Albert Camus: differenze tra le versioni

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: « C'era una volta una donna che la morte di suo marito aveva reso povera con due figli. Aveva vissuto con sua madre, ugualmente povera, con un fratello disabile che era un operaio. Aveva lavorato per vivere, fatto la domestica, e aveva rimesso l'educazione dei suoi figli nelle mani della madre. Rude, orgogliosa, educò loro in modo duro ».<ref>Citato da Roger Grenier, ''Album Camus'', op. cit., p. 14 et 17.</ref>
: « C'era una volta una donna che la morte di suo marito aveva reso povera con due figli. Aveva vissuto con sua madre, ugualmente povera, con un fratello disabile che era un operaio. Aveva lavorato per vivere, fatto la domestica, e aveva rimesso l'educazione dei suoi figli nelle mani della madre. Rude, orgogliosa, educò loro in modo duro ».<ref>Citato da Roger Grenier, ''Album Camus'', op. cit., p. 14 et 17.</ref>


L’esperienza della povertà , per sua stessa ammissione, risulterà  essere per lui una vera e propria [[scuola]] di vita che influenzerà  tutta la sua opera. Intanto lo zio, accanito lettore, gli trasmette la passione per i libri, anche se il giovane Camus a quel tempo preferiva dedicare il suo tempo libero all'amicizia, al mare e soprattutto al calcio.
L'esperienza della povertà , per sua stessa ammissione, risulterà  essere per lui una vera e propria [[scuola]] di vita che influenzerà  tutta la sua opera. Intanto lo zio, accanito lettore, gli trasmette la passione per i libri, anche se il giovane Camus a quel tempo preferiva dedicare il suo tempo libero all'amicizia, al mare e soprattutto al calcio.


=== Gli anni della formazione ===
=== Gli anni della formazione ===
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Finita la guerra, diviene redattore-capo di "Combat" e prosegue costantemente il suo impegno civile assumendo posizioni nette su tutti i grandi temi che scuotono il mondo: la bomba atomica, i movimenti di decolonizzazione, la pena di morte. La sua radicale contestazione della società  tuttavia non gli fa prendere posizioni [[dogmatismo|dogmatiche]] nei confronti di alcuna ideologia, criticando tutto quello che poteva allontanare l'uomo dalla sua dignità . Dopo l'entrata nell'ONU della [[franchismo|Spagna franchista]] per protesta lascia il posto all'UNESCO, così come è tra i pochi a criticare apertamente i metodi brutali dei comunisti in occasione della [[repressione]] di uno [[sciopero]] a Berlino Est.  
Finita la guerra, diviene redattore-capo di "Combat" e prosegue costantemente il suo impegno civile assumendo posizioni nette su tutti i grandi temi che scuotono il mondo: la bomba atomica, i movimenti di decolonizzazione, la pena di morte. La sua radicale contestazione della società  tuttavia non gli fa prendere posizioni [[dogmatismo|dogmatiche]] nei confronti di alcuna ideologia, criticando tutto quello che poteva allontanare l'uomo dalla sua dignità . Dopo l'entrata nell'ONU della [[franchismo|Spagna franchista]] per protesta lascia il posto all'UNESCO, così come è tra i pochi a criticare apertamente i metodi brutali dei comunisti in occasione della [[repressione]] di uno [[sciopero]] a Berlino Est.  
[[File:Prudhommeaux1.jpg|thumb|[[André Prudhommeaux]], sarà  lui ad introdurre Camus negli ambienti anarchici]]
[[File:Prudhommeaux1.jpg|thumb|[[André Prudhommeaux]], sarà  lui ad introdurre Camus negli ambienti anarchici]]
Nel [[1947]], con il romanzo, ''La peste'', Camus inizia un nuovo ciclo incentrato sul tema della [[rivolta]], dove l'umanità  è posta davanti al simbolo di un male insormontabile. Importantissimo sarà  il lavoro teatrale dell'autore, ''I giusti'', testo del [[1950]] che parla di terrorismo e [[rivolta]], contrapposizione fra rivolta libertaria e [[marxismo|ortodossia marxista]], tra l’essere contemporaneamente portatori di morte e di giustizia. Proprio questa fase segnerà  la sua definitiva rottura con il [[marxismo]], quantunque dal partito fosse uscito molti anni prima.
Nel [[1947]], con il romanzo, ''La peste'', Camus inizia un nuovo ciclo incentrato sul tema della [[rivolta]], dove l'umanità  è posta davanti al simbolo di un male insormontabile. Importantissimo sarà  il lavoro teatrale dell'autore, ''I giusti'', testo del [[1950]] che parla di terrorismo e [[rivolta]], contrapposizione fra rivolta libertaria e [[marxismo|ortodossia marxista]], tra l'essere contemporaneamente portatori di morte e di giustizia. Proprio questa fase segnerà  la sua definitiva rottura con il [[marxismo]], quantunque dal partito fosse uscito molti anni prima.


