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== Biografia ==
== Biografia ==


Nato il [[25 marzo]] [[1874]] a Castelbolognese <ref>Castel Bolognese è stato anche il paese natale di [[Armando Borghi]], altro celebre anarchico italiano</ref>, '''Giovanni Forbicini''' è figlio dell'imbianchino Francesco Forbicini e di Maria Barbieri. A causa delle difficoltà  economiche, quando Giovanni è ancora bambino, la famiglia si trasferisce a Roma in cerca di maggiori fortune. È proprio nella capitale che si svilupperà  tutta la sua intensa attività  politica.
Nato il [[25 marzo]] [[1874]] a Castelbolognese <ref>Castel Bolognese è stato anche il paese natale di [[Armando Borghi]], altro celebre anarchico italiano</ref>, '''Giovanni Forbicini''' è figlio dell'imbianchino Francesco Forbicini e di Maria Barbieri. A causa delle difficoltà  economiche, quando Giovanni è ancora bambino, la famiglia si trasferisce a Roma in cerca di maggiori fortune. È proprio nella capitale che si svilupperà  tutta la sua intensa attività  politica.
=== La vocazione anarchica ===
=== La vocazione anarchica ===
Noto con lo pseudonimo di "Forbice", a vent'anni è già  conosciuto come uno dei fondatori dei circoli anarchici romani ''La Morte'' e ''Dinamite''. Schedato dagli organi di [[repressione]] dello [[Stato]] come "sovversivo", è tratto in arresto nel febbraio [[1894]] e poi liberato per insufficienza di prove. Nel maggio seguente è di nuovo arrestato per associazione a delinquere: lo accusano di aver partecipato ad un attentato, ma non essendoci prove a suo carico viene nuovamente prosciolto. Il [[31 agosto]] [[1894]], perseverando nelle intimidazioni, le [[autorità ]] propongono per lui il regime di domicilio coatto, che però mai sarà  messo in atto.  
Noto con lo pseudonimo di "Forbice", a vent'anni è già  conosciuto come uno dei fondatori dei circoli anarchici romani ''La Morte'' e ''Dinamite''. Schedato dagli organi di [[repressione]] dello [[Stato]] come "sovversivo", è tratto in arresto nel febbraio [[1894]] e poi liberato per insufficienza di prove. Nel maggio seguente è di nuovo arrestato per associazione a delinquere: lo accusano di aver partecipato ad un attentato, ma non essendoci prove a suo carico viene nuovamente prosciolto. Il [[31 agosto]] [[1894]], perseverando nelle intimidazioni, le [[autorità ]] propongono per lui il regime di domicilio coatto, che però mai sarà  messo in atto.  


Congedato quasi immediatamente dopo la chiamata alle armi (dicembre [[1894]]), Forbicini riprende con vigore l'attività  anarchica insieme ai compagni a lui ideologicamente più affini: [[Ciro Corradini]], [[Armando Acciarino]], [[Giuseppe Del Bravo]], [[Enrico Bartolini]] e [[Dante Lucchesi]]. Le persecuzioni politiche però non sono certo terminate, subito dopo l'attentato del [[1898]] alla Principessa d'Austria compiuto dall'anarchico [[Luigi Lucheni]], viene tratto in arresto assieme ad un gruppo di [[anarchici]] con l'accusa di concorso morale con l'omicidio. Si tratta di chiare accuse prive di fondamento e per questo tutti gli imputati saranno in breve assolti. Arrestato ancora una volta il [[7 agosto]] [[1900]] con la solita imputazione di associazione a delinquere, viene nuovamente rilasciato e posto in [[libertà ]] il [[24 ottobre]].
Congedato quasi immediatamente dopo la chiamata alle armi (dicembre [[1894]]), Forbicini riprende con vigore l'attività  anarchica insieme ai compagni a lui ideologicamente più affini: [[Ciro Corradini]], [[Armando Acciarino]], [[Giuseppe Del Bravo]], [[Enrico Bartolini]] e [[Dante Lucchesi]]. Le persecuzioni politiche però non sono certo terminate, subito dopo l'attentato del [[1898]] alla Principessa d'Austria compiuto dall'anarchico [[Luigi Lucheni]], viene tratto in arresto assieme ad un gruppo di [[anarchici]] con l'accusa di concorso morale con l'omicidio. Si tratta di chiare accuse prive di fondamento e per questo tutti gli imputati saranno in breve assolti. Arrestato ancora una volta il [[7 agosto]] [[1900]] con la solita imputazione di associazione a delinquere, viene nuovamente rilasciato e posto in [[libertà ]] il [[24 ottobre]].
=== L'elezione alla Camera del Lavoro===
=== L'elezione alla Camera del Lavoro===


