Biófilo Panclasta: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
== Biografia ==


'''Vicente Lizcano''' nasce il [[26 ottobre]] [[1879]] a  Chinácota da Bernardo Rojas e Simona Lizcano. Cresce in un ambiente in cui la popolazione deve convivere con enormi difficoltà  economiche e sociali e dove la ribellione politica è quasi la norma, un obbligo per la sopravvivenza. Dopo aver conseguita il baccellierato <ref>Il ''[http://it.wikipedia.org/wiki/Bachelor bachelor]'' (in lingua italiana Baccellierato) è, nel sistema universitario anglosassone, il titolo accademico rilasciato dalle università  a seguito di un corso di studi della convenzionale durata di tre anni (talvolta estesi a quattro) ed il conseguimento di almeno 180 ECTS. Si tratta di una sorte di laurea di primo livello. </ref>a Pamplona, frequenta la Scuola Normale di Bucaramanga nel biennio [[1897]]-[[1898|98]], da cui viene espulso per la sua insofferenza alla disciplina, per i conflitti con gli insegnanti e, soprattutto, per aver diffuso un piccolo periodico ostile alla rielezione del presidente Miguel Antonio Caro.
'''Vicente Lizcano''' nasce il [[26 ottobre]] [[1879]] a  Chinácota da Bernardo Rojas e Simona Lizcano. Cresce in un ambiente in cui la popolazione deve convivere con enormi difficoltà  economiche e sociali e dove la ribellione politica è quasi la norma, un obbligo per la sopravvivenza. Dopo aver conseguita il baccellierato <ref>Il ''[http://it.wikipedia.org/wiki/Bachelor bachelor]'' (in lingua italiana Baccellierato) è, nel sistema universitario anglosassone, il titolo accademico rilasciato dalle università  a seguito di un corso di studi della convenzionale durata di tre anni (talvolta estesi a quattro) ed il conseguimento di almeno 180 ECTS. Si tratta di una sorte di laurea di primo livello. </ref>a Pamplona, frequenta la Scuola Normale di Bucaramanga nel biennio [[1897]]-[[1898|98]], da cui viene espulso per la sua insofferenza alla disciplina, per i conflitti con gli insegnanti e, soprattutto, per aver diffuso un piccolo periodico ostile alla rielezione del presidente Miguel Antonio Caro.


=== Il viaggio in Venezuela ===
=== Il viaggio in Venezuela ===
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Nel [[1899]],  Vicente lascia la scuola e viaggia per il [[Venezuela]], dove, insieme a Eleazar López Contreras <ref>Eleazar López Contreras (Queniquea, 5 maggio 1883 – Caracas, 2 gennaio 1973) è stato un politico venezuelano, noto soprattutto per essere stato presidente del proprio paese fra il 1935 e il 1941.</ref>, fonda la prima scuola pubblica di Capacho Nuevo. In quello stesso anno si arruola nell'esercito venezuelano di Cipriano Castro con l'obiettivo di far cadere il governo di Ignacio Andrade. Ben presto viaggia avvalendosi della compagnia di altri rivoluzionari, come Trujillo, Portuguesa, Cojedes e Carabobo.  
Nel [[1899]],  Vicente lascia la scuola e viaggia per il [[Venezuela]], dove, insieme a Eleazar López Contreras <ref>Eleazar López Contreras (Queniquea, 5 maggio 1883 – Caracas, 2 gennaio 1973) è stato un politico venezuelano, noto soprattutto per essere stato presidente del proprio paese fra il 1935 e il 1941.</ref>, fonda la prima scuola pubblica di Capacho Nuevo. In quello stesso anno si arruola nell'esercito venezuelano di Cipriano Castro con l'obiettivo di far cadere il governo di Ignacio Andrade. Ben presto viaggia avvalendosi della compagnia di altri rivoluzionari, come Trujillo, Portuguesa, Cojedes e Carabobo.  


Nel gennaio [[1900]], Vicente Lizcano raggiunge la città  di Valencia (Venezuela). Rientrato in [[Colombia]] nel [[1904]], in novembre si ferma nella città  di Barranquilla, offrendo le sue competenze [[militari]], in qualità  di colonnello dell'esercito di Cipriano Castro, per difendere la [[Colombia]] dalle ambizioni [[colonialismo|colonialiste]] nord-americane.
Nel gennaio [[1900]], Vicente Lizcano raggiunge la città  di Valencia (Venezuela). Rientrato in [[Colombia]] nel [[1904]], in novembre si ferma nella città  di Barranquilla, offrendo le sue competenze [[militari]], in qualità  di colonnello dell'esercito di Cipriano Castro, per difendere la [[Colombia]] dalle ambizioni [[colonialismo|colonialiste]] nord-americane.


