Giuseppe Ciancabilla: differenze tra le versioni

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'''Giuseppe Cianacabilla''' (Roma, [[1872]] - San Francisco, [[15 settembre]] [[1904]]) è stato un giornalista e un dirigente nazionale del PSI, prima di convertirsi all'[[anarchismo]].
'''Giuseppe Cianacabilla''' (Roma, [[1872]] - San Francisco, [[15 settembre]] [[1904]]) è stato un giornalista e un dirigente nazionale del PSI, prima di convertirsi all'[[anarchismo]].


[[Pier Carlo Masini]] diede a Giuseppe Ciancabilla il merito di essere stato il primo a dare all'[[anarco-individualismo|individualismo anarchico]] italiano un'elaborazone teorica tale da non renderlo corpo estraneo rispetto al [[movimento operaio]] e all'[[anarchismo]]. [[Ugo Fedeli]] nella sua biografia su Ciancabilla riconobbe a quest'ultimo «il merito di essere stato uno fra i primi a tentare d'innestare l'uno sull'altro [...] i due modi di vedere e di comprendere l'[[anarchismo]] negli [[Stati Uniti]]: [...] la tendenza americana e quella latino-italiana; '''individualista''' la prima, '''socialista libertaria''' l'altra». <ref name="UF">''Giuseppe Ciancabilla'', Cesena, L'Antistato, 1965, pag. 65</ref>
[[Pier Carlo Masini]] diede a Giuseppe Ciancabilla il merito di essere stato il primo a dare all'[[anarco-individualismo|individualismo anarchico]] italiano un'elaborazone teorica tale da non renderlo corpo estraneo rispetto al [[movimento operaio]] e all'[[anarchismo]]. [[Ugo Fedeli]] nella sua biografia su Ciancabilla riconobbe a quest'ultimo «il merito di essere stato uno fra i primi a tentare d'innestare l'uno sull'altro [...] i due modi di vedere e di comprendere l'[[anarchismo]] negli [[Stati Uniti]]: [...] la tendenza americana e quella latino-italiana; '''individualista''' la prima, '''socialista libertaria''' l'altra» <ref name="UF">Ugo Fedeli, ''Giuseppe Ciancabilla'', Cesena, Edizioni Antistato, 1965, pag. 65</ref>.


== Biografia ==
== Biografia ==
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Il [[4 novembre]] del [[1897]], «[[L'Agitazione]]» ([[stampa anarchica|giornale]] fondato da [[Malatesta]]) pubblicava la ''Dichiarazione'' di adesione al movimento socialista-anarchico di Ciancabilla, che oramai era riparato a Zurigo. Infatti la sua definitiva adesione al movimento anarchico lo costringe a fuggire dall'[[Italia]] per non incorrere nelle "grinfie" della [[giustizia]] italiana (l'appartenenza all'[[anarchismo]] costava la galera o i domiciliari).<br /> Ciancabilla, insieme alla fidanzata [[Ersilia Cavedagni]], si trasferisce in [[Svizzera]], poi a Bruxelles ed infine in [[Francia]], dove collabora con il giornale di [[Jean Grave]] ''[[Les Temps Nouveaux]]''. Alcuni suoi articoli circa la situazione del movimento anarchico italiano, in particolare dopo i [[moti di Milano (1898)| moti di Milano del 1898]], determinano l'espulsione dalla [[Francia]] e il suo ritorno in [[Svizzera]], dove insieme a [[Ersilia Grandi]] e [[Felice Vezzani]] collabora a ''L'Agitatore'' di Neuchatel.  
Il [[4 novembre]] del [[1897]], «[[L'Agitazione]]» ([[stampa anarchica|giornale]] fondato da [[Malatesta]]) pubblicava la ''Dichiarazione'' di adesione al movimento socialista-anarchico di Ciancabilla, che oramai era riparato a Zurigo. Infatti la sua definitiva adesione al movimento anarchico lo costringe a fuggire dall'[[Italia]] per non incorrere nelle "grinfie" della [[giustizia]] italiana (l'appartenenza all'[[anarchismo]] costava la galera o i domiciliari).<br /> Ciancabilla, insieme alla fidanzata [[Ersilia Cavedagni]], si trasferisce in [[Svizzera]], poi a Bruxelles ed infine in [[Francia]], dove collabora con il giornale di [[Jean Grave]] ''[[Les Temps Nouveaux]]''. Alcuni suoi articoli circa la situazione del movimento anarchico italiano, in particolare dopo i [[moti di Milano (1898)| moti di Milano del 1898]], determinano l'espulsione dalla [[Francia]] e il suo ritorno in [[Svizzera]], dove insieme a [[Ersilia Grandi]] e [[Felice Vezzani]] collabora a ''L'Agitatore'' di Neuchatel.  


