Moti anarchici della Lunigiana (1894): differenze tra le versioni

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:Tremano i vili e cercano una difesa mandando i Fratelli ad uccidere altri Fratelli, stolti!
:Tremano i vili e cercano una difesa mandando i Fratelli ad uccidere altri Fratelli, stolti!


:Operai lavoratori! Se in voi non è spento l 'ultimo seme delle nostra onestà , e se vegeta nei nostri cuori il sentimento di fratellanza è nostro dovere renderci solidali coi lavoratori di Sicilia che potrebbero con giusta causa chiamarci vili e codardi se di fronte a una si grande iniziativa come quella rimanessimo inerti spettatori.
:Operai lavoratori! Se in voi non è spento l 'ultimo seme delle nostra onestà, e se vegeta nei nostri cuori il sentimento di fratellanza è nostro dovere renderci solidali coi lavoratori di Sicilia che potrebbero con giusta causa chiamarci vili e codardi se di fronte a una si grande iniziativa come quella rimanessimo inerti spettatori.


:Viva la Sicilia, Viva il Socialismo! »<ref>[http://ienaridensnexus.blogspot.it/2011/03/1894-i-moti-della-lunigiana.html 1894: i moti della Lunigiana]</ref>
:Viva la Sicilia, Viva il Socialismo! »<ref>[http://ienaridensnexus.blogspot.it/2011/03/1894-i-moti-della-lunigiana.html 1894: i moti della Lunigiana]</ref>
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Così [[Pier Carlo Masini]] racconta l'esplosione della rivolta:<ref name="cedema1">[[Pier Carlo Masini]], ''Storia degli anarchici italiani nell'epoca degli attentati'', Milano, Rizzoli, 1981, </ref>
Così [[Pier Carlo Masini]] racconta l'esplosione della rivolta:<ref name="cedema1">[[Pier Carlo Masini]], ''Storia degli anarchici italiani nell'epoca degli attentati'', Milano, Rizzoli, 1981, </ref>
:«Il [[13 gennaio]] [[1894]] veniva indetto a Carrara lo sciopero di protesta contro lo stato d'assedio in Sicilia e di solidarietà  con gli uomini dei [[Fasci siciliani]] arrestati. La manifestazione, che doveva esprimere anche il risentimento per la chiamata alle armi della classe del [[1869]], doveva essere anzitutto una adunata di scioperanti nella città  di Carrara. Ma dai primi assembramenti si passò alla formazione di barricate alla Foce, fra Massa e Carrara, e alla interruzione delle linee telegrafiche. Gruppi di dimostranti attaccavano poi i posti del dazio e le armerie delle guardie, che venivano saccheggiate. Ad Avenza si verificava il primo scontro armato: uccisi un carabiniere e un dimostrante.  
:«Il [[13 gennaio]] [[1894]] veniva indetto a Carrara lo sciopero di protesta contro lo stato d'assedio in Sicilia e di solidarietà  con gli uomini dei [[Fasci siciliani]] arrestati. La manifestazione, che doveva esprimere anche il risentimento per la chiamata alle armi della classe del [[1869]], doveva essere anzitutto una adunata di scioperanti nella città  di Carrara. Ma dai primi assembramenti si passò alla formazione di barricate alla Foce, fra Massa e Carrara, e alla interruzione delle linee telegrafiche. Gruppi di dimostranti attaccavano poi i posti del dazio e le armerie delle guardie, che venivano saccheggiate. Ad Avenza si verificava il primo scontro armato: uccisi un carabiniere e un dimostrante.  
:Fra il 13 e il 14 si formarono concentramenti di ribelli a Becizzano, Codena e Miseglia e mossero verso la città  al grido di "Viva la Sicilia! Viva la rivoluzione!", nella convinzione e nella speranza che in altre parti d'Italia si stesse sviluppando un movimento analogo. Il 15 si ebbe un secondo scontro fra una banda scesa da Fossola verso Carrara e la cavalleria: un altro morto fra gli insorti. Il 16, alla periferia della città , presso la caserma Dogali, una colonna di 400 dimostranti, armati di roncole, forconi e qualche fucile, si scontrò con una compagnia di soldati. Otto dimostranti restarono uccisi, molti i feriti. La colonna si disperse. Alcuni gruppi fuggirono verso i monti dove vennero rastrellati nei giorni successivi. »[[File:Attentato a Crispi di Paolo Lega.jpg|thumb|180 px|Rappresentazione dell'attentato di [[Paolo Lega]] contro Crispi (Roma, 16-06-1894) per vendicare la repressione della Lunigiana]].
:Fra il 13 e il 14 si formarono concentramenti di ribelli a Becizzano, Codena e Miseglia e mossero verso la città  al grido di "Viva la Sicilia! Viva la rivoluzione!", nella convinzione e nella speranza che in altre parti d'Italia si stesse sviluppando un movimento analogo. Il 15 si ebbe un secondo scontro fra una banda scesa da Fossola verso Carrara e la cavalleria: un altro morto fra gli insorti. Il 16, alla periferia della città, presso la caserma Dogali, una colonna di 400 dimostranti, armati di roncole, forconi e qualche fucile, si scontrò con una compagnia di soldati. Otto dimostranti restarono uccisi, molti i feriti. La colonna si disperse. Alcuni gruppi fuggirono verso i monti dove vennero rastrellati nei giorni successivi. »[[File:Attentato a Crispi di Paolo Lega.jpg|thumb|180 px|Rappresentazione dell'attentato di [[Paolo Lega]] contro Crispi (Roma, 16-06-1894) per vendicare la repressione della Lunigiana]].


Gli anarchici più conosciuti che parteciparono alla rivolta furono [[Luigi Molinari]] (autore dell'''[[Inno della rivolta]]'', dedicato proprio ai rivoltosi della Lunigiana), [[Pasquale Binazzi]], [[Galileo Palla]] e tanti altri.
Gli anarchici più conosciuti che parteciparono alla rivolta furono [[Luigi Molinari]] (autore dell'''[[Inno della rivolta]]'', dedicato proprio ai rivoltosi della Lunigiana), [[Pasquale Binazzi]], [[Galileo Palla]] e tanti altri.
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