Dio e lo Stato (scritti scelti di Michail Bakunin): differenze tra le versioni

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Scritti scelti di [[Michail Bakunin]] su Dio e lo Stato tratti da ''Dio e lo Stato'', Edizioni “RL” Pistoia 1974.
Scritti scelti di [[Michail Bakunin]] su Dio e lo Stato tratti da ''Dio e lo Stato'', Edizioni “RL” Pistoia 1974.
== Dio e lo Stato==
== Dio e lo Stato==


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Inoltre, a causa dell’organizzazione relativamente superiore del cervello umano, ogni uomo, nascendo, possiede d’altronde gradi diversi, non di idee e di sentimenti innati come pretendono gli idealisti, ma di capacità , sia materiale che formale, di sentire, di parlare e di volere.
Inoltre, a causa dell’organizzazione relativamente superiore del cervello umano, ogni uomo, nascendo, possiede d’altronde gradi diversi, non di idee e di sentimenti innati come pretendono gli idealisti, ma di capacità , sia materiale che formale, di sentire, di parlare e di volere.
L’uomo porta con se soltanto la facoltà  di formare e di sviluppare le idee, nonché, per come dirò, un potere di attività  del tutto formale, senza alcun contenuto. Ed è precisamente la società  che dà  a questa sua attività  il primo contenuto.
L’uomo porta con se soltanto la facoltà  di formare e di sviluppare le idee, nonché, per come dirò, un potere di attività  del tutto formale, senza alcun contenuto. Ed è precisamente la società  che dà  a questa sua attività  il primo contenuto.
Non è questa la sede più opportuna per ricercare come si siano formate le prime cognizioni e le prime idee, la maggior parte delle quali furono naturalmente assai false nelle società  primitive. Tutto ciò che possiamo dire con piena certezza è che esse non sono state generate isolatamente, spontaneamente dalla mente miracolosamente illuminata di individui ispirati, bensì dal lavoro collettivo, il più delle volte impercettibile, della mente di tutti gli individui che appartennero a quelle società ; di quelle idee gli individui più ragguardevoli, gli uomini di genio, han potuto dare soltanto la più fedele o la più fortunata espressione, in quanto gli uomini di genio, hanno fatto sempre come Molière, cioè “hanno preso il loro bene dovunque essi lo trovassero”.
Non è questa la sede più opportuna per ricercare come si siano formate le prime cognizioni e le prime idee, la maggior parte delle quali furono naturalmente assai false nelle società  primitive. Tutto ciò che possiamo dire con piena certezza è che esse non sono state generate isolatamente, spontaneamente dalla mente miracolosamente illuminata di individui ispirati, bensì dal lavoro collettivo, il più delle volte impercettibile, della mente di tutti gli individui che appartennero a quelle società ; di quelle idee gli individui più ragguardevoli, gli uomini di genio, han potuto dare soltanto la più fedele o la più fortunata espressione, in quanto gli uomini di genio, hanno fatto sempre come Molière, cioè “hanno preso il loro bene dovunque essi lo trovassero”.
E’ quindi il lavoro collettivo delle società  primitive che ha creato le prime idee. Dapprima, queste idee furono soltanto semplici constatazioni, naturalmente assai imperfette, dei fatti naturali e sociali, e deduzioni ancor meno esatte derivate da quei fatti. Tale fu l’inizio di tutte le rappresentazioni, immaginazioni e pensieri umani.
E’ quindi il lavoro collettivo delle società  primitive che ha creato le prime idee. Dapprima, queste idee furono soltanto semplici constatazioni, naturalmente assai imperfette, dei fatti naturali e sociali, e deduzioni ancor meno esatte derivate da quei fatti. Tale fu l’inizio di tutte le rappresentazioni, immaginazioni e pensieri umani.


