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=== Formazione politica === | === Formazione politica === | ||
Entrato in contatto con il mondo sindacale in seguito all'incontro con alcuni [[sindacalismo|sindacalisti]] ferrovieri | Entrato in contatto con il mondo sindacale in seguito all'incontro con alcuni [[sindacalismo|sindacalisti]] ferrovieri trasferiti a Sulmona per punizione, ben presto si converte al [[socialismo]] e al sindacalismo, prestando al propria collaborazione con il periodico socialista «Il Germe» (fondato nell'ottobre [[1901]]). Distintosi per il suo radicale [[anticlericalismo]] e naturale ribellismo verso qualsivoglia ingiustizia, nel [[1904]] viene condannato ad un anno di [[carcere]] e 6 mesi di domicilio coatto. Per sfuggire alla condanna decide di emigrare prima in [[Svizzera]] e poi negli [[Stati Uniti]]. | ||
===Negli Stati Uniti=== | ===Negli Stati Uniti=== | ||
A Filadelfia assume la direzione de «Il Proletario», organo della Federazione Socialista Italiana, fondato nel [[1902]]. Si impegna per impedire la frattura interna alla FSI, successivamente, con la nascita dell'[[IWW]], inizia la sua attività propagandistica nel sindacalismo industriale. Lentamente però assume posizioni sempre più libertarie, oramai convinto che solo l'[[azione diretta]] potesse essere effettivamente efficace. Nel giugno [[1906]] Carlo Tresca dà le dimissioni da direttore de «Il Proletario», passando prima a «La voce del popolo» e poi fondando egli stesso, a Pittsburgh, nel [[1908]], un proprio settimanale, «La Plebe». | A Filadelfia assume la direzione de «Il Proletario», organo della Federazione Socialista Italiana, fondato nel [[1902]]. Si impegna per impedire la frattura interna alla FSI, successivamente, con la nascita dell'[[IWW]], inizia la sua attività propagandistica nel sindacalismo industriale. Lentamente però assume posizioni sempre più libertarie, oramai convinto che solo l'[[azione diretta]] potesse essere effettivamente efficace. Nel giugno [[1906]] Carlo Tresca dà le dimissioni da direttore de «Il Proletario», passando prima a «La voce del popolo» e poi fondando egli stesso, a Pittsburgh, nel [[1908]], un proprio settimanale, «La Plebe». |