Storia del movimento anarchico in Spagna: differenze tra le versioni

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[[Image:AIT.jpg|thumb|250px|right|L'immagine massonica "livella in un cerchio" usata per prima dal Consiglio Federale di Spagna e dall'Associazione Internazionale dei Lavoratori. Da notare l'inclusione del Piombino, simbolo di rettitudine nella condotta.]]In [[Spagna]] l'[[anarchismo]] ha una lunga tradizione e si è sempre distinto per le sue peculiarità  specifiche: l'[[anarchismo]] rurale dei contadini della Andalusia, l'[[anarco-sindacalismo]] urbano della Catalogna (storicamente diffuso a Barcellona) e quello presente in città  come Saragozza, talvolta definito come "anarchismo puro". Ovviamente tutti questi movimenti avevano ed hanno il medesimo fine: la costruzione di una società  egualitaria non [[gerarchia|gerarchica]].
[[Image:AIT.jpg|thumb|250px|right|L'immagine massonica "livella in un cerchio" usata per prima dal Consiglio Federale di Spagna e dall'Associazione Internazionale dei Lavoratori. Da notare l'inclusione del Piombino, simbolo di rettitudine nella condotta.]]In [[Spagna]] l'[[anarchismo]] ha una lunga tradizione e si è sempre distinto per le sue peculiarità specifiche: l'[[anarchismo]] rurale dei contadini della Andalusia, l'[[anarco-sindacalismo]] urbano della Catalogna (storicamente diffuso a Barcellona) e quello presente in città come Saragozza, talvolta definito come "anarchismo puro". Ovviamente tutti questi movimenti avevano ed hanno il medesimo fine: la costruzione di una società egualitaria non [[gerarchia|gerarchica]].


In un primo momento (seconda metà  dell'800), gli [[:Categoria:Anarchici spagnoli|anarchici spagnoli]] organizzarono [[scioperi]] e lotte contro il padronato senza avvalersi di gruppi particolarmente strutturati sul territorio, spesso dovendo fare i conti con la [[repressione]] istituzionale che frequentemente da una parte riduceva il numero dei militanti e dall'altra ne incrementava la radicalizzazione. All'inizio del '900 ci fu un'esplosione di [[violenza]] repressiva: agli spari dei gruppi paramilitari (''pistoleros''), al servizio del padronato, contro i sindacalisti, gli anarchici risposero con gruppi di autodifesa armati come ''[[Los Solidarios]]''.
In un primo momento (seconda metà dell'800), gli [[:Categoria:Anarchici spagnoli|anarchici spagnoli]] organizzarono [[scioperi]] e lotte contro il padronato senza avvalersi di gruppi particolarmente strutturati sul territorio, spesso dovendo fare i conti con la [[repressione]] istituzionale che frequentemente da una parte riduceva il numero dei militanti e dall'altra ne incrementava la radicalizzazione. All'inizio del '900 ci fu un'esplosione di [[violenza]] repressiva: agli spari dei gruppi paramilitari (''pistoleros''), al servizio del padronato, contro i sindacalisti, gli anarchici risposero con gruppi di autodifesa armati come ''[[Los Solidarios]]''.


Lentamente, a partire dal '900, cominciarono a svilupparsi gruppi organizzati come la [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]], impegnata in ambito [[anarco-sindacalista]], e la [[Federazione Anarchica Iberica|FAI]], nata come associazione puramente anarchica ma in strettissimi rapporti con la [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]]. La [[rivoluzione spagnola]] fu lo zenit del movimento spagnolo ma durò poco. A partire dal [[1937]], l'atteggiamento politico autoritario del Partito Comunista di Spagna (PCE), direttamente "ispirato" dal Ministero degli Esteri dell'Unione Sovietica stalinista, che mal sopportava anarchici e [[POUM|poumisti]],determinò la [[repressione]] dei non allineati e l'emarginazione graduale degli [[anarchismo|anarchici]]. Fu prima la fine della [[rivoluzione spagnola|rivoluzione]] e poi la vittoria del [[franchismo]].  
Lentamente, a partire dal '900, cominciarono a svilupparsi gruppi organizzati come la [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]], impegnata in ambito [[anarco-sindacalista]], e la [[Federazione Anarchica Iberica|FAI]], nata come associazione puramente anarchica ma in strettissimi rapporti con la [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]]. La [[rivoluzione spagnola]] fu lo zenit del movimento spagnolo ma durò poco. A partire dal [[1937]], l'atteggiamento politico autoritario del Partito Comunista di Spagna (PCE), direttamente "ispirato" dal Ministero degli Esteri dell'Unione Sovietica stalinista, che mal sopportava anarchici e [[POUM|poumisti]],determinò la [[repressione]] dei non allineati e l'emarginazione graduale degli [[anarchismo|anarchici]]. Fu prima la fine della [[rivoluzione spagnola|rivoluzione]] e poi la vittoria del [[franchismo]].  
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Durante la dittatura di [[Francisco Franco]] gli anarchici svolsero un ruolo di primo piano nella resistenza armata contro il regime, parteciparono ad azioni di [[sabotaggio]] e ad altre [[azione diretta|azioni dirette]] (es. alcuni progetti di attentato alla vita del ''caudillo'' <ref>Caudillo è una parola spagnola (in italiano leader, capo) utilizzata per indicare un leader politico-militare a capo di un regime autoritario. Francisco Franco utilizzò dal 1936 il titolo ''Caudillo de España''</ref>.).
Durante la dittatura di [[Francisco Franco]] gli anarchici svolsero un ruolo di primo piano nella resistenza armata contro il regime, parteciparono ad azioni di [[sabotaggio]] e ad altre [[azione diretta|azioni dirette]] (es. alcuni progetti di attentato alla vita del ''caudillo'' <ref>Caudillo è una parola spagnola (in italiano leader, capo) utilizzata per indicare un leader politico-militare a capo di un regime autoritario. Francisco Franco utilizzò dal 1936 il titolo ''Caudillo de España''</ref>.).


La storia dell'[[anarchismo spagnolo]] è molto importante ancora oggi per tutto il [[movimento anarchico]], perchè rappresenta una dimostrazione pratica di come sia possibile attuare un processo rivoluzionario (sfociato nella [[rivoluzione spagnola]]) organizzandolo dal basso attraverso l'[[azione diretta]] e l'[[autogestione]].
La storia dell'[[anarchismo spagnolo]] è molto importante ancora oggi per tutto il [[movimento anarchico]], perché rappresenta una dimostrazione pratica di come sia possibile attuare un processo rivoluzionario (sfociato nella [[rivoluzione spagnola]]) organizzandolo dal basso attraverso l'[[azione diretta]] e l'[[autogestione]].


== Il XIX° secolo==
== Il XIX° secolo==


=== Alle origini dell'anarchismo spagnolo (metà  ‘800) ===
=== Alle origini dell'anarchismo spagnolo (metà ‘800) ===


A metà  del diciannovesimo secolo le idee rivoluzionarie anarchiche in [[Spagna]] erano quasi del tutto sconosciute. Le più prossime erano quelle facenti riferimento al [[federalismo]] di [[Proudhon]], ed erano sostenute soprattutto dallo scrittore e filosofo [[Francisco Pi y Margall]] <ref> sarà  il secondo Presidente della Prima repubblica spagnola dall'[[11 giugno]] al [[18 luglio]] [[1873]].</ref>, definito da [[Ricardo Mella]]: «Il più saggio dei federalisti, quasi un anarchico».  
A metà del diciannovesimo secolo le idee rivoluzionarie anarchiche in [[Spagna]] erano quasi del tutto sconosciute. Le più prossime erano quelle facenti riferimento al [[federalismo]] di [[Proudhon]], ed erano sostenute soprattutto dallo scrittore e filosofo [[Francisco Pi y Margall]] <ref> sarà il secondo Presidente della Prima repubblica spagnola dall'[[11 giugno]] al [[18 luglio]] [[1873]].</ref>, definito da [[Ricardo Mella]]: «Il più saggio dei federalisti, quasi un anarchico».  
[[File:Congressof1870.JPG|thumb|250px|Un Congresso del 1870.]]
[[File:Congressof1870.JPG|thumb|250px|Un Congresso del 1870.]]
[[File:Fanelli Madrid.JPG|left|210px|thumb|Gruppo dei fondatori della [[I Internazionale]], a Madrid (ottobre [[1868]]). Fanelli è al centro con la lunga barba]]
[[File:Fanelli Madrid.JPG|left|210px|thumb|Gruppo dei fondatori della [[I Internazionale]], a Madrid (ottobre [[1868]]). Fanelli è al centro con la lunga barba]]
Vi erano però in tutta la [[Spagna]] idee e azioni che erano condivise dall'[[anarchismo]], come per esempio l'[[anticlericalismo]] e la critica radicale ai governi. Molti malesseri vigevano nelle campagne e anche se i contadini non appartenevano ad alcun movimento politico specifico, essi facevano frequentemente sentire la propria voce. Gli stessi malumori vi erano anche nelle città  e già  molto prima che gli operai cominciassero ad abbracciare le idee [[anarco-sindacalismo|anarco-sindacaliste]] erano stati messi in atto diversi scioperi e rivolte contro il padronato. Questa predisposizione verso l'[[autorità |antiautoritarismo]] degli spagnoli è dimostrata dal primo [[stampa anarchica|giornale di tendenza libertaria]], «El Porvenir», editato da [[Ramón de la Sagra Peris]] e [[Antolín Faraldo]] nel [[1845]]. Comparve a Santiago de Compostela e fu poi soppresso dal generale Narváez.
Vi erano però in tutta la [[Spagna]] idee e azioni che erano condivise dall'[[anarchismo]], come per esempio l'[[anticlericalismo]] e la critica radicale ai governi. Molti malesseri vigevano nelle campagne e anche se i contadini non appartenevano ad alcun movimento politico specifico, essi facevano frequentemente sentire la propria voce. Gli stessi malumori vi erano anche nelle città e già molto prima che gli operai cominciassero ad abbracciare le idee [[anarco-sindacalismo|anarco-sindacaliste]] erano stati messi in atto diversi scioperi e rivolte contro il padronato. Questa predisposizione verso l'[[autorità |antiautoritarismo]] degli spagnoli è dimostrata dal primo [[stampa anarchica|giornale di tendenza libertaria]], «El Porvenir», editato da [[Ramón de la Sagra Peris]] e [[Antolín Faraldo]] nel [[1845]]. Comparve a Santiago de Compostela e fu poi soppresso dal generale Narváez.


