Davide Cesare: differenze tra le versioni

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[[File:Graffiti in Berlin remembering Dax (Davide Cesare).jpg|thumb|250px|Graffiti in ricordo di Davide Cesare "Dax odia ancora" nel quartiere di Kreuzberg, Berlino (2010)]]'''Davide Cesare''', meglio noto come '''Dax''' (Brescia, [[1977]] Milano, [[16 marzo]] [[2003]]), è stato un attivista, [[antifascista]], appartenente all'area antagonista, italiano, militante del [[Centro Sociale O.R.So.]] (Officina di Resistenza Sociale) di Milano, che venne ucciso dopo un'aggressione avvenuta nella notte tra il [[16 marco|16]] e il [[17 marzo]] [[2003]]. <ref>Articolo tratto in buona parte dalla pagina di wikipedia [http://web.archive.org/web/20120323063525/http://it.wikipedia.org/wiki/Davide_Cesare cancellata per contrasti tra i vari utenti]. In seguito la pagina [http://it.wikipedia.org/wiki/Omicidio_di_Dax è stata riscritta modificandone] alcune parti. i legga anche: [http://www.milanox.eu/guerra-della-memoria-per-dax-su-wikipedia/ Guerra della Memoria per Dax su Wikipedia]</ref>
[[File:Dax2.jpg|thumb|400px|Murales in memoria di Dax.]]
'''Davide Cesare''', meglio noto come '''Dax''' (Brescia, [[7 novembre]] [[1976]] - Milano, [[16 marzo]] [[2003]]), è stato un attivista, [[antifascista]], appartenente all'area antagonista, militante del [[Centro Sociale O.R.So.]] (Officina di Resistenza Sociale) di Milano, ucciso dopo un'aggressione avvenuta nella notte tra il [[16 marzo|16]] e il [[17 marzo]] [[2003]]. <ref>Articolo tratto in buona parte dalla pagina di Wikipedia [http://web.archive.org/web/20120323063525/http://it.wikipedia.org/wiki/Davide_Cesare cancellata] per contrasti tra i vari utenti. In seguito la pagina, modificata in alcune parti e nel titolo, è stata [http://it.wikipedia.org/wiki/Omicidio_di_Dax ripristinata]. Si legga anche: [https://archive.is/ZvCyZ ''Guerra della Memoria per Dax su Wikipedia''].</ref>


== Cenni biografici ==
== Cenni biografici ==
Di professione camionista, Davide Cesare, per i compagni semplicemente Dax, è un militante comunista ed antifascista, sempre presente alle manifestazioni organizzate dal [[Magazzino 47]] di Brescia e, soprattutto, del [[Centro Sociale O.R.So.]] (Officina di Resistenza Sociale) di Milano.
Di professione camionista, Davide Cesare, per i compagni semplicemente Dax, è un militante comunista ed [[antifascista]], sempre presente alle manifestazioni organizzate dal [[Magazzino 47]] di Brescia e, soprattutto, dal [[Centro Sociale O.R.So.]] (Officina di Resistenza Sociale) di Milano.


== L'aggressione ==
== L'aggressione ==
La notte del [[16 marzo]] [[2003]], "Dax" esce con alcuni compagni del Centro Sociale O.R.So da un bar di Milano nella zona ticinese, in via Brioschi. I quattro antagonisti incrociano due fratelli, simpatizzanti dell'estrema destra, che portavano a passeggio un cane rottweiler. Fra i due gruppi, da un iniziale alterco, si passa alle vie di fatto e all'uso di armi bianche. Due ragazzi del C.S.O. vengono feriti (uno in modo più grave, ma si salverà), mentre Davide Cesare, colpito da una decina di coltellate, muore durante il trasporto all'ospedale.
La notte del [[16 marzo]] [[2003]], Dax esce con alcuni compagni del [[Centro Sociale O.R.So.]] da un bar di Milano nella zona ticinese, in via Brioschi. I quattro antagonisti incrociano due fratelli, simpatizzanti dell'estrema destra, che portano a passeggio un cane rottweiler. Fra i due gruppi, da un iniziale alterco, si passa alle vie di fatto e all'uso di armi bianche. Due ragazzi del C.S.O. vengono feriti (uno in modo più grave, ma si salverà), mentre Davide Cesare, colpito da 13 coltellate, muore durante il trasporto all'ospedale.