=== L'anarchismo e l'attività  rivoluzionaria===
=== L'anarchismo e l'attività  rivoluzionaria===
Il [[1904]] è l'anno in cui Vicente Lizcano lascia spazio a '''Biofilo Panclasta''', lo pseudonimo che da quel momento Vicente utilizzerà  in sostituzione del suo nome e cognome di nascita. Non si tratta di un semplice cambiamento formale, da quel momento inizia una svolta nella sua vita, che si manifesta, tanto per cominciare, con un intenso biennio ([[1904|04]]-[[1906|06]]) in cui si distingue per la sua attività  di agitatore politico.
Il [[1904]] è l'anno in cui Vicente Lizcano lascia spazio a '''Biofilo Panclasta''', lo pseudonimo che da quel momento Vicente utilizzerà  in sostituzione del suo nome e cognome di nascita. Non si tratta di un semplice cambiamento formale, da quel momento inizia una svolta nella sua vita, che si manifesta, tanto per cominciare, con un intenso biennio ([[1904|04]]-[[1906|06]]) in cui si distingue per la sua attività  di agitatore politico.


Nel [[1906]] si reca a Buenos Aires, capitale dell'[[Argentina]], dove ha i primi contatti con l'[[anarchismo]] e il [[socialismo]]. Partecipa a diverse riunioni e pubblica articoli su molte riviste. Nello stesso anno parte per l'Europa come delegato della [[FORA]] al [[Congresso di Amsterdam (1907)|congresso di Amsterdam]]. Nei Paesi Bassi viene invitato dal gruppo Studi Sociali a partecipare alla conferenza di Bestraud intitolata ''Anarchia contro la vita''.
Nel [[1906]] si reca a Buenos Aires, capitale dell'[[Argentina]], dove ha i primi contatti con l'[[anarchismo]] e il [[socialismo]]. Partecipa a diverse riunioni e pubblica articoli su molte riviste. Nello stesso anno parte per l'Europa come delegato della [[FORA]] al [[Congresso di Amsterdam (1907)|congresso di Amsterdam]]. Nei Paesi Bassi viene invitato dal gruppo Studi Sociali a partecipare alla conferenza di Bestraud intitolata ''Anarchia contro la vita''.
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Durante il periodico trascorso in Europa conosce [[Kropotkin]], [[Ravachol]], [[Maxim Gorky]] e [[Lenin]] <ref>[http://www.alasbarricadas.org/noticias/?q=node/5652 Recuerdo y olvido de un anarquista colombiano.]</ref>, partecipando a diversi attentati e rivolte.
Durante il periodico trascorso in Europa conosce [[Kropotkin]], [[Ravachol]], [[Maxim Gorky]] e [[Lenin]] <ref>[http://www.alasbarricadas.org/noticias/?q=node/5652 Recuerdo y olvido de un anarquista colombiano.]</ref>, partecipando a diversi attentati e rivolte.


Nel [[1908]] il presidente colombiano Rafael Reyes ne chiede l'estradizione dalla [[Spagna]]. Giunto a Puerto Colombia con l'intento di raggiungere Bogotà , Biofilo sceglie di scappare e rifugiarsi a Panama, dove viene nuovamente espulso sempre su ordine di Rafael Reyes. Arrestato su ordine delle [[autorità ]] colombiane, viene trasferito di [[carcere]] in [[carcere]]: Cartagena (1909), Barranquilla (1910) e Bogotá (1911). Considerato fomentatore di rivolte e nemico dell'ordine sociale, alcuni gruppi nazionalisti, tra cui ''Periódico Maquetas'', ne chiedono la pena di morte perché considerato un nemico della [[Colombia]].
Nel [[1908]] il presidente colombiano Rafael Reyes ne chiede l'estradizione dalla [[Spagna]]. Giunto a Puerto Colombia con l'intento di raggiungere Bogotà , Biofilo sceglie di scappare e rifugiarsi a Panama, dove viene nuovamente espulso sempre su ordine di Rafael Reyes. Arrestato su ordine delle [[autorità ]] colombiane, viene trasferito di [[carcere]] in [[carcere]]: Cartagena (1909), Barranquilla (1910) e Bogotá (1911). Considerato fomentatore di rivolte e nemico dell'ordine sociale, alcuni gruppi nazionalisti, tra cui ''Periódico Maquetas'', ne chiedono la pena di morte perché considerato un nemico della [[Colombia]].