I tragici fatti del [[1898]] in Sicilia e a Milano, mettono in crisi la sua fiducia "nelle masse", che egli giudicava «prive di capacità rivoluzionarie», convincendosi che solo con l'"[[anarco-individualismo|atto individuale]]" fosse possibile battere il nemico di classe, ovvero la borghesia. Per concretizzare subito queste sue nuove convinzioni, verso la fine del [[1898]] aveva raggiunto Milano deciso ad uccidere il "macellaio dei lavoratori", il generale [[Bava Beccaris]], che però non sarà mai attuato.  
I tragici fatti del [[1898]] in Sicilia e a Milano, mettono in crisi la sua fiducia "nelle masse", che egli giudicava «prive di capacità rivoluzionarie», convincendosi che solo con l'"[[anarco-individualismo|atto individuale]]" fosse possibile battere il nemico di classe, ovvero la borghesia. Per concretizzare subito queste sue nuove convinzioni, verso la fine del [[1898]] aveva raggiunto Milano deciso ad uccidere il "macellaio dei lavoratori", il generale Bava Beccaris, che però non sarà mai attuato.  


Espulso dalla [[Svizzera]] per un suo articolo in difesa di [[Luigi Luccheni]], dopo un breve periodo in Gran Bretagna, decide di emigrare in America, insieme alla sua [[Ersilia Cavedagni|Ersilia]], per continuare fra gli immigrati la sua battaglia politica.  
Espulso dalla [[Svizzera]] per un suo articolo in difesa di [[Luigi Luccheni]], dopo un breve periodo in Gran Bretagna, decide di emigrare in America, insieme alla sua [[Ersilia Cavedagni|Ersilia]], per continuare fra gli immigrati la sua battaglia politica.


=== Negli USA ===
=== Negli USA ===
Ciancabilla si trasferisce negli Stati Uniti nel [[1898]] e si stabilì a [[Paterson]], New Jersey, una grande roccaforte dell'anarchismo italiano. Qui diresse la ''[[La Questione Sociale (Paterson)|La Questione Sociale]]'' ([[1895]]-[[1908]]), entrando però ben presto in conflitto con la redazione del giornale a causa della maturazione in lui di nuove idee in antitesi a quelle [[Malatesta|malatestiane]]. Dopo l'arrivo di [[Malatesta]] in America, divenendo direttore del giornale, lo costringe a trasferirsi a West Hoboken dove fonda il giornale «[[L'Aurora]]» ([[1899]]-[[1901]]) in cui pubblica e diffonde articoli di [[Jean Grave]] e [[Kropotkin]].
Ciancabilla si trasferisce negli [[Stati Uniti]] nel [[1898]] e si stabilì a Paterson, New Jersey, una grande roccaforte dell'anarchismo italiano. Qui diresse la ''[[La Questione Sociale (Paterson)|La Questione Sociale]]'' ([[1895]]-[[1908]]), entrando però ben presto in conflitto con la redazione del giornale a causa della maturazione in lui di nuove idee in antitesi a quelle [[Malatesta|malatestiane]]. Dopo l'arrivo di [[Malatesta]] in America, divenendo direttore del giornale, lo costringe a trasferirsi a West Hoboken dove fonda il giornale «[[L'Aurora]]» ([[1899]]-[[1901]]) in cui pubblica e diffonde articoli di [[Jean Grave]] e [[Kropotkin]].


