Sessualità, omosessualità e Rivoluzione

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Sessualità, omosessualità e Rivoluzione è uno scritto di Daniel Guerin estrapolato e tradotto da un testo intitolato Homosexualité & révolution (une approche objective).

Sessualità, omosessualità e Rivoluzione di Daniel Guerin

Questione terminologica: omosessualità e rivoluzione

Cominciamo a mettere a punto una questione terminologica. Cosa bisogna intendere con la parola omosessualità? Quale significato attribuiamo alla parola Rivoluzione? Il primo di questi termini è pesante e non bello. È stato delineato, alla fine del XIX secolo dalla sessuologia germanica. Designa l’interesse che un essere umano (maschio o femmina) rivolge ad una persona del medesimo sesso. (Io non tratterò che dell’omosessualità maschile, conoscendo male, e per buoni motivi, l’omosessualità femminile).

In questa maniera restiamo ancora nel vago. Poiché quest'inclinazione può manifestarsi in svariati modi: disincarnato, sublimato, o furiosamente fisico. [...] Ma queste sfumature non sono che relativamente soltanto delle sciocchezze. Molto più importante è la differenza tra l’omosessualità esclusiva e la bisessualità.

La parola omosessualità non deve dunque che circoscrivere una minoranza di individui che gli eventi della vita, o la ripetizione pavloviana, o ancora il complesso di castrazione hanno “convinto” a deviare dal sesso femminile? È senza dubbio il risultato della morale borghese e cristiana che ha conferito il suo carattere estensivo e peggiorativo a questa maniera d’amare. La parola dovrà divenire desueta via via e nella misura in cui scompariranno le leggi omofobe, i pregiudizi allo sguardo delle cose, infine gli strali di una Chiesa che si ostina pertanto a vituperare sempre più inclinazione, che numerosi dei suoi preti – e con ragione – ci si dedicano o tentano di difendersene. Ma vedremo più lontano della società borghese, fondata sulla famiglia, che non rinuncerà facilmente ad uno dei suoi ultimi baluardi.

Fermiamoci adesso sulla parola Rivoluzione. Il termine è stato compromesso. Ma la parola rivoluzione non deve per tanto essere bandita. Conserva un senso storico preciso ed inconfutabile. Designa il sollevamento delle masse laboriose oppresse e sfruttate secolarmente e il loro auto-affrancamento, nello stesso tempo afferma la disalienazione di ciascun individuo. Da qui il rapporto dialettico da sviluppare tra le parole omosessualità e rivoluzione. Il presente testo ci proverà.