Gli aggressori verranno in seguito identificati come cani sciolti, non legati a specifici gruppi politici e membri della famiglia Morbi, i due fratelli Federico (28 anni), Mattia (17 anni) e il padre Giorgio (54 anni).
Gli aggressori verranno in seguito identificati come cani sciolti, non legati a specifici gruppi politici e membri della famiglia Morbi: due fratelli, Federico (28 anni) e Mattia (17 anni), e il padre Giorgio (54 anni).


Il figlio maggiore Federico la settimana precedente aveva denunciato di aver subito un'aggressione, ad opera di una decina di giovani indicati quali appartenenti all'area antagonista gravitanti nella stessa zona, riportando lesioni giudicate guaribili in cinque giorni.
Il figlio maggiore Federico la settimana precedente aveva denunciato di aver subito un'aggressione, ad opera di una decina di giovani indicati quali appartenenti all'area antagonista gravitanti nella stessa zona, riportando lesioni giudicate guaribili in cinque giorni.


Appena diffusa la notizia del decesso di Cesare, alcuni ragazzi appartenenti all'area antagonista cittadina si ritrovano fuori dall'ospedale San Paolo (dove gli aggrediti erano ricoverati) per accertarsi delle condizioni dei loro compagni. Qui iniziano gli scontri con le forze dell'ordine, di [[Polizia]] e Carabinieri, presenti fuori dall'edificio che impedivano l'accesso al pronto soccorso. Dieci militanti di estrema sinistra vennero gravemente feriti ed alcuni percossi anche all'interno del pronto soccorso stesso dove cercavano rifugio. Secondo la questura l'uso della forza da parte delle [[militarismo||Forze dell'Ordine]] sarebbe stato giustificato poichè «dovevamo impedire che i giovani portassero via la salma del ragazzo».
Appena diffusa la notizia del decesso di Cesare, alcuni ragazzi appartenenti all'area antagonista cittadina si ritrovano fuori dall'ospedale San Paolo (dove gli aggrediti erano ricoverati) per accertarsi delle condizioni dei loro compagni. Qui iniziano gli scontri con le forze dell'ordine ([[polizia]] e carabinieri presenti fuori dall'edificio) che impediscono l'accesso al pronto soccorso. Dieci militanti di estrema sinistra vengono gravemente feriti ed alcuni percossi anche all'interno del pronto soccorso stesso, dove cercavano rifugio. Secondo la questura l'uso della forza da parte delle [[militarismo|forze dell'ordine]] sarebbe stato giustificato poiché «dovevamo impedire che i giovani portassero via la salma del ragazzo».


In seguito a questi avvenimenti il personale del pronto soccorso dovrà interrompere il servizio fino alle sette del mattino seguente, e molti pazienti saranno spostati in altre strutture per ricevere adeguate cure.
In seguito a questi avvenimenti il personale del pronto soccorso dovrà interrompere il servizio fino alle sette del mattino seguente e molti pazienti saranno spostati in altre strutture per ricevere adeguate cure.


== Il processo ==
== Il processo ==
Inizialmente l'omicidio viene catalogato come il «degenerare di una rissa tra balordi», e l'aggressione al San Paolo è giustificata dalla reazione delle forze dell'ordine alle continue intemperanze da parte dei compagni di "Dax", che cercavano di "trafugare" la salma dall'ospedale.
Inizialmente l'omicidio viene catalogato come il «degenerare di una rissa tra balordi» e l'aggressione al San Paolo è giustificata dalla reazione delle forze dell'ordine alle continue intemperanze da parte dei compagni di Dax, che cercavano di "trafugare" la salma dall'ospedale.


