Pedagogia libertaria: differenze tra le versioni

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[[File:Francisco_ferrer_y_guardia.jpg|thumb|[[Francisco Ferrer y Guardia]], pedagogista anarchico spagnolo]]La '''[[pedagogia]]''' è una delle tematiche ritenute più importanti in ambito libertario e spesso fonte di discussione. Non di rado, la parola ''pedagogia'' è stata utilizzata per giustificare sistemi educativi autoritari e repressivi, che impediscono al fanciullo di strutturare le proprie conoscenze in funzione dei propri bisogni, desideri e delle proprie capacità fisiche ed intellettive.  
[[File:Francisco_ferrer_y_guardia.jpg|thumb|[[Francisco Ferrer y Guardia]], pedagogista anarchico spagnolo]]La '''[[pedagogia]]''' è una delle tematiche ritenute più importanti in ambito libertario e spesso fonte di discussione. Non di rado, la parola ''pedagogia'' è stata utilizzata per giustificare sistemi educativi autoritari e repressivi, che impediscono al fanciullo di strutturare le proprie conoscenze in funzione dei propri bisogni, desideri e delle proprie capacità fisiche ed intellettive.  


'''I libertari, al contrario, attribuiscono alla pedagogia una valenza positiva''', soprattutto perché i bambini, con le loro domande, tendono a mettere tutto in discussione. (...Cosa c'è di più libertario che respingere verità preconfezionate e porsi in continuazione domande, proprio come fanno i bambini?).
'''I libertari, al contrario, attribuiscono alla pedagogia una valenza positiva''', soprattutto perché i bambini, con le loro domande, tendono a mettere tutto in discussione. (...Cosa c'è di più libertario che respingere verità preconfezionate e porsi in continuazione domande, proprio come fanno i bambini?).


I fini della [[pedagogia]] libertaria sono quelli di conseguire un metodo d'apprendimento e una [[scuola]] che consenta alle persone di sviluppare liberamente le proprie attitudini, senza l'intervento di alcuna [[autorità]].
I fini della [[pedagogia]] libertaria sono quelli di conseguire un metodo d'apprendimento e una [[scuola]] che consenta alle persone di sviluppare liberamente le proprie attitudini, senza l'intervento di alcuna [[autorità]].
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== Cos'è la pedagogia libertaria ==
== Cos'è la pedagogia libertaria ==
[[File:Art2013.jpg|right|thumb| 250 px|Gli studenti del liceo artistico "Gentileschi" di Carrara [[Collettivo Anarcopedia#Presentazione di Anarcopedia ai ragazzi|parlano di anarchia ed anarcopedia]] durante la settimana di autogestione del 2013.]]
[[File:Art2013.jpg|right|thumb| 250 px|Gli studenti del liceo artistico "Gentileschi" di Carrara [[Collettivo Anarcopedia#Presentazione di Anarcopedia ai ragazzi|parlano di anarchia ed anarcopedia]] durante la settimana di autogestione del 2013.]]
L'educazione libertaria è senza dubbio educazione alla [[libertà]], tuttavia questo non basta per definirla pienamente. Essa si orienta verso l'educazione integrale (ogni individuo deve avere la possibilità di sviluppare le proprie capacità fisiche ed intellettive), la motivazione che porti naturalmente all'apprendimento senza coercizione, l'autonomia del fanciullo e la critica all'educazione eterodiretta. Ma ancora evidentemente non basta: quali obiettivi si pone?
L'educazione libertaria è senza dubbio educazione alla [[libertà]], tuttavia questo non basta per definirla pienamente. Essa si orienta verso l'educazione integrale (ogni individuo deve avere la possibilità di sviluppare le proprie capacità fisiche ed intellettive), la motivazione che porti naturalmente all'apprendimento senza coercizione, l'autonomia del fanciullo e la critica all'educazione eterodiretta. Ma ancora evidentemente non basta: quali obiettivi si pone?
#maggiore libertà di scelta del lavoratore nel mercato del lavoro
#maggiore libertà di scelta del lavoratore nel mercato del lavoro
#indipendenza dell'[[individuo]] come lavoratore e come cittadino, ovvero capacità di ognuno di scegliersi i propri valori
#indipendenza dell'[[individuo]] come lavoratore e come cittadino, ovvero capacità di ognuno di scegliersi i propri valori


La pedagogia libertaria non deve essere confusa con quella progressista, ciò che distingue l'una dall'altra è la coerenza con cui i libertari mettono in pratica coerentemente tutti i diversi aspetti del processo educativo al principio della [[libertà]]. Il progressista concede maggiori libertà al fanciullo, ma collocandolo comunque all'interno delle strutture dominanti attuali. L'insegnante libertario è consapevole che l'istruzione di massa, elaborata dalla Germania del Cancelliere Otto Von Bismarck, è funzionale alla trasmissione dei valori propri di una [[gerarchia|società gerarchica]] divisa in classi. Non a caso Bismarck si vantò di aver creato, grazie alla scuola, un sistema capace di produrre «una razza di sottoufficiali».  
La pedagogia libertaria non deve essere confusa con quella progressista, ciò che distingue l'una dall'altra è la coerenza con cui i libertari mettono in pratica coerentemente tutti i diversi aspetti del processo educativo al principio della [[libertà]]. Il progressista concede maggiori libertà al fanciullo, ma collocandolo comunque all'interno delle strutture dominanti attuali. L'insegnante libertario è consapevole che l'istruzione di massa, elaborata dalla Germania del Cancelliere Otto Von Bismarck, è funzionale alla trasmissione dei valori propri di una [[gerarchia|società gerarchica]] divisa in classi. Non a caso Bismarck si vantò di aver creato, grazie alla scuola, un sistema capace di produrre «una razza di sottoufficiali».  