Proprio a questo periodo risale la polemica tra [[Malatesta]] e Ciancabilla (vedi ultimo capitolo) e il suo avvicinamento al [[Kropotkin|pensiero kropotkiniano]], di cui sarà un grande propagandatore grazie alla prima traduzione italiana del classico ''[[La conquista del pane]]''. Ciancabilla si fa propugnatore di un'idea [[comunismo-anarchico|comunista-anarchica]] [[antiorganizzatrice]] fondata sui [[gruppi d'affinità]], quella che poi negli [[USA]] sarà particolarmente diffusa da [[Luigi Galleani]] e dal gruppo di ''[[Cronaca Sovversiva]]'':
Proprio a questo periodo risale la polemica tra [[Malatesta]] e Ciancabilla (vedi ultimo capitolo) e il suo avvicinamento al [[Kropotkin|pensiero kropotkiniano]], di cui sarà un grande propagandatore grazie alla prima traduzione italiana del classico ''[[La conquista del pane]]''. Ciancabilla si fa propugnatore di un'idea [[comunismo-anarchico|comunista-anarchica]] [[antiorganizzatrice]] fondata sui [[gruppi d'affinità]], quella che poi negli [[USA]] sarà particolarmente diffusa da [[Luigi Galleani]] e dal gruppo di ''[[Cronaca Sovversiva]]'':
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== Il pensiero ==
== Il pensiero ==
Per Ciancabilla «l'individuo che è anarchico per sé lo è necessariamente per gli altri» <ref name="QS1">''Essere o parere anarchici'' da ''La Questione Sociale'', Anno V, n. 93, 7 gennaio 1899</ref>, mentre «l'individuo [...] che è anarchico per gli altri [...] non lo è in sostanza» <ref name="QS1"></ref>: l'individuo che è anarchico per un proprio incontenibile bisogno di libertà e felicità «sarà costretto ad attirare altri nell'orbita della sua azione e della sua teoria; cercherà di convincerli, di dare ad essi l'energia che è esuberante nel suo essere, di deciderli all'azione» <ref name="QS1"></ref>; l'individuo che, invece, si preoccupa di propagandare la propria idea non per un bisogno personale ma per trovare seguaci «è costretto a presentare quest'Idea sotto l'aspetto più seducente, accomodandola alle esigenze del suo pubblico, smussandola di ciò che può parere aspro e difficile a concepirsi, adattandola a tutte le esigenze curiose di coloro che vogliono sapere, vogliono prevedere, vogliono, prima di demolire, ricostruire idealmente il futuro» <ref name="QS1"></ref>.
Per Ciancabilla «l'individuo che è anarchico per sé lo è necessariamente per gli altri» <ref name="QS1">''Essere o parere anarchici'' da ''La Questione Sociale'', Anno V, n. 93, 7 gennaio 1899</ref>, mentre «l'individuo [...] che è anarchico per gli altri [...] non lo è in sostanza» <ref name="QS1"></ref>: l'individuo che è anarchico per un proprio incontenibile bisogno di [[libertà]] e felicità «sarà costretto ad attirare altri nell'orbita della sua azione e della sua teoria; cercherà di convincerli, di dare ad essi l'energia che è esuberante nel suo essere, di deciderli all'azione» <ref name="QS1"></ref>; l'individuo che, invece, si preoccupa di propagandare la propria idea non per un bisogno personale ma per trovare seguaci «è costretto a presentare quest'Idea sotto l'aspetto più seducente, accomodandola alle esigenze del suo pubblico, smussandola di ciò che può parere aspro e difficile a concepirsi, adattandola a tutte le esigenze curiose di coloro che vogliono sapere, vogliono prevedere, vogliono, prima di demolire, ricostruire idealmente il futuro» <ref name="QS1"></ref>.


