Lev Tolstoj: differenze tra le versioni

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: «Il patriottismo è un sentimento artificiale e irragionevole, funesta origine della maggior parte dei mali che desolano l'umanità».
: «Il patriottismo è un sentimento artificiale e irragionevole, funesta origine della maggior parte dei mali che desolano l'umanità».
===La famiglia===
===La famiglia===
'''Lev Tolstoj''' nasce a Jasnaja Poljana (a circa 200 km da Mosca), nel governatorato di Tula ([[Russia]]), il [[9 settembre]] [[1828]] in un'antica e nobile famiglia fortemente legata alle tradizioni religiose ortodosse. Il nonno paterno di Lev s'era ridotto sul lastrico, per questo il padre, poco prima del matrimonio, s'era fatto assumere come direttore aggiunto dell'Orfanotrofio Militare di Mosca. La famiglia materna, principi Volkonskij, era molto conosciuta in [[Russia]] e fondava la propria ricchezza su vastissime proprietà terriere ed attività amministrative prestigiosissime.
'''Lev Tolstoj''' nasce a Jasnaja Poljana (a circa 200 km da Mosca), nel governatorato di Tula ([[Russia]]), il [[9 settembre]] [[1828]] in un'antica e nobile famiglia fortemente legata alle tradizioni religiose ortodosse. Il nonno paterno di Lev s'era ridotto sul lastrico, per questo il padre, poco prima del matrimonio, s'era fatto assumere come direttore aggiunto dell'Orfanotrofio Militare di Mosca. La famiglia materna, principi Volkonskij, era molto conosciuta in [[Russia]] e fondava la propria ricchezza su vastissime proprietà terriere ed attività amministrative prestigiosissime.


Penultimo di cinque fratelli (Nikolaj, Sergej, Dmitrij, Marij), la famiglia si trasferisce nel [[1837]] a Mosca (la madre muore quando aveva solo due anni). In quello stesso anno muore anche il padre (probabilmente avvelenato da due suoi servi) ed insieme ai suoi fratelli viene affidato alla tutela di una zia paterna, la contessa Alexsandra Osten-Saken.  
Penultimo di cinque fratelli (Nikolaj, Sergej, Dmitrij, Marij), la famiglia si trasferisce nel [[1837]] a Mosca (la madre muore quando aveva solo due anni). In quello stesso anno muore anche il padre (probabilmente avvelenato da due suoi servi) ed insieme ai suoi fratelli viene affidato alla tutela di una zia paterna, la contessa Alexsandra Osten-Saken.  
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===La fase giovanile===
===La fase giovanile===
Nel [[1844]] si iscrive alla facoltà di studi orientali dell'università di Kazan (corso in Lettere arabo-turche), che però ben preso abbandona per iscriversi alla facoltà di Giurisprudenza. Durante questi anni legge assiduamente [[Jean-Jacques Rousseau]], [[A. Puskin]] e [[N. Gogol]], tuttavia gli studi universitari vanno male e nell'aprile del [[1847]] decide di abbandonare l'Università per trasferirsi a Jasnaja con l'intenzione di amministrare le tenute famigliari e dedicarsi autonomamente alla propria istruzione.  
Nel [[1844]] si iscrive alla facoltà di studi orientali dell'università di Kazan (corso in Lettere arabo-turche), che però ben preso abbandona per iscriversi alla facoltà di Giurisprudenza. Durante questi anni legge assiduamente [[Jean-Jacques Rousseau]], [[A. Puskin]] e [[N. Gogol]], tuttavia gli studi universitari vanno male e nell'aprile del [[1847]] decide di abbandonare l'Università per trasferirsi a Jasnaja con l'intenzione di amministrare le tenute famigliari e dedicarsi autonomamente alla propria istruzione.  
: «Rousseau e il Vangelo hanno avuto un grande e benefico influsso sulla mia vita. Rousseau non invecchia.» <ref>Lev Tolstoj, ''Lettera a Bernard Bouvier'' (1905), in ''Contro la caccia e il mangiar carne'', a cura di Gino Ditali, Isonomia editrice, 1994, p. 19.</ref>
: «Rousseau e il Vangelo hanno avuto un grande e benefico influsso sulla mia vita. Rousseau non invecchia.» <ref>Lev Tolstoj, ''Lettera a Bernard Bouvier'' (1905), in ''Contro la caccia e il mangiar carne'', a cura di Gino Ditali, Isonomia editrice, 1994, p. 19.</ref>
Nel [[1851]] si trasferisce a Mosca, dove si dedica ad attività mondane ed in particolare al gioco d'azzardo, che gli costerà notevoli perdite in denaro. In aprile, anche per sfuggire ai creditori, si trasferisce nel Caucaso per provare ad intraprendere la carriera militare (il fratello Nikolaj era ufficiale d'artiglieria). Partecipa come volontario ad azioni militari contro minatori in rivolta. L'anno seguente pubblica il suo primo testo: una trilogia autobiografica completata durante la gioventù (''Storia della mia infanzia'', pubblicata sulla più celebre rivista letteraria dell'epoca: «Sovremennik») .
Nel [[1851]] si trasferisce a Mosca, dove si dedica ad attività mondane ed in particolare al gioco d'azzardo, che gli costerà notevoli perdite in denaro. In aprile, anche per sfuggire ai creditori, si trasferisce nel Caucaso per provare ad intraprendere la carriera militare (il fratello Nikolaj era ufficiale d'artiglieria). Partecipa come volontario ad azioni militari contro minatori in rivolta. L'anno seguente pubblica il suo primo testo: una trilogia autobiografica completata durante la gioventù (''Storia della mia infanzia'', pubblicata sulla più celebre rivista letteraria dell'epoca: «Sovremennik») .


===La guerra russo-turca===
===La guerra russo-turca===
Nel [[1853]] pubblica alcuni racconti autobiografici (tra cui ''l'Incursione'') e quando, l'anno seguente, inizia la guerra russo-turca, si trasferisce volontariamente nel cuore del conflitto, a Sebastopoli. Assiste e partecipa a diverse battaglie («guardo per ore intere col cannocchiale come fanno gli uomini ad ammazzarsi»), una terribile esperienza (l'[[esercito]] russo subisce una clamorosa disfatta) che gli cambierà la vita e gli fornisce nuovi stimoli per scrivere altri racconti, tra cui: il ciclo dei tre ''Racconti di Sebastopoli'' ([[1855]]-[[1856|56]], la pubblicazione suscita enormi polemiche per la [[violenta]] rappresentazione della guerra e per la descrizione della viltà degli ufficiali),  ''Adolescenza'' ([[1854]]) e ''Giovinezza'' ([[1857]]). Riceve gli elogi dello zar Alessandro II (ne commissionerà la traduzione in francese dei ''Racconti di Sebastopoli''), si trasferisce brevemente a Pietroburgo (dove era stato inviato come corriere dalle [[autorità]] militari) dove conosce il romanziere [[Ivan Turgenev]] e frequenta la redazione di «Sovremennik». Litiga assai frequentemente con la redazione del giornale e con l'intellighenzia pietroburghese e per questo, una volta ottenuto il congedo per motivi di [[salute]] (lombaggine), decide di stabilirsi definitivamente a Jasnaja.
Nel [[1853]] pubblica alcuni racconti autobiografici (tra cui ''l'Incursione'') e quando, l'anno seguente, inizia la guerra russo-turca, si trasferisce volontariamente nel cuore del conflitto, a Sebastopoli. Assiste e partecipa a diverse battaglie («guardo per ore intere col cannocchiale come fanno gli uomini ad ammazzarsi»), una terribile esperienza (l'[[esercito]] russo subisce una clamorosa disfatta) che gli cambierà la vita e gli fornisce nuovi stimoli per scrivere altri racconti, tra cui: il ciclo dei tre ''Racconti di Sebastopoli'' ([[1855]]-[[1856|56]], la pubblicazione suscita enormi polemiche per la [[violenta]] rappresentazione della guerra e per la descrizione della viltà degli ufficiali),  ''Adolescenza'' ([[1854]]) e ''Giovinezza'' ([[1857]]). Riceve gli elogi dello zar Alessandro II (ne commissionerà la traduzione in francese dei ''Racconti di Sebastopoli''), si trasferisce brevemente a Pietroburgo (dove era stato inviato come corriere dalle [[autorità]] militari) dove conosce il romanziere [[Ivan Turgenev]] e frequenta la redazione di «Sovremennik». Litiga assai frequentemente con la redazione del giornale e con l'intellighenzia pietroburghese e per questo, una volta ottenuto il congedo per motivi di [[salute]] (lombaggine), decide di stabilirsi definitivamente a Jasnaja.
: «La carriera militare non fa per me, e prima me ne tirerò fuori, per dedicarmi totalmente alla letteratura, tanto meglio sarà» <ref>''Diario'', 11 marzo 1855, citato in Igor Sibaldi, ''Cronologia'', op. cit.</ref>
: «La carriera militare non fa per me, e prima me ne tirerò fuori, per dedicarmi totalmente alla letteratura, tanto meglio sarà» <ref>''Diario'', 11 marzo 1855, citato in Igor Sibaldi, ''Cronologia'', op. cit.</ref>


