Lev Trotskij: differenze tra le versioni

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Trotzky non amava parlare di quei fatti e nella sua autobiografia non ne fa che un fugace accenno, tuttavia sarà costretto a tornarvi sopra in diverse occasioni, ad esempio, nell'aprile del 1937, nel corso delle sessioni del Tribunale Dewey <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Commissione_Dewey Commissione Dewey]</ref>, e nel settembre dello stesso anno, quando si difende sugli organi di stampa dell'Opposizione di sinistra internazionale. Il tono superficiale e sbrigativo da provocare la reazione di [[Victor Serge]]:
Trotzky non amava parlare di quei fatti e nella sua autobiografia non ne fa che un fugace accenno, tuttavia sarà costretto a tornarvi sopra in diverse occasioni, ad esempio, nell'aprile del 1937, nel corso delle sessioni del Tribunale Dewey <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Commissione_Dewey Commissione Dewey]</ref>, e nel settembre dello stesso anno, quando si difende sugli organi di stampa dell'Opposizione di sinistra internazionale. Il tono superficiale e sbrigativo da provocare la reazione di [[Victor Serge]]:
:«È inesatto che i marinai di Kronstadt abbiano avanzato dei privilegi... In seguito, quando si sono visti impegnati in una battaglia mortale, hanno formulato una rivendicazione politica estremamente pericolosa per quel momento, ma generale, sinceramente rivoluzionaria e quindi disinteressata: "dei soviet eletti liberamente". Sarebbe stato facile evitare la rivolta, dando ascolto alle proteste di Kronstadt, discutendole, appagando anche le richieste dei marinai... Sarebbe stato più facile, umano, più politico e più socialista, dopo la vittoria militare riportata su Kronstadt da Voroshilov, Dybenko, Tuchacevskij, di non ricorrere al massacro... » <ref name="potro">[http://bentornatabandierarossa.blogspot.it/2011/04/trotsky-e-il-massacro-di-kronstadt.html Trotsky e il massacro di Kronstadt] </ref>
:«È inesatto che i marinai di Kronstadt abbiano avanzato dei privilegi... In seguito, quando si sono visti impegnati in una battaglia mortale, hanno formulato una rivendicazione politica estremamente pericolosa per quel momento, ma generale, sinceramente rivoluzionaria e quindi disinteressata: "dei soviet eletti liberamente". Sarebbe stato facile evitare la rivolta, dando ascolto alle proteste di Kronstadt, discutendole, appagando anche le richieste dei marinai... Sarebbe stato più facile, umano, più politico e più socialista, dopo la vittoria militare riportata su Kronstadt da Voroshilov, Dybenko, Tuchacevskij, di non ricorrere al massacro... » <ref name="potro">[http://bentornatabandierarossa.blogspot.it/2011/04/trotsky-e-il-massacro-di-kronstadt.html Trotsky e il massacro di Kronstadt]</ref>


Non a caso lo stesso [[Victor Serge|Serge]] lo accusò di avere in sè una certa tendenza all'[[autorità |autoritarismo]], non avendo, almeno inizialmente, prontamente opposto alcuna resistenza alla [[violenza]] [[repressione|repressiva]] [[stalinismo|stalinista]], pensando forse ingenuamente di potersene in qualche modo servire:  
Non a caso lo stesso [[Victor Serge|Serge]] lo accusò di avere in sè una certa tendenza all'[[autorità |autoritarismo]], non avendo, almeno inizialmente, prontamente opposto alcuna resistenza alla [[violenza]] [[repressione|repressiva]] [[stalinismo|stalinista]], pensando forse ingenuamente di potersene in qualche modo servire:  
: «Mi sembra giusto constatare che a partire dalla fine del 1918-inizio del 1919, uno spirito di autorità, di intolleranza,di statalismo ad oltranza prevale sempre più sul Comitato centrale bolscevico, eliminando via via più brutalmente i principi dell'Ottobre. Né Lenin, nè Trotsky non lo contrastano realmente, costretti piuttosto a servirsene. Essi affermano con ragione che la salvezza risiede nella massima fermezza, nella più forte organizzazione del nuovo Stato socialista, nella più rigorosa disciplina. Ma a ben riflettere, nullo di tutto ciò è incompatibile con la democrazia operaia, anzi il contrario» <ref name="potro">
: «Mi sembra giusto constatare che a partire dalla fine del 1918-inizio del 1919, uno spirito di autorità, di intolleranza,di statalismo ad oltranza prevale sempre più sul Comitato centrale bolscevico, eliminando via via più brutalmente i principi dell'Ottobre. Né Lenin, nè Trotsky non lo contrastano realmente, costretti piuttosto a servirsene. Essi affermano con ragione che la salvezza risiede nella massima fermezza, nella più forte organizzazione del nuovo Stato socialista, nella più rigorosa disciplina. Ma a ben riflettere, nullo di tutto ciò è incompatibile con la democrazia operaia, anzi il contrario» <ref name="potro"></ref>


===Rapporti con il POUM ===
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