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Tra gli anarchici [[Camillo Berneri]] espose la sua radicale critica al corporativismo e a tutte le forme di “statolatria”. | Tra gli anarchici [[Camillo Berneri]] espose la sua radicale critica al corporativismo e a tutte le forme di “statolatria”. | ||
: «Che certi socialisti, certi repubblicani, certi comunisti siano radicalmente avversi alla «riforma corporativa», quasi quanto noi lo siamo, è credibile, anzi certo [ | : «Che certi socialisti, certi repubblicani, certi comunisti siano radicalmente avversi alla «riforma corporativa», quasi quanto noi lo siamo, è credibile, anzi certo [...] pochissimi sono coloro, fuori dal campo nostro, che di quella riforma rigettano non solo il carattere contingente ma anche le premesse teoriche e le storiche conseguenze». <ref name="corporativismo"> Pubblicato su «[[L'Adunata dei Refrattari]]» (New York) del [[16 febbraio]] [[1934]], sotto il titolo '''''La vergognosa di Pisa''''' </ref> | ||
Per Berneri quindi i [[comunismo|comunisti]] e i socialisti erano «dei feticisti dello [[Stato]] e del [[socialismo di Stato]]» e quindi dietro le loro parole si nascondeva una certa demagogia che li portava ad essere avversi al corporativismo fascista, ma non alla progettazione di quello che riteneva fosse un'altra tipologia di corporativismo, certamente diverso da quello [[Fascismo|fascista]], tuttavia «affine nelle sue forme totalitarie, accentratrici e burocratiche». | Per Berneri quindi i [[comunismo|comunisti]] e i socialisti erano «dei feticisti dello [[Stato]] e del [[socialismo di Stato]]» e quindi dietro le loro parole si nascondeva una certa demagogia che li portava ad essere avversi al corporativismo fascista, ma non alla progettazione di quello che riteneva fosse un'altra tipologia di corporativismo, certamente diverso da quello [[Fascismo|fascista]], tuttavia «affine nelle sue forme totalitarie, accentratrici e burocratiche». |