===I viaggi in Europa e la pedagogia===
===I viaggi in Europa e la pedagogia===
Oltre a scrivere, Tolstoj si interessa d'[[arte]] e di questioni politico-sociali, affronta ogni argomento con intento critico e per questo non viene ben visto dagli specialisti degli ambiti che vengano da lui attaccati. Nel [[1857]], per approfondire le proprie conoscenze, intraprende un viaggio nell'Europa occidentale: visita la [[Svizzera]], l'[[Italia]] (Torino, Ivrea) e la [[Francia]]. Incontra vari intellettuali e rimane particolarmente sconvolto dal potere assoluto degli uomini potenti, dall'emarginazione a cui vengono relegate notevoli fasce di popolazione e dalla facilità con cui le [[autorità]] comminano la pena di morte.
Oltre a scrivere, Tolstoj si interessa d'[[arte]] e di questioni politico-sociali, affronta ogni argomento con intento critico e per questo non viene ben visto dagli specialisti degli ambiti che vengano da lui attaccati. Nel [[1857]], per approfondire le proprie conoscenze, intraprende un viaggio nell'Europa occidentale: visita la [[Svizzera]], l'[[Italia]] (Torino, Ivrea) e la [[Francia]]. Incontra vari intellettuali e rimane particolarmente sconvolto dal potere assoluto degli uomini potenti, dall'emarginazione a cui vengono relegate notevoli fasce di popolazione e dalla facilità con cui le [[autorità]] comminano la pena di morte.
: «[...] ho visto a Parigi decapitare un uomo con la [[ghigliottina]], in presenza di migliaia di spettatori. Sapevo che si trattava di un pericoloso malfattore;... ma nel momento in cui la testa e il corpo si separarono e caddero diedi un grido e compresi, non con la mente, non con il cuore, ma con tutto il mio essere, che quelle razionalizzazioni che avevo sentito a proposito della pena di morte erano solo funesti spropositi e che, per quanto grande possa essere il numero delle persone riunite per commettere un assassinio e qualsiasi nome esse si diano, l'assassinio è il peccato più grave del mondo, e che davanti ai miei occhi veniva compiuto proprio questo peccato.» <ref>Lev Tolstoj, ''Che fare?'', traduzione di Luisa Capo, Gabriele Mazzotta editore, Milano, 1979, pp. 18-19.</ref>
: «[...] ho visto a Parigi decapitare un uomo con la [[ghigliottina]], in presenza di migliaia di spettatori. Sapevo che si trattava di un pericoloso malfattore;... ma nel momento in cui la testa e il corpo si separarono e caddero diedi un grido e compresi, non con la mente, non con il cuore, ma con tutto il mio essere, che quelle razionalizzazioni che avevo sentito a proposito della pena di morte erano solo funesti spropositi e che, per quanto grande possa essere il numero delle persone riunite per commettere un assassinio e qualsiasi nome esse si diano, l'assassinio è il peccato più grave del mondo, e che davanti ai miei occhi veniva compiuto proprio questo peccato.» <ref>Lev Tolstoj, ''Che fare?'', traduzione di Luisa Capo, Gabriele Mazzotta editore, Milano, 1979, pp. 18-19.</ref>


Nel luglio del [[1857]] rientra a Jasnaja Poljana, ha una relazione con una contadina che gli darà un figlio mai riconosciuto e si occupa delle questioni famigliari. Nel [[1860]] comincia ad elaborare il progetto di una società per l'istruzione popolare, dedicandosi nel contempo alla stesura di articoli a carattere [[Pedagogia|pedagogico]], il primo dei quali si intitola ''Osservazioni e materiali pedagogici''. [[File:Leo Tolstoi v kabinetie.05.1908.ws.jpg|left|thumb|300 px|Tolstoj nel suo studio ([[1908]])]] Intraprende un nuovo viaggio in [[Francia]] (incontra il fratello Nikolaj, malato di tisi, e lo assiste sino alla sua morte), in [[Italia]] (Firenze, Livorno, Napoli, Roma), a Londra, a Bruxelles ed in [[Germania]]. Durante il viaggio visita scuole, asili, conosce Lelewel e [[Pierre Joseph Proudhon|Proudhon]]; rientrato in [[Russia]], nell'aprile del [[1861]] consegna al ministro dell'Istruzione una richiesta di nulla osta per la pubblicazione di una rivista pedagogica intitolata «Jasnaja Poljana».  
Nel luglio del [[1857]] rientra a Jasnaja Poljana, ha una relazione con una contadina che gli darà un figlio mai riconosciuto e si occupa delle questioni famigliari. Nel [[1860]] comincia ad elaborare il progetto di una società per l'istruzione popolare, dedicandosi nel contempo alla stesura di articoli a carattere [[Pedagogia|pedagogico]], il primo dei quali si intitola ''Osservazioni e materiali pedagogici''. [[File:Leo Tolstoi v kabinetie.05.1908.ws.jpg|left|thumb|300 px|Tolstoj nel suo studio ([[1908]])]] Intraprende un nuovo viaggio in [[Francia]] (incontra il fratello Nikolaj, malato di tisi, e lo assiste sino alla sua morte), in [[Italia]] (Firenze, Livorno, Napoli, Roma), a Londra, a Bruxelles ed in [[Germania]]. Durante il viaggio visita scuole, asili, conosce Lelewel e [[Pierre Joseph Proudhon|Proudhon]]; rientrato in [[Russia]], nell'aprile del [[1861]] consegna al ministro dell'Istruzione una richiesta di nulla osta per la pubblicazione di una rivista pedagogica intitolata «Jasnaja Poljana».  


Rientrato nella sua città natale, apre nella sua tenuta dodici [[scuola|scuole]] indirizzate prevalentemente ai figli dei suoi contadini, in cui l'insegnamento, assolutamente privo di ogni forma d'[[autorità |autoritarismo]] e [[repressione]], è curato in prima persona da lui stesso. Nel [[1862]] sposa Sofja Andreevna Bers (l'anno seguente nasce il primo figlio, Sergej; in tutto la coppia avrà tredici figli); intanto i suoi scritti pedagogici sono sempre più critici della [[gerarchia]] sociale e cominciano ad essere invisi alle [[autorità]] russe.
Rientrato nella sua città natale, apre nella sua tenuta dodici [[scuola|scuole]] indirizzate prevalentemente ai figli dei suoi contadini, in cui l'insegnamento, assolutamente privo di ogni forma d'[[autorità |autoritarismo]] e [[repressione]], è curato in prima persona da lui stesso. Nel [[1862]] sposa Sofja Andreevna Bers (l'anno seguente nasce il primo figlio, Sergej; in tutto la coppia avrà tredici figli); intanto i suoi scritti pedagogici sono sempre più critici della [[gerarchia]] sociale e cominciano ad essere invisi alle [[autorità]] russe.


Durante gli anni delle riforme contadine diventa giudice di pace e, in svariate contese, svolge il ruolo di intermediario tra nobili e contadini. Tra il [[1863]] e il [[1869]] Tolstoj scrive ''[[Guerra e pace]]'', un romanzo nato con l'intento di narrare la ribellione decabrista del [[1825]] che finisce invece per raccontare i problemi sociali e politici degli anni compresi tra il [[1803]] e il [[1813]]. Nel settembre [[1871]] comincia a lavorare ad un ''Abbecedario'', di cui dice:
Durante gli anni delle riforme contadine diventa giudice di pace e, in svariate contese, svolge il ruolo di intermediario tra nobili e contadini. Tra il [[1863]] e il [[1869]] Tolstoj scrive ''[[Guerra e pace]]'', un romanzo nato con l'intento di narrare la ribellione decabrista del [[1825]] che finisce invece per raccontare i problemi sociali e politici degli anni compresi tra il [[1803]] e il [[1813]]. Nel settembre [[1871]] comincia a lavorare ad un ''Abbecedario'', di cui dice:
:«A proposito di questo Abbecedario: il mio ambizioso sogno è questo, che per due generazioni tutti i bambini russi, tanto quelli della famiglia imperiale quanto quelli dei muzik, si formino su questo libro, ne traggano le loro prime impressioni poetiche e io che l'ho scritto possa morire in pace» (''Lettera ad Aleksandrine Tolstà ja'', [[1° gennaio]] [[1872]])
:«A proposito di questo Abbecedario: il mio ambizioso sogno è questo, che per due generazioni tutti i bambini russi, tanto quelli della famiglia imperiale quanto quelli dei muzik, si formino su questo libro, ne traggano le loro prime impressioni poetiche e io che l'ho scritto possa morire in pace» (''Lettera ad Aleksandrine Tolstà ja'', [[1° gennaio]] [[1872]])


Nel [[1877]], dopo ben sette anni, completa il romanzo di successo ''[[Anna Karenina]]'', che racconta la vicenda di un adulterio consumatosi nell'ambito dell'alta società. Nel frattempo s'era anche impegnato nella sottoscrizione di un'iniziativa in favore della popolazione di Samara vittima di una terribile carestia (raccoglie due milioni di rubli ed un intero carico ferroviario di cibo) e nell'attività pedagogica, sostenendo tesi sempre più libertarie: egli ritiene che siano gli studenti a dover decidere cosa studiare e nulla deve esser loro imposto (''Sull'istruzione pubblica'' è del [[1874]]).
Nel [[1877]], dopo ben sette anni, completa il romanzo di successo ''[[Anna Karenina]]'', che racconta la vicenda di un adulterio consumatosi nell'ambito dell'alta società. Nel frattempo s'era anche impegnato nella sottoscrizione di un'iniziativa in favore della popolazione di Samara vittima di una terribile carestia (raccoglie due milioni di rubli ed un intero carico ferroviario di cibo) e nell'attività pedagogica, sostenendo tesi sempre più libertarie: egli ritiene che siano gli studenti a dover decidere cosa studiare e nulla deve esser loro imposto (''Sull'istruzione pubblica'' è del [[1874]]).