Il "lavoro" di Forbicini va inquadrato in una fase storica in cui il [[movimento anarchico]] italiano è in piena espansione in tutto il paese grazie all'influenza esercitata in vari ambiti, da quello artistico a quello politico-sociale e soprattutto sindacale. Nell'agosto del [[1901]] l'anarchico romano sceglie di candidarsi alla Commissione Esecutiva della Camera del Lavoro di Roma, risultando eletto con 1519 voti insieme ad [[Aristide Ceccarelli]] e Varagnoli.
Il "lavoro" di Forbicini va inquadrato in una fase storica in cui il [[movimento anarchico]] italiano è in piena espansione in tutto il paese grazie all'influenza esercitata in vari ambiti, da quello artistico a quello politico-sociale e soprattutto sindacale. Nell'agosto del [[1901]] l'anarchico romano sceglie di candidarsi alla Commissione Esecutiva della Camera del Lavoro di Roma, risultando eletto con 1519 voti insieme ad [[Aristide Ceccarelli]] e Varagnoli.


=== L'attività  sindacale ===
=== L'attività  sindacale ===
L'idea organizzativa anarchica sta prendendo sempre più piede ed alcuni anarchici propongono un nuovo programma politico nazionale: il ''Programma socialista anarchico'', elaborato dalla FSAL e da libertari come [[Luigi Fabbri]] e [[Aristide Ceccarelli]]. Forbicini, nell'ambito dell'evoluzione del [[movimento anarchico]] da una visione individualistica ad una maggiormente organizzativa ed organica, intende strutturare una sorta di partito socialista anarchico fondato sul pensiero di [[Errico Malatesta]]. Proprio in quest'ottica che va inquadrato il suo ruolo alla Camera del Lavoro di Roma: impegno sindacale, soprattutto nel settore degli edili, mediante propaganda e agitazione politica vera e propria. Bisogna sottolineare che il settore edile romano era strategicamente importantissimo dal punto di vista sindacale, perché formato da lavoratori non specializzati e immigrati dal meridione che vivevano in gravi ristrettezze economiche e sotto i continui attacchi padronali.  
L'idea organizzativa anarchica sta prendendo sempre più piede ed alcuni anarchici propongono un nuovo programma politico nazionale: il ''Programma socialista anarchico'', elaborato dalla FSAL e da libertari come [[Luigi Fabbri]] e [[Aristide Ceccarelli]]. Forbicini, nell'ambito dell'evoluzione del [[movimento anarchico]] da una visione individualistica ad una maggiormente organizzativa ed organica, intende strutturare una sorta di partito socialista anarchico fondato sul pensiero di [[Errico Malatesta]]. Proprio in quest'ottica che va inquadrato il suo ruolo alla Camera del Lavoro di Roma: impegno sindacale, soprattutto nel settore degli edili, mediante propaganda e agitazione politica vera e propria. Bisogna sottolineare che il settore edile romano era strategicamente importantissimo dal punto di vista sindacale, perché formato da lavoratori non specializzati e immigrati dal meridione che vivevano in gravi ristrettezze economiche e sotto i continui attacchi padronali.  


