Insurrezione rivoluzionaria di Bologna (1874): differenze tra le versioni

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== I fatti ==
== I fatti ==
[[Image:Cafiero.jpg|thumb|150 px|left|[[Carlo Cafiero]]]]
[[Image:Cafiero.jpg|thumb|150 px|left|[[Carlo Cafiero]]]]
Nel [[1874]] gli anarchici romagnoli, misero a punto un piano che gli avrebbe dovuto far “conquistare” la città  di Bologna, nella speranza di estendere poi la rivolta a tutta l'[[Italia]] centrale.
Nel [[1874]] gli anarchici romagnoli, misero a punto un piano che gli avrebbe dovuto far “conquistare” la città di Bologna, nella speranza di estendere poi la rivolta a tutta l'[[Italia]] centrale.


Il piano prevedeva la presenza di circa mille rivoluzionari, tra cui [[Errico Malatesta]], [[Carlo Cafiero]], [[Andrea Costa]] e [[Napoleone Papini]], inizialmente divisi in diversi gruppi provenienti da Imola, San Giovanni Persiceto e Bologna. Le colonne si sarebbero dovute ricongiungere nei pressi dei prati di Caprara, prima di penetrare unitariamente a Bologna dove li avrebbe attesi [[Michail Bakunin]]. In città  avrebbero dovuto occupare il palazzo comunale, assaltare l'arsenale militare e liberare tutti i prigionieri politici. Ma le cose non andarono secondo i piani ...
Il piano prevedeva la presenza di circa mille rivoluzionari, tra cui [[Errico Malatesta]], [[Carlo Cafiero]], [[Andrea Costa]] e [[Napoleone Papini]], inizialmente divisi in diversi gruppi provenienti da Imola, San Giovanni Persiceto e Bologna. Le colonne si sarebbero dovute ricongiungere nei pressi dei prati di Caprara, prima di penetrare unitariamente a Bologna dove li avrebbe attesi [[Michail Bakunin]]. In città avrebbero dovuto occupare il palazzo comunale, assaltare l'arsenale militare e liberare tutti i prigionieri politici. Ma le cose non andarono secondo i piani ...


Il [[5 agosto]] [[Andrea Costa]] fu immediatamente fermato e arrestato. Il [[6 agosto|giorno seguente]] circa duecento rivoluzionari, anziché i mille previsti (stesso “equivoco” si ripeterà  tre anni dopo alla [[Banda del Matese]]), partendo da Imola si diressero verso Bologna, abbattendo la linea telegrafica, rompendo i binari e fermando i treni. Il piano non andò a buon fine perché la Prefettura, essendo stata messa al corrente dei preparativi da alcuni delatori, intervenne in forze e bloccò sul nascere l'iniziativa degli anarchici.
Il [[5 agosto]] [[Andrea Costa]] fu immediatamente fermato e arrestato. Il [[6 agosto|giorno seguente]] circa duecento rivoluzionari, anziché i mille previsti (stesso “equivoco” si ripeterà tre anni dopo alla [[Banda del Matese]]), partendo da Imola si diressero verso Bologna, abbattendo la linea telegrafica, rompendo i binari e fermando i treni. Il piano non andò a buon fine perché la Prefettura, essendo stata messa al corrente dei preparativi da alcuni delatori, intervenne in forze e bloccò sul nascere l'iniziativa degli anarchici.
Molti di questi si dispersero e altri furono arrestati, tra cui [[Malatesta]], [[Napoleone Papini]], [[Francesco Natta]] e [[Carlo Cafiero]]. [[Bakunin]], giunto a Bologna per prender parte all'insurrezione, fuggì a Lugano travestito da prete. Il giorno dopo la fallita insurrezione, veniva pubblicato, in tutta [[Italia]], il manifesto del [[Comitato italiano per la Rivoluzione sociale]] (CIRS), che invitava tutti ad insorgere.  
Molti di questi si dispersero e altri furono arrestati, tra cui [[Malatesta]], [[Napoleone Papini]], [[Francesco Natta]] e [[Carlo Cafiero]]. [[Bakunin]], giunto a Bologna per prender parte all'insurrezione, fuggì a Lugano travestito da prete. Il giorno dopo la fallita insurrezione, veniva pubblicato, in tutta [[Italia]], il manifesto del [[Comitato italiano per la Rivoluzione sociale]] (CIRS), che invitava tutti ad insorgere.  


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