La Questione Sociale (settimanale di Buenos Aires): differenze tra le versioni

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'''''La Questione Sociale''''' (sottotitolo: «'''organo [[comunista-anarchico]]'''») è stato un settimanale di Buenos Aires diretto da [[Errico Malatesta]] e pubblicato dal [[22 agosto]] al [[29 novembre]] del [[1885]] (per un totale di 14 numeri).  
'''''La Questione Sociale''''' (sottotitolato «'''Organo [[comunista-anarchico]]'''» e recante il motto «'''Perché parlate di libertà? Chi è povero è schiavo'''») è stato un settimanale di Buenos Aires diretto da [[Errico Malatesta]] e pubblicato dal [[22 agosto]] al [[29 novembre]] del [[1885]] (per un totale di 14 numeri).  


Fu la prima pubblicazione [[anarchica]] in lingua italiana apparsa nell'America Latina.
Fu la prima pubblicazione [[anarchica]] in lingua italiana apparsa nell'America Latina.
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Il periodico aveva lo stesso nome del giornale fondato da [[Malatesta]] a Firenze nel [[1883]]. Dal [[1894]] al [[1896]] verrà ristampato, sempre a Buenos Aires, da [[Fortunato Serantoni]].
Il periodico aveva lo stesso nome del giornale fondato da [[Malatesta]] a Firenze nel [[1883]]. Dal [[1894]] al [[1896]] verrà ristampato, sempre a Buenos Aires, da [[Fortunato Serantoni]].


== Storia <ref>Fonte principale: Leonardo Bettini, [https://bettini.ficedl.info/article604.html ''La Questione sociale''], in ''[http://bibliotecaborghi.org/wp/wp-content/uploads/2015/12/Leonardo-Bettini-Bibliografia-dellanarchismo.-Volume-1-tomo-2.-Periodici-e-numeri-unici-anarchici-in-lingua-italiana-pubblicati-allestero.-1872-1971.pdf Bibliografia dell'anarchismo, Volume 1, Tomo 2 - Periodici e numeri unici anarchici in lingua italiana pubblicati all'estero (1872-1971)]'', pp. 3-4.</ref> ==
== Storia ==


=== ''La Questione Sociale'' di Firenze ===
=== ''La Questione Sociale'' di Firenze <ref>Fonte principale: [[Leonardo Bettini]], [https://bettini.ficedl.info/article32.html ''La Questione sociale''], in ''[http://bibliotecaborghi.org/wp/wp-content/uploads/2015/12/Leonardo-Bettini-Bibliografia-dellanarchismo.-Volume-1-tomo-1.-Periodici-e-numeri-unici-anarchici-in-lingua-italiana-pubblicati-in-Italia.-1872-1971.pdf Bibliografia dell'anarchismo, Volume 1, Tomo 1 - Periodici e numeri unici anarchici in lingua italiana pubblicati all'estero (1872-1971)]'', pp. 33-34.</ref> ===
[[Malatesta]] aveva già diretto un settimanale con il titolo ''La Questione Sociale'' a Firenze nel [[1883]]-[[1884]]. Il foglio (sottotitolato «'''Organo [[comunista-anarchico]]'''» e, dal [[3 giugno]] [[1888]], «'''Voce dei lavoratori'''»), recava il motto «'''Perchè parlate di libertà? Chi è povero è schiavo'''».
 
[[Malatesta]] aveva già diretto un settimanale con il titolo '''''La Questione Sociale''''' a Firenze nel [[1883]]-[[1884]]. Il foglio (sottotitolato «'''Organo [[comunista-anarchico]]'''» e, dal [[3 giugno]] [[1888]], «'''Voce dei lavoratori'''»), recava anch'esso il motto «'''Perché parlate di libertà? Chi è povero è schiavo'''».


Venne pubblicato dal [[22 dicembre]] [[1883]] al [[26 maggio]] [[1889]], ma subì interruzioni dal [[10 febbraio]] al [[4 maggio]] [[1884]], dal [[1° giugno]] [[1884]] al [[20 maggio]] [[1888]] e dal [[21 ottobre]] [[1888]] al [[19 maggio]] [[1889]] (negli anni [[1888]]-[[1889]] fu pubblicato anche a Livorno e Pisa).
Venne pubblicato dal [[22 dicembre]] [[1883]] al [[26 maggio]] [[1889]], ma subì interruzioni dal [[10 febbraio]] al [[4 maggio]] [[1884]], dal [[1° giugno]] [[1884]] al [[20 maggio]] [[1888]] e dal [[21 ottobre]] [[1888]] al [[19 maggio]] [[1889]] (negli anni [[1888]]-[[1889]] fu pubblicato anche a Livorno e Pisa).


