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È quindi di per sé sciocco non solo avallare il [[razzismo]], ma lo è anche il solo parlare di razze umane in senso stretto (il termine razza può essere inteso nel senso generico del termine; ovvero, appartenenza ad una determinata tipologia umana, la quale però ha subito nel corso dei secoli una serie di mescolamenti genetici e si distingue da una un'altra per una serie di differenze prettamente morfologiche). | È quindi di per sé sciocco non solo avallare il [[razzismo]], ma lo è anche il solo parlare di razze umane in senso stretto (il termine razza può essere inteso nel senso generico del termine; ovvero, appartenenza ad una determinata tipologia umana, la quale però ha subito nel corso dei secoli una serie di mescolamenti genetici e si distingue da una un'altra per una serie di differenze prettamente morfologiche). | ||
Naturalmente, il concetto di uguaglianza non va interpretato come una propensione all'accettazione dell'omologazione culturale, ma come riconoscimento per ogni popolo e | Naturalmente, il concetto di uguaglianza non va interpretato come una propensione all'accettazione dell'omologazione culturale, ma come riconoscimento per ogni popolo e/o [[individuo]] delle proprie specificità peculiari. In sostanza si potrebbe dire che il principio dell'uguaglianza riconosce ad ogni essere umano il diritto di essere ciò che è o, usando l'aforisma di [[Nietzsche]], di divenire ciò che si è. <ref>[https://www.youtube.com/watch?v=VD721XyMAJA Diventa ciò che sei]</ref> | ||
L'uguaglianza, per come è stato qui definito, è un fondamento basilare di molte teorie e pensieri politico-sociali (tra questi anche l'[[anarchismo]] ovviamente) ed ha la sua validità non solo rispetto alle razze ([[antirazzismo]]) <ref>Non esistono le razze nel senso in cui lo intendono i razzisti dal momento che sin dagli albori dell'umanità c'è stato un continuo meticciamento. Questo non significa negare che esistano differenze fenotipiche o genotipiche tra le varie etnie, tuttavia questo non avalla in nessun modo il concetto di superiorità di alcune rispetto ad altre</ref>, ma anche rispetto al genere sessuale ([[antisessismo]]) <ref>Non esiste un genere sessuale superiore all'altro</ref> e alle classi sociali ([[classismo]]) <ref> La sinistra, specialmente quella più radicale, rifiuta qualsivoglia divisione in classi della popolazione.</ref>. In molti oggi estendono il concetto di uguaglianza anche a tutte le specie del regno animale ([[antispecismo]]) <ref>Vedi capitolo 2</ref>. | L'uguaglianza, per come è stato qui definito, è un fondamento basilare di molte teorie e pensieri politico-sociali (tra questi anche l'[[anarchismo]] ovviamente) ed ha la sua validità non solo rispetto alle razze ([[antirazzismo]]) <ref>Non esistono le razze nel senso in cui lo intendono i razzisti dal momento che sin dagli albori dell'umanità c'è stato un continuo meticciamento. Questo non significa negare che esistano differenze fenotipiche o genotipiche tra le varie etnie, tuttavia questo non avalla in nessun modo il concetto di superiorità di alcune rispetto ad altre</ref>, ma anche rispetto al genere sessuale ([[antisessismo]]) <ref>Non esiste un genere sessuale superiore all'altro</ref> e alle classi sociali ([[classismo]]) <ref> La sinistra, specialmente quella più radicale, rifiuta qualsivoglia divisione in classi della popolazione.</ref>. In molti oggi estendono il concetto di uguaglianza anche a tutte le specie del regno animale ([[antispecismo]]) <ref>Vedi capitolo 2</ref>. | ||
