Dio e lo Stato (scritti scelti di Michail Bakunin): differenze tra le versioni

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Ne deriva che, per ribellarsi contro questa influenza che la società  esercita sopra di lui, l’uomo deve almeno in parte ribellarsi contro se stesso, giacché, con tutte le sue tendenze e le sue aspirazioni materiali, intellettuali e morali, esso non è altro che il prodotto della società . L’immenso potere esercitato sugli uomini dalla società  deriva appunto da ciò. Dal punto di vista della morale assoluta, cioè da quello del rispetto umano -e dirò tra poco che cosa io intenda con questa espressione- questo potere della società  può essere benefico oppure anche nocivo. È benefico quando tende allo sviluppo del sapere, della prosperità  materiale, della libertà , dell’uguaglianza e della fraterna solidarietà  degli uomini; è dannoso quando ha inclinazioni contrarie.
Ne deriva che, per ribellarsi contro questa influenza che la società  esercita sopra di lui, l’uomo deve almeno in parte ribellarsi contro se stesso, giacché, con tutte le sue tendenze e le sue aspirazioni materiali, intellettuali e morali, esso non è altro che il prodotto della società . L’immenso potere esercitato sugli uomini dalla società  deriva appunto da ciò. Dal punto di vista della morale assoluta, cioè da quello del rispetto umano -e dirò tra poco che cosa io intenda con questa espressione- questo potere della società  può essere benefico oppure anche nocivo. È benefico quando tende allo sviluppo del sapere, della prosperità  materiale, della libertà , dell’uguaglianza e della fraterna solidarietà  degli uomini; è dannoso quando ha inclinazioni contrarie.


Un uomo nato in una società  di bruti, resta, salvo rarissime eccezioni, un bruto; nato in una società  governata dai preti, diventa un idiota, un bigotto; nato in una banda di ladri diventerà  probabilmente un ladro; nato nella borghesia, sarà  uno sfruttatore del lavoro altrui; e se ha la sfortuna di nascere nella società  dei semidei che governano questa terra -nobili, principi, figli di re -sarà , a seconda delle sue capacità , dei suoi mezzi e delle sue forze, uno spregiatore, un oppressore dell’ umanità , un tiranno.
Un uomo nato in una società  di bruti, resta, salvo rarissime eccezioni, un bruto; nato in una società  governata dai preti, diventa un idiota, un bigotto; nato in una banda di ladri diventerà  probabilmente un ladro; nato nella borghesia, sarà  uno sfruttatore del lavoro altrui; e se ha la sfortuna di nascere nella società  dei semidei che governano questa terra -nobili, principi, figli di re -sarà , a seconda delle sue capacità , dei suoi mezzi e delle sue forze, uno spregiatore, un oppressore dell'umanità , un tiranno.
In tutti questi casi, l’umanizzazione dell’individuo, la sua ribellione contro la società  che lo ha visto nascere diviene indispensabile.
In tutti questi casi, l’umanizzazione dell’individuo, la sua ribellione contro la società  che lo ha visto nascere diviene indispensabile.
Ma, ripeto, la ribellione dell’individuo contro la società  è ben più difficile della sua ribellione contro lo Stato.
Ma, ripeto, la ribellione dell’individuo contro la società  è ben più difficile della sua ribellione contro lo Stato.
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Avviene così che ogni nuova generazione se ne compenetra sin dalla più tenera infanzia e che, quando perviene all’età  virile, in cui inizia precisamente l’elaborazione del proprio pensiero, necessariamente accompagnata da una nuova critica, questa novella generazione, trova in se stessa, oltre che nella società  che la circonda, tutto un mondo di pensieri o di rappresentazioni consolidate, che le servono di punto di partenza e che le danno in certo qual modo la prima sostanza o il materiale per il proprio lavoro intellettuale e morale. Di questo tipo sono le immaginazioni tradizionali e comuni che i metafisici, ingannati dal mondo del tutto insensibile ed impercettibile con cui, provenendo dal di fuori, esse penetrano e s’imprimono nel cervello dei bambini, ancor prima che siano pervenuti alla coscienza di se stessi, chiamano falsamente idee innate.
Avviene così che ogni nuova generazione se ne compenetra sin dalla più tenera infanzia e che, quando perviene all’età  virile, in cui inizia precisamente l’elaborazione del proprio pensiero, necessariamente accompagnata da una nuova critica, questa novella generazione, trova in se stessa, oltre che nella società  che la circonda, tutto un mondo di pensieri o di rappresentazioni consolidate, che le servono di punto di partenza e che le danno in certo qual modo la prima sostanza o il materiale per il proprio lavoro intellettuale e morale. Di questo tipo sono le immaginazioni tradizionali e comuni che i metafisici, ingannati dal mondo del tutto insensibile ed impercettibile con cui, provenendo dal di fuori, esse penetrano e s’imprimono nel cervello dei bambini, ancor prima che siano pervenuti alla coscienza di se stessi, chiamano falsamente idee innate.
Tali sono le idee generali od astratte sulla divinità  e sull’ anima, idee completamente assurde, ma inevitabili, fatali nello sviluppo storico dello spirito umano il quale, pervenendo soltanto molto lentamente ed attraverso i secoli alla conoscenza razionale e critica di se e delle proprie manifestazioni, parte sempre dall’assurdo per giungere alla verità  e dalla schiavitù per conquistare la libertà ; idee approvate dall’ignoranza generale e dalla stupidità  dei secoli, oltre che dall’interesse ben calcolato delle classi privilegiate, al punto che, ancora attualmente, non ci si saprebbe pronunciare apertamente e con un linguaggio contro di esse, senza provocare lo sdegno di una notevole parte delle masse popolari e senza correre il pericolo di essere lapidati dall’ipocrisia borghese.
Tali sono le idee generali od astratte sulla divinità  e sull'anima, idee completamente assurde, ma inevitabili, fatali nello sviluppo storico dello spirito umano il quale, pervenendo soltanto molto lentamente ed attraverso i secoli alla conoscenza razionale e critica di se e delle proprie manifestazioni, parte sempre dall’assurdo per giungere alla verità  e dalla schiavitù per conquistare la libertà ; idee approvate dall’ignoranza generale e dalla stupidità  dei secoli, oltre che dall’interesse ben calcolato delle classi privilegiate, al punto che, ancora attualmente, non ci si saprebbe pronunciare apertamente e con un linguaggio contro di esse, senza provocare lo sdegno di una notevole parte delle masse popolari e senza correre il pericolo di essere lapidati dall’ipocrisia borghese.


