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: «Il mito del progresso forse non è ancora morto... Un altro mito sta gradualmente prendendo il suo posto, un mito diffuso prevalentemente da anarco-primitivisti ma che si sta diffondendo in altri movimenti. Se dobbiamo credere a questo mito, prima della civiltà, nessuno aveva bisogno di lavorare, era sufficiente raccogliere il cibo sugli alberi, metterlo in bocca e passar e il tempo a divertirsi. Non c'era alcuna differenza tra uomini e donne, non c'era nessuna malattia, nessuna competizione, nessuna forma di razzismo o sessismo e omofobia, la gente viveva in armonia con gli animali ed era tutto amore, condivisione e cooperazione [...] L'opinione generale, riportata qua sopra è una caricatura della visione di anarco-primitivista. La maggior parte di loro - almeno spero - non sono poi così scollegati dalla realtà. Tuttavia, sono molto lontano dalla nostra visione ed è giunto il momento che qualcuno critichi il loro mito.» (''La vérité au sujet de la vie primitive'', L'Effondrement du système technologique, édizioni Xenia, p.123.) | : «Il mito del progresso forse non è ancora morto... Un altro mito sta gradualmente prendendo il suo posto, un mito diffuso prevalentemente da anarco-primitivisti ma che si sta diffondendo in altri movimenti. Se dobbiamo credere a questo mito, prima della civiltà, nessuno aveva bisogno di lavorare, era sufficiente raccogliere il cibo sugli alberi, metterlo in bocca e passar e il tempo a divertirsi. Non c'era alcuna differenza tra uomini e donne, non c'era nessuna malattia, nessuna competizione, nessuna forma di razzismo o sessismo e omofobia, la gente viveva in armonia con gli animali ed era tutto amore, condivisione e cooperazione [...] L'opinione generale, riportata qua sopra è una caricatura della visione di anarco-primitivista. La maggior parte di loro - almeno spero - non sono poi così scollegati dalla realtà. Tuttavia, sono molto lontano dalla nostra visione ed è giunto il momento che qualcuno critichi il loro mito.» (''La vérité au sujet de la vie primitive'', L'Effondrement du système technologique, édizioni Xenia, p.123.) | ||
Allo stesso modo, recuperando alcuni scritti di [[John Zerzan]] pubblicati su [ | Allo stesso modo, recuperando alcuni scritti di [[John Zerzan]] pubblicati su [https://web.archive.org/web/20100331234033/https://www.insomniaqueediteur.org/spip/IMG/pdf/JohnZerzan-Futur-primitif.pdf FuturePrimitive], rivista [[anarco-primitivismo|primitivista]] dello stesso anarcoprimitivista statunitense, Kaczynski gli risponde e giudica i suoi scritti: | ||
: «Egli (Zerzan) è ancora riuscito a trascurare nei libri tutto ciò che potrebbe contraddire la sua teoria. Poichè Zerzan è ben documentato sulle società dei cacciatori-raccoglitori, e come gli aborigeni australiani sono tra i più noti cacciatori-raccoglitori, non posso credere che non si sia mai imbattuto in un racconto di un abuso inflitto alle donne dagli australiani. Eppure non ha mai accennato a tali relazioni, neppure per confutarle. Non dobbiamo presumere che ci sia disonestà cosciente in Zerzan. Come [[Nietzsche]] ha detto: "''La bugia più comune è quella che si fa a se stessi, mentire agli altri è l'eccezione''". In altre parole, si inganna se stessi prima di ingananre gli altri. Un elemento importante da tenere in considerazione qui è ben noto ai propagandisti di professione: le persone tendono a dimenticare - non vedono o dimenticano - le informazioni che trovano imbarazzanti.» (''La vérité au sujet de la vie primitive'', L'Effondrement du système technologique, edizioni Xenia, p. 154.) | : «Egli (Zerzan) è ancora riuscito a trascurare nei libri tutto ciò che potrebbe contraddire la sua teoria. Poichè Zerzan è ben documentato sulle società dei cacciatori-raccoglitori, e come gli aborigeni australiani sono tra i più noti cacciatori-raccoglitori, non posso credere che non si sia mai imbattuto in un racconto di un abuso inflitto alle donne dagli australiani. Eppure non ha mai accennato a tali relazioni, neppure per confutarle. Non dobbiamo presumere che ci sia disonestà cosciente in Zerzan. Come [[Nietzsche]] ha detto: "''La bugia più comune è quella che si fa a se stessi, mentire agli altri è l'eccezione''". In altre parole, si inganna se stessi prima di ingananre gli altri. Un elemento importante da tenere in considerazione qui è ben noto ai propagandisti di professione: le persone tendono a dimenticare - non vedono o dimenticano - le informazioni che trovano imbarazzanti.» (''La vérité au sujet de la vie primitive'', L'Effondrement du système technologique, edizioni Xenia, p. 154.) | ||