Nikolaj Aleksandrovic Serno-Solov'evic: differenze tra le versioni

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[[File:Nikolaj A. Serno-Solov'evic.jpg|thumb|Nikolaj Aleksandrovič Serno-Solov'evič]]'''Nikolaj Aleksandrovič Serno-Solov'evič''' (San Pietroburgo, [[25 dicembre]] [[1834]] – Irkutsk, [[26 febbraio]] [[1866]]) è stato uno scrittore e rivoluzionario russo, fondatore insiema a Ogarëv, nel [[1861]], della prima ''[[Zemlja i Volja]]'' («Terra e Libertà»), organizzazione rivoluzionaria populista sciolta nel [[1864]] e rifondata nel [[1876]].
#REDIRECT[[Nikolaj Aleksandrovič Serno-Solov'evič]]
 
== Biografia ==
Nikolaj Aleksandrovič Serno-Solov'evič cominciò a frequentare intorno al [[1855]], con il fratello Aleksandr, il circolo radicale e socialista che si riuniva nella casa di Marija Trubnikova, figlia di un decabrista esiliato in Siberia, dove si leggevano Heine, Herzen, Lassalle, [[Proudhon]] e [[Saint-Simon]]. Entrato nell'amministrazione dello [[Stato]], ebbe modo di poter osservare la gestazione delle riforme che approderanno, nel marzo del [[1861]], nel decreto della liberazione dei servi della gleba.
 
Alla fine del [[1858]] Serno-Solov'evič assunse a Kaluga, presso Mosca, l'incarico di segretario del locale comitato per la soluzione dei problemi contadini. Assistette ai conflitti tra nobiltà e burocrazia, all'inerzia e al disordine delle commissioni che ponevano ostacoli di ogni genere, esperienza che gli fece infine capire come nessuna riforma fosse possibile.
 
Decise perciò di lasciare l'impiego nell'amministrazione e di viaggiare all'estero per acquisire esperienza e conoscenze. Si dedicò anche all'approfondimento degli scritti di [[Nikolaj Gavrilovič Černyševskij]] e ai problemi dell'[[economia]] politica e finanziaria, e a Londra, dove giunse nei primi mesi del [[1860]], divenne assiduo di [[Herzen]] e di Ogarëv. A loro era unito dalla comune idea che nella crescita dell'[[obščina|obščina]], cioè delle terre comunitarie lavorate dai contadini, ottenuta con forti agevolazioni fiscali, fosse il futuro della [[Russia]].
 
Rimase profondamente deluso dalle riforme governative approvate nel [[1861]], convincendosi che come era anche per l'Europa dai governi non potesse venire niente di buono, e occorressero invece iniziative popolari. La riforma approvata in [[Russia]] era un inganno in quanto le corvée e tutti i gravami feudali erano rimasti e il contadino se voleva della terra e la propria izba doveva pagarla con i propri soldi.
Serno-Solov'evič e Ogarëv approntarono il programma della società rivoluzionaria clandestina cui Herzen, diede il nome di “[[Zemlja i Volja]]”, («Terra e Libertà»). Secondo esso i contadini divevano essere liberati e proprietari in comune, senza riscatto, della terra dell'[[obščina|obščina]], e la comunità si sarebbe amministrata autonomamente attraverso suoi rappresentanti eletti e avrebbe continuato a pagare le imposte. Lo [[Stato]], e non i contadini, avrebbe dovuto compensare i nobili delle terre loro sottratte. Per realizzare un tale programma era indispensabile fare governare la nazione da deputati eletti dal popolo.
 
Quando Serno-Solov'evič tornò in [[Russia]], alla fine del [[1861]], il manifesto era stato stampato e diffuso, e circoli di [[Zemlja i Volja]] erano stati creati nelle principali città dell'impero russo e anche in molti centri minori. Egli aprì nel centro di Pietroburgo una libreria con biblioteca circolante per tenervi un luogo di riunione e diffondere libri politici, e promosse la fondazione, nel mese di febbraio del [[1862]], della rivista ''Vek'' («Il secolo»), che uscì fino al [[29 aprile]].
 
Nel luglio del [[1862]] la [[polizia]] politica zarista arrestò alla frontiera un aderente alla [[Zemlja i Volja]] proveniente da Londra i cui documenti permisero l'arresto di 32 persone, tra i quali [[Nikolaj Gavrilovič Černyševskij]], [[Michael Nalbandjan]] e Serno-Solov'evič, che il [[7 luglio]] fu rinchiuso nella fortezza Pietro e Paolo. Serno-Solov'evič durante la lunga detenzione scrisse molto, tra cui la poesia ''Confessione'':
:« [...] Sognai invano per cinque lustri,
:ma cominciò a gemere Sebastopoli
:E quel gemito offese ognuno.
:Io divenni cittadino del mio paese.
:Da quel giorno è un'altra la mia strada.
:Mi s'illuminò l'aurora della verità,
:I ceppi scossi
:Sulla soglia dei padri dicendo:
:- Avanti, avanti, paese malato,
:A te ora appartengo
:Ecco la mia vita - [...] »
La fluida situazione politica, resa ancora più incerta dalla rivolta polacca, vedeva la Russia nella sua vecchia funzione di gendarme d'Europa. L'unica via d'uscita, secondo Serno-Solov'evič, sarebbe stata quella di convocare un'assemblea costituente per risolvere i problemi interni e restituire la [[libertà]] alle nazioni non russe, la [[Polonia]], la [[Bielorussia]], l'[[Ucraina]], la [[Finlandia]], i paesi baltici. In economia, mantenendo l'agricoltura collettivizzata, era favorevole a un'industrializzazione ad opera delle società per azioni, al libero scambio, all'intervento dello [[Stato]] nella costruzione di [[scuola|scuole]], nella fornitura del credito, nell'alienazione dei suoi beni e nell'evitare e combattere «i mali del capitalismo».
 
Nel giugno del [[1864]] si tenne il processo agli ''zemlevolcy'', noto come “processo dei 32”, e il [[10 dicembre]] Serno-Solov'evič fu condannato a dodici anni di lavori forzati e al successivo esilio perpetuo a Irkutsk, in Siberia. Il [[9 aprile]] [[1865]] la pena fu commutata nella deportazione a vita. Durante un tentativo di fuga collegato alla sollevazione di deportati polacchi impegnati nella costruzione di una ferrovia lungo il lago Bajkal, il [[26 febbraio]] [[1866]], Serno-Solov'evič perse la vita in circostanze non chiare.
 
== Voci correlate ==
*[[Volontà del Popolo]]
[[Categoria:Scrittori|Serno-Solov'evič, Nikolaj Aleksandrovič]]
[[Categoria:Populismo russo|Serno-Solov'evič, Nikolaj Aleksandrovič]]

Versione attuale delle 08:22, 2 lug 2020