In questo contesto Forbicini si trova ad essere un importante riferimento per i lavoratori, molto spesso già  di loro vicini al pensiero [[anarco-socialismo|anarco-socialista]] e in ogni caso assai affini al [[movimento operaio]] legato al maggio [[1881]], quello passato alla storia per lo sviluppo di violenti scontri di piazza dopo un comizio di [[Amilcare Cipriani]]. A Roma, il [[15 febbraio]] [[1902]], durante un comizio sindacale a cui assistono più di 10000 operai, Forbicini illustra la linea d'azione intransigente ipotizzata dalla frangia libertaria, peraltro in antitesi a quella repubblicana e socialista, finalizzata allo [[sciopero generale]] ed al blocco di tutti i lavori pubblici in agenda nella capitale. La sua radicalità  di pensiero è naturalmente osteggiata, principalmente attraverso l'uso di strumenti burocratici, formali e cavillosi, dalla parte più moderata del sindacato che non vede di buon occhio la sua attività  tendente a relegare ai margini i [[sindacalista|sindacalisti]] burocrati e riformisti. Non a caso le agitazioni proposte dai libertari non sono dirette dalla CdL, ma da una commissione eletta dagli stessi disoccupati e formata principalmente da socialisti e [[anarchici]] (tra i quali Camerlengo e Diotallevi).
In questo contesto Forbicini si trova ad essere un importante riferimento per i lavoratori, molto spesso già  di loro vicini al pensiero [[anarco-socialismo|anarco-socialista]] e in ogni caso assai affini al [[movimento operaio]] legato al maggio [[1881]], quello passato alla storia per lo sviluppo di violenti scontri di piazza dopo un comizio di [[Amilcare Cipriani]]. A Roma, il [[15 febbraio]] [[1902]], durante un comizio sindacale a cui assistono più di 10000 operai, Forbicini illustra la linea d'azione intransigente ipotizzata dalla frangia libertaria, peraltro in antitesi a quella repubblicana e socialista, finalizzata allo [[sciopero generale]] ed al blocco di tutti i lavori pubblici in agenda nella capitale. La sua radicalità  di pensiero è naturalmente osteggiata, principalmente attraverso l'uso di strumenti burocratici, formali e cavillosi, dalla parte più moderata del sindacato che non vede di buon occhio la sua attività  tendente a relegare ai margini i [[sindacalista|sindacalisti]] burocrati e riformisti. Non a caso le agitazioni proposte dai libertari non sono dirette dalla CdL, ma da una commissione eletta dagli stessi disoccupati e formata principalmente da socialisti e [[anarchici]] (tra i quali Camerlengo e Diotallevi).


Il suo lavoro propagandistico, assai impetuoso e con continui richiami alla [[rivoluzione sociale]], assume un tale peso dal portare le [[autorità ]] atte alla repressione a segnalarlo ancora una volta come "sovversivo". Forbicini non è però persona che si intimorisce facilmente e nel [[1903]] partecipa a vari incontri e manifestazioni, come le conferenze di Forlì e Ravenna e la manifestazione del [[Il_Primo_Maggio|1º maggio]] in cui veniva commemorato il compagno [[Pietro Calcagno]]. Circa tre anni dopo, nel [[1906]], scrive e pubblicizza ''Le Quattro Forche di Chicago'', che gli costa una denuncia e una multa. Nel proseguo partecipa alle riuscite manifestazioni per festeggiare il ritorno dagli [[USA]] di [[Aristide Ceccarelli]].   
Il suo lavoro propagandistico, assai impetuoso e con continui richiami alla [[rivoluzione sociale]], assume un tale peso dal portare le [[autorità ]] atte alla repressione a segnalarlo ancora una volta come "sovversivo". Forbicini non è però persona che si intimorisce facilmente e nel [[1903]] partecipa a vari incontri e manifestazioni, come le conferenze di Forlì e Ravenna e la manifestazione del [[Il_Primo_Maggio|1º maggio]] in cui veniva commemorato il compagno [[Pietro Calcagno]]. Circa tre anni dopo, nel [[1906]], scrive e pubblicizza ''Le Quattro Forche di Chicago'', che gli costa una denuncia e una multa. Nel proseguo partecipa alle riuscite manifestazioni per festeggiare il ritorno dagli [[USA]] di [[Aristide Ceccarelli]].   


Forbicini contribuisce intensamente all'attività  politica e propagandistica dell'epoca, la sua è un'azione volta alla denuncia della condizione di sfruttamento dei lavoratori, impoveriti dal "carovita", alla diffusione del pensiero [[antimilitarismo|antimilitarista]] e alla propaganda contro la [[colonialismo|guerra coloniale]] del [[1911]] in Libia. Queste sue posizioni lo avvicinano a quelle della [[FSAL]], anche se non è chiaro se egli sia stato tra i fondatori.  
Forbicini contribuisce intensamente all'attività  politica e propagandistica dell'epoca, la sua è un'azione volta alla denuncia della condizione di sfruttamento dei lavoratori, impoveriti dal "carovita", alla diffusione del pensiero [[antimilitarismo|antimilitarista]] e alla propaganda contro la [[colonialismo|guerra coloniale]] del [[1911]] in Libia. Queste sue posizioni lo avvicinano a quelle della [[FSAL]], anche se non è chiaro se egli sia stato tra i fondatori.  