L'azione individuale, sempre degna di solidarietà quand'anche consista nel gesto demolitorio di chi si immola «sull'altare dell'Ideale» <ref name="A2">«Un fatto individuale, commesso da un anarchico per spirito di ribellione anarchica, non può essere che accettato e approvato dagli anarchici, anche quando esso rivesta apparenze di ripugnanza e di antipatia, oppure esso non appaia opportuno. [...] Il voler rinnegare la solidarietà anarchica a tale atto, da parte di anarchici che fanno la propaganda anarchica, significa non aver la responsabilità e la coscienza delle proprie azioni, significa gettare il sasso e voler nascondere la mano» (''La lotta individuale'' da ''L'Aurora'', Anno I, n. 13, 23 dicembre 1899).</ref> (la [[propaganda del fatto]] è considerata parte integrante dei mezzi volti a formare delle coscienze anarchiche), diviene inevitabilmente azione comune, ma la [[rivoluzione]] non si ferma a questa formula [[Determinismo|evoluzionistica]], necessitando anche della «partecipazione a tutti i movimenti che rivestano un carattere di ribellione e di progresso» <ref name="QS2">''Per un'obiezione'' da ''La Questione Sociale'', Anno V, n. 97, 4 febbraio 1899</ref>: «nessun anarchico può lottare isolato contro il sistema in modo efficace» <ref name="A1">''Idee e tattica'' da ''L'Aurora'', Anno I, n. 6, 4 novembre 1899</ref> e l'[[individualismo anarchico]] confluisce naturalmente in un [[socialismo]] che nei desiderata di Ciancabilla è di tipo [[comunista anarchico]], prodromo di una società in cui «il benessere privato, confondendosi nel benessere generale, farà sì che tutti concorreranno al miglioramento reciproco» <ref name="PU1">''Sintesi anarchica'' da ''La Proesta Umana'', Anno III, n. 12, 28 maggio 1904</ref>. Tuttavia questa visione dell'anarchia resta pur sempre aperta «a qualunque altra innovazione che il progresso ed il suo sviluppo potranno render necessaria; giacché le teorie anarchiche sono sempre in discussione per riuscirne continuamente migliorate» <ref name="PU1"></ref>.  
L'azione individuale, sempre degna di solidarietà quand'anche consista nel gesto demolitorio di chi si immola «sull'altare dell'Ideale» <ref name="A2">«Un fatto individuale, commesso da un anarchico per spirito di ribellione anarchica, non può essere che accettato e approvato dagli anarchici, anche quando esso rivesta apparenze di ripugnanza e di antipatia, oppure esso non appaia opportuno. [...] Il voler rinnegare la solidarietà anarchica a tale atto, da parte di anarchici che fanno la propaganda anarchica, significa non aver la responsabilità e la coscienza delle proprie azioni, significa gettare il sasso e voler nascondere la mano» (''La lotta individuale'' da ''L'Aurora'', Anno I, n. 13, 23 dicembre 1899).</ref> (la [[propaganda del fatto]] è considerata parte integrante dei mezzi volti a formare delle coscienze anarchiche), diviene inevitabilmente azione comune, ma la [[rivoluzione]] non si ferma a questa formula [[Determinismo|evoluzionistica]], necessitando anche della «partecipazione a tutti i movimenti che rivestano un carattere di ribellione e di progresso» <ref name="QS2">''Per un'obiezione'' da ''La Questione Sociale'', Anno V, n. 97, 4 febbraio 1899</ref>: «nessun anarchico può lottare isolato contro il sistema in modo efficace» <ref name="A1">''Idee e tattica'' da ''L'Aurora'', Anno I, n. 6, 4 novembre 1899</ref> e l'[[individualismo anarchico]] confluisce naturalmente in un [[socialismo]] che nei desiderata di Ciancabilla è di tipo [[comunista anarchico]], prodromo di una società in cui «il benessere privato, confondendosi nel benessere generale, farà sì che tutti concorreranno al miglioramento reciproco» <ref name="PU1">''Sintesi anarchica'' da ''La Proesta Umana'', Anno III, n. 12, 28 maggio 1904</ref>. Tuttavia questa visione dell'anarchia resta pur sempre aperta «a qualunque altra innovazione che il progresso ed il suo sviluppo potranno render necessaria; giacché le teorie anarchiche sono sempre in discussione per riuscirne continuamente migliorate» <ref name="PU1"></ref>.  


