Edouard Carouy: differenze tra le versioni

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[[File: Edouard Carouy.jpg|thumb|240 px|Edouard Carouy]]
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'''Edouard Carouy''' (Montignies-Lez-Lens, [[Belgio]], [[28 gennaio]] [[1883]] - [[Francia]], [[27  febbraio]] [[1913]]) è stato un anarchico belga membro della [[Banda Bonnot]].
 
== Biografia ==
Nato a Montignies-Lez-Lens, in [[Belgio]], il [[28 gennaio]] [[1883]], Edouard Carouy è figlio di un oste e di una cameriera. Orfano di madre all'età  di 3 anni, viene allevato da diversi parenti. La sua infanzia è molto difficile, svolge diversi lavori sin da ragazzo, ma è l'attività  di operaio di stampa a Bruxelles, dove veniva editato il giornale « Le Révolté », a cambiargli la vita. La lettura del giornale lo influenzerà  notevolmente, così come l'incontro con [[Raymond Callemin]], [[Jean de Boe]] ed altri.<ref>[http://fdaf.org/jtissot/jt_bonnot_carouy.htm Les membres de la bande à  Bonnot]</ref> La sua conversione all'[[anarchismo]] risale al [[1906]], quando inizia a frequentare il Gruppo rivoluzionario belga (''Groupe révolutionnaire belge'') e la comunità  di [[Emile Chapeliers]] a Boitsfort. Nel [[1908]] si trova a Ginevra, dove per l prima volta incontra [[Jules Bonnot]].
 
Nel dicembre del [[1909]] arriva a Parigi e prende a frequentare la comunità  di Romainville, dove incontra molti vecchi compagni belgi ([[Raymond Callemin]], [[Jean de Boe]], ecc.) ed altri collaboratori de ''L'anarchie'', giornale per il quale s'incaricherà  della stampa insieme a [[Octave Garnier]]. Assoggettato alla dieta scientifica («[''Edouard e [[Raymond Callemin|Callemin]] erano''..] assoggettati a discipline alimentari (vegetarianesimo assoluto, né vino né caffè, né tè né menta…), ed esponevano di continuo i misfatti del sentimento, invocando soltanto la “ragione scientifica” e “l'egoismo cosciente”» <ref>[[Victor Serge]], ''Memorie di un rivoluzionario'', Edizioni e\o, pag 42</ref>) dominante nella comunità  di Romainville, insieme alla sua compagna [[Jeanne Belardie]], all'anarchico [[Jean Huc]] e alla compagna [[Marie Bader]], che risiedono tutti a Romainville, si dedica alla vendita di oggettivistica varia nei mercati parigini, senza disdegnare con i suoi compagni il compimento di azioni illegali ed [[Espropriazione|espropri]] vari.
 
