stati Uniti]] e la cui attività  raggiunse l'apice negli anni cinquanta e sessanta. I francesi rifornirono la mafia italo-americana, in particolare la famiglia mafiosa Lucchese e il boss Lucky Luciano.


Negli anni '60, le zone in cui maggiormente si coltivava l'oppio era la zona asiatica dell'Indocina (Laos, Thailandia), in seguito sono diventate regioni importanti anche il Pakistan e l'Afghanistan. Attualmente, i cartelli della droga più importanti sono quelli sudamericani (colombiani prima e messicani poi), interessati soprattutto smerciare eroina e cocaina con gli [[Stati Uniti]]. Sempre nell'attualità , grande importanza ha oggi in Europa la zona dei Balcani e del Kosovo in particolare.
Negli anni '60, le zone in cui maggiormente si coltivava l'oppio era la zona asiatica dell'Indocina (Laos, Thailandia), in seguito sono diventate regioni importanti anche il Pakistan e l'Afghanistan. Attualmente, i cartelli della droga più importanti sono quelli sudamericani (colombiani prima e messicani poi), interessati soprattutto smerciare eroina e cocaina con gli [[Stati Uniti]]. Sempre nell'attualità, grande importanza ha oggi in Europa la zona dei Balcani e del Kosovo in particolare.




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Solo nel [[1988]] Noriega venne incriminato dalle [[autorità ]] americane, ma la questione della droga e dei diritti umani fu solo un pretesto per coprire il loro reale interesse: invadere il paese e controllare il canale di Panama. Così, dopo un fallito golpe, gli yankee invasero il paese nel [[1990]]. Subito dopo la destituzione di Noriega, il potere passò alla minoranza bianca panamense, gran parte dei quali erano dei banchieri. «Il narcotraffico da quelle parti è sempre stato svolto soprattutto dalle banche - il sistema bancario in pratica sfugge ad ogni regolamentazione e rappresenta quindi un o sbocco naturale per il denaro sporco.» <ref>Chomsky, "Year 501: World Orders, Old and New, part. 1", in Z; marzo 1992, pp. 24-36.</ref>
Solo nel [[1988]] Noriega venne incriminato dalle [[autorità ]] americane, ma la questione della droga e dei diritti umani fu solo un pretesto per coprire il loro reale interesse: invadere il paese e controllare il canale di Panama. Così, dopo un fallito golpe, gli yankee invasero il paese nel [[1990]]. Subito dopo la destituzione di Noriega, il potere passò alla minoranza bianca panamense, gran parte dei quali erano dei banchieri. «Il narcotraffico da quelle parti è sempre stato svolto soprattutto dalle banche - il sistema bancario in pratica sfugge ad ogni regolamentazione e rappresenta quindi un o sbocco naturale per il denaro sporco.» <ref>Chomsky, "Year 501: World Orders, Old and New, part. 1", in Z; marzo 1992, pp. 24-36.</ref>