Oltre a queste idee del tutto astratte, con le quali è sempre in contatto molto stretto, perché le trova nella società , l’adolescente, in conseguenza dell’influenza assai massiccia esercitata da quest’ultima sulla sua infanzia, trova in se stesso anche una quantità  di altre rappresentazioni od idee molto più determinate e che riguardano più da vicino la vita reale e l’esistenza quotidiana dell’uomo.
Oltre a queste idee del tutto astratte, con le quali è sempre in contatto molto stretto, perché le trova nella società , l’adolescente, in conseguenza dell’influenza assai massiccia esercitata da quest’ultima sulla sua infanzia, trova in se stesso anche una quantità  di altre rappresentazioni od idee molto più determinate e che riguardano più da vicino la vita reale e l’esistenza quotidiana dell’uomo.
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Le classi privilegiate -che non hanno più oggigiorno né la devozione né la fede, anche se dicono il contrario- sono a loro volta, legate a quest’ordine di cose a causa del loro interesse politico e sociale. Tuttavia non è possibile affermare categoricamente che soltanto il detto interesse sia la ragione del loro vivo attaccamento alle idee dominanti.
Le classi privilegiate -che non hanno più oggigiorno né la devozione né la fede, anche se dicono il contrario- sono a loro volta, legate a quest’ordine di cose a causa del loro interesse politico e sociale. Tuttavia non è possibile affermare categoricamente che soltanto il detto interesse sia la ragione del loro vivo attaccamento alle idee dominanti.
Quale che sia la mia opinione negativa circa il valore attuale, intellettuale e morale, di queste classi, non posso però ammettere che il solo interesse sia il movente dei loro pensieri e delle loro azioni.
Quale che sia la mia opinione negativa circa il valore attuale, intellettuale e morale, di queste classi, non posso però ammettere che il solo interesse sia il movente dei loro pensieri e delle loro azioni.
In ogni classe ed in ogni partito esiste indubbiamente un gruppo più o meno numeroso di profittatori intelligenti, audaci e scrupolosamente disonesti, chiamati uomini forti, liberi da ogni pregiudizio intellettuale e morale, egualmente indifferenti a tutti i princìpi, di cui però si servono, all’ occorrenza, per ottenere il loro scopo.
In ogni classe ed in ogni partito esiste indubbiamente un gruppo più o meno numeroso di profittatori intelligenti, audaci e scrupolosamente disonesti, chiamati uomini forti, liberi da ogni pregiudizio intellettuale e morale, egualmente indifferenti a tutti i princìpi, di cui però si servono, all'occorrenza, per ottenere il loro scopo.
Ma questi uomini forti, sono in seno alle classi più corrotte, solo una infima minoranza, giacché la maggioranza è pecoresca come lo è la maggioranza in seno al popolo.
Ma questi uomini forti, sono in seno alle classi più corrotte, solo una infima minoranza, giacché la maggioranza è pecoresca come lo è la maggioranza in seno al popolo.
Essa subisce naturalmente l’influenza dei propri interessi che fanno della reazione una condizione di esistenza. Ma è impossibile ammettere che, facendo della reazione, essa obbedisca solamente ad un sentimento egoistico. Una gran massa d’uomini, sia pure parzialmente corrotti, quando agisce collettivamente, non saprebbe essere così depravata.
Essa subisce naturalmente l’influenza dei propri interessi che fanno della reazione una condizione di esistenza. Ma è impossibile ammettere che, facendo della reazione, essa obbedisca solamente ad un sentimento egoistico. Una gran massa d’uomini, sia pure parzialmente corrotti, quando agisce collettivamente, non saprebbe essere così depravata.
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