Fortunato Serantoni: differenze tra le versioni

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'''Fortunato Serantoni''' (Firenze, [[1856]] - Firenze [[23 dicembre]] 1908), è stato un militante anarchico italiano, particolarmente attivo in [[Argentina]]. È stato un importante editore di giornali e libri, tra cui ''[[La Questione Sociale (mensile di Buenos Aires)|La Questione Sociale]]'', ''[[El Perseguido]]'', ''[[El Oprimido]]'' e ''[[Ciencia Social]]''.
'''Fortunato Serantoni''' (Firenze, [[1856]] - Firenze [[23 dicembre]] 1908), è stato un militante anarchico italiano, particolarmente attivo in [[Argentina]]. È stato un importante editore di giornali e libri, tra cui ''[[La Questione Sociale (mensile di Buenos Aires)|La Questione Sociale]]'', ''[[El Perseguido]]'', ''[[El Oprimido]]'' e ''[[Ciencia Social]]''.


== Biografia <ref>Fonte principale: ''[https://www.bfscollezionidigitali.org/entita/14692-serantoni-fortunato/ Dizionario biografico degli anarchici italiani]''.</ref>==
== Biografia <ref>Fonte: A. P. Giordano, [https://www.bfscollezionidigitali.org/entita/14692 ''Fortunato Serantoni''], in ''Dizionario biografico degli anarchici italiani'', Tomo II, Pisa, BFS, 2004, pp. 543-545''</ref>==
'''Fortunato Serantoni''' nasce a Firenze nel [[1856]], da Cesare, parrucchiere e tipografo. Nel novembre del [[1872]], giovanissimo, aderisce alla sezione fiorentina dell'Internazionale. Presto abbandona le iniziali posizioni filo [[marxiste]] avvicinandosi alle posizioni antiautoritarie, fino ad abbracciare decisamente il [[socialismo]] [[anarchico]]. Riveste un ruolo di primo piano nell'organizzazione e nei lavori del III Congresso della sezione italiana dell'[[AIL]], che si tiene a Tosi, nelle vicinanze di Firenze, nell'ottobre del [[1876]]. Partecipa come delegato della Sezione di Montescudaio (Pisa) al I Congresso Operaio Toscano, tenutosi a Firenze nei giorni [[27 novembre|27]] e [[28 novembre]] del [[1876]].  
'''Fortunato Serantoni''' nasce a Firenze nel [[1856]], da Cesare, parrucchiere e tipografo. Nel novembre del [[1872]], giovanissimo, aderisce alla sezione fiorentina dell'Internazionale. Presto abbandona le iniziali posizioni filo [[marxiste]] avvicinandosi alle posizioni antiautoritarie, fino ad abbracciare decisamente il [[socialismo]] [[anarchico]]. Riveste un ruolo di primo piano nell'organizzazione e nei lavori del III Congresso della sezione italiana dell'[[AIL]], che si tiene a Tosi, nelle vicinanze di Firenze, nell'ottobre del [[1876]]. Partecipa come delegato della Sezione di Montescudaio (Pisa) al I Congresso Operaio Toscano, tenutosi a Firenze nei giorni [[27 novembre|27]] e [[28 novembre]] del [[1876]].  


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Dal [[1880]] si impegna insieme a [[Francesco Pezzi]] nella riorganizzazione delle sezioni dell'[[AIL]] travolte dalla repressione; dalle pagine de «[[La Lanterna]]», da lui diretta, lancia una campagna tesa a difendere gli incarcerati di via Nazionale e a smascherare la montatura organizzata a loro danno dalla Questura di Firenze. Nuove vicende giudiziarie lo spingono ad espatriare nell'ottobre del [[1882]]. Ripara in un primo momento in [[Francia]] e nel gennaio del [[1883]] si stabilisce a Barcellona. Nel porto catalano, dove esercita il mestiere di marmista e conduce vita modesta, partecipa a congressi ed altre iniziative libertarie, collabora a diversi giornali del movimento e dal [[1888]] al [[1889]] dirige il periodico «[[La Revolución Social]]». È nella capitale catalana che Serantoni, molto probabilmente, conosce la sua compagna Isabella, con cui avrà due figli, Comunardo ed Enrico. Durante il suo soggiorno spagnolo non perde contatti con [[Malatesta]] e con i circoli libertari italiani, in particolare i toscani. Viene costantemente sorvegliato dalla polizia, che gli attribuisce un ruolo di importante e «pericoloso» militante.  
Dal [[1880]] si impegna insieme a [[Francesco Pezzi]] nella riorganizzazione delle sezioni dell'[[AIL]] travolte dalla repressione; dalle pagine de «[[La Lanterna]]», da lui diretta, lancia una campagna tesa a difendere gli incarcerati di via Nazionale e a smascherare la montatura organizzata a loro danno dalla Questura di Firenze. Nuove vicende giudiziarie lo spingono ad espatriare nell'ottobre del [[1882]]. Ripara in un primo momento in [[Francia]] e nel gennaio del [[1883]] si stabilisce a Barcellona. Nel porto catalano, dove esercita il mestiere di marmista e conduce vita modesta, partecipa a congressi ed altre iniziative libertarie, collabora a diversi giornali del movimento e dal [[1888]] al [[1889]] dirige il periodico «[[La Revolución Social]]». È nella capitale catalana che Serantoni, molto probabilmente, conosce la sua compagna Isabella, con cui avrà due figli, Comunardo ed Enrico. Durante il suo soggiorno spagnolo non perde contatti con [[Malatesta]] e con i circoli libertari italiani, in particolare i toscani. Viene costantemente sorvegliato dalla polizia, che gli attribuisce un ruolo di importante e «pericoloso» militante.  
 
