Amilcare Cipriani: differenze tra le versioni

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Nel [[1867]], dopo il rientro  ad Alessandria d'Egitto, in una rissa uccise un italiano e accoltellò due guardie egiziane. A Londra, dove si rifugiò, conobbe [[Giuseppe Mazzini]] e fece parte della [[I Internazionale]]; successivamente si trasferì in [[Francia]], dove combattè con Garibaldi contro i Prussiani.
Nel [[1867]], dopo il rientro  ad Alessandria d'Egitto, in una rissa uccise un italiano e accoltellò due guardie egiziane. A Londra, dove si rifugiò, conobbe [[Giuseppe Mazzini]] e fece parte della [[I Internazionale]]; successivamente si trasferì in [[Francia]], dove combattè con Garibaldi contro i Prussiani.


Cipriani partecipò alla difesa della [[la Comune di Parigi (1871)|comune di Parigi (1871)]], a causa della quale fu condannato a morte, pena poi convertita all’esilio in Nuova Caledonia (come [[Louise Michel]]). Fu graziato dopo otto anni, nel [[1880]]. Espulso dalla [[Francia]], si spostò in [[Svizzera]], dove conobbe [[Carlo Cafiero]].
Cipriani partecipò alla difesa della [[la Comune di Parigi (1871)|comune di Parigi (1871)]], a causa della quale fu condannato a morte, pena poi convertita all'esilio in Nuova Caledonia (come [[Louise Michel]]). Fu graziato dopo otto anni, nel [[1880]]. Espulso dalla [[Francia]], si spostò in [[Svizzera]], dove conobbe [[Carlo Cafiero]].


Nel gennaio [[1881]] fu arrestato in [[Italia]] con l’accusa di "cospirazione"; nel [[1882]], ad Ancona, fu processato per i fatti egiziani e condannato a vent'anni di lavori forzati da scontare a Portolongone. La sua fama rimase immutata e nel [[1886]], alle elezioni politiche, fu presentata la sua "candidatura di protesta" nei collegi di Ravenna e Forlì, dove risultò eletto plebiscitariamente. Nel [[1888]], grazie anche alle pressioni popolari, il nuovo processo sui fatti egiziani lo assolse da ogni accusa.  
Nel gennaio [[1881]] fu arrestato in [[Italia]] con l'accusa di "cospirazione"; nel [[1882]], ad Ancona, fu processato per i fatti egiziani e condannato a vent'anni di lavori forzati da scontare a Portolongone. La sua fama rimase immutata e nel [[1886]], alle elezioni politiche, fu presentata la sua "candidatura di protesta" nei collegi di Ravenna e Forlì, dove risultò eletto plebiscitariamente. Nel [[1888]], grazie anche alle pressioni popolari, il nuovo processo sui fatti egiziani lo assolse da ogni accusa.  


Tornò nuovamente a Parigi dove fondò l'"Unione dei popoli latini", si avvicinò alle posizioni socialiste rivoluzionarie e anarchiche, collaborando attivamente a quotidiani e periodici, tra cui ''Le Plébéien'' (Il Plebeo). Durante il congresso di Zurigo della [[II Internazionale]], Cipriani si dimise dal suo mandato per protestae contro l’esclusione degli anarchici <ref name="Zurigo">Il III Congresso della [[II Internazionale]] si svolse a Zurigo dal [[6 agosto|6]] al [[12 agosto]] [[1893]], con oltre 400 delegati di 20 paesi. Furono adottate le seguenti risoluzioni: preclusione agli anarchici; uso tattico del parlamento per la conquista rivoluzionaria del potere politico; lotta al [[militarismo]], contro i crediti di guerra, per il disarmo e l'abolizione degli eserciti permanenti. [[Friedrich Engels|Engels]] eletto presidente (ma morirà  nel [[1895]]), chiuse il Congresso</ref>. Nel [[1891]] partecipò come delegato ai lavori del [[Partito Socialista Rivoluzionario Anarchico]].
Tornò nuovamente a Parigi dove fondò l'"Unione dei popoli latini", si avvicinò alle posizioni socialiste rivoluzionarie e anarchiche, collaborando attivamente a quotidiani e periodici, tra cui ''Le Plébéien'' (Il Plebeo). Durante il congresso di Zurigo della [[II Internazionale]], Cipriani si dimise dal suo mandato per protestae contro l'esclusione degli anarchici <ref name="Zurigo">Il III Congresso della [[II Internazionale]] si svolse a Zurigo dal [[6 agosto|6]] al [[12 agosto]] [[1893]], con oltre 400 delegati di 20 paesi. Furono adottate le seguenti risoluzioni: preclusione agli anarchici; uso tattico del parlamento per la conquista rivoluzionaria del potere politico; lotta al [[militarismo]], contro i crediti di guerra, per il disarmo e l'abolizione degli eserciti permanenti. [[Friedrich Engels|Engels]] eletto presidente (ma morirà  nel [[1895]]), chiuse il Congresso</ref>. Nel [[1891]] partecipò come delegato ai lavori del [[Partito Socialista Rivoluzionario Anarchico]].