=== L'arrivo di Malatesta in Argentina e la nascita de ''La Questione Sociale'' di Buenos Aires <ref>Fonte principale: [[Leonardo Bettini]], [https://bettini.ficedl.info/article604.html ''La Questione sociale''], in ''[http://bibliotecaborghi.org/wp/wp-content/uploads/2015/12/Leonardo-Bettini-Bibliografia-dellanarchismo.-Volume-1-tomo-2.-Periodici-e-numeri-unici-anarchici-in-lingua-italiana-pubblicati-allestero.-1872-1971.pdf Bibliografia dell'anarchismo, Volume 1, Tomo 2 - Periodici e numeri unici anarchici in lingua italiana pubblicati all'estero (1872-1971)]'', pp. 3-4.</ref> ===
[[File:Malatesta1.jpg|miniatura|200px|left|[[Errico Malatesta]] negli anni '80 dell'Ottocento.]]
Verso la fine del [[1884]], onde sottrarsi alla condanna emessa contro di lui dal Tribunale di Roma, [[Errico Malatesta]] abbandona l'[[Italia]] e, dopo una breve sosta a Londra, s'imbarca per l'[[Argentina]]. Lo accompagnano gli internazionalisti [[Francesco Pezzi]] e [[Francesco Natta]] (anch'essi condannati, in contumacia, per avere preso le difese del loro correligionario firmando, con altri 53 sovversivi, un manifesto di protesta contro la sentenza dei giudici romani), [[Cesare Agostinelli]] e il giovane [[anarchico]] [[Galileo Palla]].
Verso la fine del [[1884]], onde sottrarsi alla condanna emessa contro di lui dal Tribunale di Roma, [[Errico Malatesta]] abbandona l'[[Italia]] e, dopo una breve sosta a Londra, s'imbarca per l'[[Argentina]]. Lo accompagnano gli internazionalisti [[Francesco Pezzi]] e [[Francesco Natta]] (anch'essi condannati, in contumacia, per avere preso le difese del loro correligionario firmando, con altri 53 sovversivi, un manifesto di protesta contro la sentenza dei giudici romani), [[Cesare Agostinelli]] e il giovane [[anarchico]] [[Galileo Palla]].


=== L'arrivo di Malatesta in Argentina e la nascita de ''La Questione Sociale'' di Buoenos Aires ===
Poco dopo il suo arrivo nella capitale argentina, [[Malatesta]], coadiuvato principalmente da [[Francesco Natta|Natta]] e [[Francesco Pezzi|Pezzi]], dà vita al settimanale '''''La Questione Sociale'''''.
Poco dopo il suo arrivo nella capitale argentina, [[Malatesta]], coadiuvato principalmente da [[Francesco Natta|Natta]] e [[Francesco Pezzi|Pezzi]], dà vita al periodico ''La Questione Sociale''.


L'attività sovversiva bonaerense ruota, nel [[1885]], attorno al «Circolo Socialista», creato dallo stesso [[Malatesta]]. <ref>Le pagine de ''La Questione Sociale'' esprimevano le idee dei comunisti libertari del ''Círculo de Estudios Sociales'' (''Circolo degli studi sociali'') di Buenos Aires, fondato da [[Malatesta]]. L'idea del giornale era dovuta anche al fatto che in detto Circolo si riteneva che esso fosse il mezzo più idoneo per aumentare lo sviluppo intellettuale dei lavoratori.</ref> Di questo Circolo - i cui locali, in Calle Piedad 601, fungono anche da sede amministrativa del giornale - è organo appunto ''La Questione Sociale'', come terranno a precisare i suoi redattori, rispondendo al foglio repubblicano ''L'Amico del Popolo'', che lo definirà apertamente «organo di Malatesta». <ref>«L'Amico del Popolo», a. I, n. 3 dell'[[11 ottobre]].</ref>
L'attività sovversiva bonaerense ruota, nel [[1885]], attorno al «Circolo Socialista», creato dallo stesso [[Malatesta]]. <ref>Le pagine de ''La Questione Sociale'' esprimevano le idee dei comunisti libertari del ''Círculo de Estudios Sociales'' (''Circolo degli studi sociali'') di Buenos Aires, fondato da [[Malatesta]]. L'idea del giornale era dovuta anche al fatto che in detto Circolo si riteneva che esso fosse il mezzo più idoneo per aumentare lo sviluppo intellettuale dei lavoratori.</ref> Di questo Circolo - i cui locali, in Calle Piedad 601, fungono anche da sede amministrativa del giornale - è organo appunto ''La Questione Sociale'', come terranno a precisare i suoi redattori, rispondendo al foglio repubblicano ''L'Amico del Popolo'', che lo definirà apertamente «organo di Malatesta». <ref>«L'Amico del Popolo», a. I, n. 3 dell'[[11 ottobre]].</ref>


