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I giorni seguenti chiede e riceve ospitalità dal meccanico-anarchico [[Joseph Dubois]], l'unico che può farlo in quel momento. Per un paio di giorni, febbricitante, se ne sta a letto, ma domenica [[28 aprile]] la [[polizia]] in forze assalta la casa, uccidendo immediatamente Dubois. Per stanare Jules, che resisteva tenacemente sparando all'impazzata, la polizia riceve addirittura il sostegno di un imprecisato numero di compagnie della Guardia repubblicana. Jules non ha scampo e l'assalto al suo "rifugio" viene addirittura filmato per poter poi essere mostrato al popolo francese. Prima di morire, mentre bombe e proiettili distruggono inesorabilmente la casa di Dubois, decide di scrivere una sorta di testamento in cui scagiona la signora Thollon, [[Antoine Gauzy]] ed [[Eugene Dieudonné]], riportando inoltre le motivazioni che lo hanno portato ad una scelta tanto radicale di vita: | I giorni seguenti chiede e riceve ospitalità dal meccanico-anarchico [[Joseph Dubois]], l'unico che può farlo in quel momento. Per un paio di giorni, febbricitante, se ne sta a letto, ma domenica [[28 aprile]] la [[polizia]] in forze assalta la casa, uccidendo immediatamente Dubois. Per stanare Jules, che resisteva tenacemente sparando all'impazzata, la polizia riceve addirittura il sostegno di un imprecisato numero di compagnie della Guardia repubblicana. Jules non ha scampo e l'assalto al suo "rifugio" viene addirittura filmato per poter poi essere mostrato al popolo francese. Prima di morire, mentre bombe e proiettili distruggono inesorabilmente la casa di Dubois, decide di scrivere una sorta di testamento in cui scagiona la signora Thollon, [[Antoine Gauzy]] ed [[Eugene Dieudonné]], riportando inoltre le motivazioni che lo hanno portato ad una scelta tanto radicale di vita: | ||
: «Era la felicità che avevo inseguito per tutta la vita, senza esser capace neppure di sognarla. L'avevo trovata, e scoperto che cosa fosse. La felicità che mi era sempre stata negata, avevo il diritto di viverla quella felicità . Non me lo avete concesso. E allora, è stato peggio per me, peggio per voi, peggio per tutti. Dovrei rimpiangere ciò che ho fatto? Forse. Ma non ho rimorsi. Rimpianti sì, in ogni caso nessun | : «Era la felicità che avevo inseguito per tutta la vita, senza esser capace neppure di sognarla. L'avevo trovata, e scoperto che cosa fosse. La felicità che mi era sempre stata negata, avevo il diritto di viverla quella felicità . Non me lo avete concesso. E allora, è stato peggio per me, peggio per voi, peggio per tutti. Dovrei rimpiangere ciò che ho fatto? Forse. Ma non ho rimorsi. Rimpianti sì, in ogni caso nessun rimorso...» <ref>[[Pino Cacucci]], ''In ogni caso nessun rimorso'', Feltrinelli, 1994, pag 16</ref> | ||
===Epilogo della Banda Bonnot=== | ===Epilogo della Banda Bonnot=== |