Il libertario, di conseguenza, conformemente alle proprie idee, vuol disarticolare il sistema di dominio, costruendo un individuo nuovo, capace cioè di criticare, con la teoria e con la pratica, l'ordine costituito.  
Il libertario, di conseguenza, conformemente alle proprie idee, vuol disarticolare il sistema di dominio, costruendo un individuo nuovo, capace cioè di criticare, con la teoria e con la pratica, l'ordine costituito.  
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[[File:Tolstoj.gif|thumb|170 px|left|[[Lev Tolstoj]], fondatore della scuola di Jà snaja Poljana]]
[[File:Tolstoj.gif|thumb|170 px|left|[[Lev Tolstoj]], fondatore della scuola di Jà snaja Poljana]]
=== Origini ===
=== Origini ===
Sin dall'800 furono moltissimi i libertari ad esprimersi criticamente nei confronti dell'istruzione repressiva, autoritaria e classista. Si pensi a [[Max Stirner]] e al suo ''Il falso principio della nostra educazione'', a [[Kropotkin]], che in ''Campi, fabbriche, officine'' <ref>[http://www.socialismolibertario.it/Kropotkin3.htm Lavoro manuale e lavoro intellettuale]</ref>critica la divisione del lavoro in manuale e intellettuale, all'inglese [[William Godwin]] (di cui si parlerà ampiamente in seguito) o all'insegnante comunarda [[Louise Michel]] o al naturalista [[Élisée Reclus]] e allo stesso [[Bakunin]], che pur non occupandosi specificamente di pedagogia ebbe a scrivere alcuni articoli sull'argomento.
Sin dall'800 furono moltissimi i libertari ad esprimersi criticamente nei confronti dell'istruzione repressiva, autoritaria e classista. Si pensi a [[Max Stirner]] e al suo ''Il falso principio della nostra educazione'', a [[Kropotkin]], che in ''Campi, fabbriche, officine'' <ref>[http://www.socialismolibertario.it/Kropotkin3.htm Lavoro manuale e lavoro intellettuale]</ref>critica la divisione del lavoro in manuale e intellettuale, all'inglese [[William Godwin]] (di cui si parlerà ampiamente in seguito) o all'insegnante comunarda [[Louise Michel]] o al naturalista [[Élisée Reclus]] e allo stesso [[Bakunin]], che pur non occupandosi specificamente di pedagogia ebbe a scrivere alcuni articoli sull'argomento.


I libertari non solo criticano da tempo l'istruzione ufficiale, ma auspicano anche la formazione di nuovi sistemi educativi in cui l'apprendimento degli scolari venga concepito in maniera non coercitiva e tenendo conto delle peculiarità specifiche di ogni fanciullo. Per questo essi hanno da sempre sviluppato il concetto di educazione integrale (integrazione tra teoria e pratica, lavoro manuale e intellettuale), di modo che dall'educazione il fanciullo potesse aprire davanti a sè vasti orizzonte culturali e lavorativi che lo rendano effettivamente libero di scegliere la sua strada.
I libertari non solo criticano da tempo l'istruzione ufficiale, ma auspicano anche la formazione di nuovi sistemi educativi in cui l'apprendimento degli scolari venga concepito in maniera non coercitiva e tenendo conto delle peculiarità specifiche di ogni fanciullo. Per questo essi hanno da sempre sviluppato il concetto di educazione integrale (integrazione tra teoria e pratica, lavoro manuale e intellettuale), di modo che dall'educazione il fanciullo potesse aprire davanti a sè vasti orizzonte culturali e lavorativi che lo rendano effettivamente libero di scegliere la sua strada.