Il primo vero tentativo, riuscito, di introduzione dell'[[anarchismo]] in [[Spagna]], fu realizzato nel [[1868]] dall'italiano [[Giuseppe Fanelli]]. Egli si era recato nella penisola iberica su espresso “ordine” di [[Michail Bakunin]], che intendeva reclutare nuovi membri per la [[Prima Internazionale]], un'organizzazione nella quale gli anarchici internazionalisti ponevano al tempo molte speranze (gli anarchici nel [[1872]] saranno espulsi dalla maggioranza [[marxista]]).
Il primo vero tentativo, riuscito, di introduzione dell'[[anarchismo]] in [[Spagna]], fu realizzato nel [[1868]] dall'italiano [[Giuseppe Fanelli]]. Egli si era recato nella penisola iberica su espresso “ordine” di [[Michail Bakunin]], che intendeva reclutare nuovi membri per la [[Prima Internazionale]], un'organizzazione nella quale gli anarchici internazionalisti ponevano al tempo molte speranze (gli anarchici nel [[1872]] saranno espulsi dalla maggioranza [[marxista]]).
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I lavoratori più radicali abbracciarono immediatamente, e con entusiasmo, l'[[anarchia|idea anarchica]], divenendo il nucleo del movimento anarchico [[Spagna|spagnolo]] e contribuendo alla rapida diffusione dell'"idea" in tutta la penisola. Le classi oppresse ed emarginate rimasero estremamente affascinate dalla forza con cui gli anarchici denunciavano l'istituzione responsabile dei loro problemi e delle disuguaglianze sociali: lo [[Stato]].
I lavoratori più radicali abbracciarono immediatamente, e con entusiasmo, l'[[anarchia|idea anarchica]], divenendo il nucleo del movimento anarchico [[Spagna|spagnolo]] e contribuendo alla rapida diffusione dell'"idea" in tutta la penisola. Le classi oppresse ed emarginate rimasero estremamente affascinate dalla forza con cui gli anarchici denunciavano l'istituzione responsabile dei loro problemi e delle disuguaglianze sociali: lo [[Stato]].


Una sezione della [[Prima Internazionale]] fu fondata a Madrid da [[Giuseppe Fanelli]] e compagni. Nel [[1870]] la sezione raggiunse i 2.000 membri. L'[[anarchismo]] si diffuse rapidamente anche a Barcellona, storica roccaforte della ribellione proletaria, del [[luddismo]] e del [[sindacalismo]], dove la prima sezione dell'[[Prima Internazionale|AIT]] si costituì nel [[1869]]. L'[[anarchismo]] era stato introdotto nelle due più importanti città  spagnole negli anni '60, di conseguenza bastarono pochi anni per fare così tanti proseliti. Quasi improvvisamene sorsero in molte città  gruppi più o meno grandi ed un ruolo decisivo nella diffusione lo ebbero anche giornali propagandistici come «La Solidaridad».  
Una sezione della [[Prima Internazionale]] fu fondata a Madrid da [[Giuseppe Fanelli]] e compagni. Nel [[1870]] la sezione raggiunse i 2.000 membri. L'[[anarchismo]] si diffuse rapidamente anche a Barcellona, storica roccaforte della ribellione proletaria, del [[luddismo]] e del [[sindacalismo]], dove la prima sezione dell'[[Prima Internazionale|AIT]] si costituì nel [[1869]]. L'[[anarchismo]] era stato introdotto nelle due più importanti città spagnole negli anni '60, di conseguenza bastarono pochi anni per fare così tanti proseliti. Quasi improvvisamene sorsero in molte città gruppi più o meno grandi ed un ruolo decisivo nella diffusione lo ebbero anche giornali propagandistici come «La Solidaridad».  


Un evento molto importante fu il Congresso del [[1870]] di Barcellona, dove i delegati di 150 organizzazioni del lavoro si riunirono insieme a migliaia di lavoratori comuni, «occupando ciascuna sedia, riempiendo i corridoi e debordando oltre l'ingresso» ([[Murray Bookchin]]). La sezione spagnola dell'Internazionale prese il nome di [[Federación Regional Española]] (o anche più semplicemente ''Federación Española''). I presenti non erano tutti anarchici ma la tendenza era quella e ciò suscitò le preoccupazioni della stampa e dei partiti politici ufficiali. Per il congresso fu invece un grande segnale, in quanto quel congresso pose le basi per la costruzione di futuri sindacati anarco-sindacalisti (la [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] nacque nel [[1910]]).
Un evento molto importante fu il Congresso del [[1870]] di Barcellona, dove i delegati di 150 organizzazioni del lavoro si riunirono insieme a migliaia di lavoratori comuni, «occupando ciascuna sedia, riempiendo i corridoi e debordando oltre l'ingresso» ([[Murray Bookchin]]). La sezione spagnola dell'Internazionale prese il nome di [[Federación Regional Española]] (o anche più semplicemente ''Federación Española''). I presenti non erano tutti anarchici ma la tendenza era quella e ciò suscitò le preoccupazioni della stampa e dei partiti politici ufficiali. Per il congresso fu invece un grande segnale, in quanto quel congresso pose le basi per la costruzione di futuri sindacati anarco-sindacalisti (la [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] nacque nel [[1910]]).


I [[socialismo|socialisti]] e i liberali, presenti all'interno della federazione spagnola, tentarono di costituire dei gruppi autonomi, ma furono espulsi nel [[1872]] perché non in linea con i principi dell'organizzazione libertaria. Nello stesso anno, [[Michail Bakunin]] fu espulso dalla [[Prima Internazionale]], oramai totalmente controllata dai [[marxismo|marxisti]]. Gli anarchici spagnoli, consapevoli dell'ostilità  di molti partiti e movimenti della sinistra, svilupparono organizzazioni strutturate antiteticamente a quelle [[marxismo|marxiste]], favorendo così la decentralizzazione, l'[[autonomia]] delle sezioni e mettendo al bando ogni forma di burocrazia e [[gerarchia|centralismo gerarchico]].
I [[socialismo|socialisti]] e i liberali, presenti all'interno della federazione spagnola, tentarono di costituire dei gruppi autonomi, ma furono espulsi nel [[1872]] perché non in linea con i principi dell'organizzazione libertaria. Nello stesso anno, [[Michail Bakunin]] fu espulso dalla [[Prima Internazionale]], oramai totalmente controllata dai [[marxismo|marxisti]]. Gli anarchici spagnoli, consapevoli dell'ostilità di molti partiti e movimenti della sinistra, svilupparono organizzazioni strutturate antiteticamente a quelle [[marxismo|marxiste]], favorendo così la decentralizzazione, l'[[autonomia]] delle sezioni e mettendo al bando ogni forma di burocrazia e [[gerarchia|centralismo gerarchico]].


Quando [[Giuseppe Fanelli]] ritornò in [[Italia]], [[Bakunin]] criticò duramente il suo operato poiché, del tutto involontariamente, egli aveva fondato le sezioni dell'[[l'Internazionale dei lavoratori|AIT]] col programma dell'[[Alleanza Internazionale dei Socialisti Democratici]], ponendo le basi ideologiche dell'[[anarco-sindacalismo]], cui tanto [[Bakunin]] quanto [[Malatesta]] si opponevano tenacemente <ref name="amsterdam">Si veda la posizione di [[Malatesta]] in merito alla questione [[anarco-sindacalismo|anarco-sindacalista]] espressa nel [[Congresso di Amsterdam (1907)]]</ref> poiché ritenevano che le due organizzazioni (operaia-sindacalista e politico-anarchica) andassero separate senza equivoci ([[dualismo organizzativo]]) <ref>[http://www.anarchaos.org/?p=1159 L'errore di Fanelli] di [[Abel Paz|Diego Camacho]]</ref>.
Quando [[Giuseppe Fanelli]] ritornò in [[Italia]], [[Bakunin]] criticò duramente il suo operato poiché, del tutto involontariamente, egli aveva fondato le sezioni dell'[[l'Internazionale dei lavoratori|AIT]] col programma dell'[[Alleanza Internazionale dei Socialisti Democratici]], ponendo le basi ideologiche dell'[[anarco-sindacalismo]], cui tanto [[Bakunin]] quanto [[Malatesta]] si opponevano tenacemente <ref name="amsterdam">Si veda la posizione di [[Malatesta]] in merito alla questione [[anarco-sindacalismo|anarco-sindacalista]] espressa nel [[Congresso di Amsterdam (1907)]]</ref> poiché ritenevano che le due organizzazioni (operaia-sindacalista e politico-anarchica) andassero separate senza equivoci ([[dualismo organizzativo]]) <ref>[http://www.fdca.it/storico/magazzino/camacho-fanelli.htm L'errore di Fanelli] di [[Abel Paz|Diego Camacho]]</ref>.


=== Tumulti e repressioni di fine secolo (1873-1900) ===
=== Tumulti e repressioni di fine secolo (1873-1900) ===
[[File:Cantonvalencia1873.png|left|150px|thumb|Simbolo del cantone federale di Valencia.]]
[[File:Cantonvalencia1873.png|left|150px|thumb|Simbolo del cantone federale di Valencia.]]


Nella regione di Alcoy (Comunità  Valenzana), nel [[1873]], i lavoratori portarono avanti una dura protesta in favore delle otto ore lavorative. Con il sostegno del [[movimento anarchico]], gli operai si scontrarono ripetutamente con la polizia, che peraltro non si faceva scrupoli a sparare sulla folla. Furono assaltati numerosi municipi della zona e decine di persone persero la vita. Del tutto prive di fondamento invece le macabre leggende messe in giro ad arte con l'obiettivo di terrorizzare le masse: di presunti sacerdoti crocifissi, uomini bruciati vivi, ecc. non fu mai data prova concreta.  
Nella regione di Alcoy (Comunità Valenzana), nel [[1873]], i lavoratori portarono avanti una dura protesta in favore delle otto ore lavorative. Con il sostegno del [[movimento anarchico]], gli operai si scontrarono ripetutamente con la polizia, che peraltro non si faceva scrupoli a sparare sulla folla. Furono assaltati numerosi municipi della zona e decine di persone persero la vita. Del tutto prive di fondamento invece le macabre leggende messe in giro ad arte con l'obiettivo di terrorizzare le masse: di presunti sacerdoti crocifissi, uomini bruciati vivi, ecc. non fu mai data prova concreta.  


