Otto Gross: differenze tra le versioni

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==Biografia==
==Biografia==
Alfred Otto Gross è figlio unico di Hans Gross, il penalista-criminologo più celebre della monarchia asburgica. Nel [[1899]] frequenta l'università e si laurea in Medicina e Chirurgia. Consegue poi la specializzazione in Neurologia ed inizia a lavorare come neurologo e psicoterapeuta. Si imbarca come medico di bordo e parte per l'America del Sud, dove conosce e fa uso sperimentale di svariate droghe stupefacenti. Tra il [[1901]] e il [[1902]] è assistente medico volontario nelle cliniche psichiatriche di Monaco e Graz rispettivamente di von Gudden e di Gabriel Anton. In quel periodo pubblica gli articoli nella rivista del padre: ''Archiv für Kriminalanthropologie und Kriminalistik'' (''Archivio di antropologia criminale e criminologia''), di Lipsia. Nel [[1902]] pubblica un libro (influenzato da [[Sigmund Freud|Freud]] e [[Carl Gustav Jung|Jung]] e dalle teorie contro ogni repressione dell'[[anarchismo]]): ''La funzione cerebrale secondaria''. Nel [[1904]] incontra [[Sigmund Freud]] e, senza rinnegare le tesi di Carl Wernicke, integra nei suoi saggi le tesi freudiane, opponendosi però a queste su un punto essenziale: «'''La causa principale dei disturbi psichici non è la [[sessualità]], ma il minore o maggiore adattamento dell'individuo alla società'''». Sposato con Frieda Schloffer, figlia di un avvocato povero di Graz, ma per niente fedele a lei (ha altri tre figli con tre altre donne, oltre a Peter, nato da Frieda), nel [[1906]] diventa docente universitario, ma abbandona quasi subito la cattedra per stabilirsi a Monaco, diventando assistente dello psichiatra Emil Kraepelin. A Monaco frequenta gli artisti e i poeti bohémien di quella città e instaura delle relazioni con più donne ed uomini, con cui mette in pratica la sua teoria sull'«'''immoralismo sessuale'''», visto come una vera e propria liberazione interiore. Le sue idee radicali ed il suo comunismo sessuale lo allontanano dalle cerchie scientifiche. Gross sviluppa una concezione singolare della psicoanalisi, secondo la quale i conflitti derivano da un antagonismo fra lo sviluppo personale e le pressioni sociali esterne, in special modo quello che riguarda il periodo dell'infanzia. Le sue idee lo fanno avvicinare al pensiero anarchico. Gross delinea una sua riflessione circa la follia, dove lo scarto rispetto alla norma non conduce ad una degenerazione delle funzioni cognitive, ma può, al contrario, divenire lo spazio del genio. Nel [[1908]] si dimette ufficialmente dall'Università di Graz. Nello stesso anno [[Carl Gustav Jung]], che lavorava nell'istituto Burghölzli (celebre ospedale di Zurigo, allora diretto da Eugen Bleuler), gli diagnostica la ''dementia praecox'' (come rivela la corrispondanza Freud-Jung). Ciononostante [[Carl Gustav Jung|Jung]] cerca di coinvolgerlo e, facendo leva sulle sue conoscenze mediche, lo tratta da collega e insieme da paziente. Gross ne approfitta e fugge dall'ospedale il [[17 giugno]] [[1908]]. In una lettera a Ernest Jones, datata [[4 giugno]] [[1909]], [[Carl Gustav Jung|Jung]] dice che non ha mai riposto maggior fiducia in un paziente né mai si è sentito più tradito quanto nei confronti di Otto Gross. Nel [[1914]] viene dichiarato incapace di intendere e volere, e al padre, da molti anni in conflitto con Otto <ref>Hans Gross in un articolo intitolato ''Degenerazione e deportazione'' aveva consigliato la deportazione in paesi lontani di tutti coloro (ladri, prostitute, omosessuali, vagabondi, anarchici... ) che con la loro diversità attentano all'ordine costituito. Secondo Gross figlio, invece, «i degenerati sono il sale della terra», lo scarto dalla norma che costituisce il terreno dove può sbocciare il genio, la «materia prima» di tutte le future evoluzioni.</ref>, viene data piena custodia sul figlio. Quando l'anno successivo il padre muore, la custodia passa a Hermann Pfeiffer. Gross trascorre gli ultimi anni vagando tra diverse capitali europee, assuefatto all'uso della cocaina, per poi morire, a 43 anni, affetto da polmonite e denutrito, in un sanatorio di Pankow, alla periferia di Berlino.
Alfred Otto Gross è figlio unico di Hans Gross, il penalista-criminologo più celebre della monarchia asburgica. Nel [[1899]] frequenta l'università e si laurea in Medicina e Chirurgia. Consegue poi la specializzazione in Neurologia ed inizia a lavorare come neurologo e psicoterapeuta. Si imbarca come medico di bordo e parte per l'America del Sud, dove conosce e fa uso sperimentale di svariate droghe stupefacenti. Tra il [[1901]] e il [[1902]] è assistente medico volontario nelle cliniche psichiatriche di Monaco e Graz rispettivamente di von Gudden e di Gabriel Anton. In quel periodo pubblica gli articoli nella rivista del padre: ''Archiv für Kriminalanthropologie und Kriminalistik'' (''Archivio di antropologia criminale e criminologia''), di Lipsia. Nel [[1902]] pubblica un libro (influenzato da [[Sigmund Freud|Freud]] e [[Carl Gustav Jung|Jung]] e dalle teorie contro ogni repressione dell'[[anarchismo]]): ''La funzione cerebrale secondaria''. Nel [[1904]] incontra [[Sigmund Freud]] e, senza rinnegare le tesi di Carl Wernicke, integra nei suoi saggi le tesi freudiane, opponendosi però a queste su un punto essenziale: «'''La causa principale dei disturbi psichici non è la [[sessualità]], ma il minore o maggiore adattamento dell'individuo alla società'''».  