===La crisi spirituale: l'anarchismo cristiano===
===La crisi spirituale: l'anarchismo cristiano===
Alla fine degli anni '70, cominciano in Tolstoj a manifestarsi i primi sintomi della sua crisi spirituale: studia i Vangeli canonici, scrive saggi religiosi e polemici contro la [[Chiesa]] Ortodossa. Questo tormento lo porterà a pubblicare diverse opere a carattere morale e religioso: ''Confessione'' ([[1882]]), ''[[Qual è la mia fede]]'' ([[1888]]), ''[[I Vangeli]]'' ([[1890]]), ''[[La Chiesa e lo Stato]]'' ([[1891]]), ''[[Il regno di Dio è in noi]]'' ([[1894]]).
Alla fine degli anni '70, cominciano in Tolstoj a manifestarsi i primi sintomi della sua crisi spirituale: studia i Vangeli canonici, scrive saggi religiosi e polemici contro la [[Chiesa]] Ortodossa. Questo tormento lo porterà a pubblicare diverse opere a carattere morale e religioso: ''Confessione'' ([[1882]]), ''[[Qual è la mia fede]]'' ([[1888]]), ''[[I Vangeli]]'' ([[1890]]), ''[[La Chiesa e lo Stato]]'' ([[1891]]), ''[[Il regno di Dio è in noi]]'' ([[1894]]).
Nei primi anni '80 comincia a lavorare la terra perché vuol vivere come i suoi contadini, rinuncia almeno formalmente ai privilegi dell'agiatezza, un fatto che porterà alla nascita di interminabili conflitti familiari: la moglie riteneva folli le idee di Lev, mentre i figli si divisero: le figlie simpatizzeranno per le idee del padre, mentre i figli maschi difendevano la madre <ref>AA.VV., ''I giganti. Lev Tolstoj'', Verona, Mondadori, 1970, pp. 11-19.</ref>. Tolstoj in questa fase abbraccia totalmente l'idea [[Nonviolenza|non violenta]], diviene [[vegetariano|vegetariano]] (per compassione verso gli animali), si convince che il mondo non possa che cambiare pacificamente e solo attraverso il lavoro manuale ed individuale. Prende inoltre la decisione definitiva di rimanere per sempre a Jasnaja Poljana e dichiara: «Ho completamente rotto con la vita del mio ambiente».  
Nei primi anni '80 comincia a lavorare la terra perché vuol vivere come i suoi contadini, rinuncia almeno formalmente ai privilegi dell'agiatezza, un fatto che porterà alla nascita di interminabili conflitti familiari: la moglie riteneva folli le idee di Lev, mentre i figli si divisero: le figlie simpatizzeranno per le idee del padre, mentre i figli maschi difendevano la madre <ref>AA.VV., ''I giganti. Lev Tolstoj'', Verona, Mondadori, 1970, pp. 11-19.</ref>. Tolstoj in questa fase abbraccia totalmente l'idea [[Nonviolenza|non violenta]], diviene [[vegetariano|vegetariano]] (per compassione verso gli animali), si convince che il mondo non possa che cambiare pacificamente e solo attraverso il lavoro manuale ed individuale. Prende inoltre la decisione definitiva di rimanere per sempre a Jasnaja Poljana e dichiara: «Ho completamente rotto con la vita del mio ambiente».  


Trasferitosi con la famiglia a Mosca, nel gennaio del [[1882]] partecipa al censimento della popolazione con l'intento di rendere pubblici i disagi delle classi sociali più povere, sia delle città che delle campagne. L'esperienza vissuta in mezzo ai poveri lo ispireranno per la stesura del saggio ''Che fare?'' (o ''Che cosa dobbiamo fare?'') del [[1886]]. Nel suo ''Confessione'' (1882), Tolstoj descrive la propria conversione verso quella forma di cristianesimo che oggi viene definito [[Anarchismo cristiano|cristianesimo anarchico]].
Trasferitosi con la famiglia a Mosca, nel gennaio del [[1882]] partecipa al censimento della popolazione con l'intento di rendere pubblici i disagi delle classi sociali più povere, sia delle città che delle campagne. L'esperienza vissuta in mezzo ai poveri lo ispireranno per la stesura del saggio ''Che fare?'' (o ''Che cosa dobbiamo fare?'') del [[1886]]. Nel suo ''Confessione'' (1882), Tolstoj descrive la propria conversione verso quella forma di cristianesimo che oggi viene definito [[Anarchismo cristiano|cristianesimo anarchico]].


===Comunità tolstojane e la scomunica religiosa===
===Comunità tolstojane e la scomunica religiosa===


Nel marzo del [[1883]] lo scrittore nomina la moglie quale unica amministratrice dei suoi beni, di modo che si senta prossimo alla condizione di nulla tenente. In ottobre riceve la visita di [[Vladimir Certkov]], un giovane ufficiale della Guardia Imperiale del quale diviene intimo amico. Studia [[Confucio]] e [[Lao Tze]], inoltre insieme allo stesso Certkov fonda una casa editrice popolare: «Posrednik» ([[1885]]), dove pubblica articoli e saggi (es. ''La Sonata Kreutzer'', 1887). Con sempre maggior impegno si dedica a lavori manuali in campagna affianco dei suoi contadini, nel frattempo si registrano le prime obiezioni al servizio militare in nome del tolstojanesimo e prendon forma le prime comunità tolstoiane, tutte ispirate agli insegnamenti [[Vangelo|evangelici]] di [[Gesù anarchico|Gesù]] – in particolare al ''Discorso della Montagna'' – secondo l'interpretazione data dall'[[Anarchismo cristiano|anarco-cristiano]] russo.  
Nel marzo del [[1883]] lo scrittore nomina la moglie quale unica amministratrice dei suoi beni, di modo che si senta prossimo alla condizione di nulla tenente. In ottobre riceve la visita di [[Vladimir Certkov]], un giovane ufficiale della Guardia Imperiale del quale diviene intimo amico. Studia [[Confucio]] e [[Lao Tze]], inoltre insieme allo stesso Certkov fonda una casa editrice popolare: «Posrednik» ([[1885]]), dove pubblica articoli e saggi (es. ''La Sonata Kreutzer'', 1887). Con sempre maggior impegno si dedica a lavori manuali in campagna affianco dei suoi contadini, nel frattempo si registrano le prime obiezioni al servizio militare in nome del tolstojanesimo e prendon forma le prime comunità tolstoiane, tutte ispirate agli insegnamenti [[Vangelo|evangelici]] di [[Gesù anarchico|Gesù]] – in particolare al ''Discorso della Montagna'' – secondo l'interpretazione data dall'[[Anarchismo cristiano|anarco-cristiano]] russo.  


Le comunità non nascono su spinta di Tolstoj ma di Certkov <ref>Cfr. [[Igor Sibaldi]], ''Cronologia'', in Lev Tolstoj, ''Tutti i racconti'', volume primo, ''I Meridiani Collezione'', Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 2005, p. CV. .</ref>, lo scrittore russo rifiuterà sempre di parteciparvi, anche se questo non significava che le contrastasse. Darà infatti delle istruzioni di massima a coloro che volevano seguirne le idee: vivere tutti insieme, maschi e femmine in camere distinte, avere a disposizione una biblioteca, semplicità nel mangiare e nel vestire, dedicare tempo al lavoro manuale e vendere il superfluo per darne il ricavato ai poveri.  
Le comunità non nascono su spinta di Tolstoj ma di Certkov <ref>Cfr. [[Igor Sibaldi]], ''Cronologia'', in Lev Tolstoj, ''Tutti i racconti'', volume primo, ''I Meridiani Collezione'', Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 2005, p. CV. .</ref>, lo scrittore russo rifiuterà sempre di parteciparvi, anche se questo non significava che le contrastasse. Darà infatti delle istruzioni di massima a coloro che volevano seguirne le idee: vivere tutti insieme, maschi e femmine in camere distinte, avere a disposizione una biblioteca, semplicità nel mangiare e nel vestire, dedicare tempo al lavoro manuale e vendere il superfluo per darne il ricavato ai poveri.  