Nelle regioni di Valencia, Cartagena, Andalucía (specialmente Granada) e nelle province di Salamanca e Ávila si ebbe la anche la cosiddetta [[Rivoluzione Cantonalista]], che mirava a dividere la [[Spagna]], sulla base di principi [[federalismo|federalisti]], in cantoni sostanzialmente indipendenti. L'idea autonomista è ancora oggi molte forte tra gli spagnoli.
Nelle regioni di Valencia, Cartagena, Andalucía (specialmente Granada) e nelle province di Salamanca e Ávila si ebbe la anche la cosiddetta [[Rivoluzione Cantonalista]], che mirava a dividere la [[Spagna]], sulla base di principi [[federalismo|federalisti]], in cantoni sostanzialmente indipendenti. L'idea autonomista è ancora oggi molte forte tra gli spagnoli.


A questo punto, in tutte le zone rivoltose, si scatenò la reazione [[repressione|repressiva]] del [[governo]]: la Federazione spagnola fu dichiarata fuorilegge, molti altri gruppi seguirono la stessa sorte e in tanti finirono in [[carcere]]. L'[[anarchismo]] era stato praticamente debellato nelle città . Resistevano nelle zone rurali i contadini senza terra, persone senza più nulla da perdere che periodicamente portavano avanti lotte sociali in favore del [[comunismo libertario]]. Per questo l'[[anarchismo]] attecchì facilmente nell'Andalusia, una zona a forte vocazione agricola e con grandi tradizioni ribellistiche contadine (per lungo tempo in Andalusia gran parte delle persone lavoravano come braccianti mentre la maggior parte delle terre erano di proprietà  di pochi latifondisti); a Cordoba era stata invece fondata una sezione nel [[1870]], creando un legame necessario tra movimenti urbani e rurali.
A questo punto, in tutte le zone rivoltose, si scatenò la reazione [[repressione|repressiva]] del [[governo]]: la Federazione spagnola fu dichiarata fuorilegge, molti altri gruppi seguirono la stessa sorte e in tanti finirono in [[carcere]]. L'[[anarchismo]] era stato praticamente debellato nelle città. Resistevano nelle zone rurali i contadini senza terra, persone senza più nulla da perdere che periodicamente portavano avanti lotte sociali in favore del [[comunismo libertario]]. Per questo l'[[anarchismo]] attecchì facilmente nell'Andalusia, una zona a forte vocazione agricola e con grandi tradizioni ribellistiche contadine (per lungo tempo in Andalusia gran parte delle persone lavoravano come braccianti mentre la maggior parte delle terre erano di proprietà di pochi latifondisti); a Cordoba era stata invece fondata una sezione nel [[1870]], creando un legame necessario tra movimenti urbani e rurali.
[[File:Revista Blanca.jpg|right|thumb|150 px|''[[La Revista Blanca]]'', storica rivista anarchica fondata nel 1898.]]
[[File:Revista Blanca.jpg|right|thumb|150 px|''[[La Revista Blanca]]'', storica rivista anarchica fondata nel 1898.]]
La [[repressione]] però colpì anche le campagne, tuttavia gli anarchici seppero reagire con grande maturità  rivoluzionaria dando vita a organizzazioni di massa come il ''Pacto de Unión y Solidaridad'' (Patto di unione e solidarietà ), che portò però solo alcuni effimeri successi. Le difficoltà  del movimento esacerbarono gli animi degli anarchici sfuggiti alla [[repressione]], molti di loro compirono [[azione diretta|azioni dirette]] violente o parteciparono a disordini, come a Jerez de la Frontera. A tutto questo il [[governo]] spagnolo reagì con una [[violenza]] inaudita: ci furono arresti di massa e molti anarchici furono incarcerati e processati nella fortezza di [[Montjuich]] (Barcellona) in seguito all'attentato anticlericale del [[7 giugno]] [[1896]]. A tanti di loro furono inferte torture inaudite: ci sono prove documentate che almeno 400 persone subirono atroci torture (bruciature dei genitali, strappo delle unghie, ecc.).
La [[repressione]] però colpì anche le campagne, tuttavia gli anarchici seppero reagire con grande maturità rivoluzionaria dando vita a organizzazioni di massa come il ''Pacto de Unión y Solidaridad'' (Patto di unione e solidarietà), che portò però solo alcuni effimeri successi. Le difficoltà del movimento esacerbarono gli animi degli anarchici sfuggiti alla [[repressione]], molti di loro compirono [[azione diretta|azioni dirette]] violente o parteciparono a disordini, come a Jerez de la Frontera. A tutto questo il [[governo]] spagnolo reagì con una [[violenza]] inaudita: ci furono arresti di massa e molti anarchici furono incarcerati e processati nella fortezza di [[Montjuich]] (Barcellona) in seguito all'attentato anticlericale del [[7 giugno]] [[1896]]. A tanti di loro furono inferte torture inaudite: ci sono prove documentate che almeno 400 persone subirono atroci torture (bruciature dei genitali, strappo delle unghie, ecc.).


Man mano che la violenza calava, da entrambe le parti, proporzionalmente il [[movimento anarchico]] organizzava la sua ripresa, conscio che il lavoro fatto negli anni precedenti aveva comunque sviluppato una forte coscienza libertaria. I più importanti anarchici dell'epoca furono i medici Soriano, [[García Viñas]] e [[Gaspar Sentiñon]], i tipografi [[Anselmo Lorenzo]] e [[Rafael Farga Pellicer]], passando anche per i contadini come [[Francisco Rubio]]. Anarchici come [[Federico Urales]] e [[Soledad Gustavo]], futuri genitori di [[Federica Montseny]], fondarono sul finire del secolo [[La Revista Blanca]]», una rivista [[anarco-individualismo|anarco-individualista]] pubblicata a Barcellona in una prima fase dal [[1898]] al [[1905]] ed in seguito dal [[1° giugno]] [[1923]] al [[15 agosto]] [[1936]].
Man mano che la violenza calava, da entrambe le parti, proporzionalmente il [[movimento anarchico]] organizzava la sua ripresa, conscio che il lavoro fatto negli anni precedenti aveva comunque sviluppato una forte coscienza libertaria. I più importanti anarchici dell'epoca furono i medici Soriano, [[García Viñas]] e [[Gaspar Sentiñon]], i tipografi [[Anselmo Lorenzo]] e [[Rafael Farga Pellicer]], passando anche per i contadini come [[Francisco Rubio]]. Anarchici come [[Federico Urales]] e [[Soledad Gustavo]], futuri genitori di [[Federica Montseny]], fondarono sul finire del secolo [[La Revista Blanca]]», una rivista [[anarco-individualismo|anarco-individualista]] pubblicata a Barcellona in una prima fase dal [[1898]] al [[1905]] ed in seguito dal [[1° giugno]] [[1923]] al [[15 agosto]] [[1936]].


Sul finire del secolo, gli anarchici spagnoli fecero tesoro delle rivolte precedenti e cominciarono a vedere nell'[[anarco-sindacalismo]] un mezzo per rovesciare [[Stato]] e [[capitalismo]]. Una nuova organizzazione, la ''[[Federación de Sociedades de Resistencia de la Región Española]]'' (Federazione delle Società  di Resistenza della Regione Spagnola), si costituì nel [[1900]] avendo come proprio principio fondante il [[sindacalismo libertario]]. Immediatamente, nello stesso anno, fu proclamato uno [[sciopero generale]] in tutta la [[Spagna]]. Pur mancando di chiarezza nei fini, l'organizzazione ebbe sempre atteggiamenti radicali, rifiutando riformismo e compromessi. Pur essendo stata dichiarata illegale dalle [[autorità ]] spagnole, la ''Federacion de Sociedades'' trasmise molto entusiasmo tra le masse e la volontà  di proseguire nelle lotte, nonostante le intimidazioni governative, non mancò mai tra i lavoratori e le lavoratrici spagnole.
Sul finire del secolo, gli anarchici spagnoli fecero tesoro delle rivolte precedenti e cominciarono a vedere nell'[[anarco-sindacalismo]] un mezzo per rovesciare [[Stato]] e [[capitalismo]]. Una nuova organizzazione, la ''[[Federación de Sociedades de Resistencia de la Región Española]]'' (Federazione delle Società di Resistenza della Regione Spagnola), si costituì nel [[1900]] avendo come proprio principio fondante il [[sindacalismo libertario]]. Immediatamente, nello stesso anno, fu proclamato uno [[sciopero generale]] in tutta la [[Spagna]]. Pur mancando di chiarezza nei fini, l'organizzazione ebbe sempre atteggiamenti radicali, rifiutando riformismo e compromessi. Pur essendo stata dichiarata illegale dalle [[autorità]] spagnole, la ''Federacion de Sociedades'' trasmise molto entusiasmo tra le masse e la volontà di proseguire nelle lotte, nonostante le intimidazioni governative, non mancò mai tra i lavoratori e le lavoratrici spagnole.