=== La gilania <ref name="gilania"> Il termine '''gilania''' è stato coniato dall'archeologa [[Riane Eisler]] per indicare quella fase storica plurimillenaria (8.000-2500 a.C in rapporto soltanto al neololitico), in cui uomini e donne vivevano senza alcuna forma di dominio l'uno sull'altra. Il termine deriva dalle parole greche ''gynè'', "donna" e andros, "uomo"; la lettera ''l'' tra i due ha il duplice significato di unione, dal verbo inglese ''to link'', "unire" e dal verbo greco ''lyein'' o ''lyo'' che significa "sciogliere" o "liberare" </ref> === | === La gilania <ref name="gilania"> Il termine '''gilania''' è stato coniato dall'archeologa [[Riane Eisler]] per indicare quella fase storica plurimillenaria (8.000-2500 a.C in rapporto soltanto al neololitico), in cui uomini e donne vivevano senza alcuna forma di dominio l'uno sull'altra. Il termine deriva dalle parole greche ''gynè'', "donna" e andros, "uomo"; la lettera ''l'' tra i due ha il duplice significato di unione, dal verbo inglese ''to link'', "unire" e dal verbo greco ''lyein'' o ''lyo'' che significa "sciogliere" o "liberare".</ref> === | ||
Per lungo tempo la sostanziale eguaglianza tra i sessi è “regnata” nella storia dell'umanità. Gli studi di [[Marija Gimbutas]] e [[Riane Eisler]] dimostrano che tanto nel Paleolitico quanto nel Neolitico, sono esistite delle società, che la Eisler definì [[società gilaniche|gilaniche]], e che in [[Europa]] furono particolarmente floride tra il 7000 e 3500 a.c, in cui non vi era alcuna forma di potere legata al sesso. La '''gilania''' fu poi soppiantata dall''''androcrazia''' (dalle parole greche ''andros'', "uomo" e ''kratos'', "governato", quindi letteralmente “governo degli uomini”, “potere degli uomini”), importata con la forza dai [[Kurgan]] indo-europei durante le loro violente ondate migrative che si succedettero sul continente europeo tra il IV e il III millennio a.c. | Per lungo tempo la sostanziale eguaglianza tra i sessi è “regnata” nella storia dell'umanità. Gli studi di [[Marija Gimbutas]] e [[Riane Eisler]] dimostrano che tanto nel Paleolitico quanto nel Neolitico, sono esistite delle società, che la Eisler definì [[società gilaniche|gilaniche]], e che in [[Europa]] furono particolarmente floride tra il 7000 e 3500 a.c, in cui non vi era alcuna forma di potere legata al sesso. La '''gilania''' fu poi soppiantata dall''''androcrazia''' (dalle parole greche ''andros'', "uomo" e ''kratos'', "governato", quindi letteralmente “governo degli uomini”, “potere degli uomini”), importata con la forza dai [[Kurgan]] indo-europei durante le loro violente ondate migrative che si succedettero sul continente europeo tra il IV e il III millennio a.c. | ||
: «Le ricerche e scoperte archeologiche compiute, in vari siti sparsi in tutti i continenti, attestano la presenza diffusa di una cultura agraria egualitaria e priva quindi di differenziazioni sociali classiste, in cui l'organizzazione sociale è funzionale alla corrette gestione della società egualitaria stessa: Creta minoica 5.000-2000 a. C, ma anche Qatal Huyuk in Asia minore, Gerico in Palestina, Harappa e Mohenjo-Daro nella valle dell'Indo, la cultura Yomon in Giappone e numerosi siti in Asia, ma soprattutto le recenti scoperte e reinterpretazioni della cultura mesolitica e neolitica europea (dal [[Portogallo]] alla Russia), dimostrano che la [[civiltà]] agraria per moltissimi millenni fu priva di diseguglianze sociali e quindi non necessitò di organi separati di gestione dell'esistente come lo [[Stato]], la polizia, l'esercito, un clero gestore dell'ideologia religiosa [[classismo|classista]] e [[patriarcato|patriarcale]], il ricorso alla guerra per gestire i rapporti tra singoli gruppi sociali e | : «Le ricerche e scoperte archeologiche compiute, in vari siti sparsi in tutti i continenti, attestano la presenza diffusa di una cultura agraria egualitaria e priva quindi di differenziazioni sociali classiste, in cui l'organizzazione sociale è funzionale alla corrette gestione della società egualitaria stessa: Creta minoica 5.000-2000 a. C, ma anche Qatal Huyuk in Asia minore, Gerico in Palestina, Harappa e Mohenjo-Daro nella valle dell'Indo, la cultura Yomon in Giappone e numerosi siti in Asia, ma soprattutto le recenti scoperte e reinterpretazioni della cultura mesolitica e neolitica europea (dal [[Portogallo]] alla Russia), dimostrano che la [[civiltà]] agraria per moltissimi millenni fu priva di diseguglianze sociali e quindi non necessitò di organi separati di gestione dell'esistente come lo [[Stato]], la polizia, l'esercito, un clero gestore dell'ideologia religiosa [[classismo|classista]] e [[patriarcato|patriarcale]], il ricorso alla guerra per gestire i rapporti tra singoli gruppi sociali e collettivitàecc.» (considerazione di Ario Libert) | ||
