Storia del movimento anarchico in Spagna: differenze tra le versioni

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Questo [[sciopero]], organizzato dai socialisti, vide in prima linea anche gli anarchici, in particolare a Barcellona. Furono innalzate molte barricate, si cercò il blocco dei trasporti e dell'[[economia]]. A tutto ciò il governo rispose con la solita violenza e la militarizzazione della città. Almeno 70 attivisti di sinistra morirono negli scontri. La reazione fu ingiustificata in quanto le richieste degli scioperanti non erano affatto radicali ma alquanto moderate.
Questo [[sciopero]], organizzato dai socialisti, vide in prima linea anche gli anarchici, in particolare a Barcellona. Furono innalzate molte barricate, si cercò il blocco dei trasporti e dell'[[economia]]. A tutto ciò il governo rispose con la solita violenza e la militarizzazione della città. Almeno 70 attivisti di sinistra morirono negli scontri. La reazione fu ingiustificata in quanto le richieste degli scioperanti non erano affatto radicali ma alquanto moderate.


=== L'anarchismo spagnolo durante la prima guerra mondiale===
=== L'anarchismo spagnolo durante la Prima guerra mondiale===


L'[[economia]] spagnola, prima e durante la prima guerra, subì un periodo di forte recessione: disoccupazione alta, fabbriche chiuse, ecc. Per paura che si propagandasse l'idea della [[rivoluzione sociale]], molti [[capitalismo|capitalisti]] iniziarono una dura guerra contro i sindacati e la [[CNT]] in particolare. Furono emesse liste nere in cui venivano inseriti i lavoratori ritenuti più prossimi all'[[anarchismo]], per i quali diventava difficilissimo trovare lavoro. Spesso uomini armati al servizio del padronato spararono ed uccisero molti sindacalisti. A questa violenza gli anarchici risposero con altrettanta violenza: è stato a loro imputato l'omicidio del Primo Ministro Eduardo Dato <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Eduardo_Dato_Iradier Eduardo Dato]</ref>.
L'[[economia]] spagnola, prima e durante la prima guerra, subì un periodo di forte recessione: disoccupazione alta, fabbriche chiuse, ecc. Per paura che si propagandasse l'idea della [[rivoluzione sociale]], molti [[capitalismo|capitalisti]] iniziarono una dura guerra contro i sindacati e la [[CNT]] in particolare. Furono emesse liste nere in cui venivano inseriti i lavoratori ritenuti più prossimi all'[[anarchismo]], per i quali diventava difficilissimo trovare lavoro. Spesso uomini armati al servizio del padronato spararono ed uccisero molti sindacalisti. A questa violenza gli anarchici risposero con altrettanta violenza: è stato a loro imputato l'omicidio del Primo Ministro Eduardo Dato <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Eduardo_Dato_Iradier Eduardo Dato]</ref>.
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[[Image:Camillo Berneri_2.jpg|thumb|[[Camillo Berneri]], anarchico italiano assassinato dagli stalinisti il [[5 maggio]] [[1937]]]]
[[Image:Camillo Berneri_2.jpg|thumb|[[Camillo Berneri]], anarchico italiano assassinato dagli stalinisti il [[5 maggio]] [[1937]]]]
{{vedi|Barcellona, maggio 1937: la controrivoluzione stalinista}}
{{vedi|Barcellona, maggio 1937: la controrivoluzione stalinista}}
Dal [[3 maggio|3]] all'[[8 maggio]] [[1937]], a Barcellona, si verificarono degli scontri "fratricidi" che videro da una parte il [[POUM]] (partito comunista antistalinista), la [[CNT]] (sindacato anarchico), ''[[Los Amigos de Durruti]]'' (forte di circa 5000 miliziani) e tutta una serie di combattenti anarchici ([[Liberto Callejas]], [[Gregorio Jover]], [[Abel Paz]], [[Ada Martí]] e [[Maximo Franco]], comandante della ''[[Columna Roja y Negra]]''), dall'altra, il [[PSUC]] (Partito Comunista stalinista catalano) <ref> Il PSUC fu correlato al Partito Comunista di Spagna (PCE). Fondato il [[23 luglio]] del [[1936]] dall'unione della Federazione Catalana del PSOE (Partito Socialista Operaio Spagnolo) con il Partito Comunista di Catalogna, l'Unione Socialista della Catalogna e il Partito Catalano Proletario, è importante notare che "uno spezzone" del PSOE fu anche entro il partito stalinista del PSUC da cui si evince che