Vera Zasulic: differenze tra le versioni

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[[File:Vera Zasulic 2.jpg|150 px|thumb|[[Vera Zasulič]]]] '''Vera Ivanovna Zasulič''', in russo ''Вера Ивановна Засулич'' (Michajlovka, [[8 ottobre]] [[1849]] – Pietrogrado, [[8 maggio]] [[1919]]), è stata una rivoluzionaria russa, [[anarchica]] e poi [[marxista]] menscevica.
#REDIRECT[[Vera Zasulič]]
 
== Biografia ==
Nata a Michajlovka, nel governatorato di Smolensk, in una [[famiglia]] della piccola nobiltà  impoverita, Vera Zasulic rimane orfana di padre nel [[1852]] e viene allevata da parenti a Bjakolovo. Dal [[1864]] studia in una [[scuola]] privata di Mosca, dove nel [[1867]] ottiene il diploma di maestra.
 
Impiegata a Serpuchov, dal [[1868]] trova lavoro a San Pietroburgo e comincia a frequentare gli ambienti rivoluzionari. Coinvolta nel processo contro [[Sergej Gennadjevic Nečaev|Nečaev]], nel maggio del [[1869]] viene arrestata e deportata prima nella provincia di Novgorod e poi a Tver. Qui subisce un nuovo arresto per propaganda anti-governativa ed è inviata a Soligalic.
 
Ottenuta la [[libertà]] nel [[1873]], frequenta a Charkov un corso di ostetricia e aderisce al circolo populista dei ''Ribelli del Sud'' (Южные бунтари, Južnye Buntari), legato a [[Bakunin]], [[Lev Grigor'evic Dejc|Lev Dejc]] e [[Michail Fëodorovic Frolenko|Michail Frolenko]]. Di lei scrisse il rivoluzionario [[Leo Deutsch]]:
:«Grazie alle sue doti intellettuali, ed in particolare alla sua capacità  di saper leggere, Vera Zasulic era più avanzata rispetto agli altri membri del circolo... Chiunque poteva vedere che era una giovane donna straordinaria. Si era colpiti del suo comportamento, in particolare dalla sincerità  e dalla straordinaria naturalezza dei suoi rapporti con gli altri»<ref>Lev Deich. ''Yuzhnye buntari'' in Golos Minuvshego, Vol. 9, p.54. Quoted in Five Sisters: Women Against the Tsar, eds. Barbara A. Engel, Clifford N. Rosenthal, Routledge, 1975, reprinted in 1992</ref>
Nel [[1875]] si rifugia a San Pietroburgo nella speranza di sfugire all'arresto. Il [[24 gennaio]] [[1878]] Vera Zasulic ferisce gravemente per vendetta il generale Trepov. S'era trattato di un gesto di vendetta nei confronti del generale, il quale, quando era stato a capo della [[polizia]] di Varsavia, aveva fatto frustare sino a farlo impazzire il detenuto politico [[Aleksej Stepanovic Bogoljubov|Aleksej Bogoljubov]], colpevole di non essersi tolto il berretto innanzi a lui. 
 
Processata da un tribunale civile, il [[31 marzo]] [[1878]] viene sorprendentemente assolta grazie alla bravura del suo avvocato che riesce a capovolgere le parti e a trasformare il generale Trepov da vittima a colpevole di brutalità. Durante il processo Vera Zasulic aveva rivendicato il gesto con la necessità  «di attirare l'attenzione dell'opinione pubblica su questo crimine e di mettere un argine alla continua profanazione della dignità  umana».<ref>''Protcess Veri Zasulic'' (Il processo di Vera Zasulic), 1906, p. 49</ref>
 