Dopo aver partecipato nel [[1913]] a due manifestazioni di commemorazione a [[Pietro Gori]] (Roma: [[8 gennaio]]; Piombino: [[1° maggio]]), l'anarchico romano viene segnalato quale appartenente al gruppo dei massimi dirigenti del [[Fascio Comunista Anarchico]] <ref>[http://www.fdca.it/fdcaen/press/pamphlets/sla-3/1.htm Class War, reaction & the italian anarchists - Part 2]</ref> di Roma.
Dopo aver partecipato nel [[1913]] a due manifestazioni di commemorazione a [[Pietro Gori]] (Roma: [[8 gennaio]]; Piombino: [[1° maggio]]), l'anarchico romano viene segnalato quale appartenente al gruppo dei massimi dirigenti del [[Fascio Comunista Anarchico]] <ref>[http://www.fdca.it/fdcaen/press/pamphlets/sla-3/1.htm Class War, reaction & the italian anarchists - Part 2]</ref> di Roma.


=== Prima guerra mondiale===
=== Prima guerra mondiale===
Durante i burrascosi anni della prima guerra mondiale, Forbicini non cessa la propria attività  politico-sindacale. Nel luglio [[1914]], durante una conferenza, invita i compagni presenti a tenersi pronti per una possibile insurrezione rivoluzionaria, accostandosi in qualche modo ai discorsi di [[Lenin]] sulla trasformazione della guerra imperialista in guerra di classe rivoluzionaria.
Durante i burrascosi anni della prima guerra mondiale, Forbicini non cessa la propria attività  politico-sindacale. Nel luglio [[1914]], durante una conferenza, invita i compagni presenti a tenersi pronti per una possibile insurrezione rivoluzionaria, accostandosi in qualche modo ai discorsi di [[Lenin]] sulla trasformazione della guerra imperialista in guerra di classe rivoluzionaria.


A 44 anni, nel [[1917]], viene dichiarato abile allo svolgimento del servizio militare. Rimasto sotto le armi fino al gennaio del [[1919]], è sottoposto a stretta sorveglianza perché si ostina a manifestare pubblicamente le sue idee [[antimilitarismo|antimilitariste]]. Nel [[1918]] era infatti riuscito a partecipare ad un dibattito pubblico in cui aveva teorizzato l'intervento diretto delle classi subalterne per far cessare la guerra ed innescare il processo rivoluzionario tale da «sconvolgere l'attuale società ».
A 44 anni, nel [[1917]], viene dichiarato abile allo svolgimento del servizio militare. Rimasto sotto le armi fino al gennaio del [[1919]], è sottoposto a stretta sorveglianza perché si ostina a manifestare pubblicamente le sue idee [[antimilitarismo|antimilitariste]]. Nel [[1918]] era infatti riuscito a partecipare ad un dibattito pubblico in cui aveva teorizzato l'intervento diretto delle classi subalterne per far cessare la guerra ed innescare il processo rivoluzionario tale da «sconvolgere l'attuale società ».


=== Forbicini, l'antifascismo e gli Arditi del Popolo ===
=== Forbicini, l'antifascismo e gli Arditi del Popolo ===
Nel dopoguerra riprende il suo attivismo in favore della rinascita del [[movimento anarchico]] romano e per la ricostituzione della "Federazione anarchica laziale". Forbicini è anche tra i promotori del gruppo romano "Il Pensiero", che vorrebbe fungere da punto di riferimento organizzativo non appena sarebbero esplosi moti insurrezionali allora ritenuti inevitabili. Rappresentante degli anarchici romani (insieme a [[Temistocle Monticelli]]) al convegno nazionale fiorentino che porta alla nascita dell'[[Unione Comunista Anarchica Italiana]] (UCAI), si fa promotore di principi organizzativi ben saldi: l'UCAI, infatti, all'[[autonomia]] dei gruppi e delle unioni preferisce la creazione di un Comitato di Coordinamento affidato al gruppo di Ancona, cui partecipano vari rappresentanti locali. Forbicini e [[Temistocle Monticelli]] rappresenteranno gli anarchici romani.
Nel dopoguerra riprende il suo attivismo in favore della rinascita del [[movimento anarchico]] romano e per la ricostituzione della "Federazione anarchica laziale". Forbicini è anche tra i promotori del gruppo romano "Il Pensiero", che vorrebbe fungere da punto di riferimento organizzativo non appena sarebbero esplosi moti insurrezionali allora ritenuti inevitabili. Rappresentante degli anarchici romani (insieme a [[Temistocle Monticelli]]) al convegno nazionale fiorentino che porta alla nascita dell'[[Unione Comunista Anarchica Italiana]] (UCAI), si fa promotore di principi organizzativi ben saldi: l'UCAI, infatti, all'[[autonomia]] dei gruppi e delle unioni preferisce la creazione di un Comitato di Coordinamento affidato al gruppo di Ancona, cui partecipano vari rappresentanti locali. Forbicini e [[Temistocle Monticelli]] rappresenteranno gli anarchici romani.