== Il pensiero <ref>Fonte principale: [https://sinistrainrete.info/articoli-brevi/14107-zones-subversives-otto-gross-contro-l-ordine-morale.html ''Otto Gross contro l'ordine morale''], di Zones Subversives</ref>==
Sposato con Frieda Schloffer, figlia di un avvocato povero di Graz, ma per niente fedele a lei (ha altri tre figli con tre altre donne, oltre a Peter, nato da Frieda), nel [[1906]] diventa docente universitario, ma abbandona quasi subito la cattedra per stabilirsi a Monaco, diventando assistente dello psichiatra Emil Kraepelin. A Monaco frequenta gli artisti e i poeti bohémien di quella città e instaura delle relazioni con più donne ed uomini, con cui mette in pratica la sua teoria sull'«'''immoralismo sessuale'''», visto come una vera e propria liberazione interiore. Le sue idee radicali ed il suo comunismo sessuale lo allontanano dalle cerchie scientifiche. Gross sviluppa una concezione singolare della psicoanalisi, secondo la quale i conflitti derivano da un antagonismo fra lo sviluppo personale e le pressioni sociali esterne, in special modo quello che riguarda il periodo dell'infanzia. Le sue idee lo fanno avvicinare al pensiero anarchico. Gross delinea una sua riflessione circa la follia, dove lo scarto rispetto alla norma non conduce ad una degenerazione delle funzioni cognitive, ma può, al contrario, divenire lo spazio del genio. Nel [[1908]] si dimette ufficialmente dall'Università di Graz. Nello stesso anno [[Carl Gustav Jung]], che lavorava nell'istituto Burghölzli (celebre ospedale di Zurigo, allora diretto da Eugen Bleuler), gli diagnostica la ''dementia praecox'' (come rivela la corrispondanza Freud-Jung). Ciononostante [[Carl Gustav Jung|Jung]] cerca di coinvolgerlo e, facendo leva sulle sue conoscenze mediche, lo tratta da collega e insieme da paziente. Gross ne approfitta e fugge dall'ospedale il [[17 giugno]] [[1908]]. In una lettera a Ernest Jones, datata [[4 giugno]] [[1909]], [[Carl Gustav Jung|Jung]] dice che non ha mai riposto maggior fiducia in un paziente né mai si è sentito più tradito quanto nei confronti di Otto Gross.
 
Nel [[1913]] Otto Gross viene arrestato a Berlino e successivamente internato in un istituto psichiatrico, l'ennesimo: ciò fa scalpore e suscita una violenta campagna stampa in cui fanno sentire la propria voce molti intellettuali, che vedono in Hans Gross, il padre, il mandante di quell'azione di polizia. Il conflitto tra i Gross assurgerà a paradigma della lotta contro il padre.
Nel [[1914]] viene dichiarato incapace di intendere e volere, e al padre, da molti anni in conflitto con Otto <ref>Hans Gross in un articolo intitolato ''Degenerazione e deportazione'' aveva consigliato la deportazione in paesi lontani di tutti coloro (ladri, prostitute, omosessuali, vagabondi, anarchici... ) che con la loro diversità attentano all'ordine costituito. Secondo Gross figlio, invece, «i degenerati sono il sale della terra», lo scarto dalla norma che costituisce il terreno dove può sbocciare il genio, la «materia prima» di tutte le future evoluzioni.</ref>, viene data piena custodia sul figlio. Quando l'anno successivo il padre muore, la custodia passa a Hermann Pfeiffer. Gross trascorre gli ultimi anni vagando tra diverse capitali europee, assuefatto all'uso della cocaina, per poi morire, a 43 anni, affetto da polmonite e denutrito, in un sanatorio di Pankow, alla periferia di Berlino.
 