Unno dei primi a mettere in pratica le proprie idee fu [[Lev Tolstoj]], che nel [[1860]], durante un viaggio in Europa (Italia, Francia, Germania ...), si accorse della svogliatezza degli studenti che frequentavano la [[scuola]], giungendo ala conclusione che tale condizione fosse da imputare all'istituzione scolastica e non certo agli scolari. Lo scrittore russo denunciò i metodi educativi che castravano l'intelligenza dei bambini anziché stimolarla, auspicando la formazione di una diversa [[scuola|istituzione soclastica]]. Lo scrittore russo distinse l'educazione dalla cultura: mentre la seconda rappresentava tutto il libero fluire di quegli elementi che contribuiscono a formare un essere umano cosciente di sé e del suo suolo nel mondo, la prima ha a che vedere con la coercizione ed il tentativo di impedire il libero fluire della cultura.  Di qui l'idea che l'apprendimento per il bambino non potesse avvenire che attraverso un'educazione libertaria che lasciasse fluire liberamente la cultura. <ref>[http://www.criticamente.com/cultura_arte/Tolstoj_Lev_-_Educazione_e_formazione_culturale.htm Educazione e formazione culturale]</ref>
Unno dei primi a mettere in pratica le proprie idee fu [[Lev Tolstoj]], che nel [[1860]], durante un viaggio in Europa (Italia, Francia, Germania ...), si accorse della svogliatezza degli studenti che frequentavano la [[scuola]], giungendo ala conclusione che tale condizione fosse da imputare all'istituzione scolastica e non certo agli scolari. Lo scrittore russo denunciò i metodi educativi che castravano l'intelligenza dei bambini anziché stimolarla, auspicando la formazione di una diversa [[scuola|istituzione soclastica]]. Lo scrittore russo distinse l'educazione dalla cultura: mentre la seconda rappresentava tutto il libero fluire di quegli elementi che contribuiscono a formare un essere umano cosciente di sé e del suo suolo nel mondo, la prima ha a che vedere con la coercizione ed il tentativo di impedire il libero fluire della cultura.  Di qui l'idea che l'apprendimento per il bambino non potesse avvenire che attraverso un'educazione libertaria che lasciasse fluire liberamente la cultura. <ref>[http://www.criticamente.com/cultura_arte/Tolstoj_Lev_-_Educazione_e_formazione_culturale.htm Educazione e formazione culturale]</ref>
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[[File:La ruche, la salle d'études.jpg|thumb|220 px|right|La sala studio della scuola ''La Ruche''.]]
[[File:La ruche, la salle d'études.jpg|thumb|220 px|right|La sala studio della scuola ''La Ruche''.]]
===Ferrer, Robin ed altri===
===Ferrer, Robin ed altri===
L'esponente più conosciuto della pedagogia libertaria è stato lo spagnolo [[Francisco Ferrer y Guardia]], fondatore nel [[1901]] della "[[Escuela Moderna]]" di Barcellona. Questa scuola si avvaleva di collaboratori eccellenti del tempo: il geografo anarchico [[Élisée Reclus]], l'astronomo [[Camille Flammarion]], lo scrittore e premio nobel [[Anatole France]], il filosofo [[Herbert Spencer]], il biologo [[Ernst Haeckel]], gli anarchici [[Pëtr Kropotkin]] e [[Lev Tolstoj]] (Tolstoj già nel [[1859]] aveva fondato una scuola libertaria per fanciulli e adulti a Jasnaja Poljana).
L'esponente più conosciuto della pedagogia libertaria è stato lo spagnolo [[Francisco Ferrer y Guardia]], fondatore nel [[1901]] della "[[Escuela Moderna]]" di Barcellona. Questa scuola si avvaleva di collaboratori eccellenti del tempo: il geografo anarchico [[Élisée Reclus]], l'astronomo [[Camille Flammarion]], lo scrittore e premio nobel [[Anatole France]], il filosofo [[Herbert Spencer]], il biologo [[Ernst Haeckel]], gli anarchici [[Pëtr Kropotkin]] e [[Lev Tolstoj]] (Tolstoj già nel [[1859]] aveva fondato una scuola libertaria per fanciulli e adulti a Jasnaja Poljana).
[[File:ElizabethFerm.jpg|left|thumb|[[Elizabeth Ferm]], pedagogista statunitense]]
[[File:ElizabethFerm.jpg|left|thumb|[[Elizabeth Ferm]], pedagogista statunitense]]
L'''[[Escuela Moderna]]'' si prefiggeva l'obiettivo di sottrarre i fanciulli al meccanismo autoritario dell'[[scuola|istruzione pubblica]]. Ferrer inoltre, insieme ad altri libertari interessati a proporre modelli educativi non repressivi, fondò nel [[1908]] la ''Lega per l'educazione razionale del bambino''. L'influenza di Ferrer permase lungamente in [[Spagna]], tant'è che, soprattutto durante gli "anni ‘30" (XX secolo), nel periodo pre-rivoluzionario della Seconda Repubblica, venne rinvigorita la vasta tradizione educativa del movimento libertario mediante la diffusione degli [[Ateneo Libertario|atenei libertari]], nei quali furono alfabetizzati numerosi operai.  
L'''[[Escuela Moderna]]'' si prefiggeva l'obiettivo di sottrarre i fanciulli al meccanismo autoritario dell'[[scuola|istruzione pubblica]]. Ferrer inoltre, insieme ad altri libertari interessati a proporre modelli educativi non repressivi, fondò nel [[1908]] la ''Lega per l'educazione razionale del bambino''. L'influenza di Ferrer permase lungamente in [[Spagna]], tant'è che, soprattutto durante gli "anni ‘30" (XX secolo), nel periodo pre-rivoluzionario della Seconda Repubblica, venne rinvigorita la vasta tradizione educativa del movimento libertario mediante la diffusione degli [[Ateneo Libertario|atenei libertari]], nei quali furono alfabetizzati numerosi operai.  


L'influenza esercita dai principi pedagogici libertari di [[Francisco Ferrer y Guardia]] fu notevole in tutto il mondo. Praticamente ovunque nacquero scuole a lui ispirate, come per esempio negli Stati Uniti e in [[Italia]], dove nel [[1910]], [[Pietro Ferrero]] e [[Maurizio Garino]] fondarono a Torino una scuola moderna inizialmente denominata "[[Centro di Studi Sociali della Barriera di Milano]]". L'anarchico [[Luigi Molinari]] si fece invece portavoce dei principi di educazione razionale ed integrale, fondando alcune sedi di [[Università popolare]].
L'influenza esercita dai principi pedagogici libertari di [[Francisco Ferrer y Guardia]] fu notevole in tutto il mondo. Praticamente ovunque nacquero scuole a lui ispirate, come per esempio negli Stati Uniti e in [[Italia]], dove nel [[1910]], [[Pietro Ferrero]] e [[Maurizio Garino]] fondarono a Torino una scuola moderna inizialmente denominata "[[Centro di Studi Sociali della Barriera di Milano]]". L'anarchico [[Luigi Molinari]] si fece invece portavoce dei principi di educazione razionale ed integrale, fondando alcune sedi di [[Università popolare]].