L'aspetto del pensiero di Ciancabilla che più ha lasciato il segno è quello che è stato definito - a torto (secondo Ciancabilla) <ref name="PU3">«Lo stesso appellativo di ''anti-organizzatori'' con cui si benignarono battezzarci e qualificarci erroneamente, contribuì ai loro fini di mutar le carte in tavola per impressionar coloro, e son tanti, che si soffermano alla superficie delle parole piuttosto che approfondir la sostanza vera delle cose» (''Il fallimento dell'organizzazione'' da ''La Proesta Umana'', Anno II, n. 28 - 24 settembre, n. 29 - 1 ottobre, n. 30 - 8 ottobre, n. 31 - 15 ottobre, n. 32 - 22 ottobre e n. 33 - 31 ottobre 1903).</ref> - [[antiorganizzatore]]: il programma è un «circoscritto orizzonte di concezioni di lotta e di finalità che gli aderenti si» impegnano «a non oltrepassare»; la federazione è «una chiesuola ristretta e autoritaria che» accentra «in mano di pochi individui pericolose facoltà di egemonia e di dominio»; la commissione di corrispondenza è un «piccolo comitato» che pecca di «parzialità» e favorisce «questa o quell'iniziativa più ad esso simpatica»; il partito è «l'insieme omogeneo, e soprattutto disciplinato, di coloro che non solo professano una medesima idea, ma s'impegnano a seguire una determinata tattica sancita dalla maggioranza dei suoi componenti o dei suoi rappresentanti»; i congressi sono «accolite di rappresentanti» aventi lo scopo di «decretare, stabilire, fissare, imporre norme e limiti di azione» <ref name="PU4">''Il fallimento dell'organizzazione'' da ''La Proesta Umana'', Anno II, n. 28 - 24 settembre, n. 29 - 1 ottobre, n. 30 - 8 ottobre, n. 31 - 15 ottobre, n. 32 - 22 ottobre e n. 33 - 31 ottobre 1903</ref>. A queste strutture burocratiche affette da [[autoritarismo]] Ciancabilla oppone la «spontanea unione fra quelli che sentono e intendono la lotta nel modo più affine», «il più ampio sviluppo delle iniziative individuali», la «formazione di gruppi autonomi» e la «diffusione di quell'[[educazione]] essenzialmente libertaria che deve formare la base della futura società anarchica» <ref name="A1"></ref>.
L'aspetto del pensiero di Ciancabilla che più ha lasciato il segno è quello che è stato definito - a torto (secondo Ciancabilla) <ref name="PU3">«Lo stesso appellativo di ''anti-organizzatori'' con cui si benignarono battezzarci e qualificarci erroneamente, contribuì ai loro fini di mutar le carte in tavola per impressionar coloro, e son tanti, che si soffermano alla superficie delle parole piuttosto che approfondir la sostanza vera delle cose» (''Il fallimento dell'organizzazione'' da ''La Proesta Umana'', Anno II, n. 28 - 24 settembre, n. 29 - 1 ottobre, n. 30 - 8 ottobre, n. 31 - 15 ottobre, n. 32 - 22 ottobre e n. 33 - 31 ottobre 1903).</ref> - [[antiorganizzatore]]: il programma è un «circoscritto orizzonte di concezioni di lotta e di finalità che gli aderenti si» impegnano «a non oltrepassare»; la federazione è «una chiesuola ristretta e [[autoritaria]] che» accentra «in mano di pochi individui pericolose facoltà di egemonia e di dominio»; la commissione di corrispondenza è un «piccolo comitato» che pecca di «parzialità» e favorisce «questa o quell'iniziativa più ad esso simpatica»; il partito è «l'insieme omogeneo, e soprattutto disciplinato, di coloro che non solo professano una medesima idea, ma s'impegnano a seguire una determinata tattica sancita dalla maggioranza dei suoi componenti o dei suoi rappresentanti»; i congressi sono «accolite di rappresentanti» aventi lo scopo di «decretare, stabilire, fissare, imporre norme e limiti di azione» <ref name="PU4">''Il fallimento dell'organizzazione'' da ''La Proesta Umana'', Anno II, n. 28 - 24 settembre, n. 29 - 1 ottobre, n. 30 - 8 ottobre, n. 31 - 15 ottobre, n. 32 - 22 ottobre e n. 33 - 31 ottobre 1903</ref>. A queste strutture burocratiche affette da [[autoritarismo]] Ciancabilla oppone la «spontanea unione fra quelli che sentono e intendono la lotta nel modo più affine», «il più ampio sviluppo delle iniziative individuali», la «formazione di gruppi autonomi» e la «diffusione di quell'educazione essenzialmente [[libertaria]] che deve formare la base della futura società anarchica» <ref name="A1"></ref>.