Grazie alle testimonianze dei giovani compagni, medici e pazienti presenti, oltre che a quella di un videoamatore che ha registrato l'accaduto, si è riusciti a fare maggiormente luce sull'accaduto, e a smentire che si trattasse di una rissa tra balordi.
Grazie alle testimonianze dei giovani compagni, medici e pazienti presenti, oltre che a quella di un videoamatore che ha registrato l'accaduto, si è riusciti a fare maggiormente luce sull'accaduto e a smentire che si trattasse di una rissa tra balordi.


Nel Maggio [[2004]] sono arrivate le sentenze. Il figlio maggiore è stato condannato a 16 anni e 8 mesi di reclusione. Il padre, inizialmente prosciolto perché non ritenuto responsabile dell'aggressione, è stato condannato a una reclusione di 3 anni e 4 mesi per il tentato omicidio di uno dei compagni di "Dax" assieme al figlio più piccolo. Queste sentenze non si discostano tanto da quelle richieste dal Pubblico Ministero Nicola Di Plotti di 18 anni per il primo e 5 per il secondo. A questo vanno aggiunti 150 000 euro di risarcimento alla madre e 200 000 alla compagna e alla figlia. Il figlio minore, accusato dell'omicidio di Davide e del tentato omicidio di un altro ragazzo, sta scontando 3 anni di messa alla prova, come stabilito dal Tribunale dei minori. Per quanto riguarda invece i fatti del San Paolo, la sentenza di primo grado è arrivata nel ''2006'' con tre condanne (due compagni di Davide Cesare sono stati condannati a un anno e otto mesi, mentre un maresciallo dei carabinieri a sette mesi.) e quattro assoluzioni. I giudici hanno inoltre imposto ai militanti il pagamento di una provvisionale per risarcimenti di 100 mila euro. Assolti, invece, sia altri due appartenenti a centri sociali milanesi, sia altri due esponenti delle forze dell'ordine, per i quali la Procura della Repubblica aveva chiesto la condanna. In sede di processo d'appello, il maresciallo dei carabinieri è stato invece assolto, restando confermate le altre decisioni del tribunale; la sentenza d'appello è stata confermata dalla Cassazione nel [[2009]].
Nel maggio del [[2004]] sono arrivate le sentenze. Il figlio maggiore è stato condannato a 16 anni e 8 mesi di reclusione. Il padre, inizialmente prosciolto perché non ritenuto responsabile dell'aggressione, è stato condannato a una reclusione di 3 anni e 4 mesi per il tentato omicidio di uno dei compagni di Dax assieme al figlio più piccolo. Queste sentenze non si discostano tanto da quelle richieste dal pubblico ministero Nicola Di Plotti (18 anni per il primo e 5 per il secondo). A queste pene vanno aggiunti 150.000 euro di risarcimento alla madre e 200.000 alla compagna e alla figlia di Dax. Il figlio minore, accusato dell'omicidio di Davide e del tentato omicidio di un altro ragazzo, ha scontato 3 anni di messa alla prova, come stabilito dal Tribunale dei minori. Per quanto riguarda, invece, i fatti del San Paolo, la sentenza di primo grado è arrivata nel [[2006]] con tre condanne (due compagni di Davide Cesare sono stati condannati a un anno e otto mesi, mentre un maresciallo dei carabinieri è stato condannato a sette mesi) e quattro assoluzioni. I giudici hanno inoltre imposto ai militanti il pagamento di una provvisionale di 100.000 euro per risarcimenti. Assolti, invece, sia altri due appartenenti a centri sociali milanesi sia altri due esponenti delle forze dell'ordine, per i quali la procura della repubblica aveva chiesto la condanna. In sede di processo d'appello, il maresciallo dei carabinieri è stato assolto, restando confermate le altre decisioni del tribunale; la sentenza d'appello è stata confermata dalla Cassazione nel [[2009]].