Come detto il più conosciuto pedagogo libertario è Ferrer, probabilmente a causa della sua tragica fine, ma egli fu ispirato dalle idee del francese [[Paul Robin]], considerato il vero capostipite dell'educazione libertaria dato che nel [[1880]] a Cempuis (nei pressi di Grandvilliers) fondò di una [[scuola]] in cui mise in pratica le sue idee pedagogiche: coeducazione dei sessi in classi dai 4 ai 16 anni, istruzione integrale, eguaglianza ed antiautoritarismo. Robin ebbe un ruolo importante anche nei lavori della [[Prima Internazionale]], avendo preparato un documento sull'educazione integrale per il convegno di Bruxelles del [[1867]]. A causa delle sue idee radicali, l'anarchico francese fu allontanato dalla [[scuola]] da lui fondata a causa delle campagne anti-anarchiche sempre più diffuse in [[Francia]], tuttavia continuò a pubblicare libri, articoli e a sviluppare progetti legati alle Università popolari in cui si insegnava anche agli adulti.
Come detto il più conosciuto pedagogo libertario è Ferrer, probabilmente a causa della sua tragica fine, ma egli fu ispirato dalle idee del francese [[Paul Robin]], considerato il vero capostipite dell'educazione libertaria dato che nel [[1880]] a Cempuis (nei pressi di Grandvilliers) fondò di una [[scuola]] in cui mise in pratica le sue idee pedagogiche: coeducazione dei sessi in classi dai 4 ai 16 anni, istruzione integrale, eguaglianza ed antiautoritarismo. Robin ebbe un ruolo importante anche nei lavori della [[Prima Internazionale]], avendo preparato un documento sull'educazione integrale per il convegno di Bruxelles del [[1867]]. A causa delle sue idee radicali, l'anarchico francese fu allontanato dalla [[scuola]] da lui fondata a causa delle campagne anti-anarchiche sempre più diffuse in [[Francia]], tuttavia continuò a pubblicare libri, articoli e a sviluppare progetti legati alle Università popolari in cui si insegnava anche agli adulti.


Robin, oltre a Ferrer, ispirò anche il francese [[Sébastien Faure]], l'anarchico fondatore della ''[[La Ruche|scuola La Ruche]]'' di Rambouillet, un istituto in cui si cercò di educare anche attraverso i principi dell'[[autogestione]], dal momento che gli alunni oltre a studiare prendevano contatto con la vita reale autoproducendo prodotti agricoli necessari per l'autofinanziamento della [[scuola]]. Sempre in [[Francia]], notevole fu il lavoro svolto da [[Madeleine Vernet]] con la sua [[L'Avenir Social]]. Da segnalare, in quello che allora era l'impero austor-ungarico, il lavoro teorico-pratico dell'anarchico ungherese [[Ervin Batthany]].
Robin, oltre a Ferrer, ispirò anche il francese [[Sébastien Faure]], l'anarchico fondatore della ''[[La Ruche|scuola La Ruche]]'' di Rambouillet, un istituto in cui si cercò di educare anche attraverso i principi dell'[[autogestione]], dal momento che gli alunni oltre a studiare prendevano contatto con la vita reale autoproducendo prodotti agricoli necessari per l'autofinanziamento della [[scuola]]. Sempre in [[Francia]], notevole fu il lavoro svolto da [[Madeleine Vernet]] con la sua [[L'Avenir Social]]. Da segnalare, in quello che allora era l'impero austor-ungarico, il lavoro teorico-pratico dell'anarchico ungherese [[Ervin Batthany]].
[[File:Mlacerda.png|thumb| 160 px|[[Maria Lacerda de Moura]], pedagogista libertaria brasiliana]]
[[File:Mlacerda.png|thumb| 160 px|[[Maria Lacerda de Moura]], pedagogista libertaria brasiliana]]
L'interesse per l'educazione integrale e libertaria portò alla nascita di numerosi opuscoli e giornali che trattavano specificamente l'argomento, come il ''Boletin de la Escuela Moderna'' e ''L'Ecole renovée'' di ''Francisco Ferrer'', e alla pubblicazione di articoli sull'educazione che trovarono sempre più spazio in giornali anarchici come ''Les Temps Nouveaux'' di [[Jean Grave]], in cui nel [[1898]] fu pubblicato un manifesto internazionale sull'educazione integrale che fu firmato, tra gli altri, da [[Kropotkin]] e [[Tolstoj]].
L'interesse per l'educazione integrale e libertaria portò alla nascita di numerosi opuscoli e giornali che trattavano specificamente l'argomento, come il ''Boletin de la Escuela Moderna'' e ''L'Ecole renovée'' di ''Francisco Ferrer'', e alla pubblicazione di articoli sull'educazione che trovarono sempre più spazio in giornali anarchici come ''Les Temps Nouveaux'' di [[Jean Grave]], in cui nel [[1898]] fu pubblicato un manifesto internazionale sull'educazione integrale che fu firmato, tra gli altri, da [[Kropotkin]] e [[Tolstoj]].
Tra la fine dell'800 e i primi del '900, l'azione sindacale della [[Federazione delle Borse del Lavoro]] allargò i propri orizzonti sino a sviluppare anche progetti educativi per gli adulti nelle cosiddette Università popolari. la prima di questa tipologia fu fondata a Pariig nel [[1898]] e quattro anni dopo ce n'erano ben 47 nella capitale e periferia. Nonostante spesso queste università consistessero in una o due stanze dove si svolgevano convegni e\o discussioni, inizialmente riuscì a coinvolgere molte persone delle classi più povere ma nel tempo le università popolari persero di vista il loro obiettivo coinvolgendo sempre più la classe media e meno quella proletaria.
Tra la fine dell'800 e i primi del '900, l'azione sindacale della [[Federazione delle Borse del Lavoro]] allargò i propri orizzonti sino a sviluppare anche progetti educativi per gli adulti nelle cosiddette Università popolari. la prima di questa tipologia fu fondata a Pariig nel [[1898]] e quattro anni dopo ce n'erano ben 47 nella capitale e periferia. Nonostante spesso queste università consistessero in una o due stanze dove si svolgevano convegni e\o discussioni, inizialmente riuscì a coinvolgere molte persone delle classi più povere ma nel tempo le università popolari persero di vista il loro obiettivo coinvolgendo sempre più la classe media e meno quella proletaria.
Il tipografo anarchico [[Georges Deherme]] fu uno dei più propositivi ed attivi in quest'ambito.
Il tipografo anarchico [[Georges Deherme]] fu uno dei più propositivi ed attivi in quest'ambito.