Nel [[1897]], mente i rapporti con il nazionalista Mazzini si erano oramai completamente deteriorati, combattè in [[Grecia]] contro i Turchi, prima di essere incarcerato in [[Italia]], con la condanna a tre anni. Dal [[1911]] in [[Italia]] i suoi scritti divennero illegali perchè considerati sovversivi. Nel [[1914]], ancora una volta, fu eletto, come forma di protesta, ma non poté sedere in Parlamento per essersi rifiutato di prestare il rituale giuramento al Re. Morì a Parigi, il [[2 maggio]] [[1918]].
Nel [[1897]], mente i rapporti con il nazionalista Mazzini si erano oramai completamente deteriorati, combattè in [[Grecia]] contro i Turchi, prima di essere incarcerato in [[Italia]], con la condanna a tre anni. Dal [[1911]] in [[Italia]] i suoi scritti divennero illegali perchè considerati sovversivi. Nel [[1914]], ancora una volta, fu eletto, come forma di protesta, ma non poté sedere in Parlamento per essersi rifiutato di prestare il rituale giuramento al Re. Morì a Parigi, il [[2 maggio]] [[1918]].


== Citazioni ==
== Citazioni ==
: «I giornali monarchici e la stupidità  umana ripetono che la morte di Umberto ha dolorosamente colpito al cuore tutti gli italiani. Non è vero; eccone la prova. Il giorno dopo la morte di re Umberto i due deputati eletti in Italia furono dei socialisti. I loro avversari elettorali dimostrarono invano che la idea della trasformazione economica, propugnata dai collettivisti, i comunisti e gli anarchici, aveva convinto Bresci dell’urgenza del regicidio. Il popolo votò pei rappresentanti i principi rivoluzionari a costo di dare ancora ragione a dei fanatici di abbattere idoli umani [...] In seguito, ciò che fu sintomatico fu quanto si produsse in Roma durante i funerali di re Umberto: i principi che seguivano il feretro del re, spaventati, ad un dato momento, sguainarono le spade per proteggere il loro sovrano. Da ciò non si può concludere che una rivoluzione che cambi il regime politico della penisola, sia imminente pel fatto che, contrariamente a ciò che si è detto, la morte del re non ha incontrato l’universale riprovazione [...] Tuttavia si può fare osservare che un cambiamento di regime nell’Italia contemporanea non sarebbe cosa nuova: vi sono dei precedenti»<ref>Considerazioni sull'uccisione di Umberto I, da Amilcare Cipriani, ''Il regicidio'', Libreria Sociologica, Buenos Aires, 1901.</ref>.
: «I giornali monarchici e la stupidità  umana ripetono che la morte di Umberto ha dolorosamente colpito al cuore tutti gli italiani. Non è vero; eccone la prova. Il giorno dopo la morte di re Umberto i due deputati eletti in Italia furono dei socialisti. I loro avversari elettorali dimostrarono invano che la idea della trasformazione economica, propugnata dai collettivisti, i comunisti e gli anarchici, aveva convinto Bresci dell'urgenza del regicidio. Il popolo votò pei rappresentanti i principi rivoluzionari a costo di dare ancora ragione a dei fanatici di abbattere idoli umani [...] In seguito, ciò che fu sintomatico fu quanto si produsse in Roma durante i funerali di re Umberto: i principi che seguivano il feretro del re, spaventati, ad un dato momento, sguainarono le spade per proteggere il loro sovrano. Da ciò non si può concludere che una rivoluzione che cambi il regime politico della penisola, sia imminente pel fatto che, contrariamente a ciò che si è detto, la morte del re non ha incontrato l'universale riprovazione [...] Tuttavia si può fare osservare che un cambiamento di regime nell'Italia contemporanea non sarebbe cosa nuova: vi sono dei precedenti»<ref>Considerazioni sull'uccisione di Umberto I, da Amilcare Cipriani, ''Il regicidio'', Libreria Sociologica, Buenos Aires, 1901.</ref>.
==Note==
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== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
*[http://www.liberliber.it/mediateca/libri/v/valera/l_uomo_piu_rosso_d_italia/pdf/l_uomo_p.pdf L’uomo più rosso d’Italia], di Paola Valera.
*[http://www.liberliber.it/mediateca/libri/v/valera/l_uomo_piu_rosso_d_italia/pdf/l_uomo_p.pdf L'uomo più rosso d'Italia], di Paola Valera.
*[http://www.liberliber.it/mediateca/libri/c/cipriani/bresci_e_savoia_il_regicidio/pdf/bresci_p.pdf Bresci e Savoia: il regicidio], di Amilcare Cipriani
*[http://www.liberliber.it/mediateca/libri/c/cipriani/bresci_e_savoia_il_regicidio/pdf/bresci_p.pdf Bresci e Savoia: il regicidio], di Amilcare Cipriani


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