L'opera che però indica una decisiva presa di posizione in ambito libertario è ''L'uomo in rivolta'' del [[1951]], riflessione sulla differenza fra rivolta e rivoluzione, che ingenererà  una lunga polemica con Jean Paul Sartre ed altri, portando Camus ad auspicare un nuovo umanesimo imperniato sulla [[solidarietà ]]. Sartre considererà  il suo approccio critico del comunismo sovietico come una degenerazione borghese, ma egli ribadirà  la sua fede prima nella [[democrazia]] ed infine nell'[[anarco-individualismo|anarchismo individualista]], pur mantenendo una posizione decisamente personale.  
L'opera che però indica una decisiva presa di posizione in ambito libertario è ''L'uomo in rivolta'' del [[1951]], riflessione sulla differenza fra rivolta e rivoluzione, che ingenererà  una lunga polemica con Jean Paul Sartre ed altri, portando Camus ad auspicare un nuovo umanesimo imperniato sulla [[solidarietà ]]. Sartre considererà  il suo approccio critico del comunismo sovietico come una degenerazione borghese, ma egli ribadirà  la sua fede prima nella [[democrazia]] ed infine nell'[[anarco-individualismo|anarchismo individualista]], pur mantenendo una posizione decisamente personale.  
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== Il pensiero ==
== Il pensiero ==
===L'assurdo e la rivolta===
===L'assurdo e la rivolta===
Tutta la riflessione di Camus parte dal tema dell'assurdo e della [[rivolta]] (sia [[metafisica]] che storica). Inizialmente aderisce al partito comunista, ma ben presto se ne distacca constatandone l'autoritarismo centralista. In ''[[Lo straniero]]'' egli esprime il concetto di estraneità  che separa l'uomo dal mondo. La realtà  è incomprensibile perché non ha alcun senso logico. L'uomo non è in grado di coglierne il senso. Ne ''[[Il mito di Sisifo]]'' Camus ribadisce l'assurdità  della vita (essa appare come l’inutile fatica di Sisifo), tuttavia il suicidio non è la soluzione di alcunché. L'unica risposta vera di fronte all'assurdità , è la non-rassegnazione: '''la [[rivolta]]'''. Per Camus la rivolta può assumere infinite modalità : filosofica, storica, politica, poetica. Inoltre tra la schiavitù accettata e la  violenza rivoluzionaria, la vera [[libertà ]] è la creazione.
Tutta la riflessione di Camus parte dal tema dell'assurdo e della [[rivolta]] (sia [[metafisica]] che storica). Inizialmente aderisce al partito comunista, ma ben presto se ne distacca constatandone l'autoritarismo centralista. In ''[[Lo straniero]]'' egli esprime il concetto di estraneità  che separa l'uomo dal mondo. La realtà  è incomprensibile perché non ha alcun senso logico. L'uomo non è in grado di coglierne il senso. Ne ''[[Il mito di Sisifo]]'' Camus ribadisce l'assurdità  della vita (essa appare come l'inutile fatica di Sisifo), tuttavia il suicidio non è la soluzione di alcunché. L'unica risposta vera di fronte all'assurdità , è la non-rassegnazione: '''la [[rivolta]]'''. Per Camus la rivolta può assumere infinite modalità : filosofica, storica, politica, poetica. Inoltre tra la schiavitù accettata e la  violenza rivoluzionaria, la vera [[libertà ]] è la creazione.


In ''[[La peste]]'' descrive i flagelli dell'umanità , contestando l’[[individualismo]] assoluto e promovendo, in sua vece, la [[solidarietà ]] e la socialità  umana. E se ne ''[[Il mito di Sisifo]]'' il concetto di rivolta era trattato da un punto di vista metafisico e individuale, ne ''[[L'uomo in rivolta]]'' approda a un concetto di rivolta che dall'[[Individuo|individuo]] va verso la collettività . La rivolta viene vista come l’unico modo per combattere l’assurdità  e l’ingiustizia della vita. La rivolta dà  una nuova interpretazione all’essere umano: «'''mi rivolto, dunque siamo'''».
In ''[[La peste]]'' descrive i flagelli dell'umanità , contestando l'[[individualismo]] assoluto e promovendo, in sua vece, la [[solidarietà ]] e la socialità  umana. E se ne ''[[Il mito di Sisifo]]'' il concetto di rivolta era trattato da un punto di vista metafisico e individuale, ne ''[[L'uomo in rivolta]]'' approda a un concetto di rivolta che dall'[[Individuo|individuo]] va verso la collettività . La rivolta viene vista come l'unico modo per combattere l'assurdità  e l'ingiustizia della vita. La rivolta dà  una nuova interpretazione all'essere umano: «'''mi rivolto, dunque siamo'''».