A proposito degli incontri con i tolstoiani racconta la figlia dello scrittore:<br />
A proposito degli incontri con i tolstoiani racconta la figlia dello scrittore:<br />
«Una volta notai, che coloro che stavano attorno a mio padre, un giovane sconosciuto con un camiciotto russo, pantaloni a sbuffo e grosse scarpe.<br />
«Una volta notai, che coloro che stavano attorno a mio padre, un giovane sconosciuto con un camiciotto russo, pantaloni a sbuffo e grosse scarpe.<br />
«Chi è?» domandai.<br />
«Chi è?» domandai.<br />
Papà si chinò verso di me e, con la mano davanti alla bocca, mi sussurrò all'orecchio:<br />
Papà si chinò verso di me e, con la mano davanti alla bocca, mi sussurrò all'orecchio:<br />
«È un giovane membro della setta che mi è più estranea e incomprensibile: quella dei tolstoiani.» <ref>Tatiana Tolstoj, ''Anni con mio padre'', trad. di Roberto Rebora, Garzanti 1976, p. 208.</ref>
«È un giovane membro della setta che mi è più estranea e incomprensibile: quella dei tolstoiani.» <ref>Tatiana Tolstoj, ''Anni con mio padre'', trad. di Roberto Rebora, Garzanti 1976, p. 208.</ref>


Negli anni '90 si interessa ai testi sulla [[non-violenza]] di [[Adin Ballou]], [[rinuncia ai diritti d'autore]] sulle opere scritte dopo il [[1881]] e attacca sempre più aggressivamente [[Stato]] e [[Chiesa]]. Per questo gli viene scatenata contro una campagna di stampa, nel tentativo di diffamarlo e screditarlo agli occhi dell'opinione pubblica. In realtà la sua fama è oramai senza confini, ed è per questo che non sarà mai arrestato: per lo [[zarismo]] sarebbe stato sconveniente imprigionare un uomo così celebre.
Negli anni '90 si interessa ai testi sulla [[non-violenza]] di [[Adin Ballou]], [[rinuncia ai diritti d'autore]] sulle opere scritte dopo il [[1881]] e attacca sempre più aggressivamente [[Stato]] e [[Chiesa]]. Per questo gli viene scatenata contro una campagna di stampa, nel tentativo di diffamarlo e screditarlo agli occhi dell'opinione pubblica. In realtà la sua fama è oramai senza confini, ed è per questo che non sarà mai arrestato: per lo [[zarismo]] sarebbe stato sconveniente imprigionare un uomo così celebre.


Durante questo periodo sostiene la causa dei [[Duchobory]] («Lottatori dello spirito»), un gruppo cristiano eretico che si rifiutava di svolgere il servizio [[militare]] e di riconoscere il [[autocrazia|potere autocratico]] dello zar. I [[Duchobory]] subivano violente persecuzioni che porteranno Tolstoj ad un grande impegno per tutelarne la vita e il pensiero religioso: scrive più volte allo zar e si attiva in prima persona per fermarne le deportazioni; alla fine riuscirà a farne espatriare ben 6000 in [[Canada]].
Durante questo periodo sostiene la causa dei [[Duchobory]] («Lottatori dello spirito»), un gruppo cristiano eretico che si rifiutava di svolgere il servizio [[militare]] e di riconoscere il [[autocrazia|potere autocratico]] dello zar. I [[Duchobory]] subivano violente persecuzioni che porteranno Tolstoj ad un grande impegno per tutelarne la vita e il pensiero religioso: scrive più volte allo zar e si attiva in prima persona per fermarne le deportazioni; alla fine riuscirà a farne espatriare ben 6000 in [[Canada]].


Nel [[1901]] viene [http://www.libreriadiquartiere.it/ilbastoncinoverde/decreto_sinodo.html scomunicato dal Santo Sinodo], al quale Tolstoj risponde con il durissimo articolo intitolato ''[http://www.libreriadiquartiere.it/ilbastoncinoverde/risposta_al_sinodo.html Risposta alla deliberazione del Sinodo]''. In molte città russe si svolgeranno manifestazioni in favore del celebre scrittore e contro la scomunica inflittagli dalla [[Chiesa]] ortodossa.  
Nel [[1901]] viene [https://web.archive.org/web/20120912072952/ttp://www.libreriadiquartiere.it/ilbastoncinoverde/decreto_sinodo.html scomunicato dal Santo Sinodo], al quale Tolstoj risponde con il durissimo articolo intitolato ''[http://archive.is/Qh9W8 Risposta alla deliberazione del Sinodo]''. In molte città russe si svolgeranno manifestazioni in favore del celebre scrittore e contro la scomunica inflittagli dalla [[Chiesa]] ortodossa.  


Quando nel [[1905]] scoppia la [[rivoluzione]], Tolstoj dà il suo contributo: si schiera contro lo zar ma anche contro il [[marxismo]] e la [[violenza]], auspicando però l'abolizione della [[proprietà privata]] ed una nuova organizzazione sociale della [[Russia]], fondata sul rifiuto della [[gerarchia]] e dell'[[autorità |autoritarismo]]. Conosciuto oramai in tutto il mondo, scrive una serie di articoli in favore della pace giacchè comprende che il mondo sta scivolando sempre più verso la guerra (''Divino e Umano'', [[1905]]; ''Perché?'', [[1906]]; ''Sull'annessione della Bosnia e dell'Erzegovina all'Austria'', [[1908]]; ''Chi sono gli assassini'', [[1908]]-[[1909]]) nel [[1909]] inizia una fitta corrispondenza con Gandhi (la ''Lettera a un indù'', del [[1908]], era stata apprezzata e diffusa da [[Gandhi]] <ref>Cfr. Pier Cesare Bori, Gianni Sofri, ''Gandhi e Tolstoj: un carteggio e dintorni'', Il mulino, Bologna, 1985.</ref>), che all'epoca si trovava in SudAfrica ed era un profondo ammiratore della sua teoria sulla «non resistenza al male».
Quando nel [[1905]] scoppia la [[rivoluzione]], Tolstoj dà il suo contributo: si schiera contro lo zar ma anche contro il [[marxismo]] e la [[violenza]], auspicando però l'abolizione della [[proprietà privata]] ed una nuova organizzazione sociale della [[Russia]], fondata sul rifiuto della [[gerarchia]] e dell'[[autorità |autoritarismo]]. Conosciuto oramai in tutto il mondo, scrive una serie di articoli in favore della pace giacchè comprende che il mondo sta scivolando sempre più verso la guerra (''Divino e Umano'', [[1905]]; ''Perché?'', [[1906]]; ''Sull'annessione della Bosnia e dell'Erzegovina all'Austria'', [[1908]]; ''Chi sono gli assassini'', [[1908]]-[[1909]]) nel [[1909]] inizia una fitta corrispondenza con Gandhi (la ''Lettera a un indù'', del [[1908]], era stata apprezzata e diffusa da [[Gandhi]] <ref>Cfr. Pier Cesare Bori, Gianni Sofri, ''Gandhi e Tolstoj: un carteggio e dintorni'', Il mulino, Bologna, 1985.</ref>), che all'epoca si trovava in SudAfrica ed era un profondo ammiratore della sua teoria sulla «non resistenza al male».


===Gli ultimi giorni===
===Gli ultimi giorni===
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Qualche settimana dopo la sua morte, così lo ricordò l'anarchico [[Luigi Fabbri]]:
Qualche settimana dopo la sua morte, così lo ricordò l'anarchico [[Luigi Fabbri]]:
: «Leone Tolstoj è morto. E con lui è scomparso uno dei grandi geni che hanno onorato la specie umana non solo con le opere dell'ingegno ma anche con un apostolato ideale di bontà. In poco volgere di anni, quanti il mondo ha perduto di questi fari di luce! A essi tutti gli uomini di pensiero libero e tutti gli oppressori si volgevano fidenti, sicuri di poter trarne un ammaestramento e un incoraggiamento nella lotta faticosa contro il privilegio e per la libertà. Sia che, come in Zola, Ibsen, Björson, la loro battaglia fosse combattuta nel campo letterario; o, come in Spencer e Bovio, nel campo filosofico; o, infine, come in Luisa Michel, Eliseo Reclus, Francisco Ferrer e Leone Tolstoj, la loro fosse una battaglia molteplice e sul terreno della sociologia e su quello dell'azione pratica, certo è che tutti questi grandi figli dell'umanità hanno lasciato dietro di sé un vuoto enorme, che ci inspira una inconsolata malinconia [...] Ché pur noi anarchici siamo troppo imbevuti dello spirito utilitaristico e bassamente materiale dei nostri tempi; e sarebbe un vivificare e nobilitare il nostro movimento, se riuscissimo a trasfondervi quello spirito di sacrificio e di idealismo che da qualche tempo ci manca, e che Tolstoj, purtroppo unilateralmente ed esclusivamente, ha meglio di tutti impersonato nel mondo.» (da «Il Pensiero», Bologna, [[16 dicembre]] [[1910]])
: «Leone Tolstoj è morto. E con lui è scomparso uno dei grandi geni che hanno onorato la specie umana non solo con le opere dell'ingegno ma anche con un apostolato ideale di bontà. In poco volgere di anni, quanti il mondo ha perduto di questi fari di luce! A essi tutti gli uomini di pensiero libero e tutti gli oppressori si volgevano fidenti, sicuri di poter trarne un ammaestramento e un incoraggiamento nella lotta faticosa contro il privilegio e per la libertà. Sia che, come in Zola, Ibsen, Björson, la loro battaglia fosse combattuta nel campo letterario; o, come in Spencer e Bovio, nel campo filosofico; o, infine, come in Luisa Michel, Eliseo Reclus, Francisco Ferrer e Leone Tolstoj, la loro fosse una battaglia molteplice e sul terreno della sociologia e su quello dell'azione pratica, certo è che tutti questi grandi figli dell'umanità hanno lasciato dietro di sé un vuoto enorme, che ci inspira una inconsolata malinconia [...] Ché pur noi anarchici siamo troppo imbevuti dello spirito utilitaristico e bassamente materiale dei nostri tempi; e sarebbe un vivificare e nobilitare il nostro movimento, se riuscissimo a trasfondervi quello spirito di sacrificio e di idealismo che da qualche tempo ci manca, e che Tolstoj, purtroppo unilateralmente ed esclusivamente, ha meglio di tutti impersonato nel mondo.» (da «Il Pensiero», Bologna, [[16 dicembre]] [[1910]])