Anche l'attenzionamento da parte dei militari USA verso El Salvador, Grenada, Panama, Honduras, Guatemala e Nicaragua <ref>Il Salvador, dal 1980 al 1992, con vari gradi intensità , fu sconvolto da una drammatica una guerra civile tra diversi movimenti sociali e forze reazionarie sostenute dagli USA; Grenada fu invasa nel 1983, Panama nel 1989; negli anni '80 gli USA appoggiarono governi illiberali locali che non si facevano scrupolo ad arrestare ed ammazzare i membri della sinistra hondurena. Durante il governo di Suazo Córdova gli Stati Uniti, attraverso la loro base di Palmerola, usarono il territorio honduregno come base dei controrivoluzionari nicaraguensi con il fine di deporre il governo comunista di Daniel Ortega in Nicaragua; dagli anni cinquanta agli anni novanta (con un periodo di pausa tra il 1977 e il 1982), il governo USA supportò direttamente l'[[esercito]] del Guatemala che non si fece scrupolo ad assassinare brutalmente migliaia di civili (Nel [[1992]] il premio Nobel per la pace venne assegnato a Rigoberta Menchú, un'attivista indigena per i diritti umani, grazie ai suoi sforzi per portare l'attenzione internazionale sul genocidio perpetrato dal [[governo]] nei confronti della popolazione indigena.); in Nicaragua gli USA appoggiarono lungamente la dittatura della famiglia Somoza, responsabile peraltro di innumerevoli massacri tra i ciivli, contro i rivoluzionari sandinisti. Fra il 1980 e il 1989 furono attivi i gruppi militari dei [[Contras]], in [[Honduras]] ed [[El Salvador]], in gran parte vecchi membri della Guardia Nacional fedele a Somoza. Questi furono finanziati illegalmente dagli Stati Uniti, cosa che innescò lo scandalo [[Iran-Contras]] (detto anche "Irangate"). La loro principale attività  consisteva nel creare uno stato di agitazione nei confini, spesso uccidendo figure importanti del governo sandinista dando l'impressione alla stampa internazionale di una resistenza interna al governo.</ref>comportò il sostegno di gruppi paramilatari locali che presero ad attaccare i movimenti sociali che in quei luoghi, soprattutto tra gli anni '80 e i primi anni '90, presero a chiedere più [[democrazia]] e maggiori diritti per le classi più povere. Non solo questi paramilitari finanziavano le proprie atrocità  attraverso lo spaccio, ma la "guerra alle droghe" fu presa a pretesto dal governo americano per giustificare l'invasione militare di questi paesi.
Anche l'attenzionamento da parte dei militari USA verso El Salvador, Grenada, Panama, Honduras, Guatemala e Nicaragua <ref>Il Salvador, dal 1980 al 1992, con vari gradi intensità, fu sconvolto da una drammatica una guerra civile tra diversi movimenti sociali e forze reazionarie sostenute dagli USA; Grenada fu invasa nel 1983, Panama nel 1989; negli anni '80 gli USA appoggiarono governi illiberali locali che non si facevano scrupolo ad arrestare ed ammazzare i membri della sinistra hondurena. Durante il governo di Suazo Córdova gli Stati Uniti, attraverso la loro base di Palmerola, usarono il territorio honduregno come base dei controrivoluzionari nicaraguensi con il fine di deporre il governo comunista di Daniel Ortega in Nicaragua; dagli anni cinquanta agli anni novanta (con un periodo di pausa tra il 1977 e il 1982), il governo USA supportò direttamente l'[[esercito]] del Guatemala che non si fece scrupolo ad assassinare brutalmente migliaia di civili (Nel [[1992]] il premio Nobel per la pace venne assegnato a Rigoberta Menchú, un'attivista indigena per i diritti umani, grazie ai suoi sforzi per portare l'attenzione internazionale sul genocidio perpetrato dal [[governo]] nei confronti della popolazione indigena.); in Nicaragua gli USA appoggiarono lungamente la dittatura della famiglia Somoza, responsabile peraltro di innumerevoli massacri tra i ciivli, contro i rivoluzionari sandinisti. Fra il 1980 e il 1989 furono attivi i gruppi militari dei [[Contras]], in [[Honduras]] ed [[El Salvador]], in gran parte vecchi membri della Guardia Nacional fedele a Somoza. Questi furono finanziati illegalmente dagli Stati Uniti, cosa che innescò lo scandalo [[Iran-Contras]] (detto anche "Irangate"). La loro principale attività  consisteva nel creare uno stato di agitazione nei confini, spesso uccidendo figure importanti del governo sandinista dando l'impressione alla stampa internazionale di una resistenza interna al governo.</ref>comportò il sostegno di gruppi paramilatari locali che presero ad attaccare i movimenti sociali che in quei luoghi, soprattutto tra gli anni '80 e i primi anni '90, presero a chiedere più [[democrazia]] e maggiori diritti per le classi più povere. Non solo questi paramilitari finanziavano le proprie atrocità  attraverso lo spaccio, ma la "guerra alle droghe" fu presa a pretesto dal governo americano per giustificare l'invasione militare di questi paesi.
: «Dal punto di vista internazionale, la "guerra alla droga" costituisce una copertura per l'ingerenza negli affari di altri paesi. All'interno, non ha molto a che vedere con il problema della droga, ma serve a distrarre la popolazione, ad aumentare la repressione nelle città , a costruire il consenso per l'attacco da sferrare contro le libertà  civili [...] Allo stesso modo, la guerra clandestina contro il Nicaragua rappresentò l'asso nella manica per i narcotrafficanti della regione, quando i voli illegali allestiti dalla Cia per le forze mercenarie pagate dagli Usa offrirono una via facile e comoda, nel viaggio di ritorno, per spedire la droga in America: qualche volta addirittura, riferiscono i narcotrafficanti, istradata attraverso le basi dell'aviazione degli Stati Uniti. La stretta correlazione tra il racket della droga e il terrorismo internazionale (chiamato talora "contro-guerriglia", "conflitto a bassa intensità " o con qualche altro eufemismo) non sorprende. Le operazioni clandestine richiedono un'enorme quantità  di denaro, alle cui origini è meglio che non si possa risalire. E richiedono anche manodopera criminale. Il resto viene da sé.» (Noam Chomsky, ''[http://www.tmcrew.org/archiviochomsky/ziosam_12.html I cortili dello zio Tom (cap. La lotta contro (certe) droghe)]'')
: «Dal punto di vista internazionale, la "guerra alla droga" costituisce una copertura per l'ingerenza negli affari di altri paesi. All'interno, non ha molto a che vedere con il problema della droga, ma serve a distrarre la popolazione, ad aumentare la repressione nelle città, a costruire il consenso per l'attacco da sferrare contro le libertà  civili [...] Allo stesso modo, la guerra clandestina contro il Nicaragua rappresentò l'asso nella manica per i narcotrafficanti della regione, quando i voli illegali allestiti dalla Cia per le forze mercenarie pagate dagli Usa offrirono una via facile e comoda, nel viaggio di ritorno, per spedire la droga in America: qualche volta addirittura, riferiscono i narcotrafficanti, istradata attraverso le basi dell'aviazione degli Stati Uniti. La stretta correlazione tra il racket della droga e il terrorismo internazionale (chiamato talora "contro-guerriglia", "conflitto a bassa intensità " o con qualche altro eufemismo) non sorprende. Le operazioni clandestine richiedono un'enorme quantità  di denaro, alle cui origini è meglio che non si possa risalire. E richiedono anche manodopera criminale. Il resto viene da sé.» (Noam Chomsky, ''[http://www.tmcrew.org/archiviochomsky/ziosam_12.html I cortili dello zio Tom (cap. La lotta contro (certe) droghe)]'')


Chiarisce ancora Laura Carlsen in un articolo pubblicato su ''CounterPunch'':
Chiarisce ancora Laura Carlsen in un articolo pubblicato su ''CounterPunch'':
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