A metà  del XX secolo Camus comincia ad aver la sensazione di non aver saputo indicare una vera saggezza, e di essere pervenuto soltanto ad una cattiva coscienza. Per questo le sue ultime opere evidenziano un pessimismo cupo e privo di vie d'uscita.
A metà  del XX secolo Camus comincia ad aver la sensazione di non aver saputo indicare una vera saggezza, e di essere pervenuto soltanto ad una cattiva coscienza. Per questo le sue ultime opere evidenziano un pessimismo cupo e privo di vie d'uscita.
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=== La vicinanza all'anarchismo ===
=== La vicinanza all'anarchismo ===


Molto vicino all’[[anarco-sindacalismo]] francese, Camus propone l'idea di un [[socialismo libertario|socialismo con una forte matrice libertaria]], poiché pensa che i concetti di dignità  umana e [[libertà ]] devono essere portati avanti parallelamente. Camus in realtà  sin già  prima della fine della guerra entra in contatto con diversi esponenti anarchici attivi nella stampa libertaria, tra questi: [[Rirette Maitrejean]], condirettrice del giornale « ''[[l’Anarchie]]'' » e più tardi collaboratrice in « ''[[Témoins]]'' », [[Maurice Joyeux]] e [[Maurice Laisant]] di « ''[[Monde libertaire]]'' », [[Jean-Paul Samson]] e [[Robert Proix]] della rivista culturale e [[antimilitarismo|antimilitarista]] « ''[[Témoins]]'' », [[Pierre Monatte]] e [[André Rosmer]] di « ''[[la Révolution prolétarienne]]'' », [[Louis Lecoin]] di « ''[[Défense de l’homme]]'' » e di « ''[[Liberté]]'' », [[Gaston Leval]] e [[Georges Fontenis]] del « ''[[Libertaire]]'' », [[Giovanna Caleffi|Giovanna Caleffi-Berneri]] di « ''[[Volontà ]]'' » ([[Italia]]) e [[José Ester Borrà s]] di « [[Solidaridad Obrera (rivista)|Solidaridad Obrera]] (Spagna). Camus ebbe inoltre contatti con alcuni giornali [[anarco-sindacalismo|anarco-sindacalisti]] svedesi (« ''[[Arbetaren]]'' »), tedeschi (« ''[[Die freie Gesellschaft]]'' ») e latino-americani (« ''[[Reconstruir]]'' » in [[Argentina]]).
Molto vicino all'[[anarco-sindacalismo]] francese, Camus propone l'idea di un [[socialismo libertario|socialismo con una forte matrice libertaria]], poiché pensa che i concetti di dignità  umana e [[libertà ]] devono essere portati avanti parallelamente. Camus in realtà  sin già  prima della fine della guerra entra in contatto con diversi esponenti anarchici attivi nella stampa libertaria, tra questi: [[Rirette Maitrejean]], condirettrice del giornale « ''[[l'Anarchie]]'' » e più tardi collaboratrice in « ''[[Témoins]]'' », [[Maurice Joyeux]] e [[Maurice Laisant]] di « ''[[Monde libertaire]]'' », [[Jean-Paul Samson]] e [[Robert Proix]] della rivista culturale e [[antimilitarismo|antimilitarista]] « ''[[Témoins]]'' », [[Pierre Monatte]] e [[André Rosmer]] di « ''[[la Révolution prolétarienne]]'' », [[Louis Lecoin]] di « ''[[Défense de l'homme]]'' » e di « ''[[Liberté]]'' », [[Gaston Leval]] e [[Georges Fontenis]] del « ''[[Libertaire]]'' », [[Giovanna Caleffi|Giovanna Caleffi-Berneri]] di « ''[[Volontà ]]'' » ([[Italia]]) e [[José Ester Borrà s]] di « [[Solidaridad Obrera (rivista)|Solidaridad Obrera]] (Spagna). Camus ebbe inoltre contatti con alcuni giornali [[anarco-sindacalismo|anarco-sindacalisti]] svedesi (« ''[[Arbetaren]]'' »), tedeschi (« ''[[Die freie Gesellschaft]]'' ») e latino-americani (« ''[[Reconstruir]]'' » in [[Argentina]]).


Quando il segretario generale della [[Fédération Anarchiste]], [[Georges Fontenis]], recensì il suo libro su ''[[Le Libertaire]]'' gli fu chiesto se ''La rivolta'' di Camus fosse uguale a quella anarchica, egli rispose che SI lo era. L'influenza esercitata da [[Nietzsche]] è ben nota, infatti il suo saggio più celebre, ''L'uomo in rivolta'', presenta una visione del mondo e della sua storia di tendenza anarchica, [[Anarchismo e Friedrich Nietzsche|influenzata tanto da Nietzsche]] quanto da [[Max Stirner]]:
Quando il segretario generale della [[Fédération Anarchiste]], [[Georges Fontenis]], recensì il suo libro su ''[[Le Libertaire]]'' gli fu chiesto se ''La rivolta'' di Camus fosse uguale a quella anarchica, egli rispose che SI lo era. L'influenza esercitata da [[Nietzsche]] è ben nota, infatti il suo saggio più celebre, ''L'uomo in rivolta'', presenta una visione del mondo e della sua storia di tendenza anarchica, [[Anarchismo e Friedrich Nietzsche|influenzata tanto da Nietzsche]] quanto da [[Max Stirner]]:
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