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Dopo un periodo di stasi, legato alle due guerre mondiali, a partire dagli "anni 50 e 60" (XX secolo) l'idea pedagogica libertaria si evolse grazie al proficuo lavoro di molti studiosi che svilupparono l'idea della [[descolarizzazione]] e delle ''free schools'' (scuole libere). Tra queste ultime la capostipite fu la britannica [[Summerhill School]] di [[Alexander Sutherland Neill]], peraltro ancora attiva, che diede vita ad un vasto movimento, diffusosi soprattutto negli Stati Uniti, di cui ancora oggi permangono concrete esperienze. Il pensiero fondamentale del movimento delle scuole libere è l'esigenza di un impegno politico e voler fare [[scuola]] da sé per sottrarne il monopolio allo [[Stato]], dal momento che ciò significa esercitare un potere funzionale allo ''status quo''.
Dopo un periodo di stasi, legato alle due guerre mondiali, a partire dagli "anni 50 e 60" (XX secolo) l'idea pedagogica libertaria si evolse grazie al proficuo lavoro di molti studiosi che svilupparono l'idea della [[descolarizzazione]] e delle ''free schools'' (scuole libere). Tra queste ultime la capostipite fu la britannica [[Summerhill School]] di [[Alexander Sutherland Neill]], peraltro ancora attiva, che diede vita ad un vasto movimento, diffusosi soprattutto negli Stati Uniti, di cui ancora oggi permangono concrete esperienze. Il pensiero fondamentale del movimento delle scuole libere è l'esigenza di un impegno politico e voler fare [[scuola]] da sé per sottrarne il monopolio allo [[Stato]], dal momento che ciò significa esercitare un potere funzionale allo ''status quo''.


Mentre in passato era stata l'Europa al centro della nuova idea pedagogica libertaria, nel dopo guerra furono soprattutto gli [[USA]] e <ref>Negli [[USA]] esisteva comnque una buona tradizione pedagogica libertaria, infatti aveva ben attecchito non solo l'idea di [[Francisco Ferrer]], da cui erano sorte numerose scuole omonime, ma ma anche quelle di altri studiosi da cui erano nate importanti esperienze come quella del [[1920]] a Stelton di [[Alexis Ferm|Alexis]] e [[Elizabeth Ferm]].</ref> il mondo aglossassone al centro dell'evoluzione del movimento pedagogico libertario, grazie anche a intellettuali come [[Paul Goodman]], da sempre in prima linea contro il sistema educativo coercitivo dove l'[[Individuo|individuo]] viene «vistato, classificato, abilitato e poi restituito alla società» ed in particolare strenuo oppositore del'obbligatorietà scolastica. Per ovviare a queste problematiche egli suggerisce che alle aule, talvolta, si sostituiscano i luoghi autentici della vita quotidiana (strade, negozi, musei, fabbriche ecc.) e che si possa fare a meno anche degli insegnanti, poichè una persona che svolge un determinato lavoro è sicuramente più preparata del maestro scolastico.  
Mentre in passato era stata l'Europa al centro della nuova idea pedagogica libertaria, nel dopo guerra furono soprattutto gli [[USA]] e <ref>Negli [[USA]] esisteva comnque una buona tradizione pedagogica libertaria, infatti aveva ben attecchito non solo l'idea di [[Francisco Ferrer]], da cui erano sorte numerose scuole omonime, ma ma anche quelle di altri studiosi da cui erano nate importanti esperienze come quella del [[1920]] a Stelton di [[Alexis Ferm|Alexis]] e [[Elizabeth Ferm]].</ref> il mondo aglossassone al centro dell'evoluzione del movimento pedagogico libertario, grazie anche a intellettuali come [[Paul Goodman]], da sempre in prima linea contro il sistema educativo coercitivo dove l'[[Individuo|individuo]] viene «vistato, classificato, abilitato e poi restituito alla società» ed in particolare strenuo oppositore del'obbligatorietà scolastica. Per ovviare a queste problematiche egli suggerisce che alle aule, talvolta, si sostituiscano i luoghi autentici della vita quotidiana (strade, negozi, musei, fabbriche ecc.) e che si possa fare a meno anche degli insegnanti, poichè una persona che svolge un determinato lavoro è sicuramente più preparata del maestro scolastico.  