== Omaggi ==
== Omaggi ==
 
[[File:Graffiti in Berlin remembering Dax (Davide Cesare).jpg|thumb|400px|Graffiti in ricordo di Davide Cesare ("Dax odia ancora") nel quartiere di Kreuzberg, Berlino ([[2010]]).]]
*Alle ore 18,45 del giorno seguente, circa una ventina di persone dal volto travisato si sono recate presso la sede di "Azione Giovani" in via Ghirlanda a Massa ed hanno tracciato sulla porta d'ingresso il simbolo della "falce e martello", e frantumato i vetri della struttura. Successivamente sono entrati nel locale e, dopo aver distrutto le suppellettili, se ne sono andati cantando Bella Ciao.
*Alle ore 18,45 del giorno seguente all'omicidio, circa una ventina di persone si sono recate presso la sede di "Azione Giovani" in via Ghirlanda a Massa ed hanno tracciato sulla porta d'ingresso il simbolo della "falce e martello", frantumando i vetri della struttura. Successivamente sono entrati nel locale e, dopo aver distrutto le suppellettili, se ne sono andati cantando "Bella Ciao".
*In occasione del funerale di Dax, tenuto a Rozzano (Mi) il [[22 marzo]] [[2003]], si è svolta una grande manifestazione corale, inoltre la [[Banda Bassotti]] ha suonato durante il corteo per rendere omaggio a Davide, erano presenti circa 1200 persone fra amici, cari e gente solidale proveniente da tutta la Lombardia.
*In occasione del funerale di Dax, tenuto a Rozzano (MI) il [[22 marzo]] [[2003]], si è svolta una grande manifestazione corale, inoltre la [[Banda Bassotti]] ha suonato durante il corteo per rendere omaggio a Davide: erano presenti circa 1.200 persone fra amici, cari e gente solidale proveniente da tutta la Lombardia.
*Andre Pastor ha girato nel 2003 il film-documentario ''[http://www.filmitalia.org/film.asp?lang=ita&documentID=28037 Con Dax nel cuore]''.
*Andre Pastor ha girato nel [[2003]] il film-documentario ''[http://www.filmitalia.org/film.asp?lang=ita&documentID=28037 Con Dax nel cuore]''.
*'O Zulù lo cita riprendendo la canzone dedicata a Dax ''Stalingrado Milano Baghdad'' di Microplatform che contiene lo slogan «sedici marzo, bandiere rosse al vento: uccidono un compagno, ne nascono altri 100».
*'O Zulù cita Dax riprendendo la canzone, a lui dedicata, ''Stalingrado Milano Baghdad'' (di Microplatform), che contiene lo slogan «sedici marzo, bandiere rosse al vento: uccidono un compagno, ne nascono altri 100».
*Non è infrequente incontrare per Milano dei graffiti in sua memoria. La maggior parte recitano semplicemente "Dax Vive".
*Non è infrequente incontrare per Milano dei graffiti in sua memoria. La maggior parte recitano semplicemente "Dax Vive".
*A Milano è stata affissa una targa in via Brioschi in ricordo di Dax, che recita
*A Milano, in via Brioschi, è stata affissa una [http://www.chieracostui.com/costui/docs/search/scheda.asp?ID=2663 targa] in ricordo di Dax, la quale recita:
: « "Rassegnazione è paura e complicità!
:«"Rassegnazione è paura e complicità!
:Contro la rassegnazione pensare l'impensabile!
:Contro la rassegnazione
:Contro la paura imparare il coraggio!
:pensare l'impensabile!
:Cospirare vuol dire respirare insieme"
:Contro la paura  
:imparare il coraggio!
:Cospirare vuol dire respirare insieme".
:Viva Dax libero e ribelle
:Viva Dax libero e ribelle
:Davide 16.03.03
:Davide 16.03.03
:Ucciso perché militante antifascista »
:Ucciso perché militante [[antifascista]]».
*Concorso letterario ''Davide Dax Cesare'':
*Concorso letterario ''Davide Dax Cesare'': a cura dell'associazione culturale Rozzano Rossa, la quale ha pubblicato due libri - ''La resistenza di oggi'' e ''Il lavoro che non paga'' - con scritti provenienti da tutta [[Italia]] e commentati da una giuria, tra cui: Carmen Covito, Rosa Piro, Giovanni Impastato, Aldo Nove, Claudio Jampaglia.
A cura dell'associazione culturale Rozzano Rossa la quale ha pubblicato due libri - ''La resistenza di oggi'' e ''Il lavoro che non paga'' - con scritti provenienti da tutta Italia e commentati da una giuria, tra cui: Carmen Covito, Rosa Piro, Giovanni Impastato, Aldo Nove, Claudio Jampaglia.