[[File:Ciencia social1.jpg|miniatura|left|200px|Un indice di ''[[Ciencia Social]]'', con la menzione della ''Librería Sociológica'' di Fortunato Serantoni.]]
Tra la fine del [[1892]] e i primi mesi del [[1893]], Serantoni, anticipato da allarmati dispacci del consolato italiano di Barcellona circa la sua partenza verso l'[[Argentina]], si trasferisce a Buenos Aires. Dall'ottobre del [[1893]] collabora alla redazione de «[[La Riscossa]]», periodico [[comunista anarchico]] in lingua italiana che si pubblica nella capitale argentina fino all'aprile [[1894]], quando la polizia sequestra tutti i numeri del periodico, arresta e poi espelle molti dei suoi redattori. Serantoni riesce a sfuggire a questi provvedimenti. A questo periodo di difficoltà si somma il dolore per la perdita del figlio Comunardo, ucciso dalla difterite e il morbillo.  
Tra la fine del [[1892]] e i primi mesi del [[1893]], Serantoni, anticipato da allarmati dispacci del consolato italiano di Barcellona circa la sua partenza verso l'[[Argentina]], si trasferisce a Buenos Aires. Dall'ottobre del [[1893]] collabora alla redazione de «[[La Riscossa]]», periodico [[comunista anarchico]] in lingua italiana che si pubblica nella capitale argentina fino all'aprile [[1894]], quando la polizia sequestra tutti i numeri del periodico, arresta e poi espelle molti dei suoi redattori. Serantoni riesce a sfuggire a questi provvedimenti. A questo periodo di difficoltà si somma il dolore per la perdita del figlio Comunardo, ucciso dalla difterite e il morbillo.  


Dal [[1894]] al [[1896]] è il redattore principale e editore de «[[La Questione Sociale]]» rivista libertaria in lingua italiana - in seguito diventa bilingue - che raccoglie contributi dei più prestigiosi pensatori libertari europei ed argentini. La rivista è il tassello centrale di una ampia iniziativa editoriale, che comprende anche degli almanacchi annuali («Almanaque Ilustrado de la Questione sociale»), pubblicati dal [[1894]] al [[1901]], ed una collana di opuscoli («Biblioteca della Questione Sociale») e pamphlet. Le pubblicazioni curate da Serantoni vengono spedite in grandi quantità anche in [[Brasile]], negli [[Stati Uniti]], in Europa ed in particolare in [[Italia]].  
Dal [[1894]] al [[1896]] è il redattore principale e editore de «[[La Questione Sociale]]» rivista libertaria in lingua italiana - in seguito diventa bilingue - che raccoglie contributi dei più prestigiosi pensatori libertari europei ed argentini. La rivista è il tassello centrale di una ampia iniziativa editoriale, che comprende anche degli almanacchi annuali («Almanaque Ilustrado de la Questione sociale»), pubblicati dal [[1894]] al [[1901]], ed una collana di opuscoli («Biblioteca della Questione Sociale») e pamphlet. Le pubblicazioni curate da Serantoni vengono spedite in grandi quantità anche in [[Brasile]], negli [[Stati Uniti]], in Europa ed in particolare in [[Italia]].  
[[File:Innocente FS.jpg|miniatura|250px|''[https://www.bfscollezionidigitali.org/oggetti/19840-per-un-innocente-d-italia-cesare-batacchi-condannato-all-ergastolo-fortunato-serantoni Per un innocente d'Italia: Cesare Batacchi condannato all'ergastolo]'', di Fortunato Serantoni.]]
[[File:Innocente FS.jpg|miniatura|200px|''[https://www.bfscollezionidigitali.org/oggetti/19840-per-un-innocente-d-italia-cesare-batacchi-condannato-all-ergastolo-fortunato-serantoni Per un innocente d'Italia: Cesare Batacchi condannato all'ergastolo]'', di Fortunato Serantoni.]]
Dal [[1897]] al febbraio [[1900]] dirige e pubblica la rivista «[[Ciencia Social]]». Scritta interamente in spagnolo, è una rivista di approfondimento politico e culturale segnatamente libertaria, cui collabora anche [[Pietro Gori]] durante il suo soggiorno argentino. Serantoni vive grazie ai proventi della '''''Librería Sociológica''''', che si trova a Buenos Aires, in calle Corrientes e che gestisce insieme alla compagna. La libreria è la sede di tutte le sue iniziative editoriali e, durante la seconda metà degli anni novanta, un punto di riferimento per gli [[anarchici]], nonché un nodo importante della rete internazionale della propaganda [[anarchica]] in lingua italiana. Dalla ''Sociológica'' di Buenos Aires partono molte delle sottoscrizioni che gli [[anarchici]] argentini destinano ai compagni europei in difficoltà.  
Dal [[1897]] al febbraio [[1900]] dirige e pubblica la rivista «[[Ciencia Social]]». Scritta interamente in spagnolo, è una rivista di approfondimento politico e culturale segnatamente libertaria, cui collabora anche [[Pietro Gori]] durante il suo soggiorno argentino. Serantoni vive grazie ai proventi della '''''Librería Sociológica''''', che si trova a Buenos Aires, in calle Corrientes e che gestisce insieme alla compagna. La libreria è la sede di tutte le sue iniziative editoriali e, durante la seconda metà degli anni novanta, un punto di riferimento per gli [[anarchici]], nonché un nodo importante della rete internazionale della propaganda [[anarchica]] in lingua italiana. Dalla ''Sociológica'' di Buenos Aires partono molte delle sottoscrizioni che gli [[anarchici]] argentini destinano ai compagni europei in difficoltà.  


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