== Il XX° secolo ==
== Il XX° secolo ==
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{{vedi|Semana Trágica (Spagna)}}
{{vedi|Semana Trágica (Spagna)}}
[[File:Francisco_ferrer_y_guardia.jpg|left|thumb|[[Francisco Ferrer y Guardia]], anarchico condannato a morte da innocente]]
[[File:Francisco_ferrer_y_guardia.jpg|left|thumb|[[Francisco Ferrer y Guardia]], anarchico condannato a morte da innocente]]
Nella Barcellona del [[1909]], ben due eventi scaldarono l'atmosfera rivoluzionaria e portarono alla proclamazione di un nuovo [[sciopero generale]]: il primo fu la chiusura di una fabbrica tessile ed il conseguente licenziamento di 800 lavoratori, che portò altri lavoratori, anche non del settore tessile, ad aderire alla rivolta in segno di [[solidarietà ]]; il secondo fatto fu il contemporaneo annuncio del governo dell'invio di riservisti militari in [[Marocco]] allo scopo di sedare le rivolte dei gruppi tribali anti-spagnoli (sino ad allora oltre 2000 militari spagnoli erano morti nella guerra in Marocco). I riservisti, in maggior parte lavoratori, si rifiutarono di avallare queste politiche militari e misero in atto nuove proteste.
Nella Barcellona del [[1909]], ben due eventi scaldarono l'atmosfera rivoluzionaria e portarono alla proclamazione di un nuovo [[sciopero generale]]: il primo fu la chiusura di una fabbrica tessile ed il conseguente licenziamento di 800 lavoratori, che portò altri lavoratori, anche non del settore tessile, ad aderire alla rivolta in segno di [[solidarietà]]; il secondo fatto fu il contemporaneo annuncio del governo dell'invio di riservisti militari in [[Marocco]] allo scopo di sedare le rivolte dei gruppi tribali anti-spagnoli (sino ad allora oltre 2000 militari spagnoli erano morti nella guerra in Marocco). I riservisti, in maggior parte lavoratori, si rifiutarono di avallare queste politiche militari e misero in atto nuove proteste.
Uno [[sciopero]], iniziato a Barcellona il [[26 luglio]], poche settimane dopo la chiamata ai riservisti, ben presto scatenò una rivolta diffusa in tutta la [[Spagna]]. [[Anselmo Lorenzo]] scrisse in una lettera:  
Uno [[sciopero]], iniziato a Barcellona il [[26 luglio]], poche settimane dopo la chiamata ai riservisti, ben presto scatenò una rivolta diffusa in tutta la [[Spagna]]. [[Anselmo Lorenzo]] scrisse in una lettera:  
:«... Una rivoluzione sociale è scoppiata a Barcellona ed è stata avviata dal popolo. Nessuno la dirige. Né i liberali né i nazionalisti catalani, né repubblicani, né i socialisti e né gli anarchici».
:«... Una rivoluzione sociale è scoppiata a Barcellona ed è stata avviata dal popolo. Nessuno la dirige. Né i liberali né i nazionalisti catalani, né repubblicani, né i socialisti e né gli anarchici».
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{{vedi|Confederación Nacional del Trabajo}}
{{vedi|Confederación Nacional del Trabajo}}


Il [[movimento anarchico]] spagnolo, nei primi anni del nuovo secolo, non si era ancora dotato di alcuna stabile organizzazione nazionale. Terminata l'esperienza della ''[[Federación de Trabajadores de la Región Española]]'' (FRE), per un breve periodo la sua eredità  fu raccolta dalla ''[[Organización Anarquista de la Región Española]]'', la quale si evolse poi, nel [[1890]], nel ''[[Pacto de Unión y Solidaridad]]''.   
Il [[movimento anarchico]] spagnolo, nei primi anni del nuovo secolo, non si era ancora dotato di alcuna stabile organizzazione nazionale. Terminata l'esperienza della ''[[Federación de Trabajadores de la Región Española]]'' (FRE), per un breve periodo la sua eredità fu raccolta dalla ''[[Organización Anarquista de la Región Española]]'', la quale si evolse poi, nel [[1890]], nel ''[[Pacto de Unión y Solidaridad]]''.   
[[File:Bandera CNT-AIT.png|left|210 px|]]
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Una legislazione [[repressione|repressiva]] del [[1896]] portò allo scioglimento del ''Pacto'' che diede vita ad una miriade di diversi gruppi. Il più importante nacque il [[3 agosto]] [[1907]] a Barcellona, quando alcuni anarchici fondarono [[Solidaridad Obrera (gruppo)|Solidaridad Obrera]]. Durante il suo secondo congresso di Barcellona di ([[30 ottobre|30]], [[31 ottobre]] e [[1 novembre|1° novembre]] [[1910]]) i militanti del nuovo gruppo diedero vita alla [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]]: un'organizzazione non [[gerarchia|gerarchica]] che si poneva in antitesi rispetto all'''[[Union General de Trabajadores]]'' (UGT), un sindacato burocratico d'ispirazione socialista legato al [[PSOE]].  
Una legislazione [[repressione|repressiva]] del [[1896]] portò allo scioglimento del ''Pacto'' che diede vita ad una miriade di diversi gruppi. Il più importante nacque il [[3 agosto]] [[1907]] a Barcellona, quando alcuni anarchici fondarono [[Solidaridad Obrera (gruppo)|Solidaridad Obrera]]. Durante il suo secondo congresso di Barcellona di ([[30 ottobre|30]], [[31 ottobre]] e [[1 novembre|1° novembre]] [[1910]]) i militanti del nuovo gruppo diedero vita alla [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]]: un'organizzazione non [[gerarchia|gerarchica]] che si poneva in antitesi rispetto all'''[[Union General de Trabajadores]]'' (UGT), un sindacato burocratico d'ispirazione [[socialista]] legato al [[PSOE]].  


Dopo cinque giorni dalla sua fondazione, la [[Confederación Nacional del Trabajo]] proclamò lo [[sciopero generale]]. In tante città  della [[Spagna]] i lavoratori e gli anarchici presero possesso di svariati municipi, scatenando la reazione istituzionale che non si fece scrupoli a schiacciare la protesta con la forza. Dopo il suo primo congresso, nel [[1911]] ([[8 settembre]]), il sindacato fu dichiarato illegale ma senza che questo gli impedisse di organizzare il clamoroso [[sciopero]] del [[1917]].
Dopo cinque giorni dalla sua fondazione, la [[Confederación Nacional del Trabajo]] proclamò lo [[sciopero generale]]. In tante città della [[Spagna]] i lavoratori e gli anarchici presero possesso di svariati municipi, scatenando la reazione istituzionale che non si fece scrupoli a schiacciare la protesta con la forza. Dopo il suo primo congresso, nel [[1911]] ([[8 settembre]]), il sindacato fu dichiarato illegale ma senza che questo gli impedisse di organizzare il clamoroso [[sciopero]] del [[1917]].


Questo [[sciopero]], organizzato dai socialisti, vide in prima linea anche gli anarchici, in particolare a Barcellona. Furono innalzate molte barricate, si cercò il blocco dei trasporti e dell'[[economia]]. A tutto ciò il governo rispose con la solita violenza e la militarizzazione della città . Almeno 70 attivisti di sinistra morirono negli scontri. La reazione fu ingiustificata in quanto le richieste degli scioperanti non erano affatto radicali ma alquanto moderate.
Questo [[sciopero]], organizzato dai socialisti, vide in prima linea anche gli anarchici, in particolare a Barcellona. Furono innalzate molte barricate, si cercò il blocco dei trasporti e dell'[[economia]]. A tutto ciò il governo rispose con la solita violenza e la militarizzazione della città. Almeno 70 attivisti di sinistra morirono negli scontri. La reazione fu ingiustificata in quanto le richieste degli scioperanti non erano affatto radicali ma alquanto moderate.


=== L'anarchismo spagnolo durante la prima guerra mondiale===
=== L'anarchismo spagnolo durante la prima guerra mondiale===
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L'[[economia]] spagnola, prima e durante la prima guerra, subì un periodo di forte recessione: disoccupazione alta, fabbriche chiuse, ecc. Per paura che si propagandasse l'idea della [[rivoluzione sociale]], molti [[capitalismo|capitalisti]] iniziarono una dura guerra contro i sindacati e la [[CNT]] in particolare. Furono emesse liste nere in cui venivano inseriti i lavoratori ritenuti più prossimi all'[[anarchismo]], per i quali diventava difficilissimo trovare lavoro. Spesso uomini armati al servizio del padronato spararono ed uccisero molti sindacalisti. A questa violenza gli anarchici risposero con altrettanta violenza: è stato a loro imputato l'omicidio del Primo Ministro Eduardo Dato <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Eduardo_Dato_Iradier Eduardo Dato]</ref>.
L'[[economia]] spagnola, prima e durante la prima guerra, subì un periodo di forte recessione: disoccupazione alta, fabbriche chiuse, ecc. Per paura che si propagandasse l'idea della [[rivoluzione sociale]], molti [[capitalismo|capitalisti]] iniziarono una dura guerra contro i sindacati e la [[CNT]] in particolare. Furono emesse liste nere in cui venivano inseriti i lavoratori ritenuti più prossimi all'[[anarchismo]], per i quali diventava difficilissimo trovare lavoro. Spesso uomini armati al servizio del padronato spararono ed uccisero molti sindacalisti. A questa violenza gli anarchici risposero con altrettanta violenza: è stato a loro imputato l'omicidio del Primo Ministro Eduardo Dato <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Eduardo_Dato_Iradier Eduardo Dato]</ref>.


La [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] portava avanti le proprie idee attraverso l'[[azione diretta]] e il [[sindacalismo]]. Grazie a questa radicalità  raggiunse più di '''un milione di iscritti''', stando a significare che le correnti rivoluzionarie in [[Spagna]] non erano più ai margini della vita politica. La [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] aveva anche iscritti non anarchici, tuttavia ogni rappresentante del Comitato Nazionale era anarchico e la maggior parte dei militanti comunque era quanto meno un simpatizzante. In effetti, quasi tutta la [[Spagna]] sembrava travolta da un radioso fervore rivoluzionario, che si manifestava con travolgenti ondate di [[sciopero|scioperi, grandi e piccoli]]. Non era raro, inoltre, vedere in giro opuscoli anarchici o lavoratori ordinari discutere apertamente di rivoluzione.
La [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] portava avanti le proprie idee attraverso l'[[azione diretta]] e il [[sindacalismo]]. Grazie a questa radicalità raggiunse più di '''un milione di iscritti''', stando a significare che le correnti rivoluzionarie in [[Spagna]] non erano più ai margini della vita politica. La [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] aveva anche iscritti non anarchici, tuttavia ogni rappresentante del Comitato Nazionale era anarchico e la maggior parte dei militanti comunque era quanto meno un simpatizzante. In effetti, quasi tutta la [[Spagna]] sembrava travolta da un radioso fervore rivoluzionario, che si manifestava con travolgenti ondate di [[sciopero|scioperi, grandi e piccoli]]. Non era raro, inoltre, vedere in giro opuscoli anarchici o lavoratori ordinari discutere apertamente di rivoluzione.