Quantunque il termine descolarizzazione era stato usato per la prima volta dall'austriaco-messicano [[Ivan Illich]] in ''Descolarizzare la società ''<ref>[http://www.altraofficina.it/ivanillich/Libri/Descolarizzare/descolarizzare.htm Descolarizzare la società]</ref> - proponendo un'idea radicale contro ogni forma di scolarizzazione obbligatoria ed auspicando l'apprendimento diretto perché «la scuola ha alienato l'uomo da ciò che apprende... Ad ogni latitudine, sotto ogni regime e comunque venga propinata, l'istruzione inculca nell'allievo l'idea che l'istruzione stessa non ha valore se non si acquista a scuola e che ciò che conta è avere "titoli" per riuscire nella vita e che è più importante apprendere cose sul mondo che non trarre il proprio sapere dal mondo» - secondo Ian Lister il primo vero descolarizzatore fu proprio [[Paul Goodman]] con la sua volontà di de-istituzionalizzare la [[scuola]] e la proposta di un apprendimento fondato sulla decentralizzazione del sistema scolastico (piccole scuole dalle ridottissime dimensioni). Uno studioso interessante del sistema pedagogico libertario fu l'inglese [[Herbert Read]], la cui critica dell'educazione è strettamente legata alla criitca della società. Egli attribuisce un ruolo centrale all'[[arte]] (secondo Read la percezione artistica è prerogativa umana universale e non strettamente legata a pochi individui, i cosiddetti artisti), attraverso la quale sostituire all'educazione della mente l'educazione dei sensi.
Quantunque il termine descolarizzazione era stato usato per la prima volta dall'austriaco-messicano [[Ivan Illich]] in ''Descolarizzare la società ''<ref>[http://www.altraofficina.it/ivanillich/Libri/Descolarizzare/descolarizzare.htm Descolarizzare la società]</ref> - proponendo un'idea radicale contro ogni forma di scolarizzazione obbligatoria ed auspicando l'apprendimento diretto perché «la scuola ha alienato l'uomo da ciò che apprende... Ad ogni latitudine, sotto ogni regime e comunque venga propinata, l'istruzione inculca nell'allievo l'idea che l'istruzione stessa non ha valore se non si acquista a scuola e che ciò che conta è avere "titoli" per riuscire nella vita e che è più importante apprendere cose sul mondo che non trarre il proprio sapere dal mondo» - secondo Ian Lister il primo vero descolarizzatore fu proprio [[Paul Goodman]] con la sua volontà di de-istituzionalizzare la [[scuola]] e la proposta di un apprendimento fondato sulla decentralizzazione del sistema scolastico (piccole scuole dalle ridottissime dimensioni). Uno studioso interessante del sistema pedagogico libertario fu l'inglese [[Herbert Read]], la cui critica dell'educazione è strettamente legata alla criitca della società. Egli attribuisce un ruolo centrale all'[[arte]] (secondo Read la percezione artistica è prerogativa umana universale e non strettamente legata a pochi individui, i cosiddetti artisti), attraverso la quale sostituire all'educazione della mente l'educazione dei sensi.


Un esponente moderno della pedagogia libertaria è stato il brasiliano [[Paulo Freire]], vicino alla [[teologia della liberazione]], secondo il quale l'educazione o è al servizio dell'oppressione oppure deve essere un processo di liberazione. Il suo saggio più famoso è ''La pedagogia degli oppressi''. Un altro descolarizzatore fu lo statunitense [[John Holt]], inizialmente propositore dell'istruzione domiciliare ed in seguito assai più vicino al movimento degli descolarizzatori. Ancor più radicale appare [[Raoul Vaneigem]] con il testo ''[[Avviso agli studenti]]'' ([[1995]]).
Un esponente moderno della pedagogia libertaria è stato il brasiliano [[Paulo Freire]], vicino alla [[teologia della liberazione]], secondo il quale l'educazione o è al servizio dell'oppressione oppure deve essere un processo di liberazione. Il suo saggio più famoso è ''La pedagogia degli oppressi''. Un altro descolarizzatore fu lo statunitense [[John Holt]], inizialmente propositore dell'istruzione domiciliare ed in seguito assai più vicino al movimento degli descolarizzatori. Ancor più radicale appare [[Raoul Vaneigem]] con il testo ''[[Avviso agli studenti]]'' ([[1995]]).
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{{approff|Summerhill School|La Ruche|L'Avenir Social}}
{{approff|Summerhill School|La Ruche|L'Avenir Social}}
La ''Paideia'' è una [[scuola]] alternativa (nata nel [[1978]]) a quella classica.  
La ''Paideia'' è una [[scuola]] alternativa (nata nel [[1978]]) a quella classica.  
Situata a Merida ([[Spagna]]), qui convivono, durante tutto il giorno, bambini tra i 18 mesi e i 16 anni d'età, educatori, collaboratori, e osservatori. Gli alunni organizzano il tempo e la convivenza in collaborazione con gli educatori, [[autogestione | autogestendosi]] in forma assembleare e mediante commissioni composte da ragazzi\e di diversà età.  
Situata a Merida ([[Spagna]]), qui convivono, durante tutto il giorno, bambini tra i 18 mesi e i 16 anni d'età, educatori, collaboratori, e osservatori. Gli alunni organizzano il tempo e la convivenza in collaborazione con gli educatori, [[autogestione | autogestendosi]] in forma assembleare e mediante commissioni composte da ragazzi\e di diversà età.  