==Uguaglianza tra le specie: l'antispecismo == | ==Uguaglianza tra le specie: l'antispecismo == | ||
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{{vedi|Specismo|Antispecismo}} | {{vedi|Specismo|Antispecismo}} | ||
[[Image:Veganarchism.png|thumb|160 px|Simbolo del [[vegananarchism]], che unisce la [[A cerchiata]], simbolo anarchico, con l'iniziale della parola [[vegan]], la lettera "V"]] | [[Image:Veganarchism.png|thumb|160 px|Simbolo del [[vegananarchism]], che unisce la [[A cerchiata]], simbolo anarchico, con l'iniziale della parola [[vegan]], la lettera "V"]] | ||
: «Non esistono animali superiori e inferiori, così come non esistono razze umane superiori e inferiori, ma esistono esseri viventi dotati di peculiarità uniche e come tali rispettabili e inviolabili». («L'importante non è se siano intelligenti, con quattro zampe, o possano parlare, ma possono soffrire?», [[Jeremy Bentham]]) | : «Non esistono animali superiori e inferiori, così come non esistono razze umane superiori e inferiori, ma esistono esseri viventi dotati di peculiarità uniche e come tali rispettabili e inviolabili». («L'importante non è se siano intelligenti, con quattro zampe, o possano parlare, ma possono soffrire?», [[Jeremy Bentham]]) | ||
Alla base del pensiero [[discriminazione|discriminatorio]], secondo cui alcune specie animali vantano diritti superiori alle altre ([[specismo]]), vi è l'[[antropocentrismo]], che a sua volta si fonda sull'errata interpretazione del darwinismo, sulla [[religione]] (Dio avrebbe creato gli animali non-umani per porli al servizio degli animali umani) o semplicemente sull'ignoranza (l'uomo non solo si arroga un diritto di superiorità rispetto agli altri animali, ma sviluppa anche una sorta di [[gerarchia]] tra gli altri animali non-umani..es. per molti è lecito mangiare le galline, ma non i cani o i gatti). | Alla base del pensiero [[discriminazione|discriminatorio]], secondo cui alcune specie animali vantano diritti superiori alle altre ([[specismo]]), vi è l'[[antropocentrismo]], che a sua volta si fonda sull'errata interpretazione del darwinismo, sulla [[religione]] (Dio avrebbe creato gli animali non-umani per porli al servizio degli animali umani) o semplicemente sull'ignoranza (l'uomo non solo si arroga un diritto di superiorità rispetto agli altri animali, ma sviluppa anche una sorta di [[gerarchia]] tra gli altri animali non-umani..es. per molti è lecito mangiare le galline, ma non i cani o i gatti). | ||
L'[[antispecismo]] invece è una [[filosofia|concezione filosofica]] in netta antitesi con lo [[specismo]], ovvero con l'idea che alcune specie animali possano vantare diritti superiori ad altre, e altro non è che l'estensione dell'[[antirazzismo]] oltre il concetto di razza. I fondamenti dell'[[antispecismo]] si basano sull'idea che gli animali umani e quelli non-umani condividono interessi fondamentali quali la sopravvivenza, la riproduzione, il piacere fisico, la [[libertà]] dal dolore.<br /> | L'[[antispecismo]] invece è una [[filosofia|concezione filosofica]] in netta antitesi con lo [[specismo]], ovvero con l'idea che alcune specie animali possano vantare diritti superiori ad altre, e altro non è che l'estensione dell'[[antirazzismo]] oltre il concetto di razza. I fondamenti dell'[[antispecismo]] si basano sull'idea che gli animali umani e quelli non-umani condividono interessi fondamentali quali la sopravvivenza, la riproduzione, il piacere fisico, la [[libertà]] dal dolore.<br /> | ||