== Il pensiero ==
== Il pensiero ==
La peculiarità principale delle opere di '''Tolstoj''' è nella sua [[etica]], definibile con il seguente enunciato: «vivere secondo verità, cioè secondo coscienza». Tolstoj sa che il mondo è «mal fatto», perché strutturato su un sistema di potere che emargina la maggioranza della popolazione, ma ciò non lo conduce alla rassegnazione. In una certa fase della sua vita "esplode" in lui una situazione latente: una di conversione morale che lo conduce a rifiutare vigorosamente la teologia e il [[clero]].  
La peculiarità principale delle opere di '''Tolstoj''' è nella sua [[etica]], definibile con il seguente enunciato: «vivere secondo verità, cioè secondo coscienza». Tolstoj sa che il mondo è «mal fatto», perché strutturato su un sistema di potere che emargina la maggioranza della popolazione, ma ciò non lo conduce alla rassegnazione. In una certa fase della sua vita "esplode" in lui una situazione latente: una di conversione morale che lo conduce a rifiutare vigorosamente la teologia e il [[clero]].  


Accanto alle sacre scritture cristiane (lette in maniera rigorosa e quasi alla lettera), Tolstoj legge altri testi di natura religiosa (per es. testi orientali), abbraccia una dieta [[vegetarismo|vegetariana]] e pratica una vita molto sobria.  
Accanto alle sacre scritture cristiane (lette in maniera rigorosa e quasi alla lettera), Tolstoj legge altri testi di natura religiosa (per es. testi orientali), abbraccia una dieta [[vegetarismo|vegetariana]] e pratica una vita molto sobria.  
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=== Non violenza: la «non-resistenza al male» ===
=== Non violenza: la «non-resistenza al male» ===


In realtà sin da giovane, anche quando i “segni” non erano così espliciti, egli cerca di indirizzare le proprie capacità intellettuali e morali verso il “bene”. A 19 anni scrive un diario, in cui analizza ogni sua azione e riflessione, convincendosi, con il passare del tempo, che solamente il perfezionamento morale e individuale può combattere la corruzione dei governi e del potere, contribuendo ad estirpare ogni forma di sopruso e [[violenza]].
In realtà sin da giovane, anche quando i “segni” non erano così espliciti, egli cerca di indirizzare le proprie capacità intellettuali e morali verso il “bene”. A 19 anni scrive un diario, in cui analizza ogni sua azione e riflessione, convincendosi, con il passare del tempo, che solamente il perfezionamento morale e individuale può combattere la corruzione dei governi e del potere, contribuendo ad estirpare ogni forma di sopruso e [[violenza]].


La [[filosofia]] [[Nonviolenza|nonviolenta]] tolstojana si manifesta in tutta la sua potenza nel romanzo del [[1892]] ''[[Il Regno di Dio è in voi]]'' (anche [[Gandhi]] ne rimane notevolmente influenzato). Il testo, fortemente ispirato alla [[disobbedienza civile]] di [[H.D.Thoreau]], individua nella non-violenza il mezzo di lotta contro chi soffre ingiustamente: per esempio i contadini oppressi, le vittime di carestie, i seguaci di sette perseguitate come i ''molochany'' e i ''duchobory'' (Tolstoj ne favorisce l'emigrazione in [[Canada]] offrendogli i diritti d'autore di ''[[Resurrezione]]'').
La [[filosofia]] [[Nonviolenza|nonviolenta]] tolstojana si manifesta in tutta la sua potenza nel romanzo del [[1892]] ''[[Il Regno di Dio è in voi]]'' (anche [[Gandhi]] ne rimane notevolmente influenzato). Il testo, fortemente ispirato alla [[disobbedienza civile]] di [[H.D.Thoreau]], individua nella non-violenza il mezzo di lotta contro chi soffre ingiustamente: per esempio i contadini oppressi, le vittime di carestie, i seguaci di sette perseguitate come i ''molochany'' e i ''duchobory'' (Tolstoj ne favorisce l'emigrazione in [[Canada]] offrendogli i diritti d'autore di ''[[Resurrezione]]'').
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Tolstoj pone al centro della sua dottrina [[Nonviolenza|non violenta]] il ''Discorso della Montagna'' di [[Gesù anarchico|Gesù]] (Mt 5,38-48) ed in particolare quanto viene riportato nel Vangelo di Matteo 5,39: «Non opponete resistenza al male». Si tratta quindi di non farsi coinvolgere dalle metodologie del male, della [[violenza]] e dell'odio. Ritenendo che non si possa combattere il male con il male enuncia la sua dottrina di '''non resistenza''' chiamandola :«non-resistenza al male per mezzo del male [bensì per mezzo del bene]»
Tolstoj pone al centro della sua dottrina [[Nonviolenza|non violenta]] il ''Discorso della Montagna'' di [[Gesù anarchico|Gesù]] (Mt 5,38-48) ed in particolare quanto viene riportato nel Vangelo di Matteo 5,39: «Non opponete resistenza al male». Si tratta quindi di non farsi coinvolgere dalle metodologie del male, della [[violenza]] e dell'odio. Ritenendo che non si possa combattere il male con il male enuncia la sua dottrina di '''non resistenza''' chiamandola :«non-resistenza al male per mezzo del male [bensì per mezzo del bene]»


In occasione dell'uccisione del re d'[[Italia]] Umberto I, per opera dell'anarchico [[Gaetano Bresci]], Tolstoj mostra tutta la sua arguzia e il suo coraggio non prostrandosi di fronte al povero “Re buono” (cosa che invece fecero Carducci, Pascoli, De Amicis e altri intellettuali). Nell'articolo ''[http://www.libreriadiquartiere.it/ilbastoncinoverde/non_uccidere.html Non uccidere]'' scrive:  
In occasione dell'uccisione del re d'[[Italia]] Umberto I, per opera dell'anarchico [[Gaetano Bresci]], Tolstoj mostra tutta la sua arguzia e il suo coraggio non prostrandosi di fronte al povero “Re buono” (cosa che invece fecero Carducci, Pascoli, De Amicis e altri intellettuali). Nell'articolo ''[http://archive.is/GBtMx Non uccidere]'' scrive:  