La [[scuola]] cerca inoltre di incentivare la cooperazione e la critica alla società in una prospettiva anarchica, attraverso il rispetto di alcuni principi: negazione dell'[[autorità]], lotta contro la violenza, la competitività e il consumismo.  
La [[scuola]] cerca inoltre di incentivare la cooperazione e la critica alla società in una prospettiva anarchica, attraverso il rispetto di alcuni principi: negazione dell'[[autorità]], lotta contro la violenza, la competitività e il consumismo.  


Le finalità della Escuela Paideia sono ben spiegate dalle parole di [[Josefa Martin Luego]]:
Le finalità della Escuela Paideia sono ben spiegate dalle parole di [[Josefa Martin Luego]]:
: «Noi siamo inclini alla linea di Ferrer. Inizialmente fummo anche in accordo con [[Ricardo Mella]], ma abbiamo visto che se non potenziamo il nostro pensiero, la società imporrà il suo; così scegliamo un'opzione socio-politica indirizzata al rispetto dei ragazzi\e. Pretendiamo che i bambini e le bambine si formino in modo che possano vivere con i valori dell'anarchia, possano autodeterminarsi e creare nuove forme di trasformazione della società».
: «Noi siamo inclini alla linea di Ferrer. Inizialmente fummo anche in accordo con [[Ricardo Mella]], ma abbiamo visto che se non potenziamo il nostro pensiero, la società imporrà il suo; così scegliamo un'opzione socio-politica indirizzata al rispetto dei ragazzi\e. Pretendiamo che i bambini e le bambine si formino in modo che possano vivere con i valori dell'anarchia, possano autodeterminarsi e creare nuove forme di trasformazione della società».


== La pedagogia libertaria in Italia ==
== La pedagogia libertaria in Italia ==
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La pedagogia libertaria in [[Italia]] prese a svilupparsi in particolare per merito dall'influenza esercitata dall'anarchico spagnolo [[Francisco Ferrer y Guardia]] e dalle sue [[Escuela moderna|scuole moderne]], che all'inizio del xx secolo presero a diffondersi in tutta Europa.
La pedagogia libertaria in [[Italia]] prese a svilupparsi in particolare per merito dall'influenza esercitata dall'anarchico spagnolo [[Francisco Ferrer y Guardia]] e dalle sue [[Escuela moderna|scuole moderne]], che all'inizio del xx secolo presero a diffondersi in tutta Europa.
[[File:Marcello Bernardi.jpg|250 px|left|thumb|[[Marcello Bernardi]]]]
[[File:Marcello Bernardi.jpg|250 px|left|thumb|[[Marcello Bernardi]]]]
Nella penisola, una delle [[scuola|scuole]] più attive fu il [[Circolo di Studi Sociali della Barriera di Milano]] <ref name="barriera">La Barriera di Milano è un quartiere popolare di Torino</ref>, che successivamente, in ricordo di [[Francisco Ferrer y Guardia|Ferrer]] (fucilato il [[12 ottobre|12-10]]-[[1909]]) assumerà la denominazione di «Scuola Moderna "F. Ferrer"», diretta da [[Maurizio Garino]] (nel [[1911]] verrà nominato segretario l'amico [[Pietro Ferrero]]). Da rilevare come già nel [[1900]], [[Luigi Molinari]] avesse fondato l'[[Università popolare]] <ref>[http://www.altraofficina.it/lup/romito.htm Le università popolari]</ref> e un'omonima rivista, in cui si dibatteva intorno alla funzione e allo sviluppo della pedagogia libertaria. Notevole scalpore creò anche lo scritto di Giovanni Papini radicalmente ostile all'istituzione scolastica dal titolo ''[http://www.ecn.org/filiarmonici/papini1914.html Chiudiamo le scuole]''.
Nella penisola, una delle [[scuola|scuole]] più attive fu il [[Circolo di Studi Sociali della Barriera di Milano]] <ref name="barriera">La Barriera di Milano è un quartiere popolare di Torino</ref>, che successivamente, in ricordo di [[Francisco Ferrer y Guardia|Ferrer]] (fucilato il [[12 ottobre|12-10]]-[[1909]]) assumerà la denominazione di «Scuola Moderna "F. Ferrer"», diretta da [[Maurizio Garino]] (nel [[1911]] verrà nominato segretario l'amico [[Pietro Ferrero]]). Da rilevare come già nel [[1900]], [[Luigi Molinari]] avesse fondato l'[[Università popolare]] <ref>[http://www.altraofficina.it/lup/romito.htm Le università popolari]</ref> e un'omonima rivista, in cui si dibatteva intorno alla funzione e allo sviluppo della pedagogia libertaria. Notevole scalpore creò anche lo scritto di Giovanni Papini radicalmente ostile all'istituzione scolastica dal titolo ''[http://www.ecn.org/filiarmonici/papini1914.html Chiudiamo le scuole]''.