== La polemica con Malatesta ==
== La polemica con Malatesta ==
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'''Ciancabilla''':
'''Ciancabilla''':


: «&nbsp;Siamo nemici di ogni forma di organizzazione perché respingiamo ogni forma di autorità. Noi dobbiamo dare l'assalto allo [[Stato]] non per prendere il posto dei borghesi, ma per distruggerlo completamente.&nbsp;»
: «&nbsp;Siamo nemici di ogni forma di organizzazione perché respingiamo ogni forma di [[autorità]]. Noi dobbiamo dare l'assalto allo [[Stato]] non per prendere il posto dei borghesi, ma per distruggerlo completamente.&nbsp;»


'''[[Malatesta]]''':
'''[[Malatesta]]''':
   
   
: «&nbsp;L'errore fondamentale degli [[anarchici]] avversari dell'organizzazione è il credere che non sia possibile organizzare senza autorità, e preferire - ammessa questa ipotesi - la rinuncia a qualsiasi organizzazione piuttosto che accettare la minima [[autorità]].&nbsp;»
: «&nbsp;L'errore fondamentale degli [[anarchici]] avversari dell'organizzazione è il credere che non sia possibile organizzare senza [[autorità]], e preferire - ammessa questa ipotesi - la rinuncia a qualsiasi organizzazione piuttosto che accettare la minima [[autorità]].&nbsp;»


'''Ciancabilla''':
'''Ciancabilla''':
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'''[[Luigi Galleani]]''':
'''[[Luigi Galleani]]''':


: « ... se [[Malatesta]] e Ciancabilla, invece d'essere trascinati dal raggiro d'ignobili speculatori di zizzanie al più deplorevole e più sterile conflitto, avessero potuto - come di fatto e concordemente volevano - dedicare tutta la loro attività a buttar nel solco aperto il buon seme, il movimento libertario italiano degli [[Stati Uniti]] sarebbe forse in grado di pesare nei momenti decisivi delle lotte proletarie locali. » <ref name="PG">''Pietro Gori - 1869-1911'', di Luigi Galleani, in ''Cronaca Sovversiva'', 21 gennaio 1911</ref>
: « [...] se [[Malatesta]] e Ciancabilla, invece d'essere trascinati dal raggiro d'ignobili speculatori di zizzanie al più deplorevole e più sterile conflitto, avessero potuto - come di fatto e concordemente volevano - dedicare tutta la loro attività a buttar nel solco aperto il buon seme, il [[Storia_dell%27anarchismo_negli_Stati_Uniti|movimento libertario italiano degli Stati Uniti]] sarebbe forse in grado di pesare nei momenti decisivi delle lotte proletarie locali. » <ref name="PG">''Pietro Gori - 1869-1911'', di Luigi Galleani, in ''Cronaca Sovversiva'', 21 gennaio 1911</ref>


==Note==
==Note==
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*G. Ciancabilla, ''[http://finimondo.org/node/587 Un colpo di lima]'', gratis edizioni, 2014
*G. Ciancabilla, ''[http://finimondo.org/node/587 Un colpo di lima]'', gratis edizioni, 2014
*Mario Mapelli, ''Giuseppe Ciancabilla, propagandista anarchico negli Stati Uniti, 1899/1904'', tesi di laurea, 1998
*Mario Mapelli, ''Giuseppe Ciancabilla, propagandista anarchico negli Stati Uniti, 1899/1904'', tesi di laurea, 1998
*[[Ugo Fedeli]], ''Giuseppe Ciancabilla'', Cesena, L'Antistato, 1965
*[[Ugo Fedeli]], ''Giuseppe Ciancabilla'', Cesena, Edizioni Antistato, 1965


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
*[[Malatesta]]
*[[Malatesta]]
*[[Kropotkin]]
*[[Kropotkin]]
*[[Anarco-Individualismo]]
*[[Anarco-individualismo]]
*[[Anarco-Comunismo]]
*[[Anarco-Comunismo]]


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