=== Ritorno in Venezuela e nuova detenzione ===
=== Ritorno in Venezuela e nuova detenzione ===
Uscito dal [[carcere]] nel [[1912]], Bioflio nel [[1914]] fa rientro in [[Venezuela]], a Valencia. Nella città  dello Stato di Carabobo, l'anarchico colombiano viene arrestato per aver tenuto un discorso pubblico in piazza. L'accusa formale è quella di aver esaltato la [[Francia]] per il suo ingresso nella prima guerra mondiale, ma in realtà  era stato imprigionato su ordine dei fedelissimi del presidente Juan Vicente Gómez, succeduto a Cipriano Castro, che era intimo amico di Panclasta, dopo un colpo di [[Stato|stato]].  
Uscito dal [[carcere]] nel [[1912]], Bioflio nel [[1914]] fa rientro in [[Venezuela]], a Valencia. Nella città  dello Stato di Carabobo, l'anarchico colombiano viene arrestato per aver tenuto un discorso pubblico in piazza. L'accusa formale è quella di aver esaltato la [[Francia]] per il suo ingresso nella prima guerra mondiale, ma in realtà  era stato imprigionato su ordine dei fedelissimi del presidente Juan Vicente Gómez, succeduto a Cipriano Castro, che era intimo amico di Panclasta, dopo un colpo di [[Stato|stato]].  


Durante i sette anni trascorsi in [[carcere]], Biofilo patisce i lavori forzati, la fame e gli stenti vari che gli procura la detenzione. Il [[carcere]] lo condivide con diversi prigionieri politici venezuelani, molti dei quali moriranno in quella prigione a causa delle sofferenze inumane loro inflitte. Nel [[1921]], Biofilo viene finalmente trasferito al Castillo Libertador, dove viene trattato con maggior umanità  e rispetto. Sarà  rilasciato dopo pochi mesi.
Durante i sette anni trascorsi in [[carcere]], Biofilo patisce i lavori forzati, la fame e gli stenti vari che gli procura la detenzione. Il [[carcere]] lo condivide con diversi prigionieri politici venezuelani, molti dei quali moriranno in quella prigione a causa delle sofferenze inumane loro inflitte. Nel [[1921]], Biofilo viene finalmente trasferito al Castillo Libertador, dove viene trattato con maggior umanità  e rispetto. Sarà  rilasciato dopo pochi mesi.


=== Attività  rivoluzionaria nel mondo===
=== Attività  rivoluzionaria nel mondo===
Due anni dopo il rilascio, nel [[1923]], arriva in [[Messico]], dove viene accolto dalla ''[[Asociación Anarquista Mexicana]]'' (Associazione Anarchica Messicana) e inviato in qualità  di delegato al Congresso di Barcellona, dove propone un progetto denominato Operazione Europa, che consiste in:
Due anni dopo il rilascio, nel [[1923]], arriva in [[Messico]], dove viene accolto dalla ''[[Asociación Anarquista Mexicana]]'' (Associazione Anarchica Messicana) e inviato in qualità  di delegato al Congresso di Barcellona, dove propone un progetto denominato Operazione Europa, che consiste in:
:«[...] la formazione di un comitato internazionale incaricato di ordinare, pianificare e eseguire nello stesso giorno l'assassinio dello zar della Bulgaria, dell'imperatore d'Inghilterra, del re d'Italia, del re d'Egitto, dell'arcivescovo del Messico, del presidente della [[Francia]], del cardinale di Toledo e di León Daudet <ref>Léon Daudet (Parigi, 16 novembre 1867 – Saint-Rémy-de-Provence, 30 giugno 1942) è stato uno scrittore e politico nazionalista francese. </ref>.» <ref name=autogenerated2>PERIÓDICO EL DEBER. Bucaramanga. Nº 4830, 31 gennaio 1940, pag 1.</ref>
:«[...] la formazione di un comitato internazionale incaricato di ordinare, pianificare e eseguire nello stesso giorno l'assassinio dello zar della Bulgaria, dell'imperatore d'Inghilterra, del re d'Italia, del re d'Egitto, dell'arcivescovo del Messico, del presidente della [[Francia]], del cardinale di Toledo e di León Daudet <ref>Léon Daudet (Parigi, 16 novembre 1867 – Saint-Rémy-de-Provence, 30 giugno 1942) è stato uno scrittore e politico nazionalista francese. </ref>.» <ref name=autogenerated2>PERIÓDICO EL DEBER. Bucaramanga. Nº 4830, 31 gennaio 1940, pag 1.</ref>


