Francesco Saverio Merlino: differenze tra le versioni

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All'uscita dal [[carcere]] sviluppa una polemica con [[Malatesta]] che lo porta ad una sorta di revisione ideologica dell'[[anarchismo]] (per esempio sulla questione dell'[[astensionismo elettorale anarchico|astensionismo]], ritenendo che il parlamentarismo potesse essere un mezzo non per prendere il potere ma per per penetrare tra le masse) e ad elaborare una concezione originale del socialismo di tendenza [[socialismo libertario|libertaria]], in cui afferma che il [[socialismo]] non possa che essere il risultato finale di esperienze, tentativi e correzioni continue, pertanto non possa essere inquadrato in un modello prestabilito. Il socialismo, per Merlino, si configura come un equilibrio instabile tra le istanze individuali e quelle collettive, avvicinandosi pertanto alle idee di [[Proudhon]]. Le sue idee saranno esplicate in maniera chiara in alcuni saggi che delineeranno il suo percorso politico, come ''Pro e contro il socialismo'' (1897) e ''L'utopia collettivista e la crisi del “socialismo scientifico”'' (1898).
All'uscita dal [[carcere]] sviluppa una polemica con [[Malatesta]] che lo porta ad una sorta di revisione ideologica dell'[[anarchismo]] (per esempio sulla questione dell'[[astensionismo elettorale anarchico|astensionismo]], ritenendo che il parlamentarismo potesse essere un mezzo non per prendere il potere ma per per penetrare tra le masse) e ad elaborare una concezione originale del socialismo di tendenza [[socialismo libertario|libertaria]], in cui afferma che il [[socialismo]] non possa che essere il risultato finale di esperienze, tentativi e correzioni continue, pertanto non possa essere inquadrato in un modello prestabilito. Il socialismo, per Merlino, si configura come un equilibrio instabile tra le istanze individuali e quelle collettive, avvicinandosi pertanto alle idee di [[Proudhon]]. Le sue idee saranno esplicate in maniera chiara in alcuni saggi che delineeranno il suo percorso politico, come ''Pro e contro il socialismo'' (1897) e ''L'utopia collettivista e la crisi del “socialismo scientifico”'' (1898).


Nonostante la frattura con il [[movimento anarchico]], dal [[21 aprile|21]] al [[28 aprile]] [[1898]], ad Ancona, è a fianco degli avvocati [[Pietro Gori]] ed [[Enrico Ferri]] per assumere le difese degli anarchici incolpati delle rivolte di gennaio contro l'aumento del pane (tra cui ancora [[Malatesta]]).   
Nonostante la frattura con il [[movimento anarchico]], dal [[21 aprile|21]] al [[28 aprile]] [[1898]], ad Ancona, è a fianco degli avvocati [[Pietro Gori]] ed [[Enrico Ferri]] per assumere le difese degli anarchici incolpati delle rivolte di gennaio contro l'aumento del pane (tra cui ancora [[Malatesta]]).   


Precursore dei critici del [[marxismo]], fu apprezzato da [[Eduard Bernstein]] in [[Germania]] e [[Gorge Sorel]] in [[Francia]], attirandosi per contro le dure critiche di marxisti ortodossi come [[Antonio Labriola]] e [[Leonida Bissolati]]. Dirige, sino al [[1899]], l'importante ''Rivista Critica del Socialismo''<ref>[http://www.bibliotecaginobianco.it/?e=flip&id=14&t=elenco-flipping-Rivista+Critica+del+Socialismo. Rivista critica del socialismo. Rivista mensile. Direttore: Francesco Saverio Merlino. 1899 - 1899 ]</ref>, ed alla fine dello stesso anno si iscrive al PSI, rimanendo però alquanto isolato all'interno del partito.
Precursore dei critici del [[marxismo]], fu apprezzato da [[Eduard Bernstein]] in [[Germania]] e [[Gorge Sorel]] in [[Francia]], attirandosi per contro le dure critiche di marxisti ortodossi come [[Antonio Labriola]] e [[Leonida Bissolati]]. Dirige, sino al [[1899]], l'importante ''Rivista Critica del Socialismo''<ref>[http://www.bibliotecaginobianco.it/?e=flip&id=14&t=elenco-flipping-Rivista+Critica+del+Socialismo. Rivista critica del socialismo. Rivista mensile. Direttore: Francesco Saverio Merlino. 1899 - 1899 ]</ref>, ed alla fine dello stesso anno si iscrive al PSI, rimanendo però alquanto isolato all'interno del partito.
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