Le pubblicazioni del nuovo periodico erano state precedute da lunghi dibattiti fra i membri promotori dell'iniziativa, concordi tutti sull'opportunità di dare vita a un'attività editoriale ma divisi rispetto alle sue modalità d'attuazione. L'ambiente - qualunquista e «troppo indifferente a ciò che non rappresenta quattrini» - della colonia italiana di Buenos Aires, appariva infatti poco idoneo a un genere di pubblicazione qual'è appunto il giornale, che, per le sue stesse caratteristiche, richiedeva un pubblico già politicizzato o perlomeno sensibile ai problemi sociali. Ciò giustificava le preoccupazioni di quanti, fra i membri del Circolo si erano dichiarati poco convinti della sua utilità e avrebbero preferito orientarsi verso un genere di produzione editoriale diversa, quale «il libro o l'opuscolo che approfondisce e svolge l'idea e resta come strumento duraturo di propaganda». Tuttavia «fu deciso per il giornale, principalmente perché si sperava di trascinare i nostri avversari, ed in ispecie i repubblicani, ad una polemica seria che non avrebbe potuto non produrre utili risultati pel nostro partito».  
Le pubblicazioni del nuovo periodico erano state precedute da lunghi dibattiti fra i membri promotori dell'iniziativa, concordi tutti sull'opportunità di dare vita a un'attività editoriale ma divisi rispetto alle sue modalità d'attuazione. L'ambiente - qualunquista e «troppo indifferente a ciò che non rappresenta quattrini» - della colonia italiana di Buenos Aires, appariva infatti poco idoneo a un genere di pubblicazione qual è appunto il giornale, che, per le sue stesse caratteristiche, richiedeva un pubblico già politicizzato o perlomeno sensibile ai problemi sociali. Ciò giustificava le preoccupazioni di quanti, fra i membri del Circolo si erano dichiarati poco convinti della sua utilità e avrebbero preferito orientarsi verso un genere di produzione editoriale diversa, quale «il libro o l'opuscolo che approfondisce e svolge l'idea e resta come strumento duraturo di propaganda». Tuttavia «fu deciso per il giornale, principalmente perché si sperava di trascinare i nostri avversari, ed in ispecie i repubblicani, ad una polemica seria che non avrebbe potuto non produrre utili risultati pel nostro partito».  


Sotto questo profilo, tuttavia, e per ammissione degli stessi redattori, i risultati si rivelano fallimentari, causa il sistematico rifiuto dell'organo repubblicano ''L'Amico del Popolo'' di accettare il contraddittorio più volte sollecitato dagli [[anarchici]].
Sotto questo profilo, tuttavia, e per ammissione degli stessi redattori, i risultati si rivelano fallimentari, causa il sistematico rifiuto dell'organo repubblicano ''L'Amico del Popolo'' di accettare il contraddittorio più volte sollecitato dagli [[anarchici]].
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Circa tre mesi dopo l'inizio delle pubblicazioni, constatata l'ormai inutile funzione del giornale, dal momento che «i repubblicani di discussione non ne vogliono sapere», i redattori stabiliscono, nel corso di una riunione straordinaria, tenuta la sera del [[23 novembre]], di sopprimere il periodico e diffondere al suo posto «degli opuscoli, in cui sarà trattato il programma [[comunista-anarchico]] in tutta la sua estensione e sotto tutti i punti di vista».
Circa tre mesi dopo l'inizio delle pubblicazioni, constatata l'ormai inutile funzione del giornale, dal momento che «i repubblicani di discussione non ne vogliono sapere», i redattori stabiliscono, nel corso di una riunione straordinaria, tenuta la sera del [[23 novembre]], di sopprimere il periodico e diffondere al suo posto «degli opuscoli, in cui sarà trattato il programma [[comunista-anarchico]] in tutta la sua estensione e sotto tutti i punti di vista».