Denunciato da un altro anarchico conosciuto occasionalmente, decide di fuggire dalla comunità  ([[Jean Huc]] sarà  più avanti condannato per emissione di moneta falsa e sarà  condannato il [[5 aprile]] [[1912]] a cinque anni di lavori forzati). Carouy, insieme alla [[Jeanne Bélardie| compagna ]] e alla loro piccola figlioletta, si fermano a Thibault-des-vignes (paese nei pressi di Parigi) dove stabilisce solidi rapporti fino al [[1911]] con [[Louis Rimbault]].
[[File:Band a bonnot desenho.jpg|thumb|left|200 px|La [[Banda Bonnot]] in un'illustrazione di «Le Figaro»]]
In seguito all'arrivo del carismatico [[Jules Bonnot]], conosciuto anche per essere stato uno die primi autisti della storia, le [[illegalismo|azioni illegaliste]] di quella che viene chiamata [[Banda Bonnot]], prendono una piega maggiormente violenta. Carouy, che saltuariamente risiede a Bobigny dal garagista Dettweiler, si rende protagonista di numerosi furti (automobili ed altro), alcuni dei quali comporteranno anche la morte di persone. Carouy e [[Marius Metge]] saranno accusati dell'assassinio di un'anziana a Thiais la notte tra il [[2 gennaio|2]] e [[3 gennaio]] [[1912]]. Denunciata da un delatore, [[Jeanne Bélardie]] cade nella trappola della [[polizia]]. Carouy (che non era presente alla [[banda_Bonnot#Azioni_della_Banda_Bonnot|rapina di rue Ordener]])<ref name="cacucci">Il [[21 dicembre]] [[1911]], alle 9:00 della mattina, gli stessi tre uomini assaltarono in automobile i portavalori della banca Société Générale, in via Ordener a Parigi. Fu quella la prima volta che un'automobile venne utilizzata per una rapina bancaria; ne scaturì un conflitto a fuoco, [[Octave Garnier]] ferì gravemente un addetto al servizio del portavalori, '''Ernest Caby''', ma il totale del bottino ammontò solo a 5000 franchi e a titoli vari difficilmente smerciabili. (Callemin portò parte dei titoli all'anarchico belga De Boe nella speranza che questi riuscisse a convertirli in denaro contante. In seguito David Bellonie e Rodriguez provarono a smerciarne un'altra parte ad un usuraio parigino, che però li "ringraziò" spifferando tutto alla polizia. L'aver aiutato la banda Bonnot costò a [[Jean de Boe|De Boe]], Bellonie e Rodriguez una successiva incriminazione per complicità  e il processo insieme agli esponenti principali della banda Ne fa riferimento Pino Cacucci nel suo ''In ogni caso nessun rimorso'', edizioni Feltrinelli</ref>, è uno degli obiettivi principali della [[giustizia]] francese. Fermatosi a casa del meccanico [[Antoine Gauzy]] ad Ivry ed in seguito a Lozère, viene arrestato il [[4 aprile]] [[1912]]. Più volte in [[carcere]], tenterà  in varie occasioni di togliersi la vita:
: «L'inazione e la mancanza d'affetto mi rende la prigione insopportabile»
 
Accusato di diversi furti, dell'assalto all'ufficio postale di Romainville e soprattutto del duplice omicidio di Thiais (di cui egli rinnegherà  sempre la colpevolezza), il [[27 febbraio]] [[1913]] la Corte d'Assise della Senna, al termine del [[banda_Bonnot#Il_processo|processo]] a carico della Banda Bonnot, lo condanna  ai lavori forzati a tempo indeterminato.<ref>Saranno condannati a morte: [[Raymond Callemin]], [[Eugene Dieudonné]] (in seguito graziato e condannato ai lavori forzati, evaderà  dalla detenzione in Guiana), [[Etienne Monier]] e [[André Soudy]]. </ref>
 
Tornato nella sua cella, si avvelena qualche ora dopo il verdetto, assorbendo una pastiglia di cianuro che aveva nascosto nel tacco della scarp:.
: «Ho avuto un pò di gioia, un pò di felicità , vi assicuro dal profondo della mia coscienza, posso aver commesso degli errori. Tutti i miei sogni sono decaduti nel momento in cui pensavo potessero divenire realtà . Pertanto, non avendo conosciuto le gioie della vita, io lascio il regno degli atomi senza rimpianti.» (Lettera di Carouy pubblicata in ''Le Temps'').
 
== Note ==
 
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==Bibliografia==
*[[Pino Cacucci]], ''In ogni caso nessun rimorso'', Feltrinelli, 1994 (romanzo ispirato alla vita di Jules Bonnot).
*[[Victor Serge]], ''Memorie di un rivoluzionario'', Edizioni e\o, 2001
*[[Paolo Valera]], ''I clamorosi rossi dell'automobile grigia. Memorie di Giulio Bonnot'', Milano, La Folla, 1921
*[[Bernard Thomas]], ''La banda Bonnot'', Milano, Forum Editoriale, 1968
 
== Voci correlate ==
*[[Jules Bonnot]]
*[[Raymond Callemin]]
*[[Jean de Boe]]
*[[Alexandre Marius Jacob]]
 
 
 
[[Categoria:Anarchici|Carouy, Edouard]]
[[Categoria:Anarchici belgi|Carouy, Edouard]]

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