Mentre l'[[anarchismo]] in [[Spagna]] fu quindi inizialmente un movimento effimero, nel '900 anche piccole città  ebbero i loro gruppi e lo [[sciopero]] in una città  ne richiamava di nuovi in altri luoghi in segno di [[solidarietà ]], a dimostrazione di una efficiente e capillare organizzazione non burocratica e di un senso di [[mutualismo|mutuo appoggio]] che gli anarchici erano riusciti a propagandare in tutto il paese.
Mentre l'[[anarchismo]] in [[Spagna]] fu quindi inizialmente un movimento effimero, nel '900 anche piccole città ebbero i loro gruppi e lo [[sciopero]] in una città ne richiamava di nuovi in altri luoghi in segno di [[solidarietà]], a dimostrazione di una efficiente e capillare organizzazione non burocratica e di un senso di [[mutualismo|mutuo appoggio]] che gli anarchici erano riusciti a propagandare in tutto il paese.
=== Lo sciopero generale del 1919 ===
=== Lo sciopero generale del 1919 ===


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Barcellona fu posta sotto legge marziale, ma questo non impedì agli [[sciopero|scioperanti]] di proseguire nella loro lotta. I tipografi si rifiutarono di stampare giornali di critica ai rivoltosi; il [[governo]], sentendosi accerchiato, provò a stroncare la protesta ricorrendo alla chiamata alle armi dei lavoratori. Fu comunque tutto vano, a Barcellona in risposta alle minacce governative fu proclamato un altro [[sciopero]] da parte dei sindacati ferroviari e dei trasporti.
Barcellona fu posta sotto legge marziale, ma questo non impedì agli [[sciopero|scioperanti]] di proseguire nella loro lotta. I tipografi si rifiutarono di stampare giornali di critica ai rivoltosi; il [[governo]], sentendosi accerchiato, provò a stroncare la protesta ricorrendo alla chiamata alle armi dei lavoratori. Fu comunque tutto vano, a Barcellona in risposta alle minacce governative fu proclamato un altro [[sciopero]] da parte dei sindacati ferroviari e dei trasporti.


Le [[autorità ]] di Barcellona alla fine dovettero cedere, l'[[economia]] catalana era stata infatti seriamente compromessa e non poteva subire altri danni. Furono accettate le richieste degli scioperanti: le 8 ore lavorative, il riconoscimento dei sindacati e la reintegrazione dei lavoratori licenziati. Anche la liberazione di tutti i prigionieri politici  (tra questi c'era per esempio [[Salvador Segui]]) fu accolta, esclusi però quelli che già  si trovavano sotto processo. I lavoratori risposero allora con il grido: «'''''Libertà  per tutti!'''''» e minacciarono la prosecuzione della rivolta. Questa volta il [[governo]] intervenne immediatamente, arrestò molto leader sindacali e così la [[sciopero|protesta]] fu temporaneamente bloccata. Il [[governo]], sapendo che comunque la rabbia covava sotto la cenere, provò a prevenire possibili nuove rivolte facendo entrare in vigore il decreto che prevedeva l'introduzione unificale delle 8 ore lavorative.
Le [[autorità]] di Barcellona alla fine dovettero cedere, l'[[economia]] catalana era stata infatti seriamente compromessa e non poteva subire altri danni. Furono accettate le richieste degli scioperanti: le 8 ore lavorative, il riconoscimento dei sindacati e la reintegrazione dei lavoratori licenziati. Anche la liberazione di tutti i prigionieri politici  (tra questi c'era per esempio [[Salvador Segui]]) fu accolta, esclusi però quelli che già si trovavano sotto processo. I lavoratori risposero allora con il grido: «'''''Libertà per tutti!'''''» e minacciarono la prosecuzione della rivolta. Questa volta il [[governo]] intervenne immediatamente, arrestò molto leader sindacali e così la [[sciopero|protesta]] fu temporaneamente bloccata. Il [[governo]], sapendo che comunque la rabbia covava sotto la cenere, provò a prevenire possibili nuove rivolte facendo entrare in vigore il decreto che prevedeva l'introduzione unificale delle 8 ore lavorative.


Dopo lo [[sciopero generale]] del [[1919]], alcuni militanti carlisti <ref>[http://www.sapere.it/enciclopedia/carlismo.html Carlismo]</ref> nello stesso anno diedero vita ai ''[[Sindicatos libres]]'' (Sindacati liberi). I membri di questo "sindacato", sostenuto economicamente dalle più alte sfere dello [[Stato]] spagnolo (capitalisti, Chiesa, nazionalisti e partiti di estrema destra), furono dei veri e propri ''pistoleros'', cioè sicari dediti a sparare e assassinare sindacalisti e anarchici. Due delle loro più celebri vittime saranno l'anarchico [[Salvador Segui]] e l'avvocato [[Francesc Layret]].
Dopo lo [[sciopero generale]] del [[1919]], alcuni militanti carlisti <ref>[http://www.sapere.it/enciclopedia/carlismo.html Carlismo]</ref> nello stesso anno diedero vita ai ''[[Sindicatos libres]]'' (Sindacati liberi). I membri di questo "sindacato", sostenuto economicamente dalle più alte sfere dello [[Stato]] spagnolo (capitalisti, Chiesa, nazionalisti e partiti di estrema destra), furono dei veri e propri ''pistoleros'', cioè sicari dediti a sparare e assassinare sindacalisti e anarchici. Due delle loro più celebri vittime saranno l'anarchico [[Salvador Segui]] e l'avvocato [[Francesc Layret]].
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In una di queste [[azione diretta|azioni di difesa]], il [[4 giugno]] [[1923]], [[Francisco Ascaso]] e [[Rafael Torres Escartín]], con l'aiuto di [[Juliana Lopez]] ed [[Esteban Salamelo]], uccisero il '''cardinal Soldevila''' di Saragozza, uno dei principali finanziatori dei ''Pistoleros''. Ricercati dalla polizia spagnola, molti militanti del gruppo scelsero l'esilio, prima in [[Francia]] e poi in Sud America.
In una di queste [[azione diretta|azioni di difesa]], il [[4 giugno]] [[1923]], [[Francisco Ascaso]] e [[Rafael Torres Escartín]], con l'aiuto di [[Juliana Lopez]] ed [[Esteban Salamelo]], uccisero il '''cardinal Soldevila''' di Saragozza, uno dei principali finanziatori dei ''Pistoleros''. Ricercati dalla polizia spagnola, molti militanti del gruppo scelsero l'esilio, prima in [[Francia]] e poi in Sud America.


Intanto, in [[Spagna]], nel settembre [[1923]] salì al potere il militare Miguel Primo de Rivera. Sostenuto dal padronato e dalla monarchia, il dittatore istituì la legge marziale, impose una rigida censura e bandì tutti i partiti politici (alcuni sopravvissero in clandestinità ). De Rivera non riuscì però ad impedire la nascita, nel [[1927]], della [[Federazione Anarchica Iberica]] (FAI), un'organizzazione estremamente radicale che si oppose al moderatismo (''[[Treintismo]]'') che si stava diffondendo nella [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]].
Intanto, in [[Spagna]], nel settembre [[1923]] salì al potere il militare Miguel Primo de Rivera. Sostenuto dal padronato e dalla monarchia, il dittatore istituì la legge marziale, impose una rigida censura e bandì tutti i partiti politici (alcuni sopravvissero in clandestinità). De Rivera non riuscì però ad impedire la nascita, nel [[1927]], della [[Federazione Anarchica Iberica]] (FAI), un'organizzazione estremamente radicale che si oppose al moderatismo (''[[Treintismo]]'') che si stava diffondendo nella [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]].


La loro organizzazione si basò su piccoli gruppi di attivisti [[autonomia|autonomi]]. Operò in clandestinità  e in segretezza, per questo è difficile stimare il numero dei militanti ma si presume che oscillassero tra 5.000 e 30.000. Il numero dei membri aumentò considerevolmente durante i primi mesi della [[rivoluzione spagnola|guerra civile]].
La loro organizzazione si basò su piccoli gruppi di attivisti [[autonomia|autonomi]]. Operò in clandestinità e in segretezza, per questo è difficile stimare il numero dei militanti ma si presume che oscillassero tra 5.000 e 30.000. Il numero dei membri aumentò considerevolmente durante i primi mesi della [[rivoluzione spagnola|guerra civile]].


=== La caduta di Primo de Rivera e la Seconda Repubblica ===
=== La caduta di Primo de Rivera e la Seconda Repubblica ===


La dittatura di Primo de Rivera terminò nel [[1930]] e fu sostituita dalla cosiddetta seconda repubblica, proclamata ufficialmente il [[14 aprile]] [[1931]] (il re Alfonso XIII fuggì in esilio). Inizialmente la [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] accolse con favore la fine del regime, preferendo la Repubblica alla dittatura, pur mantenendo il principio che ogni [[Stato]] è di per sé è da abolire. In breve tempo però i rivoluzionari accusarono la repubblica di portare avanti solo deboli riforme ma di non intaccare il potere del [[capitalismo]] spagnolo (peraltro, dall'altra parte, anche la Chiesa e il padronato criticarono la Repubblica per alcune concessioni fatte alle classi meno agiate). In particolare, uno [[sciopero]] a Barcellona dei lavoratori del settore telefonico scatenò una sparatoria tra [[CNT-AIT (Spagna)|militanti della CNT]] e forze di polizia. Uno [[sciopero]] simile, un paio di settimane più tardi a Siviglia, portò all'assassinio di ventina di anarchici (100 risultarono feriti); ad Alto Llobregat i minatori presero il controllo della città  le [[bandiera rosso-nera|bandiere rosse e nere]] furono innalzate un pò ovunque.  
La dittatura di Primo de Rivera terminò nel [[1930]] e fu sostituita dalla cosiddetta seconda repubblica, proclamata ufficialmente il [[14 aprile]] [[1931]] (il re Alfonso XIII fuggì in esilio). Inizialmente la [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] accolse con favore la fine del regime, preferendo la Repubblica alla dittatura, pur mantenendo il principio che ogni [[Stato]] è di per sé è da abolire. In breve tempo però i rivoluzionari accusarono la repubblica di portare avanti solo deboli riforme ma di non intaccare il potere del [[capitalismo]] spagnolo (peraltro, dall'altra parte, anche la Chiesa e il padronato criticarono la Repubblica per alcune concessioni fatte alle classi meno agiate). In particolare, uno [[sciopero]] a Barcellona dei lavoratori del settore telefonico scatenò una sparatoria tra [[CNT-AIT (Spagna)|militanti della CNT]] e forze di polizia. Uno [[sciopero]] simile, un paio di settimane più tardi a Siviglia, portò all'assassinio di ventina di anarchici (100 risultarono feriti); ad Alto Llobregat i minatori presero il controllo della città le [[bandiera rosso-nera|bandiere rosse e nere]] furono innalzate un pò ovunque.  