Viaggia in tutto il Sud America ed è coinvolto nell'organizzazione di uno [[sciopero]] dei lavoratori del caffè di Sao Paulo (Brasile). Nel [[1924]] il governo brasiliano, dopo averlo arrestato, lo deporta nella Guyana francese per via delle sue attività  rivoluzionarie. Riuscito a fuggire dalla detenzione, grazie anche alla ''Liga de lo Derechos del Hombre'' che l'aveva fatto trasferire in Martinica, fa rientro in [[Colombia]]; Biofilo, nel suo vagabondaggio rivoluzionario, aveva visitato sino ad allora almeno 52 paesi. In [[Colombia]] viene fermato nella città  di San Gil insieme al sindacalista Raúl Mahecha. Nel [[1927]] ritorna a metter piede a Bogotá, dove fonda il gruppo rivoluzionario denominato ''[[Centro de Acción Revolucionario]]'' (CAR, Centro di Azione Rivoluzionario), pubblicando anche il suo testo più famoso: ''Mis Prisiones, Mis Destierros y Mi Vida'' (Le mie prigioni, i miei esili e la mia Vita).
Viaggia in tutto il Sud America ed è coinvolto nell'organizzazione di uno [[sciopero]] dei lavoratori del caffè di Sao Paulo (Brasile). Nel [[1924]] il governo brasiliano, dopo averlo arrestato, lo deporta nella Guyana francese per via delle sue attività  rivoluzionarie. Riuscito a fuggire dalla detenzione, grazie anche alla ''Liga de lo Derechos del Hombre'' che l'aveva fatto trasferire in Martinica, fa rientro in [[Colombia]]; Biofilo, nel suo vagabondaggio rivoluzionario, aveva visitato sino ad allora almeno 52 paesi. In [[Colombia]] viene fermato nella città  di San Gil insieme al sindacalista Raúl Mahecha. Nel [[1927]] ritorna a metter piede a Bogotá, dove fonda il gruppo rivoluzionario denominato ''[[Centro de Acción Revolucionario]]'' (CAR, Centro di Azione Rivoluzionario), pubblicando anche il suo testo più famoso: ''Mis Prisiones, Mis Destierros y Mi Vida'' (Le mie prigioni, i miei esili e la mia Vita).


Nel [[1934]], si lega a Julia Ruiz. In quel periodo Biofilo si concentra soprattutto sulla scrittura, concede interviste a diversi giornali e invia lettere a diversi presidenti dell'America Latina. Nel gennaio [[1939]] la sua compagna muore. Un anno dopo, disperato, tenterà  di togliersi la vita a Barranquilla.
Nel [[1934]], si lega a Julia Ruiz. In quel periodo Biofilo si concentra soprattutto sulla scrittura, concede interviste a diversi giornali e invia lettere a diversi presidenti dell'America Latina. Nel gennaio [[1939]] la sua compagna muore. Un anno dopo, disperato, tenterà  di togliersi la vita a Barranquilla.


Nel dicembre dello stesso anno, la polizia di Bucaramanga decreta la sua espulsione dalla città . Vaga allora senza fissa dimora, prima di farsi ricoverare a Pamplona (Colombia), dove muore il [[1° marzo]] [[1943]] vittima di un attacco cardiaco.
Nel dicembre dello stesso anno, la polizia di Bucaramanga decreta la sua espulsione dalla città . Vaga allora senza fissa dimora, prima di farsi ricoverare a Pamplona (Colombia), dove muore il [[1° marzo]] [[1943]] vittima di un attacco cardiaco.