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Giacché, essendo la pressione della società  sull’individuo immensa, non c’è carattere tanto forte, né intelligenza tanto poderosa che possano dirsi al riparo dagli assalti di questa influenza tanto dispotica quanto ineluttabile.
Giacché, essendo la pressione della società  sull’individuo immensa, non c’è carattere tanto forte, né intelligenza tanto poderosa che possano dirsi al riparo dagli assalti di questa influenza tanto dispotica quanto ineluttabile.
Nulla prova meglio il carattere sociale dell’uomo quanto la detta influenza. Si direbbe che la coscienza collettiva di una qualsiasi società , incarnata sia nelle grandi istituzioni pubbliche e sia in tutte le minuzie della sua vita privata e che serve di base a tutte le sue teorie, formi una specie di ambiente, d’atmosfera intellettuale e morale, nocivo ma assolutamente necessario all’esistenza di tutti i suoi membri. Questa coscienza collettiva li domina e nello stesso tempo li sostiene, collegandoli tra loro con rapporti consuetudinari e necessariamente da essa determinati; infondendo a ciascuno la sicurezza, la certezza e costituendo per tutti la condizione suprema dell’esistenza dell’enorme massa, la banalità , il luogo comune, la routine.
Nulla prova meglio il carattere sociale dell’uomo quanto la detta influenza. Si direbbe che la coscienza collettiva di una qualsiasi società , incarnata sia nelle grandi istituzioni pubbliche e sia in tutte le minuzie della sua vita privata e che serve di base a tutte le sue teorie, formi una specie di ambiente, d’atmosfera intellettuale e morale, nocivo ma assolutamente necessario all’esistenza di tutti i suoi membri. Questa coscienza collettiva li domina e nello stesso tempo li sostiene, collegandoli tra loro con rapporti consuetudinari e necessariamente da essa determinati; infondendo a ciascuno la sicurezza, la certezza e costituendo per tutti la condizione suprema dell’esistenza dell’enorme massa, la banalità , il luogo comune, la routine.
La maggioranza degli uomini, appartenenti non soltanto alle masse popolari, ma alle classi privilegiate che sono spesso più colte delle masse, si sentono tranquilli ed in pace con se stessi solo quando, nei pensieri ed in tutte le azioni della loro vita, seguono fedelmente, ciecamente, la tradizione e la consuetudine. “I nostri padri hanno pensato ed agito cosi, perché dovremmo pensare ed agire diversamente da tutti gli altri?” Queste parole esprimono la filosofia, la convinzione e la pratica del 99% dell’umanità , presa indifferentemente in tutte le classi della società . E, per come ho già  rilevato, ciò costituisce il più grande ostacolo al progresso ed all’emancipazione più rapida della specie umana.
La maggioranza degli uomini, appartenenti non soltanto alle masse popolari, ma alle classi privilegiate che sono spesso più colte delle masse, si sentono tranquilli ed in pace con se stessi solo quando, nei pensieri ed in tutte le azioni della loro vita, seguono fedelmente, ciecamente, la tradizione e la consuetudine. “I nostri padri hanno pensato ed agito cosi, perché dovremmo pensare ed agire diversamente da tutti gli altri?Queste parole esprimono la filosofia, la convinzione e la pratica del 99% dell’umanità , presa indifferentemente in tutte le classi della società . E, per come ho già  rilevato, ciò costituisce il più grande ostacolo al progresso ed all’emancipazione più rapida della specie umana.


Quali sono le cause di questa lentezza desolante e così vicina alla stasi che costituisce, a mio giudizio, la più grande sciagura dell’umanità ? Le cause sono molteplici ed una di esse, tra le più considerevoli certamente, è l’ignoranza delle masse. Private generalmente e sistematicamente di ogni educazione scientifica, grazie alle paterne cure di tutti i governi e delle classi privilegiate le quali traggono utilità  nel mantenerle il più a lungo possibile nell’ignoranza nella devozione e nella fede -tre sostantivi che esprimono all’incirca la stessa cosa- le masse non conoscono neppure l’esistenza e l’uso di quello strumento di emancipazione intellettuale che si chiama critica, senza la quale è impossibile una completa rivoluzione morale e sociale.
Quali sono le cause di questa lentezza desolante e così vicina alla stasi che costituisce, a mio giudizio, la più grande sciagura dell’umanità ? Le cause sono molteplici ed una di esse, tra le più considerevoli certamente, è l’ignoranza delle masse. Private generalmente e sistematicamente di ogni educazione scientifica, grazie alle paterne cure di tutti i governi e delle classi privilegiate le quali traggono utilità  nel mantenerle il più a lungo possibile nell’ignoranza nella devozione e nella fede -tre sostantivi che esprimono all’incirca la stessa cosa- le masse non conoscono neppure l’esistenza e l’uso di quello strumento di emancipazione intellettuale che si chiama critica, senza la quale è impossibile una completa rivoluzione morale e sociale.
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In ogni associazione numerosa e, a maggior ragione, nelle associazioni tradizionali e storiche come le classi, sia pure giunte al punto da essere divenute assolutamente malefiche e contrarie all’interesse ed al diritto di tutti, esiste un principio di moralità , una religione, una credenza qualsiasi, certamente pochissimo razionali, il più sovente ridicole e, di conseguenza, molto grette ma sincere e che costituiscono la condizione morale indispensabile della loro esistenza.
In ogni associazione numerosa e, a maggior ragione, nelle associazioni tradizionali e storiche come le classi, sia pure giunte al punto da essere divenute assolutamente malefiche e contrarie all’interesse ed al diritto di tutti, esiste un principio di moralità , una religione, una credenza qualsiasi, certamente pochissimo razionali, il più sovente ridicole e, di conseguenza, molto grette ma sincere e che costituiscono la condizione morale indispensabile della loro esistenza.


Tratto da: “Dio e lo Stato”. Edizioni “RL” Pistoia 1974 .
Tratto da: “Dio e lo Stato”. Edizioni “RL” Pistoia 1974 .


[[Categoria:Religione]]
[[Categoria:Religione]]


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