: «L'attuale struttura della società alimenta l'egoismo della gente, pronta a vendere la propria [[libertà]] e il proprio onore per un piccolo vantaggio economico [...] Se Alessandro di Russia, se Umberto non hanno meritato la morte, assai meno l'hanno meritata le migliaia di caduti di Plevna o in terra d'Abissinia. Sono terribili tali uccisioni non per la loro crudeltà o ingiustizia ma per l'irragionevolezza di coloro che le compiono. Se gli uccisori di re sono spinti ad essere tali da un sentimento personale di indignazione suscitato dalle sofferenze del popolo in schiavitù di cui appaiono loro responsabili Alessandro, Carnot, Umberto o da un sentimento personale di offesa e vendetta, allora tali azioni per quanto ingiuste appaiono comprensibili; ma qual'è l'organizzazione di questi uomini, anarchici come si dice ora, che hanno affidato a Bresci la missione di uccidere e hanno minacciato altri imperatori, di che organizzazione si tratta se non riesce ad immaginare per migliorare la situazione della gente niente altro che l'assassinio di persone dalla cui eliminazione non si può ricavare più utilità che dal tagliare la testa al mostro delle fiabe cui al posto di quella tagliata ne cresceva subito una nuova? I re e gli imperatori hanno da tempo creato intorno a sé un' organizzazione pari a quella di un fucile a ripetizione: non appena parte un colpo, subito ne compare un altro al suo posto. Le roi est mart, vive le roi! Allora a che pro ucciderli? ».
: «L'attuale struttura della società alimenta l'egoismo della gente, pronta a vendere la propria [[libertà]] e il proprio onore per un piccolo vantaggio economico [...] Se Alessandro di Russia, se Umberto non hanno meritato la morte, assai meno l'hanno meritata le migliaia di caduti di Plevna o in terra d'Abissinia. Sono terribili tali uccisioni non per la loro crudeltà o ingiustizia ma per l'irragionevolezza di coloro che le compiono. Se gli uccisori di re sono spinti ad essere tali da un sentimento personale di indignazione suscitato dalle sofferenze del popolo in schiavitù di cui appaiono loro responsabili Alessandro, Carnot, Umberto o da un sentimento personale di offesa e vendetta, allora tali azioni per quanto ingiuste appaiono comprensibili; ma qual'è l'organizzazione di questi uomini, anarchici come si dice ora, che hanno affidato a Bresci la missione di uccidere e hanno minacciato altri imperatori, di che organizzazione si tratta se non riesce ad immaginare per migliorare la situazione della gente niente altro che l'assassinio di persone dalla cui eliminazione non si può ricavare più utilità che dal tagliare la testa al mostro delle fiabe cui al posto di quella tagliata ne cresceva subito una nuova? I re e gli imperatori hanno da tempo creato intorno a sé un' organizzazione pari a quella di un fucile a ripetizione: non appena parte un colpo, subito ne compare un altro al suo posto. Le roi est mart, vive le roi! Allora a che pro ucciderli? ».


Il suo pensiero fortemente [[antimilitarismo | antimilitarista]] lo porta quindi a sostenere che «l'esempio della [[violenza]] viene dall'alto con le guerre, le parate, le rappresaglie, il culto dell'orrore e della gloria militare».  
Il suo pensiero fortemente [[antimilitarismo | antimilitarista]] lo porta quindi a sostenere che «l'esempio della [[violenza]] viene dall'alto con le guerre, le parate, le rappresaglie, il culto dell'orrore e della gloria militare».  
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===Anarchismo e pedagogia tolstojana ===
===Anarchismo e pedagogia tolstojana ===


Tolstoj non si è mai riconosciuto all'interno di nessun movimento anarchico e mai si è ai dichiarato tale (anche [[Max Stirner]] mai si dichiarò anarchico), tuttavia molti suoi principi hanno perfettamente collimato con quelli dell'[[anarchismo]] (seppur caratterizzandolo con le sue peculiarità religiose esclusive).  
Tolstoj non si è mai riconosciuto all'interno di nessun movimento anarchico e mai si è ai dichiarato tale (anche [[Max Stirner]] mai si dichiarò anarchico), tuttavia molti suoi principi hanno perfettamente collimato con quelli dell'[[anarchismo]] (seppur caratterizzandolo con le sue peculiarità religiose esclusive).  


'''La sua visione anarchico-religiosa è antidogmatica, fondata sulla ragione e contro ogni potere religioso e istituzionale''' (ogni [[autorità]] che si frappone tra l'individuo e Dio ostacolano la [[libertà]] dell'[[Individuo|individuo]]), divenendo il capostipite della corrente anarchica denominata "[[anarchismo cristiano]]", diffusasi in [[Russia]], verso la fine dell'ottocento, per merito dei suoi insegnamenti <ref name="fiaccola">Si veda il capitolo apposito de [http://www.giuseppescaliati.it/A.htm La fiaccola dell'anarchia] e anche [https://www.anarcopedia.org/index.php/anarchismo_cristiano#Anarchismo_cristiano.5B1.5D Anarchismo cristiano]</ref>.
'''La sua visione anarchico-religiosa è antidogmatica, fondata sulla ragione e contro ogni potere religioso e istituzionale''' (ogni [[autorità]] che si frappone tra l'individuo e Dio ostacolano la [[libertà]] dell'[[Individuo|individuo]]), divenendo il capostipite della corrente anarchica denominata "[[anarchismo cristiano]]", diffusasi in [[Russia]], verso la fine dell'ottocento, per merito dei suoi insegnamenti <ref name="fiaccola">Si veda il capitolo apposito de [http://www.giuseppescaliati.it/A.htm La fiaccola dell'anarchia] e anche [https://www.anarcopedia.org/index.php/anarchismo_cristiano#Anarchismo_cristiano.5B1.5D Anarchismo cristiano]</ref>.


Per mettere in atto la sua "verità ", Tolstoj ritenne di fondamentale importanze riformare la [[pedagogia]] secondo principi libertari. Sviluppò questo progetto in 2 fasi, dal [[1859]] alle prime settimane del [[1863]] (anche se in tutto il [[1860]] e parte del [[1861]] Tolstoj viaggiò per l'Europa alla ricerca di metodi pedagogici alternativi) e dal [[1871]] al [[1875]]: fondò la rivista prevalentemente pedagogica ''Jà nsaja Poljana'', scrisse numerosi articoli e saggi, tra cui ''Osservazioni e materiali pedagogici'' ([[1860]]), C''hi ha bisogno di imparare da chi: i ragazzi contadini da noi, o noi dai ragazzi contadini?'' ([[1862]]), l'''Abbecedario'' ([[1871]]), ''Sull'istruzione pubblica'' ([[1874]]) e ''Grammatica per le scuole rurali'' ([[1874]]). Soprattutto però istituì nel [[1859]] la scuola libertaria di [https://www.anarcopedia.org/index.php/Pedagogia_libertaria#Un_esempio:_J.C3.A0snaja_Poljana_.281859-1863.29 Jà snaja Poljana] <ref name="jasnaja">[http://www.google.it/books?id=EILW92dYEbIC&pg=PA45&dq=bookchin#PPA72,M1 da "www.google.it"], [http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/304/38.htm Articolo A-rivista]</ref> (attiva sino all'inizio del [[1863]]) in cui venivano istruiti ed educati, secondo principi fortemente [[autorità |antiautoritari]] <ref name="cultura">[http://www.criticamente.com/cultura_arte/Tolstoj_Lev_-_Educazione_e_formazione_culturale.htm Educazione e formazione culturale], di Lev Tolstoj</ref>, i figli e le figlie dei contadini che lavoravano nelle sue [[La proprietà |proprietà]].
Per mettere in atto la sua "verità ", Tolstoj ritenne di fondamentale importanze riformare la [[pedagogia]] secondo principi libertari. Sviluppò questo progetto in 2 fasi, dal [[1859]] alle prime settimane del [[1863]] (anche se in tutto il [[1860]] e parte del [[1861]] Tolstoj viaggiò per l'Europa alla ricerca di metodi pedagogici alternativi) e dal [[1871]] al [[1875]]: fondò la rivista prevalentemente pedagogica ''Jà nsaja Poljana'', scrisse numerosi articoli e saggi, tra cui ''Osservazioni e materiali pedagogici'' ([[1860]]), C''hi ha bisogno di imparare da chi: i ragazzi contadini da noi, o noi dai ragazzi contadini?'' ([[1862]]), l'''Abbecedario'' ([[1871]]), ''Sull'istruzione pubblica'' ([[1874]]) e ''Grammatica per le scuole rurali'' ([[1874]]). Soprattutto però istituì nel [[1859]] la scuola libertaria di [https://www.anarcopedia.org/index.php/Pedagogia_libertaria#Un_esempio:_J.C3.A0snaja_Poljana_.281859-1863.29 Jà snaja Poljana] <ref name="jasnaja">[http://www.google.it/books?id=EILW92dYEbIC&pg=PA45&dq=bookchin#PPA72,M1 da "www.google.it"], [http://www.arivista.org/?nr=304&pag=38.htm Articolo A-rivista]</ref> (attiva sino all'inizio del [[1863]]) in cui venivano istruiti ed educati, secondo principi fortemente [[autorità |antiautoritari]] <ref name="cultura">[http://www.criticamente.com/cultura_arte/Tolstoj_Lev_-_Educazione_e_formazione_culturale.htm Educazione e formazione culturale], di Lev Tolstoj</ref>, i figli e le figlie dei contadini che lavoravano nelle sue [[La proprietà |proprietà]].


