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Uscita sconfitta dalla [[Prima Guerra Mondiale]], la [[Germania]] si ritrovò a dover fronteggiare le gravi conseguenze: disoccupazione, inflazione, onerose riparazioni di guerra ecc. In questa situazione di scioperi e manifestazioni del proletariato, nacque il tentativo rivoluzionario della [[Lega di Spartaco]] di [[Rosa Luxemburg]]. La [[rivolta spartachista]], del [[1919]], venne bloccata sul nascere dalla repressione istituzionale. [[Rosa Luxemburg]] e [[Karl Liebknecht]] furono condannati a morte senza aver subito alcun processo. | Uscita sconfitta dalla [[Prima Guerra Mondiale]], la [[Germania]] si ritrovò a dover fronteggiare le gravi conseguenze: disoccupazione, inflazione, onerose riparazioni di guerra ecc. In questa situazione di scioperi e manifestazioni del proletariato, nacque il tentativo rivoluzionario della [[Lega di Spartaco]] di [[Rosa Luxemburg]]. La [[rivolta spartachista]], del [[1919]], venne bloccata sul nascere dalla repressione istituzionale. [[Rosa Luxemburg]] e [[Karl Liebknecht]] furono condannati a morte senza aver subito alcun processo. | ||
La borghesia minacciata da sinistra, vide nel ''Partito nazionalsocialista tedesco'', e nel suo leader [[Adolf Hitler]], un'ancora di salvezza contro il “pericolo | La borghesia minacciata da sinistra, vide nel ''Partito nazionalsocialista tedesco'', e nel suo leader [[Adolf Hitler]], un'ancora di salvezza contro il “pericolo rosso” e contro la crisi economica, tramite un sistema statale che avrebbe dovuto risolvere la crisi. Per questo i [[capitalismo|capitalisti]] tedeschi fecero la fila per sostenere la nascita e lo sviluppo del partito: | ||
: «Io, personalmente, ho dato in tutto un milione di marchi al nazionalsocialismo. Hitler aveva altre fonti di entrate, oltre a me. Fu durante gli ultimi anni precedenti alla ascensione al potere dei nazisti, che le grandi società industriali cominciarono a dare i loro contributi. In tutto, le somme date ai nazisti dall’industria pesante, possono stimarsi in due milioni di marchi all’anno». ([[Fritz Thyssen]], Presidente delle “Acciaierie | : «Io, personalmente, ho dato in tutto un milione di marchi al nazionalsocialismo. Hitler aveva altre fonti di entrate, oltre a me. Fu durante gli ultimi anni precedenti alla ascensione al potere dei nazisti, che le grandi società industriali cominciarono a dare i loro contributi. In tutto, le somme date ai nazisti dall’industria pesante, possono stimarsi in due milioni di marchi all’anno». ([[Fritz Thyssen]], Presidente delle “Acciaierie Riunite”). | ||
== Nascita del partito nazista == | == Nascita del partito nazista == | ||
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Sorto come Partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori, fondato da [[Adolf Hitler]] nell' aprile [[1920]], il nazionalsocialismo ebbe come programma iniziale quello di esercitare una funzione fondamentalmente nazionalista, propugnare la condanna del [[pacifismo]], suscitare nei Tedeschi il [[mito]] del germanesimo e inculcare nel loro spirito la convinzione della suprema eccellenza della stirpe germanica, destinata a impadronirsi del mondo. | Sorto come Partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori, fondato da [[Adolf Hitler]] nell' aprile [[1920]], il nazionalsocialismo ebbe come programma iniziale quello di esercitare una funzione fondamentalmente nazionalista, propugnare la condanna del [[pacifismo]], suscitare nei Tedeschi il [[mito]] del germanesimo e inculcare nel loro spirito la convinzione della suprema eccellenza della stirpe germanica, destinata a impadronirsi del mondo. | ||
Il partito era affiancato da due organizzazioni paramilitari: le [[SS]] (squadre di sicurezza) guidate da [[Heinrich Himmler]] e le [[SA]] (squadre d’assalto o camicie brune). Queste ultime, in quanto espressione dei ceti piccolo borghesi e promulgatori di una rivoluzione vagamente | Il partito era affiancato da due organizzazioni paramilitari: le [[SS]] (squadre di sicurezza) guidate da [[Heinrich Himmler]] e le [[SA]] (squadre d’assalto o camicie brune). Queste ultime, in quanto espressione dei ceti piccolo borghesi e promulgatori di una rivoluzione vagamente “socialisteggiante”, furono liquidate dalle [[SS]] e dalla [[Gestapo]] la notte del [[30 giugno]] [[1934]], passata alla storia come «la notte dei lunghi coltelli». | ||
Dopo un fallito tentativo d'insurrezione a Monaco di Baviera ([[8 novembre]] [[1923]]), il nazionalsocialismo abbandonò i metodi rivoluzionari per mettersi sul terreno della più formale legalità attraverso la riorganizzazione del partito secondo modi simili a quelli [[militari]]. Dopo l'elezione alla presidenza dell'ex maresciallo Hindenburg (elezioni del [[1925]]), in seguito alla vittoria alle elezioni dei conservatori e dopo una serie di crisi economiche conseguenti alla crisi della Borsa di New York del [[1929]], il nazionalsocialismo salì al potere il [[30 gennaio]] [[1933]], giorno in cui Hitler assunse la carica di "Cancelliere del Reich". Poche settimane dopo, approfittando dell'[[incendio del Reichstag]] ([[27 febbraio]] [[1933]]), sede del Parlamento tedesco, attribuito ai [[Marinus van der Lubbe|comunisti]], ma che in realtà forse fu una manovra degli stessi nazisti, Hitler consolidò la propria dittatura promulgando una serie di leggi che abolivano i principali diritti civili. | Dopo un fallito tentativo d'insurrezione a Monaco di Baviera ([[8 novembre]] [[1923]]), il nazionalsocialismo abbandonò i metodi rivoluzionari per mettersi sul terreno della più formale legalità attraverso la riorganizzazione del partito secondo modi simili a quelli [[militari]]. Dopo l'elezione alla presidenza dell'ex maresciallo Hindenburg (elezioni del [[1925]]), in seguito alla vittoria alle elezioni dei conservatori e dopo una serie di crisi economiche conseguenti alla crisi della Borsa di New York del [[1929]], il nazionalsocialismo salì al potere il [[30 gennaio]] [[1933]], giorno in cui Hitler assunse la carica di "Cancelliere del Reich". Poche settimane dopo, approfittando dell'[[incendio del Reichstag]] ([[27 febbraio]] [[1933]]), sede del Parlamento tedesco, attribuito ai [[Marinus van der Lubbe|comunisti]], ma che in realtà forse fu una manovra degli stessi nazisti, Hitler consolidò la propria dittatura promulgando una serie di leggi che abolivano i principali diritti civili. |