Sfuggita ad un immediato tentativo di arresto subito dopo l'uscita dal tribunale, la rivoluzionaria decide di espatriare in [[Svezia]]. Tornata illegalmente in [[Russia]] nel [[1879]], entra a far parte di ''[[Čërnyj Peredel]]'' (Чёрный передел, Ripartizione nera), una delle due correnti in cui s'era divisa [[Zemlja i Volja]] (l'altra fu [[Volontà  del Popolo]])e che era stata fondata da Dejc e [[Georgij Plechanov|Plechanov]]. Dal [[1880]] si stabilisce, insieme ad altri connazionali, in [[Svizzera]], dove comincia ad allontanarsi dall'[[anarchismo]] e ad avvicinarsi agli ambienti marxisti. Infatti, nel [[1883]] partecipa alla fondazione di un nuovo gruppo politico, l'<nowiki></nowiki>''[[Emancipazione del lavoro]]'', fondato con Plechanov, Dejc, [[Pavel Aksel'rod|Aksel'rod]] e [[Vasilij Nikolaevic Ignatov|Ignatov]]. Questa fu la prima organizzazione [[socialista|socialdemocratica]] russa, impegnata nella divulgazione del [[marxismo]] e nella polemica contro il [[populismo]].
 
Dal [[1894]] si trasferisce a Londra e scrive su temi storici, sociali e letterari: traduce [[Marx]] ed [[Engels]], scrive due monografie su [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]] e [[Voltaire]], articoli su [[Vasilij Alekseevic Slepcov|Vasilij Slepcov]], [[Pëtr Dmitrievic Boborykin|Pëtr Boborykin]], [[Dmitrij Ivanovic Pisarev|Dmitrij Pisarev]] e [[Nikolaj Aleksandrovic Dobroljubov|Nikolaj Dobroljubov]]. Tornata in [[Svizzera]] nel [[1897]], [[1899|due anni dopo]] sotto falso nome rientra per breve tempo in [[Russia]], dove stabilisce contatti con i locali gruppi socialisti e a San Pietroburgo direttamente con [[Lenin]].
 
Nel [[1900]] prende parte al V congresso della [[Seconda Internazionale]], collabora al giornale ''Iskra'' e alla rivista ''Zarja''. Nel [[1903]] partecipa al II congresso del [[Partito Operaio Socialdemocratico Russo]] (POSDR), tenutosi a Bruxelles e a Londra, schierandosi contro [[Lenin]] nella corrente [[menscevismo|menscevica]] di Plechanov. In occasione della [[Rivoluzione del 1905]] raggiunge la [[Russia]] e sostiene le tesi dei «liquidatori»<ref>[http://www.nuovopci.it/classic/lenin/v-zasulic.htm Come Vera Zasulic uccide il liquidatorismo]</ref>, che sosteneva la necessità  di liquidare le strutture clandestine del POSDR.
 
Nel marzo del [[1917]] ritorna definitivamente a Pietrogrado. Malgrado l'avvenuta [[rivoluzione russa|rivoluzione]], sostiene la necessità  di continuare la [[Prima Guerra mondiale|Prima Guerra mondiale]] a fianco degli alleati franco-inglesi ed appoggia il governo provvisorio costituito da una coalizione di liberali, menscevichi e parte dei socialisti-rivoluzionari.
 
Lo scoppio della [[rivoluzione russa|Rivoluzione d'ottobre]] la coglie di sorpresa, giudicandola prematura si oppone all'arroganza bolscevica auspicando la prosecuzione dello sviluppo della rivoluzione democratico-borghese. 
 
Morta a Pietrogrado l'[[8 maggio]] [[1919]], Vera Zasulic è stata sepolta nel cimitero di Volkovo.
 
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
*Sergej Stepniak-Kravcinskij, ''La Russia sotterranea. Profili e bozzetti rivoluzionari'', Milano, Fratelli Treves, 1896
*Osip V. Aptekman, ''La società  Zemlja i Volja degli anni '70'', Pietrogrado, 1924
*Franco Venturi, ''Il populismo russo'', II, Torino, Einaudi, 1952
== Voci correlate ==
*[[anarchismo russo|Storia dell'anarchismo russo]]
== Collegamenti esterni ==
*[http://bartolozzi.over-blog.it/article-marramao-e-latouche-ricordando-vera-zasulic-85191823.html Marramao e Latouche, ricordando Vera Zasulic]
 
 
[[Categoria:Anarchiche|Zasulic, Vera]]
[[Categoria:Anarchici russi|Zasulic, Vera]]
[[Categoria:Marxismo|Zasulic, Vera]]

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