==== Principi della pedagogia tolstojana ====
==== Principi della pedagogia tolstojana ====
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#assenza di programmi, orari, esami e obbligo scolastico
#assenza di programmi, orari, esami e obbligo scolastico
#nessuna divisione dei bambini in fasce d'età  
#nessuna divisione dei bambini in fasce d'età  
#centralità dello studente rispetto all'insegnante, il quale deve tenere conto dei bisogni, ritmi e capacità di ogni singolo\a allievo\a.
#centralità dello studente rispetto all'insegnante, il quale deve tenere conto dei bisogni, ritmi e capacità di ogni singolo\a allievo\a.
#l'insegnante deve suscitare l'interesse dello studente. «Maestro non è colui che sa, ma colui che ama ciò che fa con i suoi allievi».<ref>''[http://www.arivista.org/?nr=304&pag=38.htm Educare alla libertà]''</ref>
#l'insegnante deve suscitare l'interesse dello studente. «Maestro non è colui che sa, ma colui che ama ciò che fa con i suoi allievi». <ref>''[http://www.arivista.org/?nr=304&pag=38.htm Educare alla libertà]''</ref>
===Tolstoj, la rivoluzione e il marxismo: la questione della terra e della proprietà privata ===
===Tolstoj, la rivoluzione e il marxismo: la questione della terra e della proprietà privata ===
Il pensiero tolstojano è indubbiamente [[radicale]], quantunque si discosti notevolmente dai rivoluzionari e dal [[marxismo]] - all'epoca aprticolarmente in voga in [[Russia]] - soprattutto riguardo all'uso della [[violenza]] (Tolstoj era un [[pacifista]] intransigente) e all'importanza data ai contadini rispetto a [[Marx]] che privilegiava invece la classe operaia (saranno gli operai, secondo il [[marxismo]], ad instaurare la "[[dittatura del proletariato]]"). Tolstoj, citando anche alcune opere di [[Kropotkin]] (''Campi, fabbriche e officine'' e ''La conquista del pane''), attribuiva importanza decisiva all'abolizione della [[proprietà privata]] terriera (latifondo) e alla distribuzione della stessa ai contadini, perfettamente in linea con la tradizione [[populismo russo|populista russa]] ([[Nikolaj Gavrilovič Černyševskij]], [[Aleksandr Herzen]], [[Pëtr Lavrovič Lavrov]], ecc.), che comunque si distinse in modo notevole ed originale rispetto al filone occidentale populista, ovvero senza scadere in particolarismi provinciali o in aberrazioni [[nazionalismo|nazionalistiche]] (Tolstoj rifiutava comunque l'uso della forza, che era invece accettata da parte dei populisti).  
Il pensiero tolstojano è indubbiamente [[radicale]], quantunque si discosti notevolmente dai rivoluzionari e dal [[marxismo]] - all'epoca aprticolarmente in voga in [[Russia]] - soprattutto riguardo all'uso della [[violenza]] (Tolstoj era un [[pacifista]] intransigente) e all'importanza data ai contadini rispetto a [[Marx]] che privilegiava invece la classe operaia (saranno gli operai, secondo il [[marxismo]], ad instaurare la "[[dittatura del proletariato]]"). Tolstoj, citando anche alcune opere di [[Kropotkin]] (''Campi, fabbriche e officine'' e ''La conquista del pane''), attribuiva importanza decisiva all'abolizione della [[proprietà privata]] terriera (latifondo) e alla distribuzione della stessa ai contadini, perfettamente in linea con la tradizione [[populismo russo|populista russa]] ([[Nikolaj Gavrilovič Černyševskij]], [[Aleksandr Herzen]], [[Pëtr Lavrovič Lavrov]], ecc.), che comunque si distinse in modo notevole ed originale rispetto al filone occidentale populista, ovvero senza scadere in particolarismi provinciali o in aberrazioni [[nazionalismo|nazionalistiche]] (Tolstoj rifiutava comunque l'uso della forza, che era invece accettata da parte dei populisti).  


Esplicita il suo pensiero in molti scritti, tra cui ''Al popolo lavoratore'' (1902), probabilmente uno dei testi dove maggiormente affronta la questione della terra. Scrive Tolstoj:
Esplicita il suo pensiero in molti scritti, tra cui ''Al popolo lavoratore'' (1902), probabilmente uno dei testi dove maggiormente affronta la questione della terra. Scrive Tolstoj:
:«È inevitabile che la proprietà venga abolita giacché l'ingiustizia, l'insensatezza e la crudeltà di questa situazione sono divenute troppo evidenti. Il problema è solo come arrivare alla sua abolizione.».  
:«È inevitabile che la proprietà venga abolita giacché l'ingiustizia, l'insensatezza e la crudeltà di questa situazione sono divenute troppo evidenti. Il problema è solo come arrivare alla sua abolizione.».  


Egli, come detto, rifiuta la [[violenza]] rivoluzionaria, auspicando l'abolizione del latifondo attraverso la non-collaborazione con gli sfruttatori del popolo russo; sostenendo, inoltre, che per liberarsi dall'asservimento sia necessario «comprendere che la proprietà terriera è un crimine, e nel non esserne più complici, né come soldati d'un esercito che toglie terra ai lavoratori, né come braccianti che prestano l'opera loro sulle terre dei proprietari, né prendendo in affitto queste terre.». Tolstoj credeva che il cambiamento sociale potesse realizzarsi solo ed esclusivamente partendo dall'animo dell'uomo e non certo attraverso attraverso le [[rivoluzione sociale|rivoluzioni sociali]], che erano contrarie al principio di "non resistenza al male".
Egli, come detto, rifiuta la [[violenza]] rivoluzionaria, auspicando l'abolizione del latifondo attraverso la non-collaborazione con gli sfruttatori del popolo russo; sostenendo, inoltre, che per liberarsi dall'asservimento sia necessario «comprendere che la proprietà terriera è un crimine, e nel non esserne più complici, né come soldati d'un esercito che toglie terra ai lavoratori, né come braccianti che prestano l'opera loro sulle terre dei proprietari, né prendendo in affitto queste terre.». Tolstoj credeva che il cambiamento sociale potesse realizzarsi solo ed esclusivamente partendo dall'animo dell'uomo e non certo attraverso attraverso le [[rivoluzione sociale|rivoluzioni sociali]], che erano contrarie al principio di "non resistenza al male".


Nel suo ''Appello ai russi'' (1905), Tolstoj si rivolge al «popolo lavoratore e cristiano», intimandogli di non collaborare tanto con l'[[autocrazia]] russa («non prestar servizio nell'esercito, nella polizia, nella Guardia rurale, nella Guardia civica, nelle decurie, non prestar servizio in nessuna istituzione governativa ...») quanto con i rivoluzionari («non andare alle assemblee, alle riunioni dei lavoratori, non partecipare agli scioperi, non bruciare e non rovinare le case altrui ...»), proponendo la costituzione di una nuova organizzazione sociale, priva di governo e [[autorità]]:
Nel suo ''Appello ai russi'' (1905), Tolstoj si rivolge al «popolo lavoratore e cristiano», intimandogli di non collaborare tanto con l'[[autocrazia]] russa («non prestar servizio nell'esercito, nella polizia, nella Guardia rurale, nella Guardia civica, nelle decurie, non prestar servizio in nessuna istituzione governativa ...») quanto con i rivoluzionari («non andare alle assemblee, alle riunioni dei lavoratori, non partecipare agli scioperi, non bruciare e non rovinare le case altrui ...»), proponendo la costituzione di una nuova organizzazione sociale, priva di governo e [[autorità]]:
:«Dicono che sia difficile e addirittura impossibile vivere senza governo eppure voi, lavoratori russi, e specialmente i contadini, sapete bene che quando vivete nelle campagne la vostra vita pacifica, piena d'amore per il vostro lavoro, usufruendo della terra con eguali diritti e risolvendo le vostre questioni nel Mir, del governo non avete proprio nessun bisogno.»
:«Dicono che sia difficile e addirittura impossibile vivere senza governo eppure voi, lavoratori russi, e specialmente i contadini, sapete bene che quando vivete nelle campagne la vostra vita pacifica, piena d'amore per il vostro lavoro, usufruendo della terra con eguali diritti e risolvendo le vostre questioni nel Mir, del governo non avete proprio nessun bisogno.»
Queste sue posizioni [[anticapitalismo|anticapitalistiche]] furono oggetto di analisi da parte di molti [[marxismo|marxisti]], tra cui lo stesso [[Lenin]], che da un lato elogiò lo scrittore russo per aver negato valore alla [[proprietà privata]] della terra, in mano ai grandi latifondisti, senza assecondare quella statale (detta ''nadel''). Tuttavia [[Lenin]] individuò nella «non violenza tolstoiana» un grosso limite, soprattutto per la sua indeterminatezza scientifica e incapacità di fronteggiare la reazione della classe borghese di fronte alle minacce proletarie.<ref>[http://www.homolaicus.com/teorici/lenin/lenin_tolstoi.htm Lenin e Tolstoj]</ref>
Queste sue posizioni [[anticapitalismo|anticapitalistiche]] furono oggetto di analisi da parte di molti [[marxismo|marxisti]], tra cui lo stesso [[Lenin]], che da un lato elogiò lo scrittore russo per aver negato valore alla [[proprietà privata]] della terra, in mano ai grandi latifondisti, senza assecondare quella statale (detta ''nadel''). Tuttavia [[Lenin]] individuò nella «non violenza tolstoiana» un grosso limite, soprattutto per la sua indeterminatezza scientifica e incapacità di fronteggiare la reazione della classe borghese di fronte alle minacce proletarie. <ref>[http://www.homolaicus.com/teorici/lenin/lenin_tolstoi.htm Lenin e Tolstoj]</ref>