Abbracciato definitivamente il pensiero comunista-anarchico, nel novembre [[1920]] è membro del Consiglio Generale dell'[[Unione Anarchica Italiana]] (UAI), che aveva sostituito l'[[Unione Comunista Anarchica Italiana]], e della segreteria della Federazione Comunista Anarchica del Lazio. Quando gli squadristi fascisti iniziano a reprimere i movimenti di sinistra, Forbicini si impegna in un'intensa attività  antifascista: insieme con [[Spartaco Stagnetti]], [[Temistocle Monticelli]] e [[Ettore Sottovia]] partecipa alla sottoscrizione «mezzo milione a Umanità  Nova» per sostenere la ripresa delle attività  del giornale anarchico «[[Umanità  Nova]]» (riprenderanno il [[14 maggio]] [[1921]]).  
Abbracciato definitivamente il pensiero comunista-anarchico, nel novembre [[1920]] è membro del Consiglio Generale dell'[[Unione Anarchica Italiana]] (UAI), che aveva sostituito l'[[Unione Comunista Anarchica Italiana]], e della segreteria della Federazione Comunista Anarchica del Lazio. Quando gli squadristi fascisti iniziano a reprimere i movimenti di sinistra, Forbicini si impegna in un'intensa attività  antifascista: insieme con [[Spartaco Stagnetti]], [[Temistocle Monticelli]] e [[Ettore Sottovia]] partecipa alla sottoscrizione «mezzo milione a Umanità  Nova» per sostenere la ripresa delle attività  del giornale anarchico «[[Umanità  Nova]]» (riprenderanno il [[14 maggio]] [[1921]]).  
Nel dicembre [[1922]] viene denunciato dalle [[autorità ]] per il suo impegno [[antifascismo|antifascista]]. Con lui altri celebri anarchici come [[Errico Malatesta]], [[Spartaco Stagnetti]], [[Ettore Sottovia]], [[Gigi Damiani]], [[Ernesto Diotallevi]], [[Luigi Fabbri]] e [[Cesare Ciciarelli]].  
Nel dicembre [[1922]] viene denunciato dalle [[autorità ]] per il suo impegno [[antifascismo|antifascista]]. Con lui altri celebri anarchici come [[Errico Malatesta]], [[Spartaco Stagnetti]], [[Ettore Sottovia]], [[Gigi Damiani]], [[Ernesto Diotallevi]], [[Luigi Fabbri]] e [[Cesare Ciciarelli]].  


