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Il ministro anarchico di Fulvio Abbate

Il ministro anarchico (Baldini Castoldi Dalai Editore, 2004).

Questo è il racconto dell'irripetibile avventura umana e politica di Juan García Oliver (1902-1980), ministro anarchico della giustizia nella Spagna della guerra civile. In realtà, l'uomo nella vita conobbe anche altri ruoli. Nell'ordine, seppe essere cameriere, cospiratore, detenuto, organizzatore delle milizie armate libertarie in Catalogna e, infine, giunto in esilio in Messico, rappresentante di coloranti per tessuti. Ma soprattutto, in un particolare momento della storia del Novecento, Juan García Oliver, l'amico del leggendario ribelle Buenaventura Durruti, divenne "l'idolo di Barcellona proletaria"; così infatti lo definì Carlo Rosselli. Il ministro anarchico custodisce descrizioni di personaggi, immagini, frammenti di documenti e discorsi, come furono scritti o pronunciati a voce da molti suoi protagonisti, sopralluoghi necessari alla narrazione: Barcellona, Madrid, Tolosa... Non una biografia, non un saggio storico, piuttosto un "documentario" dedicato alla memoria della rivoluzione spagnola. L'affresco di Fulvio Abbate non punta alla completezza, alla ricostruzione esaustiva degli eventi, gli è sufficiente tratteggiare una linea luminosa, l'unica in grado di indicare il perimetro ideale dell'utopia libertaria, nel modo in cui prese forma nel 1936 a Barcellona, quando gli autobus, i tram e i taxi furono verniciati di rosso e nero, i colori della bandiera anarco-sindacalista, la bandiera di Juan García Oliver.