Tutte questi azioni scatenarono la solita violenta [[repressione]] istituzionale; alcuni militanti, tra cui [[Buenaventura Durruti]] e [[Francisco Ascaso]], furono deportati in Nord-Africa ma senza riuscire ad impedire la prosecuzione delle proteste. Un'altra insurrezione si ebbe nel [[1933]], gruppi anarchici assaltarono diverse caserme militari con la speranza di trovare un sostegno che accendesse la [[rivoluzione]]. La speranza fu vana perché il governo intervenne sufficientemente in tempo a bloccare la sommossa. Migliaia di anarchici finirono in [[carcere]]. In questo periodo si venne anche ad accentuare la divisione tra le fazioni moderate (''[[posibilistas]]'' o ''[[treintistas]]'') e quelle più radicali (''[[faistas]]'') della [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]].
Tutte questi azioni scatenarono la solita violenta [[repressione]] istituzionale; alcuni militanti, tra cui [[Buenaventura Durruti]] e [[Francisco Ascaso]], furono deportati in Nord-Africa ma senza riuscire ad impedire la prosecuzione delle proteste. Un'altra insurrezione si ebbe nel [[1933]], gruppi anarchici assaltarono diverse caserme militari con la speranza di trovare un sostegno che accendesse la [[rivoluzione]]. La speranza fu vana perché il governo intervenne sufficientemente in tempo a bloccare la sommossa. Migliaia di anarchici finirono in [[carcere]]. In questo periodo si venne anche ad accentuare la divisione tra le fazioni moderate (''[[posibilistas]]'' o ''[[treintistas]]'') e quelle più radicali (''[[faistas]]'') della [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]].
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==== L'eccidio di Casas Viejas ====
==== L'eccidio di Casas Viejas ====
{{vedi|Casas Viejas}}
{{vedi|Casas Viejas}}
Nel [[1933]] a Casas Viejas, vicino a Cadice (Andalusìa), i militanti della [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]], sostenuti da tutta la popolazione, organizzarono uno [[sciopero generale]]: fu dichiarata la destituzione del sindaco, distribuito cibo a tutti e abolita la [[proprietà  privata]]. Durante le sommosse morirono due soldati e ciò fu usato come pretesto dal [[governo]] repubblicano, guidato da Manuel Azaña, per inviare nuove truppe con il compito di stroncare la rivolta e riportare l'ordine nel paese. E così fu: i soldati spararono indiscriminatamente sulla folla, incendiarono le case, catturarono uomini e donne, torturarono e fucilarono molti cittadini. Alla fine il bilancio fu di 22 contadini uccisi, tra cui il leader della rivolta, l'anarchico [[Francisco Cruz Gutiérrez]] detto ''Seisdedos'', morto bruciato vivo insieme ad alcuni compagni e familiari nella sua casa, dove si era rifugiato perché non aveva accettato di arrendersi.
Nel [[1933]] a Casas Viejas, vicino a Cadice (Andalusìa), i militanti della [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]], sostenuti da tutta la popolazione, organizzarono uno [[sciopero generale]]: fu dichiarata la destituzione del sindaco, distribuito cibo a tutti e abolita la [[proprietà privata]]. Durante le sommosse morirono due soldati e ciò fu usato come pretesto dal [[governo]] repubblicano, guidato da Manuel Azaña, per inviare nuove truppe con il compito di stroncare la rivolta e riportare l'ordine nel paese. E così fu: i soldati spararono indiscriminatamente sulla folla, incendiarono le case, catturarono uomini e donne, torturarono e fucilarono molti cittadini. Alla fine il bilancio fu di 22 contadini uccisi, tra cui il leader della rivolta, l'anarchico [[Francisco Cruz Gutiérrez]] detto ''Seisdedos'', morto bruciato vivo insieme ad alcuni compagni e familiari nella sua casa, dove si era rifugiato perché non aveva accettato di arrendersi.


L'orrore suscitato nel paese dal massacro provocò reazioni sdegnate anche tra i militanti dei partiti conservatori. Il governo Azaña, pesantemente criticato da destra e da sinistra, dovette dimettersi.  
L'orrore suscitato nel paese dal massacro provocò reazioni sdegnate anche tra i militanti dei partiti conservatori. Il governo Azaña, pesantemente criticato da destra e da sinistra, dovette dimettersi.  
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====La Rivolta delle Asturie ====
====La Rivolta delle Asturie ====
{{vedi|Rivolta delle Asturie}}
{{vedi|Rivolta delle Asturie}}
Nel [[1934]], nelle Asturie <ref>Il Principato delle Asturie (in asturiano: Principáu d'Asturies), è una comunità  autonoma della [[Spagna]] settentrionale composta da una sola provincia ed avente una popolazione di circa 1.100.000 abitanti. Fregiata del titolo di principato, ancora oggi, l'erede al trono spagnolo viene chiamato príncipe de Asturias. Bagnata dal Mar Cantabrico, tra la Galizia e la Cantabria, il principato è divisa in 78 concejos, figura che corrisponde al municipio. Il capoluogo delle Asturie è Oviedo (Uviéu), anche se è Gijón (Xixón) la città  più abitata. Altri centri importanti sono Avilés, Mieres, Langreo, Cangas de Onís, Villaviciosa e Llanes.</ref>, si concretizzò una delle più importanti rivolte della storia di [[Spagna]], segnale inequivocabile che il processo rivoluzionario era stato avviato.  
Nel [[1934]], nelle Asturie <ref>Il Principato delle Asturie (in asturiano: Principáu d'Asturies), è una comunità autonoma della [[Spagna]] settentrionale composta da una sola provincia ed avente una popolazione di circa 1.100.000 abitanti. Fregiata del titolo di principato, ancora oggi, l'erede al trono spagnolo viene chiamato príncipe de Asturias. Bagnata dal Mar Cantabrico, tra la Galizia e la Cantabria, il principato è divisa in 78 concejos, figura che corrisponde al municipio. Il capoluogo delle Asturie è Oviedo (Uviéu), anche se è Gijón (Xixón) la città più abitata. Altri centri importanti sono Avilés, Mieres, Langreo, Cangas de Onís, Villaviciosa e Llanes.</ref>, si concretizzò una delle più importanti rivolte della storia di [[Spagna]], segnale inequivocabile che il processo rivoluzionario era stato avviato.  


L'insurrezione vide in prima fila tutte le differenti forze della sinistra anarchica e comunista asturiana. Entrambe auspicavano l'abolizione della Costituzione Repubblicana del [[1931]] e l'instaurazione di un regime socialista. La rivolta delle Asturie va comunque inserita in un processo assai più ampio, che coinvolse diverse città  spagnole ed è conosciuto come la "Rivoluzione del [[1934]]".
L'insurrezione vide in prima fila tutte le differenti forze della sinistra anarchica e comunista asturiana. Entrambe auspicavano l'abolizione della Costituzione Repubblicana del [[1931]] e l'instaurazione di un regime socialista. La rivolta delle Asturie va comunque inserita in un processo assai più ampio, che coinvolse diverse città spagnole ed è conosciuto come la "Rivoluzione del [[1934]]".


Motore principale della ribellione furono i minatori, altamente sindacalizzati nelle Asturie, che il [[5 ottobre]] del [[1934]] si impossessarono delle armi della Guardia Civil e in pochi giorni presero il controllo di tutta la regione asturiana. Ad Oviedo proclamarono la nascita della [[Repubblica Socialista Asturiana]].  
Motore principale della ribellione furono i minatori, altamente sindacalizzati nelle Asturie, che il [[5 ottobre]] del [[1934]] si impossessarono delle armi della Guardia Civil e in pochi giorni presero il controllo di tutta la regione asturiana. Ad Oviedo proclamarono la nascita della [[Repubblica Socialista Asturiana]].  
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L'estrema destra si faceva sempre più prepotente e violenta; monarchici, nazionalisti e fascisti della Falange sfilavano sempre più frequentemente per le strade. Fu quest'arroganza della destra spagnola a far nascere il [[Fonte Popolare]].
L'estrema destra si faceva sempre più prepotente e violenta; monarchici, nazionalisti e fascisti della Falange sfilavano sempre più frequentemente per le strade. Fu quest'arroganza della destra spagnola a far nascere il [[Fonte Popolare]].
====Il Fronte Popolare====
====Il Fronte Popolare====
Con la nascita dei partiti politici di destra (l'ultraconservatore Gil-Robles a capo del partito cattolico CEDA o la Falange di ispirazione [[fascista]], per esempio), i partiti di sinistra sentirono il bisogno di costruire un "Fronte Popolare" (''Frente Popular'') in prossimità  delle elezioni. Venivano inclusi repubblicani, socialisti, [[comunismo|comunisti]] e altri partiti di sinistra. Gli anarchici non ne fecero parte ma non proclamarono il loro solito invito all'[[astensionismo elettorale anarchico|astensionismo]], indirizzando, di fatto, il voto dei libertari verso il Fronte. Agli anarchici era stato promesso in caso di vittoria la liberazione dei prigionieri politici detenuti nelle famigerate carceri spagnole.
Con la nascita dei partiti politici di destra (l'ultraconservatore Gil-Robles a capo del partito cattolico CEDA o la Falange di ispirazione [[fascista]], per esempio), i partiti di sinistra sentirono il bisogno di costruire un "Fronte Popolare" (''Frente Popular'') in prossimità delle elezioni. Venivano inclusi repubblicani, socialisti, [[comunismo|comunisti]] e altri partiti di sinistra. Gli anarchici non ne fecero parte ma non proclamarono il loro solito invito all'[[astensionismo elettorale anarchico|astensionismo]], indirizzando, di fatto, il voto dei libertari verso il Fronte. Agli anarchici era stato promesso in caso di vittoria la liberazione dei prigionieri politici detenuti nelle famigerate carceri spagnole.


