Il movimento anarchico in Argentina: differenze tra le versioni

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Negli anni '20, con l'affermazione del [[fascismo|regime fascista]] in [[Italia]], l'[[Argentina]] fu sottoposta ad una nuova ondata migratoria di dissidenti [[antifascismo|antifascisti]], tra cui molti anarchici. Molti di questi, soprattutto della fazione [[illegalismo|illegalista]] e [[anarchismo insurrezionalista|insurrezionalista]], esportarono in [[Argentina]] metodi d'azione utilizzati nella madre [[patria]]. Scrive infatti [[Gino Cerrito]]:
Negli anni '20, con l'affermazione del [[fascismo|regime fascista]] in [[Italia]], l'[[Argentina]] fu sottoposta ad una nuova ondata migratoria di dissidenti [[antifascismo|antifascisti]], tra cui molti anarchici. Molti di questi, soprattutto della fazione [[illegalismo|illegalista]] e [[anarchismo insurrezionalista|insurrezionalista]], esportarono in [[Argentina]] metodi d'azione utilizzati nella madre [[patria]]. Scrive infatti [[Gino Cerrito]]:


: «La crisi della libertà  che caratterizza il movimento fra le due guerre, la debolezza mostrata dal movimento anarchico di fronte al diffondersi dei regimi fascisti [] determinano fra gli anarchici aspetti assai interessanti: un breve ritorno alla propaganda individualistica e terroristica con manifestazioni singolari [] in Italia e in Argentina. [] Diverso è ovviamente il contegno degli anarchici di fronte alla violenza rivoluzionaria dei conflitti di classe, particolarmente aspri in Spagna e in Argentina» <ref>[http://www.unive.it/media/allegato/dep/n_1speciale/06_Cattarulla.pdf da ''www.unive.it'']</ref>
: «La crisi della libertà  che caratterizza il movimento fra le due guerre, la debolezza mostrata dal movimento anarchico di fronte al diffondersi dei regimi fascisti [...] determinano fra gli anarchici aspetti assai interessanti: un breve ritorno alla propaganda individualistica e terroristica con manifestazioni singolari [...] in Italia e in Argentina. [...] Diverso è ovviamente il contegno degli anarchici di fronte alla violenza rivoluzionaria dei conflitti di classe, particolarmente aspri in Spagna e in Argentina» <ref>[http://www.unive.it/media/allegato/dep/n_1speciale/06_Cattarulla.pdf da ''www.unive.it'']</ref>


Fra gli anarchici italiani maggiormente attivi in quegli anni vi fu [[Severino Di Giovanni]] e la sua banda, di cui facevano parte [[Paulino Scarfò|Paulino]] e [[Alejandro Scarfò]] (fratelli della compagna di Di Giovanni [[América Josefina Scarfò|América Josefina]], anche lei anarchica). Autore di molti attacchi al potere istituzional-[[capitalismo|capitalista]], Severino Di Giovanni collaborò anche con «Il Culmine» e fu condannato a morte il il [[1 febbraio]] [[1931]]. Nel loro peregrinare sudamericano, fecero tappa in [[Argentina]] anche gli spagnoli [[Buenaventura Durruti]] e [[Francisco Ascaso]], fondatori del gruppo espropriatore anarchico "[[Los Errantes]]".  
Fra gli anarchici italiani maggiormente attivi in quegli anni vi fu [[Severino Di Giovanni]] e la sua banda, di cui facevano parte [[Paulino Scarfò|Paulino]] e [[Alejandro Scarfò]] (fratelli della compagna di Di Giovanni [[América Josefina Scarfò|América Josefina]], anche lei anarchica). Autore di molti attacchi al potere istituzional-[[capitalismo|capitalista]], Severino Di Giovanni collaborò anche con «Il Culmine» e fu condannato a morte il il [[1 febbraio]] [[1931]]. Nel loro peregrinare sudamericano, fecero tappa in [[Argentina]] anche gli spagnoli [[Buenaventura Durruti]] e [[Francisco Ascaso]], fondatori del gruppo espropriatore anarchico "[[Los Errantes]]".  
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