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:«(la scuola..) è il luogo di produzione di forza-lavoro qualificata e rientra come costo sociale nel ciclo della produzione allargata al capitale».) | :«(la scuola..) è il luogo di produzione di forza-lavoro qualificata e rientra come costo sociale nel ciclo della produzione allargata al capitale».) | ||
Sempre nello stesso anno, Don Lorenzo Milani scrisse insieme ai ragazzi della scuola di Barbiana ''Lettera a una professoressa'', | Sempre nello stesso anno, Don Lorenzo Milani scrisse insieme ai ragazzi della scuola di Barbiana ''Lettera a una professoressa'', in cui denunciavano il sistema scolastico e il metodo didattico [[classista]] che favoriva i più ricchi lasciando intatta la piaga dell'analfabetismo. Nel [[1951]], sulla scia del pensiero pedagogico e sociale di [[Célestin]] ed [[Elise Freinet]], alcuni maestri quali G. Tamagnini, A. Fantini, A. Pettini, E. Codignola e più tardi B. Ciari, M. Lodi e [[Gianni Milano]], avevano costituito a Torino il [[Movimento di Cooperazione Educativa]], un'Associazione della Pedagogia Popolare Italiana. | ||
Seppur con un carattere meno rivoluzionario e più riformistico, ancor oggi esistono pensatori, insegnanti e studenti che contestano l'organizzazione scolastica. La contestazione alla scuola ovviamente non è prerogativa italiana ma è comune a tutto il mondo, specialmente quello occidentale. Sostanzialmente la critica moderna alla scuola può avere tre matrici socio-politiche differenti: conservatrici, umaniste e progressiste. | Seppur con un carattere meno rivoluzionario e più riformistico, ancor oggi esistono pensatori, insegnanti e studenti che contestano l'organizzazione scolastica. La contestazione alla scuola ovviamente non è prerogativa italiana ma è comune a tutto il mondo, specialmente quello occidentale. Sostanzialmente la critica moderna alla scuola può avere tre matrici socio-politiche differenti: conservatrici, umaniste e progressiste. |