I più radicali della [[CNT-FAI]] non erano certo soddisfatti della politica elettorale e, infatti, dopo la vittoria del Fronte alle elezioni del [[16 febbraio]] [[1936]] (decisivo fu il voto degli anarchici) gli [[scioperi]] si susseguirono in tutta la [[Spagna]]. I contadini occuparono molti latifondi e il Fronte Popolare temette di non riuscire a controllore il ribellismo rivoluzionario degli anarchici.
I più radicali della [[CNT-FAI]] non erano certo soddisfatti della politica elettorale e, infatti, dopo la vittoria del Fronte alle elezioni del [[16 febbraio]] [[1936]] (decisivo fu il voto degli anarchici) gli [[scioperi]] si susseguirono in tutta la [[Spagna]]. I contadini occuparono molti latifondi e il Fronte Popolare temette di non riuscire a controllore il ribellismo rivoluzionario degli anarchici.


Il congresso nazionale della [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] del maggio [[1936]] si dichiarò espressamente in favore dell'immediata [[rivoluzione]]; si discusse anche di [[sessualità |libertà  sessuale]], della costruzione di comuni agricole, l'eliminazione della [[gerarchia]] in ogni aspetto della vita, ecc.
Il congresso nazionale della [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] del maggio [[1936]] si dichiarò espressamente in favore dell'immediata [[rivoluzione]]; si discusse anche di [[sessualità |libertà sessuale]], della costruzione di comuni agricole, l'eliminazione della [[gerarchia]] in ogni aspetto della vita, ecc.


===La Rivoluzione Spagnola (1936-1939)===
===La Rivoluzione Spagnola (1936-1939)===
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==== Gli anarchici nel secondo governo Caballero (novembre 1936 - gennaio 1937) ====
==== Gli anarchici nel secondo governo Caballero (novembre 1936 - gennaio 1937) ====


Al secondo governo [[Largo Caballero |  Caballero]] ([[4 novembre]] [[1936]]) parteciparono, in nome delle circostanze belliche, anche quattro membri della [[CNT]] ([[Juan Garcia Oliver]], [[Juan Lopez]], [[Federica Montseny]] e [[Juan Peirò]]), pagandone però un elevato prezzo in termini di identità  e coerenza.
Al secondo governo [[Largo Caballero |  Caballero]] ([[4 novembre]] [[1936]]) parteciparono, in nome delle circostanze belliche, anche quattro membri della [[CNT]] ([[Juan Garcia Oliver]], [[Juan Lopez]], [[Federica Montseny]] e [[Juan Peirò]]), pagandone però un elevato prezzo in termini di identità e coerenza.
   
   
Il [[20 novembre]] [[1936]] morì a Madrid il carismatico anarchico [[Buenaventura Durruti]]. Una [[Colonna Buenaventura Durruti|colonna anarchica, da lui organizzata]], fu, anche dopo la sua morte, uno dei punti di forza dei rivoluzionari anarchici nella lotta contro i nazionalisti. La lotta anarchica si basava sulle '''milizie''' anarchiche e [[antifascismo|antifasciste]], organizzate diversamente da come lo erano quelle di un normale esercito: es. erano bandite le divise e l'appartenenza all'una o all'altra formazione era indicata dal colore dei fazzoletti. Solitamente il modello organizzativo utilizzato fu il seguente: l'unità  più piccola era il "gruppo" formato da 10 miliziani, che aveva per rappresentante un delegato democraticamente eletto; dieci gruppi formavano una "'''Centuria'''", un numero di centurie non prefissato, ma dipendente dalle esigenze belliche delle diverse zone, costituiva una "'''Colonna'''". La Colonna era comandata da un comitato di guerra, potenzialmente rimovibile, eletto dai miliziani, che potevano contare anche su un certo numero di aggregati ex ufficiali dell'esercito, esperti di artiglieria e nell'uso degli esplosivi.
Il [[20 novembre]] [[1936]] morì a Madrid il carismatico anarchico [[Buenaventura Durruti]]. Una [[Colonna Buenaventura Durruti|colonna anarchica, da lui organizzata]], fu, anche dopo la sua morte, uno dei punti di forza dei rivoluzionari anarchici nella lotta contro i nazionalisti. La lotta anarchica si basava sulle '''milizie''' anarchiche e [[antifascismo|antifasciste]], organizzate diversamente da come lo erano quelle di un normale esercito: es. erano bandite le divise e l'appartenenza all'una o all'altra formazione era indicata dal colore dei fazzoletti. Solitamente il modello organizzativo utilizzato fu il seguente: l'unità più piccola era il "gruppo" formato da 10 miliziani, che aveva per rappresentante un delegato democraticamente eletto; dieci gruppi formavano una "'''Centuria'''", un numero di centurie non prefissato, ma dipendente dalle esigenze belliche delle diverse zone, costituiva una "'''Colonna'''". La Colonna era comandata da un comitato di guerra, potenzialmente rimovibile, eletto dai miliziani, che potevano contare anche su un certo numero di aggregati ex ufficiali dell'esercito, esperti di artiglieria e nell'uso degli esplosivi.


Le principali divergenze tra gli anarchici-[[POUM]] e il Partito Comunista Spagnolo (PCE) - fortemente condizionato dalle direttive del Partito Comunista Sovietico - riguardavano il fatto che mentre i primi volevano contemporaneamente combattere il [[franchismo]] e portare avanti la [[rivoluzione sociale]] (furono portate avanti con molto successo politiche di collettivizzazione, d'[[autogestione]] e di [[Agrupacion de Mujeres Libres|emancipazione femminile]]), i secondi erano interessati solo a fermare [[Francisco Franco|Franco]] ma non a portare avanti la [[rivoluzione spagnola|rivoluzione]]. Queste differenze ideologiche sfoceranno poi nella [[repressione]] di tutti i non allineati alle direttive di Mosca.
Le principali divergenze tra gli anarchici-[[POUM]] e il Partito Comunista Spagnolo (PCE) - fortemente condizionato dalle direttive del Partito Comunista Sovietico - riguardavano il fatto che mentre i primi volevano contemporaneamente combattere il [[franchismo]] e portare avanti la [[rivoluzione sociale]] (furono portate avanti con molto successo politiche di collettivizzazione, d'[[autogestione]] e di [[Agrupacion de Mujeres Libres|emancipazione femminile]]), i secondi erano interessati solo a fermare [[Francisco Franco|Franco]] ma non a portare avanti la [[rivoluzione spagnola|rivoluzione]]. Queste differenze ideologiche sfoceranno poi nella [[repressione]] di tutti i non allineati alle direttive di Mosca.
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[[File:Salvador_puig_antich.jpg|thumb|130 px|[[Salvador Puig Antich]]]]
[[File:Salvador_puig_antich.jpg|thumb|130 px|[[Salvador Puig Antich]]]]
[[File:El_Quico.jpg|130 px|thumb|left|[[El Quico|''El Quico'' Sabaté]]]]
[[File:El_Quico.jpg|130 px|thumb|left|[[El Quico|''El Quico'' Sabaté]]]]
Nel [[1939]], immediatamente dopo la vittoria dei nazionalisti, l'immediata promulgazione della legge sulle responsabilità  politiche mise fuorilegge tantissime organizzazioni di sinistra e si appropriò dei loro beni materiali (edifici, attrezzature, veicoli, conti bancari, attività  commerciali, collettivi e la documentazione). I danni subiti dalla [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] furono incalcolabili, visto che contava su un milione di iscritti e le infrastrutture in sua dotazione erano assai ampie.
Nel [[1939]], immediatamente dopo la vittoria dei nazionalisti, l'immediata promulgazione della legge sulle responsabilità politiche mise fuorilegge tantissime organizzazioni di sinistra e si appropriò dei loro beni materiali (edifici, attrezzature, veicoli, conti bancari, attività commerciali, collettivi e la documentazione). I danni subiti dalla [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] furono incalcolabili, visto che contava su un milione di iscritti e le infrastrutture in sua dotazione erano assai ampie.


La [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] agì clandestinamente in [[Spagna]] ma si dotò di sezioni operanti all'estero, in esilio, specialmente in [[Francia]]. In città  come Barcellona e Valencia continuò ad operare come sindacato clandestino radicalmente opposto alle politiche di [[Francisco Franco]]. Posizioni divergenti interne indebolirono l'organizzazione e solo nel [[1961]] si rivitalizzò, consolidandosi ancora tra gli anni '60 e ‘70 grazie all'ingresso di organizzazioni cattoliche antifranchiste come [[Hermandad Obrera de Acción Católica]] (HOAC) e [[Juventud Obrera Católica]] (JOC).
La [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] agì clandestinamente in [[Spagna]] ma si dotò di sezioni operanti all'estero, in esilio, specialmente in [[Francia]]. In città come Barcellona e Valencia continuò ad operare come sindacato clandestino radicalmente opposto alle politiche di [[Francisco Franco]]. Posizioni divergenti interne indebolirono l'organizzazione e solo nel [[1961]] si rivitalizzò, consolidandosi ancora tra gli anni '60 e ‘70 grazie all'ingresso di organizzazioni cattoliche antifranchiste come [[Hermandad Obrera de Acción Católica]] (HOAC) e [[Juventud Obrera Católica]] (JOC).


Durante questi anni organizzò congressi della [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] in esilio e partecipò come sezione spagnola ai dibattiti dell'[[Associazione Internazionale dei Lavoratori (anarco-sindacalista)|AIT]].
Durante questi anni organizzò congressi della [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] in esilio e partecipò come sezione spagnola ai dibattiti dell'[[Associazione Internazionale dei Lavoratori (anarco-sindacalista)|AIT]].
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Furono inoltre attive organizzazioni come la [[Movimiento Ibérico de Liberación]], in cui militavano anche molti anarchici. Tra questi [[Salvador Puig Antich]] e [[Oriol Solé Sugranyes]]. Altri antifranchisti molto conosciuti furono gli [[Francisco Sabaté Llopart]] (la sua morte - [[5 gennaio]] [[1960]] - segnò, di fatto, quasi la fine della resistenza armata antifranchista), [[Antonio Téllez Sola]], [[Gogliardo Fiaschi]], [[Ramon Vila Capdevila]] e tanti altri.
Furono inoltre attive organizzazioni come la [[Movimiento Ibérico de Liberación]], in cui militavano anche molti anarchici. Tra questi [[Salvador Puig Antich]] e [[Oriol Solé Sugranyes]]. Altri antifranchisti molto conosciuti furono gli [[Francisco Sabaté Llopart]] (la sua morte - [[5 gennaio]] [[1960]] - segnò, di fatto, quasi la fine della resistenza armata antifranchista), [[Antonio Téllez Sola]], [[Gogliardo Fiaschi]], [[Ramon Vila Capdevila]] e tanti altri.


