Insurrezione anarchica del gennaio 1933 (Spagna): differenze tra le versioni

Jump to navigation Jump to search
m
Sostituzione testo - " ... " con "... "
m (Sostituzione testo - "…" con "...")
m (Sostituzione testo - " ... " con "... ")
Riga 23: Riga 23:
Il comitato nazionale della [[CNT spagnola|CNT]], che non aveva convocato lo sciopero, il [[10 gennaio]] dichiarò che l'insurrezione era stata di «puro significato anarchico senza che però sia intervenuto l'organismo federale», quantunque non lo condannò, come peraltro fece anche l'organo federale di [[Solidaridad Obrera (gruppo)|Solidaridad Obrera]], per compiere un «dovere di solidarietà  e di coscienza». Questa, secondo loro, non poteva però essere la vera [[rivoluzione]] che sarebbe giunta  con garanzie e alla luce del sole in tempi più maturi.<ref>Casanova, Julián (1997). Ibid.. pp. 111.</ref>
Il comitato nazionale della [[CNT spagnola|CNT]], che non aveva convocato lo sciopero, il [[10 gennaio]] dichiarò che l'insurrezione era stata di «puro significato anarchico senza che però sia intervenuto l'organismo federale», quantunque non lo condannò, come peraltro fece anche l'organo federale di [[Solidaridad Obrera (gruppo)|Solidaridad Obrera]], per compiere un «dovere di solidarietà  e di coscienza». Questa, secondo loro, non poteva però essere la vera [[rivoluzione]] che sarebbe giunta  con garanzie e alla luce del sole in tempi più maturi.<ref>Casanova, Julián (1997). Ibid.. pp. 111.</ref>


L'organo ufficiale della [[CNT spagnola|CNT]] di Madrid, il [[9 gennaio]] aveva scritto nel suo editoriale «questa non è la nostra rivoluzione», due giorni dopo affermava che l'organizzazione non era stata «nè sconfitta nè umiliata» e attribuiva la sconfitta alla «politica repressiva ... settaria dei socialisti che detengono il potere e lo usano contro gli interessi dei lavoratori.». Le rivolte «esistono e cresceranno a causa dell'ingiustizia esistente» e per questo, «sconfitta un'insurrezione, represso uno sciopero, un altro si realizza; placata una rivolta ne scoppia subito un'altra».<ref name="cede"> Casanova, Julián (1997). Ibid.. pp. 110.</ref>
L'organo ufficiale della [[CNT spagnola|CNT]] di Madrid, il [[9 gennaio]] aveva scritto nel suo editoriale «questa non è la nostra rivoluzione», due giorni dopo affermava che l'organizzazione non era stata «nè sconfitta nè umiliata» e attribuiva la sconfitta alla «politica repressiva... settaria dei socialisti che detengono il potere e lo usano contro gli interessi dei lavoratori.». Le rivolte «esistono e cresceranno a causa dell'ingiustizia esistente» e per questo, «sconfitta un'insurrezione, represso uno sciopero, un altro si realizza; placata una rivolta ne scoppia subito un'altra».<ref name="cede"> Casanova, Julián (1997). Ibid.. pp. 110.</ref>


Più avanti, in ''El eco de los pasos'' (1978), l'anarchico [[Juan García Oliver]] si definì l'ispiratore massimo di questa insurrezione, considerandola come «una delle battaglie più importanti tra i libertari e lo Stato spagnolo... che determinò la perdita di influenza da parte del Partito repubblicano e socialista sulla maggior parte degli spagnoli».<ref name="cede"> Casanova, Julián (1997). Ibid.. pp. 110.</ref>
Più avanti, in ''El eco de los pasos'' (1978), l'anarchico [[Juan García Oliver]] si definì l'ispiratore massimo di questa insurrezione, considerandola come «una delle battaglie più importanti tra i libertari e lo Stato spagnolo... che determinò la perdita di influenza da parte del Partito repubblicano e socialista sulla maggior parte degli spagnoli».<ref name="cede"> Casanova, Julián (1997). Ibid.. pp. 110.</ref>
64 364

contributi

I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi. Utilizzando i nostri servizi, accetti il nostro utilizzo dei cookie.

Menu di navigazione