== ''La Questione Sociale'': il mensile ==
=== ''La Questione Sociale'': il mensile ===
Il [[15 luglio]] [[1894]] il giornale fu ristampato da [[Fortunato Serantoni]]. Aveva una presentazione esteticamente curata ed era un mensile di 32 pagine. Gli articoli furono pubblicati in italiano, come negli anni malatestiani, ma con una prevalenza del castellano.
Il [[15 luglio]] [[1894]] il mensile '''''La Questione Sociale''''' fu ristampato da [[Fortunato Serantoni]]. Aveva una presentazione esteticamente curata ed era un mensile di 32 pagine. Gli articoli furono pubblicati in italiano, come negli anni malatestiani, ma con una prevalenza del castellano.


La rivista si definiva «'''socialista anarchica'''». Nelle sue pagine sono sorte controversie con i redattori de ''[[El Perseguido]]'', difensori dell'[[antiorganizzazione]] e dell'[[anarchismo individualista]]. Invece, le sue idee coincidevano con quelle de ''[[El Oprimido]]'', di [[Juan Creaghe]] e de ''[[La Protesta Humana]]''. Le idee di [[Fortunato Serantoni|Serantoni]] continuavano la tendenza [[organizzatrice]] di [[Malatesta]] e criticavano gli [[anarco-individualismo|individualisti]].
La rivista (sottotitolata «'''Rivista Mensile di Studi Sociali'''» <ref name="LB">[[Leonardo Bettini]], [https://bettini.ficedl.info/article611.html ''La Questione sociale''], in ''[http://bibliotecaborghi.org/wp/wp-content/uploads/2015/12/Leonardo-Bettini-Bibliografia-dellanarchismo.-Volume-1-tomo-2.-Periodici-e-numeri-unici-anarchici-in-lingua-italiana-pubblicati-allestero.-1872-1971.pdf Bibliografia dell'anarchismo, Volume 1, Tomo 2 - Periodici e numeri unici anarchici in lingua italiana pubblicati all'estero (1872-1971)]'', pp. 8-9.</ref>) si definiva «'''socialista anarchica'''». Nelle sue pagine sono sorte controversie con i redattori de ''[[El Perseguido]]'', difensori dell'[[antiorganizzazione]] e dell'[[anarchismo individualista]]. Invece, le sue idee coincidevano con quelle de ''[[El Oprimido]]'', di [[Juan Creaghe]] e de ''[[La Protesta Humana]]''. Le idee di [[Fortunato Serantoni|Serantoni]] continuavano la tendenza [[organizzatrice]] di [[Malatesta]] e criticavano gli [[anarco-individualismo|individualisti]].


La pubblicazione era considerata di alto livello intellettuale, divulgando testi di [[Élisée Reclus]], [[Pëtr Kropotkin]], [[Joan Montseny]], [[José Prat]], [[Ricardo Mella]], [[Anselmo Lorenzo]], [[Soledad Gustavo]] ecc. Era moderata nello stile e critica nei confronti della [[propaganda del fatto]]. Ogni anno curava un Almanacco, con articoli di teorici [[anarchici]] e poesie, che veniva distribuito in tutto il mondo.
La pubblicazione era considerata di alto livello intellettuale, divulgando testi di [[Élisée Reclus]], [[Pëtr Kropotkin]], [[Joan Montseny]], [[José Prat]], [[Ricardo Mella]], [[Anselmo Lorenzo]], [[Soledad Gustavo]] ecc. Era moderata nello stile e critica nei confronti della [[propaganda del fatto]]. Ogni anno curava un Almanacco, con articoli di teorici [[anarchici]] e poesie, che veniva distribuito in tutto il mondo.


A partire dal n. 22, nell'agosto [[1896]], passò al formato di 8 pagine e iniziò a essere stampato come supplemento a ''[[El Oprimido]]''. Il [[30 ottobre]] dello stesso anno ne venne sospesa la pubblicazione.
A partire dal n. 22, del [[ 23 agosto]] [[1896]], il giornale passò al formato di 8 pagine e iniziò a essere stampato come supplemento a ''[[El Oprimido]]'' («'''Suplemento de ''El Oprimido'''''» <ref name="LB"></ref>). Il [[30 ottobre]] dello stesso anno ne venne sospesa la pubblicazione.


== Note ==
== Note ==
<references/>
<references/>


== Voci correlate ==
==Voci correlate==
*[[La Questione Sociale]]
*[[Errico Malatesta]]
*[[Stampa anarchica]]
*[[Il movimento anarchico in Argentina]]


[[Categoria:Stampa anarchica]]
[[Categoria:Stampa anarchica]]
[[Categoria:Anarchismo in Argentina]]
[[Categoria:Anarchismo in Argentina]]
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