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Riceve una formazione eguale a quella dei fratelli, studiando storia, letteratura tedesca e greca. Dopo la laurea inizia a studiare il tedesco e la filosofia. In questi anni conseguirà una vasta cultura in lingue straniere che le permetterà in seguito di lavorare come traduttrice. | Riceve una formazione eguale a quella dei fratelli, studiando storia, letteratura tedesca e greca. Dopo la laurea inizia a studiare il tedesco e la filosofia. In questi anni conseguirà una vasta cultura in lingue straniere che le permetterà in seguito di lavorare come traduttrice. | ||
Dopo aver rotto con la sua famiglia, si trasferisce a Berlino per completare gli studi. A Berlino conosce un nobile austriaco e i due decidono di sposarsi nonostante | Dopo aver rotto con la sua famiglia, si trasferisce a Berlino per completare gli studi. A Berlino conosce un nobile austriaco e i due decidono di sposarsi nonostante l'ostracismo dei genitori dell'uomo che non tolleravano l'origine ebraica di Etta. Nonostante tutto però la coppia ha un figlio, anche se questi morirà poco tempo dopo la nascita. In seguito, dopo aver divorziato, avrà anche altri due figli da un altro matrimonio: Hans e Michael. | ||
Si guadagna da vivere prima come insegnante e poi come traduttore dall'inglese, francese, danese, russo e yiddish. Traduce Alexandra Kollontaj, Hans Christian Anderson e Shakespeare. Lavora come critico letterario per il quotidiano ''Berliner Tageblatt'' e pubblica molte biografie, tra cui quelli di Dante e Goethe. Allo stesso tempo, comincia a scrivere saggi, biografie, storie, poesie, ecc. | Si guadagna da vivere prima come insegnante e poi come traduttore dall'inglese, francese, danese, russo e yiddish. Traduce Alexandra Kollontaj, Hans Christian Anderson e Shakespeare. Lavora come critico letterario per il quotidiano ''Berliner Tageblatt'' e pubblica molte biografie, tra cui quelli di Dante e Goethe. Allo stesso tempo, comincia a scrivere saggi, biografie, storie, poesie, ecc. | ||
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== Il pensiero e le opere == | == Il pensiero e le opere == | ||
Etta Fedren dedicò gran parte del suo tempo | Etta Fedren dedicò gran parte del suo tempo all'attivismo in campo [[pedagogia|pedagogico]] ed educativo: la [[Pedagogia libertaria|pedagogia libertaria]], l'[[sessualità |educazione sessuale]], il [[neomalthusianesimo|controllo delle nascite]] ma anche l'alfabetizzazione e la scolarizzazione in genere. In ''Mujeres de las revoluciones'' (La versione originale dell'opera fu pubblicata nel [[1937]] e in seguito tradotta in tedesco da Marianne Kröger, ''Etta Federn, Revolutionar auf ihre Art'', Psychosozial Verlag, Gießen, 1997) scrisse dodici brevi biografie di donne e rivoluzionarie - [[Inga Nalbandian]], [[Madame Roland]], [[Charlotte Corday]], [[Ellen Key]], [[Rosa Luxemburg]], [[Vera Figner]], [[Angelica Balabanoff]], [[Alexandra Kollontaj]],[[ Lily Braun]], [[Isadora Duncan]], [[Mrs Pankhuist]] ed [[Emma Goldman]] - in cui mise in evidenza soprattutto gli aspetti umani, in particolare quelli più marcatamente femminili e materni. In questo modo evidenziò che le rivoluzionarie erano donne e, talvolta, madri, con i sentimenti e le esigenze di tutte le altre donne della terra. | ||
Sono inoltre da menzionare altre opere che raccontano di Etta Federn, come ''Free Women of Spain. Anarchism and the Struggle for the Emancipation of Women'' (Indiana University Books, Bloomington, [[1991]]), di Martha A. Ackelsberg. La figura di Etta è inoltre presente anche in un romanzo | Sono inoltre da menzionare altre opere che raccontano di Etta Federn, come ''Free Women of Spain. Anarchism and the Struggle for the Emancipation of Women'' (Indiana University Books, Bloomington, [[1991]]), di Martha A. Ackelsberg. La figura di Etta è inoltre presente anche in un romanzo dell'anarchico svedese [[Stig Dagerman]], ''Skuggen avMart'' (Stoccolma, 1947), e in ''Utan Vaiaktig stad'' (Stoccolma, 1948), opera di un altro scrittore svedese, [[Arne Forsberg]]. | ||
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