Delegato degli [[anarco-comunismo|anarco-comunisti]] laziali, Forbicini è presente al [[Comitato di Difesa Proletaria]] di Roma, un «organismo unitario costituito ad hoc con l'intento di fronteggiare – principalmente sul terreno politico – l'avanzata squadristica» e alla manifestazione antifascista che sostanzialmente sancisce la formazione degli [[Arditi del Popolo]], in cui gli [[antifascismo|antifascisti]] sfilano con inquadramento militare ed organizzati in centurie. (È bene ricordare che gli [[Arditi del Popolo]] nascono da una scissione interna agli [[Arditi]]. Al loro interno vi militavano molti ex-combattenti della prima guerra mondiale, tra cui tanti anarchica. Il fine degli [[Arditi del Popolo]], la cui formalizzazione della nascita era stata messa in atto dall'anarchico [[Argo Secondari]] dopo la riunione all'orto botanico di Roma, era senza mezzi termini il contrasto sul piano militare dello [[Fascismo|squadrismo fascista]].)
Delegato degli [[anarco-comunismo|anarco-comunisti]] laziali, Forbicini è presente al [[Comitato di Difesa Proletaria]] di Roma, un «organismo unitario costituito ad hoc con l'intento di fronteggiare – principalmente sul terreno politico – l'avanzata squadristica» e alla manifestazione antifascista che sostanzialmente sancisce la formazione degli [[Arditi del Popolo]], in cui gli [[antifascismo|antifascisti]] sfilano con inquadramento militare ed organizzati in centurie. (È bene ricordare che gli [[Arditi del Popolo]] nascono da una scissione interna agli [[Arditi]]. Al loro interno vi militavano molti ex-combattenti della prima guerra mondiale, tra cui tanti anarchica. Il fine degli [[Arditi del Popolo]], la cui formalizzazione della nascita era stata messa in atto dall'anarchico [[Argo Secondari]] dopo la riunione all'orto botanico di Roma, era senza mezzi termini il contrasto sul piano militare dello [[Fascismo|squadrismo fascista]].)


=== Sotto sorveglianza fascista ===
=== Sotto sorveglianza fascista ===
Durante l'epoca fascista Forbicini viene tenuto sotto stretto controllo dai [[OVRA|servizi del regime (OVRA)]]. Apparentemente avrebbe cessato l'attività  politica, ma l'OVRA accerta alcuni incontri con [[Errico Malatesta]]. Essendo infatti riuscito ad eludere la stretta sorveglianza cui è sottoposto, è certo che sia riuscito a mantenere rapporti all'interno della rete di quel che era rimasto del [[movimento anarchico]] ed [[antifascismo|antifascista]] di Roma.
Durante l'epoca fascista Forbicini viene tenuto sotto stretto controllo dai [[OVRA|servizi del regime (OVRA)]]. Apparentemente avrebbe cessato l'attività  politica, ma l'OVRA accerta alcuni incontri con [[Errico Malatesta]]. Essendo infatti riuscito ad eludere la stretta sorveglianza cui è sottoposto, è certo che sia riuscito a mantenere rapporti all'interno della rete di quel che era rimasto del [[movimento anarchico]] ed [[antifascismo|antifascista]] di Roma.


=== Nel secondo dopoguerra: la ricostituzione del movimento anarchico ===
=== Nel secondo dopoguerra: la ricostituzione del movimento anarchico ===
Nel periodo seguente la Liberazione dal [[Nazionalsocialismo|nazifascismo]], Forbicini inaugura il circolo "[[Pietro Gori|P. Gori]]" di Piombino. Inoltre viene segnalato dalle [[autorità ]] come "sovversivo" vista anche la collaborazione alla fondazione della [[Federazione Comunista Libertaria]] (FCL), costituitasi nella capitale già  a partire del [[1944]], a conferma che la sorveglianza non gli aveva impedito di rimanere politicamente attivo insieme a tanti altri militanti romani <ref>Una [http://www.castelbolognese.org/giovanniforbicini.htm Biografia di Forbicini] rivela che «è delegato per il Lazio (con R. Sacconi) al congresso di Carrara che vede la nascita della FAI», tuttavia il [http://www.federazioneanarchica.org/archivio/1945.html documento storico] della [[Federazione Anarchica Italiana|FAI]] non inserisce il suo nome tra i delegati laziali presenti allo storico convegno:<br />
Nel periodo seguente la Liberazione dal [[Nazionalsocialismo|nazifascismo]], Forbicini inaugura il circolo "[[Pietro Gori|P. Gori]]" di Piombino. Inoltre viene segnalato dalle [[autorità ]] come "sovversivo" vista anche la collaborazione alla fondazione della [[Federazione Comunista Libertaria]] (FCL), costituitasi nella capitale già  a partire del [[1944]], a conferma che la sorveglianza non gli aveva impedito di rimanere politicamente attivo insieme a tanti altri militanti romani <ref>Una [http://www.castelbolognese.org/giovanniforbicini.htm Biografia di Forbicini] rivela che «è delegato per il Lazio (con R. Sacconi) al congresso di Carrara che vede la nascita della FAI», tuttavia il [http://www.federazioneanarchica.org/archivio/1945.html documento storico] della [[Federazione Anarchica Italiana|FAI]] non inserisce il suo nome tra i delegati laziali presenti allo storico convegno:<br />
«''Lazio: Federazione Comunista Libertaria Laziale (Renato Gentilezza, Pietro Rossi); Federazione Comunista Libertaria Romana (Adolfo Pesce); Gruppo "Spartaco" di Roma (Carlo Andreoni, Bruno Valeri, Edoardo Ballarini); Gruppo Anarchico "Pietro Gori" di Civitavecchia (Ivan Aiati)''».<br />
«''Lazio: Federazione Comunista Libertaria Laziale (Renato Gentilezza, Pietro Rossi); Federazione Comunista Libertaria Romana (Adolfo Pesce); Gruppo "Spartaco" di Roma (Carlo Andreoni, Bruno Valeri, Edoardo Ballarini); Gruppo Anarchico "Pietro Gori" di Civitavecchia (Ivan Aiati)''».<br />
[[Anarcopedia]] ritiene ovviamente più attendibile lo storico documento della [[Federazione Anarchica Italiana]].</ref>.
[[Anarcopedia]] ritiene ovviamente più attendibile lo storico documento della [[Federazione Anarchica Italiana]].</ref>.