== Pensiero <ref>Fonte principale: [https://sinistrainrete.info/articoli-brevi/14107-zones-subversives-otto-gross-contro-l-ordine-morale.html ''Otto Gross contro l'ordine morale''], di Zones Subversives</ref>==


=== L'idea di psicoanalisi di Gross ===
=== L'idea di psicoanalisi di Gross ===
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=== L'amicizia con Franz Kafka ===
=== L'amicizia con Franz Kafka ===
Il rifiuto del padre e l'atteggiamento libertario che lo aveva contraddistinto fin dalla tenera età portarono Gross a diventare uno degli amici più intimi di [[Franz Kafka]]. Entrambi sognavano di fondare una rivista contro il [[patriarcato]]. Molte delle idee che li unirono si possono ritrovare in ''Lettera al Padre'' di [[Franz Kafka|Kafka]].
Il rifiuto del padre e l'atteggiamento libertario che lo aveva contraddistinto fin dalla tenera età portarono Gross a diventare uno degli amici più intimi di [[Franz Kafka]]. <ref>Una eco degli eventi di Berlino si ritrova sicuramente nell'inizio de ''Il processo'' di [[Franz Kafka|Kafka]], lì dove i gendarmi prelevano Josef K., che non trova i propri documenti, proprio come era accaduto a Berlino a Gross.</ref> Entrambi sognavano di fondare una rivista contro il [[patriarcato]] (''Fogli di lotta alla volontà di potenza''). Molte delle idee che li unirono si possono ritrovare in ''Lettera al Padre'' di [[Franz Kafka|Kafka]].
Otto Gross unì [[Nietzsche]] e [[Stirner]] a [[Sigmund Freud]] nello sviluppo della sua forma libertaria di psicologia, partendo dal presupposto che tutti e tre hanno rivelato il potenziale umano frustrato dalla famiglia autoritaria: «Solo ora» - scrive Gross, in una prospettiva [[Anarchismo_esistenzialista#Kafka_e_Buber|anarco-esistenzialista]] che lo accomuna a [[Franz Kafka|Kafka]] - «possiamo renderci conto che la fonte dell'autorità risiede nella famiglia, che la combinazione di sessualità e autorità, mostrata in famiglia dai diritti ancora assegnati al padre, mette tutta l'individualità in catene». <ref>Otto Gross, ''Zur Überwindung der kulturellen Krise'', Die Aktion, 1913, p. 386.</ref>
Otto Gross unì [[Nietzsche]] e [[Stirner]] a [[Sigmund Freud]] nello sviluppo della sua forma libertaria di psicologia, partendo dal presupposto che tutti e tre hanno rivelato il potenziale umano frustrato dalla famiglia autoritaria: «Solo ora» - scrive Gross, in una prospettiva [[Anarchismo_esistenzialista#Kafka_e_Buber|anarco-esistenzialista]] che lo accomuna a [[Franz Kafka|Kafka]] - «possiamo renderci conto che la fonte dell'autorità risiede nella famiglia, che la combinazione di sessualità e autorità, mostrata in famiglia dai diritti ancora assegnati al padre, mette tutta l'individualità in catene». <ref>Otto Gross, ''Zur Überwindung der kulturellen Krise'', Die Aktion, 1913, p. 386.</ref>


[[File:Ascona.jpg|miniatura|300px|Ascona, alcuni membri della comunità utopista di Monte Verità in girotondo.]]
[[File:Ascona.jpg|miniatura|300px|Ascona, alcuni membri della comunità utopista di Monte Verità in girotondo.]]
=== La comunità di Ascona ===
=== La comunità di Ascona ===
Negli anni della difficile "triangolazione" con [[Sigmund Freud]] e [[Carl Gustav Jung]] Gross immaginò di ricreare ad Ascona, sulle alpi svizzere, un''''ideale società matriarcale''', contrapposta a quella violenta ed autoritaria tipica del [[patriarcato]], attraverso la liberazione dalla morale in ambito sessuale, l'ebbrezza estatica e l'insegnamento scientifico. Con un audace sincretismo tra il pensiero di [[Sigmund Freud|Freud]], [[Nietzsche]] e [[Johann Jakob Bachofen|Bachofen]], Gross aveva infatti identificato l'origine del peccato e quindi, simbolicamente, la causa dell'espulsione dal paradiso nell'allontanamento dell'umanità da uno stato originario di matriarcato: conseguenza di ciò era stata, sul versante sociale, la comparsa di strutture di potere autoritarie e, sul piano psicologico, della vergogna per il sesso.
Negli anni della difficile "triangolazione" con [[Sigmund Freud]] e [[Carl Gustav Jung]] Gross immaginò di ricreare ad Ascona, sulle alpi svizzere, un''''ideale società matriarcale''', contrapposta a quella violenta ed autoritaria tipica del [[patriarcato]], attraverso la liberazione dalla morale in ambito sessuale, l'ebbrezza estatica e l'insegnamento scientifico. Con un audace sincretismo tra il pensiero di [[Sigmund Freud|Freud]], [[Nietzsche]] e [[Johann Jakob Bachofen|Bachofen]], Gross aveva infatti identificato l'origine del peccato e quindi, simbolicamente, la causa dell'espulsione dal paradiso nell'allontanamento dell'umanità da uno stato originario di matriarcato: conseguenza di ciò era stata, sul versante sociale, la comparsa di strutture di potere autoritarie e, sul piano psicologico, della vergogna per il sesso.
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