Fortunato Serantoni: differenze tra le versioni

Jump to navigation Jump to search
Riga 9: Riga 9:


Dal [[1880]] si impegna insieme a [[Francesco Pezzi]] nella riorganizzazione delle sezioni dell'[[AIL]] travolte dalla repressione; dalle pagine de «[[La Lanterna]]», da lui diretta, lancia una campagna tesa a difendere gli incarcerati di via Nazionale e a smascherare la montatura organizzata a loro danno dalla Questura di Firenze. Nuove vicende giudiziarie lo spingono ad espatriare nell'ottobre del [[1882]]. Ripara in un primo momento in [[Francia]] e nel gennaio del [[1883]] si stabilisce a Barcellona. Nel porto catalano, dove esercita il mestiere di marmista e conduce vita modesta, partecipa a congressi ed altre iniziative libertarie, collabora a diversi giornali del movimento e dal [[1888]] al [[1889]] dirige il periodico «[[La Revolución Social]]». È nella capitale catalana che Serantoni, molto probabilmente, conosce la sua compagna Isabella, con cui avrà due figli, Comunardo ed Enrico. Durante il suo soggiorno spagnolo non perde contatti con [[Malatesta]] e con i circoli libertari italiani, in particolare i toscani. Viene costantemente sorvegliato dalla polizia, che gli attribuisce un ruolo di importante e «pericoloso» militante.  
Dal [[1880]] si impegna insieme a [[Francesco Pezzi]] nella riorganizzazione delle sezioni dell'[[AIL]] travolte dalla repressione; dalle pagine de «[[La Lanterna]]», da lui diretta, lancia una campagna tesa a difendere gli incarcerati di via Nazionale e a smascherare la montatura organizzata a loro danno dalla Questura di Firenze. Nuove vicende giudiziarie lo spingono ad espatriare nell'ottobre del [[1882]]. Ripara in un primo momento in [[Francia]] e nel gennaio del [[1883]] si stabilisce a Barcellona. Nel porto catalano, dove esercita il mestiere di marmista e conduce vita modesta, partecipa a congressi ed altre iniziative libertarie, collabora a diversi giornali del movimento e dal [[1888]] al [[1889]] dirige il periodico «[[La Revolución Social]]». È nella capitale catalana che Serantoni, molto probabilmente, conosce la sua compagna Isabella, con cui avrà due figli, Comunardo ed Enrico. Durante il suo soggiorno spagnolo non perde contatti con [[Malatesta]] e con i circoli libertari italiani, in particolare i toscani. Viene costantemente sorvegliato dalla polizia, che gli attribuisce un ruolo di importante e «pericoloso» militante.  
[[File:Ciencia social1.jpg|miniatura|left|200px|Un indice di [[Ciencia Social]], con la menzione della ''Librería Sociológica'' di Fortunato Serantoni.]]
[[File:Ciencia social1.jpg|miniatura|left|200px|Un indice di ''[[Ciencia Social]]'', con la menzione della ''Librería Sociológica'' di Fortunato Serantoni.]]
Tra la fine del [[1892]] e i primi mesi del [[1893]], Serantoni, anticipato da allarmati dispacci del consolato italiano di Barcellona circa la sua partenza verso l'[[Argentina]], si trasferisce a Buenos Aires. Dall'ottobre del [[1893]] collabora alla redazione de «[[La Riscossa]]», periodico [[comunista anarchico]] in lingua italiana che si pubblica nella capitale argentina fino all'aprile [[1894]], quando la polizia sequestra tutti i numeri del periodico, arresta e poi espelle molti dei suoi redattori. Serantoni riesce a sfuggire a questi provvedimenti. A questo periodo di difficoltà si somma il dolore per la perdita del figlio Comunardo, ucciso dalla difterite e il morbillo.  
Tra la fine del [[1892]] e i primi mesi del [[1893]], Serantoni, anticipato da allarmati dispacci del consolato italiano di Barcellona circa la sua partenza verso l'[[Argentina]], si trasferisce a Buenos Aires. Dall'ottobre del [[1893]] collabora alla redazione de «[[La Riscossa]]», periodico [[comunista anarchico]] in lingua italiana che si pubblica nella capitale argentina fino all'aprile [[1894]], quando la polizia sequestra tutti i numeri del periodico, arresta e poi espelle molti dei suoi redattori. Serantoni riesce a sfuggire a questi provvedimenti. A questo periodo di difficoltà si somma il dolore per la perdita del figlio Comunardo, ucciso dalla difterite e il morbillo.