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Sul piano dei criteri, l'opzione si traduce nel postulato di una comunità tra gli individui all'interno della sfera del vivente.<br /> | Sul piano dei criteri, l'opzione si traduce nel postulato di una comunità tra gli individui all'interno della sfera del vivente.<br /> | ||
Essa prende atto delle differenze singolari in fatto di caratteri, personalità, etnie, razza, lingua natia, condizione di provenienza | Essa prende atto delle differenze singolari in fatto di caratteri, personalità, etnie, razza, lingua natia, condizione di provenienza ecc., senza eleggerle a stili di valorizzazione sociale. | ||
Il postulato implica quindi la potenzialità di condividere, proprio in virtù della condizione umana comune, i benefici del livello sociale in fatto di risorse, beni e frutti del progresso e dello sviluppo quantitativo e qualitativo, apprestando le condizioni affinché ciascuno possa ritagliarsi una propria forma di vita degna accanto alle altre.<br /> | Il postulato implica quindi la potenzialità di condividere, proprio in virtù della condizione umana comune, i benefici del livello sociale in fatto di risorse, beni e frutti del progresso e dello sviluppo quantitativo e qualitativo, apprestando le condizioni affinché ciascuno possa ritagliarsi una propria forma di vita degna accanto alle altre.<br /> | ||
Ciò significa apprestare chances di opportunità che siano eque, nella distribuzione e nella selezione.<br /> | Ciò significa apprestare chances di opportunità che siano eque, nella distribuzione e nella selezione.<br /> | ||
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== Citazioni == | == Citazioni == | ||
: «Sono partigiano convinto dell'eguaglianza economica e sociale perché so che al di fuori di questa eguaglianza, la [[libertà]], la giustizia, la dignità umana, la moralità e il benessere degli [[Individuo|individui]] così come la prosperità delle nazioni non saranno nient'altro che menzogne; ma, in quanto partigiano della [[libertà]], questa condizione primaria dell'umanità, penso che l'eguaglianza debba stabilirsi attraverso l'organizzazione spontanea del lavoro e della [[La proprietà |proprietà]] collettiva delle associazioni dei produttori liberamente organizzate e [[federalismo|federate]] nelle comuni, non attraverso l'azione suprema e tutelare dello [[Stato|stato]]». ([[Michail Bakunin]]) | : «Sono partigiano convinto dell'eguaglianza economica e sociale perché so che al di fuori di questa eguaglianza, la [[libertà]], la giustizia, la dignità umana, la moralità e il benessere degli [[Individuo|individui]] così come la prosperità delle nazioni non saranno nient'altro che menzogne; ma, in quanto partigiano della [[libertà]], questa condizione primaria dell'umanità, penso che l'eguaglianza debba stabilirsi attraverso l'organizzazione spontanea del lavoro e della [[La proprietà |proprietà]] collettiva delle associazioni dei produttori liberamente organizzate e [[federalismo|federate]] nelle comuni, non attraverso l'azione suprema e tutelare dello [[Stato|stato]]». ([[Michail Bakunin]]) | ||
== Bibliografia == | == Bibliografia == | ||
*[[Michail Bakunin]], ''[http://www.eleuthera.it/files/materiali/Bakunin_Liberta_degli_uguali.pdf La libertà degli uguali]'', | *[[Michail Bakunin]], ''[http://www.eleuthera.it/files/materiali/Bakunin_Liberta_degli_uguali.pdf La libertà degli uguali]'', Elèuthera, 2014 | ||
*[[Riane Eisler]], ''Il Calice e la Spada'', Edizioni Frassinelli, 2006 | *[[Riane Eisler]], ''Il Calice e la Spada'', Edizioni Frassinelli, 2006 | ||
*[[Salvo Vaccaro]], ''CRUCIVERBA: Lessico per i libertari del XXI secolo'', ed. Zero in condotta, 2001 | *[[Salvo Vaccaro]], ''CRUCIVERBA: Lessico per i libertari del XXI secolo'', ed. Zero in condotta, 2001 | ||
==Note== | |||
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== Voci correlate == | == Voci correlate == | ||
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*[[Reciprocità]] | *[[Reciprocità]] | ||
*[[Individuo]] | *[[Individuo]] | ||
[[Categoria:Concetti|Eguaglianza]] | [[Categoria:Concetti|Eguaglianza]] |