Nel [[1951]], sulla scia del pensiero pedagogico e sociale di [[Célestin Freinet|Célestin]] ed [[Elise Freinet]], alcuni maestri quali G. Tamagnini, A. Fantini, A. Pettini, E. Codignola e più tardi B. Ciari, M. Lodi e [[Gianni Milano]], avevano costituito a Torino il Movimento di Cooperazione Educativa, un'Associazione della Pedagogia Popolare Italiana. Questo fu il periodo in cui maggiormente si sentì anche in Italia l'influenza di [[Ivan Illich]], il cui massimo esponente nella penisola fu [[Marcello Bernardi]].
Nel [[1951]], sulla scia del pensiero pedagogico e sociale di [[Célestin Freinet|Célestin]] ed [[Elise Freinet]], alcuni maestri quali G. Tamagnini, A. Fantini, A. Pettini, E. Codignola e più tardi B. Ciari, M. Lodi e [[Gianni Milano]], avevano costituito a Torino il Movimento di Cooperazione Educativa, un'Associazione della Pedagogia Popolare Italiana. Questo fu il periodo in cui maggiormente si sentì anche in Italia l'influenza di [[Ivan Illich]], il cui massimo esponente nella penisola fu [[Marcello Bernardi]].


Oggi, grazie a internet esistono blog come [http://scuolalibertaria.blogspot.com Scuola libertaria] che diffondono e fanno conoscere la pedagogia libertaria, proponendo metodi pedagogici alternativi. Nel [[2011]] la [http://www.educazionelibertaria.org Rete per l'educazione libertaria] ha diffuso il ''Manifesto per l'educazione libertaria'' il cui incipit è:
Oggi, grazie a internet esistono blog come [http://scuolalibertaria.blogspot.com Scuola libertaria] che diffondono e fanno conoscere la pedagogia libertaria, proponendo metodi pedagogici alternativi. Nel [[2011]] la [http://www.educazionelibertaria.org Rete per l'educazione libertaria] ha diffuso il ''Manifesto per l'educazione libertaria'' il cui incipit è:
:«L'educazione libertaria è un insieme di principi ed esperienze unite ad una pratica organizzativa di tipo democratico che riconosce ai bambini e alle bambine, ai ragazzi e alle ragazze la capacità di decidere individualmente e in gruppo come, quando, che cosa, dove e con chi imparare e la capacità di condividere in modo paritario le scelte che riguardano i loro ambiti organizzativi. L'educazione libertaria fonda la relazione educativa adulto-bambino sul riconoscimento di tali capacità quali mezzi per lo sviluppo dell'autonomia e della libertà di scelta dei bambini. Il contesto da noi privilegiato per la messa in opera di principi e pratiche democratiche così intesi è la scuola» <ref>[http://www.educazionelibertaria.org/wp-content/uploads/Manifesto-per-lEducazione-Libertaria.pdf Manifesto]</ref>
:«L'educazione libertaria è un insieme di principi ed esperienze unite ad una pratica organizzativa di tipo democratico che riconosce ai bambini e alle bambine, ai ragazzi e alle ragazze la capacità di decidere individualmente e in gruppo come, quando, che cosa, dove e con chi imparare e la capacità di condividere in modo paritario le scelte che riguardano i loro ambiti organizzativi. L'educazione libertaria fonda la relazione educativa adulto-bambino sul riconoscimento di tali capacità quali mezzi per lo sviluppo dell'autonomia e della libertà di scelta dei bambini. Il contesto da noi privilegiato per la messa in opera di principi e pratiche democratiche così intesi è la scuola» <ref>[http://www.educazionelibertaria.org/wp-content/uploads/Manifesto-per-lEducazione-Libertaria.pdf Manifesto]</ref>


== Note ==
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*''[http://www.comedonchisciotte.org/download/education/Summerhill.pdf SUMMERHILL un'esperienza educativa rivoluzionaria]]'', di [[Alexander S. Neil]]
*''[http://www.comedonchisciotte.org/download/education/Summerhill.pdf SUMMERHILL un'esperienza educativa rivoluzionaria]]'', di [[Alexander S. Neil]]
*[http://www.ecn.org/contropotere/pedagogia_libertaria.zip Pedagogia Libertaria - Percorsi Possibili di Rino Ermini]
*[http://www.ecn.org/contropotere/pedagogia_libertaria.zip Pedagogia Libertaria - Percorsi Possibili di Rino Ermini]
*[https://www.academia.edu/6324108/Sebastien_Faure_-_La_Ruche_una_comunita_anarchica_per_leducazione_dei_bambini_Introduzione_di_Filippo_Trasatti_ La Ruche, una comunità anarchica per l'educazione dei bambini (di S. Faure)]
*[https://www.academia.edu/6324108/Sebastien_Faure_-_La_Ruche_una_comunita_anarchica_per_leducazione_dei_bambini_Introduzione_di_Filippo_Trasatti_ La Ruche, una comunità anarchica per l'educazione dei bambini (di S. Faure)]
*[http://www.ristretti.it/areestudio/cultura/libri/educazione.pdf Il falso principio della nostra educazione (di M. Stirner)]
*[http://www.ristretti.it/areestudio/cultura/libri/educazione.pdf Il falso principio della nostra educazione (di M. Stirner)]
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