== Pensiero: l'anarchismo societario di B. Panclasta ==
== Pensiero: l'anarchismo societario di B. Panclasta ==
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Quando si avvicina all'[[anarchismo]] ([[1904]]-[[1906|06]]), sviluppa un'idea particolare, che non può essere strettamente catalogabile nell'ambito dell'[[anarco-individualismo]], pur essendo fortemente influenzata da pensatori come [[Max Stirner]]. Il suo pensiero è chiamato « anarchismo societario », riconoscibile e definibile da una serie di lettere inviate dal [[carcere]] di Barranquilla nel [[1910]].
Quando si avvicina all'[[anarchismo]] ([[1904]]-[[1906|06]]), sviluppa un'idea particolare, che non può essere strettamente catalogabile nell'ambito dell'[[anarco-individualismo]], pur essendo fortemente influenzata da pensatori come [[Max Stirner]]. Il suo pensiero è chiamato « anarchismo societario », riconoscibile e definibile da una serie di lettere inviate dal [[carcere]] di Barranquilla nel [[1910]].


Per Panclasta, la lotta sociale non deve essere realizzata per liberare qualcun altro, ma per se stessi, anche solo per sentirsi vivi. Entrambe le [[correnti anarchiche|correnti principali]] dell'[[anarchismo]] ([[anarco-comunismo|comunismo-anarchico]] e [[anarco-individualismo]]), hanno affinità  e divergenze con il suo modo di pensare, poiché egli riteneva che l'uomo non fosse un essere totalmente sociale o individuale; professava il distacco da qualsiasi forma di militanza politica, anche se in [[Colombia]] costituì un'organizzazione anarchica (Centro de Acción Revolucionaria). In una conversazione con [[Kropotkin]], scrisse:  
Per Panclasta, la lotta sociale non deve essere realizzata per liberare qualcun altro, ma per se stessi, anche solo per sentirsi vivi. Entrambe le [[correnti anarchiche|correnti principali]] dell'[[anarchismo]] ([[anarco-comunismo|comunismo-anarchico]] e [[anarco-individualismo]]), hanno affinità  e divergenze con il suo modo di pensare, poiché egli riteneva che l'uomo non fosse un essere totalmente sociale o individuale; professava il distacco da qualsiasi forma di militanza politica, anche se in [[Colombia]] costituì un'organizzazione anarchica (Centro de Acción Revolucionaria). In una conversazione con [[Kropotkin]], scrisse:  


: «Io non sono un [[anarchico]], ho detto a [[Kropotkin]], io sono io. Non lasciare una religione per un'altra, un partito per un altro, un sacrificio per un altro. Io sono uno spirito libero, egoista. Io agisco come mi sento, non ho altra causa che la mia.» <ref Name=autogenerated4 />
: «Io non sono un [[anarchico]], ho detto a [[Kropotkin]], io sono io. Non lasciare una religione per un'altra, un partito per un altro, un sacrificio per un altro. Io sono uno spirito libero, egoista. Io agisco come mi sento, non ho altra causa che la mia.» <ref Name=autogenerated4 />
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Il modo di pensare di Biófilo Panclasta è incentrato fondamentalmente sull'[[azione diretta|azione]], egli infatti fu questo piuttosto che un uomo di pensiero. L'organizzazione per lui potrebbe andare bene solo se non finalizzata alla programmazione, bensì all'azione e al conseguimento di quelli che chiamava "interessi di situazione".
Il modo di pensare di Biófilo Panclasta è incentrato fondamentalmente sull'[[azione diretta|azione]], egli infatti fu questo piuttosto che un uomo di pensiero. L'organizzazione per lui potrebbe andare bene solo se non finalizzata alla programmazione, bensì all'azione e al conseguimento di quelli che chiamava "interessi di situazione".
== Opere di Biofilo Panclasta ==
== Opere di Biofilo Panclasta ==
*''Mis prisiones, mis destierros y mi vida'', Bogotà , Águila Negra Editorial, 1929
*''Mis prisiones, mis destierros y mi vida'', Bogotà , Águila Negra Editorial, 1929
*''Siete años enterrado vivo en una de las mazmorras de Gomezuela: Horripilante relato de un resucitado'', Bogotá, Tipografía La Libertad, 1932
*''Siete años enterrado vivo en una de las mazmorras de Gomezuela: Horripilante relato de un resucitado'', Bogotá, Tipografía La Libertad, 1932
== Note ==
== Note ==
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