Gracchus Babeuf: differenze tra le versioni

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Intanto, Babeuf aveva deciso di entrare al Consiglio municipale di Roye. Pagata la contribuzione di 10 franchi necessaria per essere candidato, venne eletto il [[14 novembre]] 1790 e sedette in quel Consiglio dove contava molti nemici, primo fra tutti il sindaco Longuecamp, un aristocratico. Questi chiese l'annullamento dell'elezione di Babeuf col pretesto del suo precedente arresto. L'iniziativa fu appoggiata dal procuratore generale del dipartimento Tattegrain, e Babeuf, dopo un mese, dovette lasciare il Consiglio. Anche il suo tentativo di essere eletto, il successivo [[14 gennaio]], giudice di pace, fu impedito da Longuecamp, suo concorrente all'incarico, che fece intervenire la guardia nazionale per impedire a Babeuf di votare.
Intanto, Babeuf aveva deciso di entrare al Consiglio municipale di Roye. Pagata la contribuzione di 10 franchi necessaria per essere candidato, venne eletto il [[14 novembre]] 1790 e sedette in quel Consiglio dove contava molti nemici, primo fra tutti il sindaco Longuecamp, un aristocratico. Questi chiese l'annullamento dell'elezione di Babeuf col pretesto del suo precedente arresto. L'iniziativa fu appoggiata dal procuratore generale del dipartimento Tattegrain, e Babeuf, dopo un mese, dovette lasciare il Consiglio. Anche il suo tentativo di essere eletto, il successivo [[14 gennaio]], giudice di pace, fu impedito da Longuecamp, suo concorrente all'incarico, che fece intervenire la guardia nazionale per impedire a Babeuf di votare.


Babeuf non smise d'impegnarsi a rivendicare i diritti dei cittadini contro gli antichi privilegi rimasti in vigore malgrado la Rivoluzione.<ref>Pressata dalle rivolte contadine, il 4 agosto 1789 l'Assemblea Nazionale aveva abolito le decime ecclesiastiche ma obbligato i contadini a riscattare in denaro gran parte dei diritti feudali precedentemente pagati in natura. Tutti i diritti feudali saranno aboliti dalla Convenzione robespierrista il 17 luglio 1793.</ref> Rivendicò il diritto della municipalità  a utilizzare il legno degli alberi di un appezzamento di proprietà  dei frati celestini di Amiens, sul quale la città  di Roye vantava il diritto di pascolo, e fu tra coloro che costrinsero con la forza il sindaco a firmare l'apposito decreto. Longuecamp lo denunciò come capo dell'agitazione popolare e Babeuf fu ancora arrestato, ma non si trovò nessuno disposto a testimoniare a suo carico, e il tribunale fu costretto a rilasciarlo. Analogamente, si schierò a favore dei cittadini di Daven??court contro le pretese feudali della « castellana » del luogo, la contessa de La Myre. Erano avvenuti dei disordini, a seguito dei quali alcuni contadini erano stati arrestati e avevano chiesto a Babeuf di difenderli. Bebeuf vide questo episodio nell'ottica di una più vasta operazione conservatrice, con la quale la nobiltà  e la grande proprietà  terriera cercavano di conservare i loro privilegi, sfruttando perfino, se il caso, a loro vantaggio, iniziative rivoluzionarie come il decreto di vendita dei beni dei nobili emigrati, come aveva fatto la stessa contessa de La Myre.
Babeuf non smise d'impegnarsi a rivendicare i diritti dei cittadini contro gli antichi privilegi rimasti in vigore malgrado la Rivoluzione.<ref>Pressata dalle rivolte contadine, il 4 agosto 1789 l'Assemblea Nazionale aveva abolito le decime ecclesiastiche ma obbligato i contadini a riscattare in denaro gran parte dei diritti feudali precedentemente pagati in natura. Tutti i diritti feudali saranno aboliti dalla Convenzione robespierrista il 17 luglio 1793.</ref> Rivendicò il diritto della municipalità  a utilizzare il legno degli alberi di un appezzamento di proprietà  dei frati celestini di Amiens, sul quale la città  di Roye vantava il diritto di pascolo, e fu tra coloro che costrinsero con la forza il sindaco a firmare l'apposito decreto. Longuecamp lo denunciò come capo dell'agitazione popolare e Babeuf fu ancora arrestato, ma non si trovò nessuno disposto a testimoniare a suo carico, e il tribunale fu costretto a rilasciarlo. Analogamente, si schierò a favore dei cittadini di Davencourt contro le pretese feudali della « castellana » del luogo, la contessa de La Myre. Erano avvenuti dei disordini, a seguito dei quali alcuni contadini erano stati arrestati e avevano chiesto a Babeuf di difenderli. Bebeuf vide questo episodio nell'ottica di una più vasta operazione conservatrice, con la quale la nobiltà  e la grande proprietà  terriera cercavano di conservare i loro privilegi, sfruttando perfino, se il caso, a loro vantaggio, iniziative rivoluzionarie come il decreto di vendita dei beni dei nobili emigrati, come aveva fatto la stessa contessa de La Myre.


==== Le lettere all'<nowiki></nowiki>''abbé'' Coupé. Eguaglianza reale e riforma agraria ====
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