Gli anarchici, anche in piena [[franchismo|dittatura franchista]], riproposero la necessità  di farla finita con l'esercito e portarono avanti coraggiose battaglie [[antimilitarismo|antimilitariste]]. Questa posizione fu giudicata utopistica e troppo radicale anche dal ''[[Movimiento de Objeción de Conciencia]]'', che invece accettava il militarismo e chiedeva solo il diritto di sostituire il servizio militare con il servizio civile. Nel [[1971]] [[Pepe Beunza]] fu il primo a dichiararsi obiettore di coscienza per la sua posizione [[Nonviolenza|non violenta]], suscitando un ampio dibattito in [[Spagna]] (l'obiezione era considerata una sorta di attentato al paese) e a livello internazionale.
Gli anarchici, anche in piena [[franchismo|dittatura franchista]], riproposero la necessità di farla finita con l'esercito e portarono avanti coraggiose battaglie [[antimilitarismo|antimilitariste]]. Questa posizione fu giudicata utopistica e troppo radicale anche dal ''[[Movimiento de Objeción de Conciencia]]'', che invece accettava il militarismo e chiedeva solo il diritto di sostituire il servizio militare con il servizio civile. Nel [[1971]] [[Pepe Beunza]] fu il primo a dichiararsi obiettore di coscienza per la sua posizione [[Nonviolenza|non violenta]], suscitando un ampio dibattito in [[Spagna]] (l'obiezione era considerata una sorta di attentato al paese) e a livello internazionale.


== Attualità ==
== Attualità ==


Dopo la morte di [[Francisco Franco]] (1975), la conseguente fine della [[dittatura]], il ritorno in [[patria]] del re e il ripristino della [[democrazia]], l'[[anarchismo]] ha potuto ricominciare a svolgere la sua attività  alla luce del sole.
Dopo la morte di [[Francisco Franco]] (1975), la conseguente fine della [[dittatura]], il ritorno in [[patria]] del re e il ripristino della [[democrazia]], l'[[anarchismo]] ha potuto ricominciare a svolgere la sua attività alla luce del sole.
[[File:barc okupa.jpg|thumb|left|Una casa occupata a Barcellona.]]  
[[File:barc okupa.jpg|thumb|left|Una casa occupata a Barcellona.]]  
La [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] ha ridotto drasticamente la propria influenza sulla classe lavoratrice e, nel [[1979]], ha subito una scissione con conseguente nascita della ''[[CNT-U]]'', che nel [[1989]] assumerà  la denominazione di [[Confederación General del Trabajo]] (CGT). La [[Confederación General del Trabajo|CGT]] è stata promotrice anche dalla nascita della rete [[Solidarietà  Internazionale Libertaria]], costituitasi a Madrid nel [[1991]] ma attualmente non più attiva. Recentemente ha però ricevuto pesanti critiche dagli ambienti anarchici più intransigenti per la sua partecipazione alle elezioni sindacali e soprattutto per aver ricevuto sovvenzioni statali. <ref name="ww">[http://madrid.cnt.es/noticia.php?id=247 Subvenciones a CGT por la memoria histórica. El estado sí paga traidores.]</ref>
La [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] ha ridotto drasticamente la propria influenza sulla classe lavoratrice e, nel [[1979]], ha subito una scissione con conseguente nascita della ''[[CNT-U]]'', che nel [[1989]] assumerà la denominazione di [[Confederación General del Trabajo]] (CGT). La [[Confederación General del Trabajo|CGT]] è stata promotrice anche dalla nascita della rete [[Solidarietà Internazionale Libertaria]], costituitasi a Madrid nel [[1991]] ma attualmente non più attiva. Recentemente ha però ricevuto pesanti critiche dagli ambienti anarchici più intransigenti per la sua partecipazione alle elezioni sindacali e soprattutto per aver ricevuto sovvenzioni statali. <ref name="ww">[http://madrid.cnt.es/noticia.php?id=247 Subvenciones a CGT por la memoria histórica. El estado sí paga traidores.]</ref>


Nel [[1990]] la CGT ha a sua volta subito una scissione interna che ha portato alla nascita del gruppo [[Solidaridad Obrera (gruppo)|Solidaridad Obrera]], inquadrabile nell'ambito dell'[[anarco-sindacalismo]].
Nel [[1990]] la CGT ha a sua volta subito una scissione interna che ha portato alla nascita del gruppo [[Solidaridad Obrera (gruppo)|Solidaridad Obrera]], inquadrabile nell'ambito dell'[[anarco-sindacalismo]].


Oggi molti anarchici non simpatizzano più in maniera preponderante, come in passato, per la corrente anarco-sindacalista o per l'[[anarchismo classico]]; molto diffusa è la tendenza [[anarco-individualismo|individualista]], il ''[[squat|movimento okupa]]'', le biblioteche sociali e l'[[insurrezionalismo]]. Nel [[1996]] il "gruppo bonanniano" "Rivolta" organizzò in [[Spagna]] il convegno dell'[[Internazionale Antiautoritaria Insurrezionalista]], a cui parteciparono molti gruppi spagnoli ma che vide la espressa disapprovazione di altrettante realtà  anarchiche della penisola iberica (la [[FIJL]], che era stata invitata all'evento, si rifiutò di partecipare) <ref>[http://emiliaromagna.indymedia.org/taxonomy/term/3018 Per una critica dell'ideologia insurrezionalista]</ref>.  
Oggi molti anarchici non simpatizzano più in maniera preponderante, come in passato, per la corrente anarco-sindacalista o per l'[[anarchismo classico]]; molto diffusa è la tendenza [[anarco-individualismo|individualista]], il ''[[squat|movimento okupa]]'', le biblioteche sociali e l'[[insurrezionalismo]]. Nel [[1996]] il "gruppo bonanniano" "Rivolta" organizzò in [[Spagna]] il convegno dell'[[Internazionale Antiautoritaria Insurrezionalista]], a cui parteciparono molti gruppi spagnoli ma che vide la espressa disapprovazione di altrettante realtà anarchiche della penisola iberica (la [[FIJL]], che era stata invitata all'evento, si rifiutò di partecipare) <ref>[http://archive.is/qgcO Per una critica dell'ideologia insurrezionalista]</ref>.  


Nel [[2006]] alcuni giovani spagnoli hanno ridato linfa alla [[Federación Ibérica de Juventudes Libertarias]] con l'intento di proseguire nella tradizionale lotta [[anarco-sindacalismo|anarco-sindacalista]], ma anche di aprirsi alle idee associative e pluraliste dell'anarchismo contemporaneo. L'[[2007|anno seguente]], in dissenso con la FIJL, altri giovani hanno costituito la [[Federación Ibérica de Juventudes Anarquistas]], autoproclamandosi i veri eredi della storica [[FIJL#Durante_la_rivoluzione_spagnola|FIJL]]. A differenza del [[FIJL insurrezionalista]], che si rifà  ai gruppi d'affinità  e all'anarchismo insurrezionalista classico, la "vera" FIJL si rapporta strettamente con la [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] e con la [[Federazione Anarchica Iberica|FAI]].
Nel [[2006]] alcuni giovani spagnoli hanno ridato linfa alla [[Federación Ibérica de Juventudes Libertarias]] con l'intento di proseguire nella tradizionale lotta [[anarco-sindacalismo|anarco-sindacalista]], ma anche di aprirsi alle idee associative e pluraliste dell'anarchismo contemporaneo. L'[[2007|anno seguente]], in dissenso con la FIJL, altri giovani hanno costituito la [[Federación Ibérica de Juventudes Anarquistas]], autoproclamandosi i veri eredi della storica [[FIJL#Durante_la_rivoluzione_spagnola|FIJL]]. A differenza del [[FIJL insurrezionalista]], che si rifà ai gruppi d'affinità e all'anarchismo insurrezionalista classico, la "vera" FIJL si rapporta strettamente con la [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] e con la [[Federazione Anarchica Iberica|FAI]].


Il [[15 maggio]] [[2011]], cogliendo di sorpresa tutta la [[Spagna]], il cosiddetto movimento de ''[[Los Indignados]]'' ([[Gli Indignati]]) occupa le principali piazze delle più importanti città  spagnole. Il movimento esprime il suo malcontento per la forte disoccupazione e per l'arroganza del [[capitalismo]] e del sistema partitocratico. Pur essendo estremamente varigati al loro interno, tra gli ''indignados'' non mancano le posizioni radicali e rivoluzionarie, come quelle anarchiche. La [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] e la [[Confederación General del Trabajo|CGT]], attraverso vari comunicati, hanno più volte espresso la loro vicinanza agli uomini e alle donne del movimento <ref>[https://affinitalibertarie.noblogs.org/post/2011/05/22/la-cnt-sosteniamo-gli-indignatos/ Comunicato della CNT in favore degli Indignados]</ref>.
Il [[15 maggio]] [[2011]], cogliendo di sorpresa tutta la [[Spagna]], il cosiddetto movimento de ''[[Los Indignados]]'' ([[Gli Indignati]]) occupa le principali piazze delle più importanti città spagnole. Il movimento esprime il suo malcontento per la forte disoccupazione e per l'arroganza del [[capitalismo]] e del sistema partitocratico. Pur essendo estremamente varigati al loro interno, tra gli ''indignados'' non mancano le posizioni radicali e rivoluzionarie, come quelle anarchiche. La [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] e la [[Confederación General del Trabajo|CGT]], attraverso vari comunicati, hanno più volte espresso la loro vicinanza agli uomini e alle donne del movimento <ref>[https://affinitalibertarie.noblogs.org/post/2011/05/22/la-cnt-sosteniamo-gli-indignatos/ Comunicato della CNT in favore degli Indignados]</ref>.


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