all'interno del PSOE ci fu una lotta intestina che portò all'uccisione del segretario dell'UGT, che a livello nazionale era legata allo stesso PSOE </ref> e la ''Guardia de Asalto'' (polizia). Gli scontri furono ingenerati dai '''decreti governativi che imponevano lo scioglimento delle milizie non staliniste e alla “presa” della Telefónica (sede del servizio telefonico di Barcellona autogestito dai lavoratori stessi) da parte delle forze governative'''. Durante questi scontri numerosi esponenti di spicco del [[POUM]] e del movimento anarchico vennero arrestati (tra questi il trotzkysta [[George Orwell]], che poi riuscì a sfuggire alla [[repressione]].) e uccisi (circa 500: tra questi [[Camillo Berneri]], [[Francesco Barbieri]] e il segretario dell'[[UGT]] <ref>L'Unión General de Trabajadores, fra i più importanti sindacati spagnoli, legato al Partito Socialista Operaio Spagnolo, fece azioni comuni con la [[CNT]] durante la prima guerra mondiale. Durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]] l'UGT spostò il suo asse a sinistra, rispetto alla sua posizione tradizionale, seguendo la linea politica del suo leader Francisco Largo Caballero e raggiungendo oltre un milione di iscritti. L'UGT rimase su questi numeri fino alla sostituzione di Caballero dalla carica di segretario generale ([[1937]]), per colpa di essersi rifiutato di sciogliere il [[POUM]] dopo i tragici fatti di Barcellona, con Juan Negrin, più ligio ai dettami dei comunisti filomoscoviti, che fece sciogliere immediatamente il [[POUM]] ed incarcerare i suoi massimi leaders</ref>)
Dal [[3 maggio|3]] all'[[8 maggio]] [[1937]], a Barcellona, si verificarono degli scontri "fratricidi" che videro da una parte il [[POUM]] (partito comunista antistalinista), la [[CNT]] (sindacato anarchico), ''[[Los Amigos de Durruti]]'' (forte di circa 5000 miliziani) e tutta una serie di combattenti anarchici ([[Liberto Callejas]], [[Gregorio Jover]], [[Abel Paz]], [[Ada Martí]] e [[Maximo Franco]], comandante della ''[[Columna Roja y Negra]]''), dall'altra, il [[PSUC]] (Partito Comunista stalinista catalano) <ref> Il PSUC fu correlato al Partito Comunista di Spagna (PCE). Fondato il [[23 luglio]] del [[1936]] dall'unione della Federazione Catalana del PSOE (Partito Socialista Operaio Spagnolo) con il Partito Comunista di Catalogna, l'Unione Socialista della Catalogna e il Partito Catalano Proletario, è importante notare che "uno spezzone" del PSOE fu anche entro il partito stalinista del PSUC da cui si evince che all'interno del PSOE ci fu una lotta intestina che portò all'uccisione del segretario dell'UGT, che a livello nazionale era legata allo stesso PSOE </ref> e la ''Guardia de Asalto'' (polizia). Gli scontri furono ingenerati dai '''decreti governativi che imponevano lo scioglimento delle milizie non staliniste e alla “presa” della Telefónica (sede del servizio telefonico di Barcellona autogestito dai lavoratori stessi) da parte delle forze governative'''. Durante questi scontri numerosi esponenti di spicco del [[POUM]] e del movimento anarchico vennero arrestati (tra questi il trotzkysta [[George Orwell]], che poi riuscì a sfuggire alla [[repressione]].) e uccisi (circa 500: tra questi [[Camillo Berneri]], [[Francesco Barbieri]] e il segretario dell'[[UGT]] <ref>L'Unión General de Trabajadores, fra i più importanti sindacati spagnoli, legato al Partito Socialista Operaio Spagnolo, fece azioni comuni con la [[CNT]] durante la Prima guerra mondiale. Durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]] l'UGT spostò il suo asse a sinistra, rispetto alla sua posizione tradizionale, seguendo la linea politica del suo leader Francisco Largo Caballero e raggiungendo oltre un milione di iscritti. L'UGT rimase su questi numeri fino alla sostituzione di Caballero dalla carica di segretario generale ([[1937]]), per colpa di essersi rifiutato di sciogliere il [[POUM]] dopo i tragici fatti di Barcellona, con Juan Negrin, più ligio ai dettami dei comunisti filomoscoviti, che fece sciogliere immediatamente il [[POUM]] ed incarcerare i suoi massimi leaders</ref>)


==== Fine della rivoluzione ====
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