A Civitavecchia, assieme ad [[Armando Borghi]], partecipa in qualità  di oratore alla commemorazione di [[Pietro Gori]], durante la quale viene collocato un busto a ricordo del grande militante anarchico.
A Civitavecchia, assieme ad [[Armando Borghi]], partecipa in qualità  di oratore alla commemorazione di [[Pietro Gori]], durante la quale viene collocato un busto a ricordo del grande militante anarchico.
Pur avanti negli anni continua imperterrito ad essere uno dei principali organizzatori nel campo del [[sindacalismo libertario]], ponendosi in una posizione di severa critica nei confronti del Partito Comunista Italiano, della [[CGIL]] ed anche degli stessi principi della Costituzione.
Pur avanti negli anni continua imperterrito ad essere uno dei principali organizzatori nel campo del [[sindacalismo libertario]], ponendosi in una posizione di severa critica nei confronti del Partito Comunista Italiano, della [[CGIL]] ed anche degli stessi principi della Costituzione.


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*''Movimento operaio e organizzazione sindacale a Roma (1860-1960)''. Documenti per la storia della Camera del Lavoro, Roma 1976;  
*''Movimento operaio e organizzazione sindacale a Roma (1860-1960)''. Documenti per la storia della Camera del Lavoro, Roma 1976;  
*''Il movimento anarchico a Castelbolognese (1870-1945)'', Castel Bolognese 1984;  
*''Il movimento anarchico a Castelbolognese (1870-1945)'', Castel Bolognese 1984;  
*Paola Salvatori, Claudio Novelli, ''Non per oro ma per libertà . Lotte sociali a Roma. 1900-1926'', Roma 1993;  
*Paola Salvatori, Claudio Novelli, ''Non per oro ma per libertà . Lotte sociali a Roma. 1900-1926'', Roma 1993;  
*Maurizio Antonioli, ''[[Pietro Gori]]. Il cavaliere errante dell'anarchia'', Pisa 1995, ad indicem;  
*Maurizio Antonioli, ''[[Pietro Gori]]. Il cavaliere errante dell'anarchia'', Pisa 1995, ad indicem;  
*[[Luigi Fabbri]], ''Storia di un uomo libero'', Pisa, 1996, ad indicem;  
*[[Luigi Fabbri]], ''Storia di un uomo libero'', Pisa, 1996, ad indicem;  
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*[[Anarchici_e_Resistenza#Bibliografia|Giorgio Sacchetti]], ad indicem.
*[[Anarchici_e_Resistenza#Bibliografia|Giorgio Sacchetti]], ad indicem.
*Maurizio Antonioli, G.Berti, S.Fedele, P.Iuso ''Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani'' Pisa, 2004
*Maurizio Antonioli, G.Berti, S.Fedele, P.Iuso ''Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani'' Pisa, 2004
*Roberto Carocci, '' Roma sovversiva. Anarchismo e conflittualità  sociale dall'età  giolittiana al fascismo (1900-1926)", Odradek, Roma 2012.
*Roberto Carocci, '' Roma sovversiva. Anarchismo e conflittualità  sociale dall'età  giolittiana al fascismo (1900-1926)", Odradek, Roma 2012.


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
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