=== Tolstoj e l'esperanto ===
=== Tolstoj e l'esperanto ===
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===Tolstoj e il vegetarianesimo===
===Tolstoj e il vegetarianesimo===
{{approff|Il primo gradino}}
{{approff|Il primo gradino}}
Tolstoj ha adottato una [[vegetariano|dieta vegetariana]] sin dal [[1885]]. Sostenne apertamente il "pacifismo vegetariano" e il rispetto per la vita in tutte le sue forme. Egli scrisse che uccidendo l'animale «l'uomo sopprime in se stesso inutilmente la massima capacità spirituale - la simpatia e la pietà verso le creature viventi come lui - e che, violando i propri sentimenti, diventa crudele» <ref>''The morals of diet, or, the first step'' Léon Tolstoï, 1900</ref>. Ripeté tenacemente che «il consumo di carne animale è assolutamente immorale, in quanto implica un atto contrario al buon costume: uccisione». <ref>''Writings on Civil Disobedience and Nonviolence}}'', Léon Tolstoï, 1987</ref>
Tolstoj ha adottato una [[vegetariano|dieta vegetariana]] sin dal [[1885]]. Sostenne apertamente il "pacifismo vegetariano" e il rispetto per la vita in tutte le sue forme. Egli scrisse che uccidendo l'animale «l'uomo sopprime in se stesso inutilmente la massima capacità spirituale - la simpatia e la pietà verso le creature viventi come lui - e che, violando i propri sentimenti, diventa crudele» <ref>''The morals of diet, or, the first step'' Léon Tolstoï, 1900</ref>. Ripeté tenacemente che «il consumo di carne animale è assolutamente immorale, in quanto implica un atto contrario al buon costume: uccisione». <ref>''Writings on Civil Disobedience and Nonviolence}}'', Léon Tolstoï, 1987</ref>


===Critiche===
===Critiche===
Alcune critiche sono state rilevate, nei suoi confronti, a riguardo delle teorie sull'inferiorità femminile. Tolstoj pensa che la donna sia in qualche maniera inferiore all'uomo, soprattutto per via della sua presunta debolezza [[psicologia|psicologica]].
Alcune critiche sono state rilevate, nei suoi confronti, a riguardo delle teorie sull'inferiorità femminile. Tolstoj pensa che la donna sia in qualche maniera inferiore all'uomo, soprattutto per via della sua presunta debolezza [[psicologia|psicologica]].


: «Non ci sono mai state delle donne fondatrici di religioni, né di grandi sistemi filosofici. La loro [[psicologia]] è troppo fragile».
: «Non ci sono mai state delle donne fondatrici di religioni, né di grandi sistemi filosofici. La loro [[psicologia]] è troppo fragile».
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Molti degli scritti ritenuti minori venivano stampati, spesso clandestinamente, in migliaia e migliaia di copie, contribuendo a far divenite Tolstoj una vera e propria icona mondiale, che evidentemente suscitava forti preoccupazione per i suoi attacchi al potere costituito.
Molti degli scritti ritenuti minori venivano stampati, spesso clandestinamente, in migliaia e migliaia di copie, contribuendo a far divenite Tolstoj una vera e propria icona mondiale, che evidentemente suscitava forti preoccupazione per i suoi attacchi al potere costituito.


'''Su cosa si basava (basa) questa concezione di un Tolstoj minore “parassita del maggiore”?''' Evidentemente su congetture montate ad arte: innanzitutto occorreva (occorre) non diffondere concetti "pericolosi" per lo ''status quo'', tipici del pensiero tolstojano, quali l'[[antimilitarismo]], la [[disobbedienza civile]], l'attacco alle istituzioni, all'idea di [[patria]], al [[colonialismo]] ecc.; poi, secondariamente, gli scritti tolstojani non narrativi non erano (non sono), secondo la critica letteraria, catalogabili nell'ambito dell'[[arte]], cosa di per sé infondata in quanto egli ambiva ad un [[arte]] nuova, «l'arte dell'avvenire, il cui contenuto differirà totalmente da quello della nostra arte presente», in cui trovano posto anche i suoi scritti "minori".
'''Su cosa si basava (basa) questa concezione di un Tolstoj minore “parassita del maggiore”?''' Evidentemente su congetture montate ad arte: innanzitutto occorreva (occorre) non diffondere concetti "pericolosi" per lo ''status quo'', tipici del pensiero tolstojano, quali l'[[antimilitarismo]], la [[disobbedienza civile]], l'attacco alle istituzioni, all'idea di [[patria]], al [[colonialismo]] ecc.; poi, secondariamente, gli scritti tolstojani non narrativi non erano (non sono), secondo la critica letteraria, catalogabili nell'ambito dell'[[arte]], cosa di per sé infondata in quanto egli ambiva ad un [[arte]] nuova, «l'arte dell'avvenire, il cui contenuto differirà totalmente da quello della nostra arte presente», in cui trovano posto anche i suoi scritti "minori".


Se inserite in questo contesto, questi scritti di Tolstoj non sono affatto minori, al contrario è la conferma dell'unicità del suo pensiero [[autorità |antiautoritario]] e che è del tutto arbitrario distinguere un Tolstoj maggiore da un Tolstoj minore.
Se inserite in questo contesto, questi scritti di Tolstoj non sono affatto minori, al contrario è la conferma dell'unicità del suo pensiero [[autorità |antiautoritario]] e che è del tutto arbitrario distinguere un Tolstoj maggiore da un Tolstoj minore.


==Note==
==Note==
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*George Steiner, ''Tolstoj o Dostoevskij'', Milano, Garzanti, 2005
*George Steiner, ''Tolstoj o Dostoevskij'', Milano, Garzanti, 2005
*Paolo Mazzarello, ''Il genio e l'alienista: la strana visita di Lombroso a Tolstoj'', Torino, Bollati Boringhieri, 2005.
*Paolo Mazzarello, ''Il genio e l'alienista: la strana visita di Lombroso a Tolstoj'', Torino, Bollati Boringhieri, 2005.
*Anna Borgia, ''Nel cuore di Tolstoj. Ricerca della verità nei diari intimi'', Firenze, Libreria Editrice Fiorentina, 2009.
*Anna Borgia, ''Nel cuore di Tolstoj. Ricerca della verità nei diari intimi'', Firenze, Libreria Editrice Fiorentina, 2009.
*Barbara Alberti, ''Sonata a Tolstoj'', Milano, Baldini Castoldi Dalai Editore, 2010.
*Barbara Alberti, ''Sonata a Tolstoj'', Milano, Baldini Castoldi Dalai Editore, 2010.


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*[[Jacques Ellul]]
*[[Jacques Ellul]]
*[[Gesù anarchico]]
*[[Gesù anarchico]]
== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==


=== Opere on line ===
=== Opere on line ===
*[https://www.liberliber.it/online/autori/autori-t/lev-nikolaevic-tolstoj/ Testi scaricabili da liber liber]
*[https://www.liberliber.it/mediateca/libri/t/tolstoj/risurrezione/pdf/tolstoi_risurrezione.pdf Resurrezione]
*[https://greennotgreed.noblogs.org/post/2015/03/19/luca-paradisi-cristianesimo-e-anarchismo-nel-pensiero-di-lev-tolstoj/ Anarchismo e cristianesimo], tesi di laurea di Luca Paradisi
*[http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=scritti%20anarcocristiani%201862-1910&source=web&cd=5&sqi=2&ved=0CEkQFjAE&url=http%3A%2F%2Fwww.sentierononviolento.org%2Fschede%2Ftolstoj%2Fscrittianarcocristiani.pdf&ei=bjqlT_n8M4agOsf1wK8D&usg=AFQjCNGEo96dRAIrRNCz4DLq7ZR_BdEDjg&cad=rja Scritti Anarcocristiani (Edizione Nomade Psichico 2009 - pdf scaricabile)]


*[http://www.liberliber.it/libri/t/tolstoj/index.htm Testi scaricabili da liber liber: Anna Karenina, Amore dovere, Piaceri viziosi e Confessione]
*[http://www2.autistici.org/apm/abolizionismo/libri03.php Resurrezione]
*[http://www.scribd.com/doc/24138730/Cristianesimo-e-anarchismo-nel-pensiero-di-L-Tolstoj Anarchismo e cristianesimo], tesi di laurea di Luca Paradisi
*[http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=scritti%20anarcocristiani%201862-1910&source=web&cd=5&sqi=2&ved=0CEkQFjAE&url=http%3A%2F%2Fwww.sentierononviolento.org%2Fschede%2Ftolstoj%2Fscrittianarcocristiani.pdf&ei=bjqlT_n8M4agOsf1wK8D&usg=AFQjCNGEo96dRAIrRNCz4DLq7ZR_BdEDjg&cad=rja Scritti Anarcocristiani (Edizione Nomade Psichico 2009 - pdf scaricabile)]
===Articoli vari===
===Articoli vari===
*[http://www.parodos.it/intervistatolstoj.htm Intervista a Tolstoj]
*[http://www.parodos.it/intervistatolstoj.htm Intervista a Tolstoj]
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