*Bonsai Tv ha dedicato uno speciale alla memoria di "Dax" dal titolo ''[https://www.youtube.com/watch?v=_UpWmea5DKA#t=0m0s Dax Vive: Milano sette anni dopo]'', promulgata gratuitamente sia da Yalp che da Youtube.
*Bonsai Tv ha dedicato uno speciale alla memoria di Dax dal titolo ''[https://www.youtube.com/watch?v=_UpWmea5DKA#t=0m0s Dax Vive: Milano sette anni dopo]''.


== Note ==
== Note ==
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== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
*AA.VV, ''Le mille e una... Milano. Voci dal Mediterraneo sulla città '', Milano, Rubbettino editore, 2004.  
*AA.VV., ''Le mille e una... Milano. Voci dal Mediterraneo sulla città'', Milano, Rubbettino editore, [[2004]].
*AA.VV, ''Ti racconto dax'', Purple Press, 2009.
*Giorgio Galli, ''Piombo Rosso'', Baldini e Castoldi, [[2004]].
*AA.VV, ''Riot, storie di ordinaria resistenza'', BePress, 2012.  
*Paola Savoldi e Davide Zanoni, ''Milano in Contrasto'', Maggioli, [[2007]].
*Antonino Alesi, ''Interminabili disordini'', BePress, 2011.  
*AA.VV., ''Ti racconto Dax'', Purple Press, [[2009]].
*Antonino Alesi, ''Cockney è bello. Racconti di vita skinhead, di movimento, immigrazione e di piccoli bastardi degli anni '80'', BePress, 2012.  
*Cristiano Armati, ''Cuori rossi'', Newton Compton, [[2010]].  
*Cristiano Armati, ''Cuori rossi, Newton Compton, 2010.  
*Matteo Guarnaccia e Giancarlo Ascari, ''Quelli che Milano: Storie, leggende, misteri e varietà'', Rizzoli, [[2010]].  
*Adriano Chiarelli, ''Malapolizia'', Newton Compton, 2011.
*Adriano Chiarelli, ''Malapolizia'', Newton Compton, [[2011]].
*Giorgio Galli, ''Piombo Rosso'', Baldini e Castoldi, 2004.  
*Antonino Alesi, ''Interminabili disordini'', BePress, [[2011]].  
*Matteo Guarnaccia; Giancarlo Ascari, ''Quelli che Milano: Storie, leggende, misteri e varietà '', Rizzoli, 2010.  
*AA.VV., ''Riot, storie di ordinaria resistenza'', BePress, [[2012]].  
*Paola Savoldi; Davide Zanoni, ''Milano in Contrasto'', Maggioli, 2007.  
*Antonino Alesi, ''Cockney è bello. Racconti di vita skinhead, di movimento, immigrazione e di piccoli bastardi degli anni '80'', BePress, [[2012]].


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
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== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
*[http://daxvive.info/category/home/ Dax resiste, sito monografico dedicato a Dax]
*[https://web.archive.org/web/20130223044225/http://daxvive.info/category/home/ ''Dax resiste''], sito monografico dedicato a Dax  
*[https://www.youtube.com/watch?v=ln1C96oohkE Funerali di Dax, corteo antifascita]
*[http://archive.is/o5p19 ''Ricordando DAX''], intervista con Rosa Piro, madre di Davide "Dax" Cesare
*[http://www.ecomancina.com/dax.htm Intervista con ROSA PIRO, madre di Davide "Dax" Cesare]
*[https://www.youtube.com/watch?v=ln1C96oohkE ''Funerali di Dax, corteo antifascita''], video
 
[[Categoria:Antifascisti|Davide, Cesare]]
[[Categoria:Antifascisti|Davide, Cesare]]

Versione attuale delle 10:57, 17 mar 2023

Murales in memoria di Dax.

Davide Cesare, meglio noto come Dax (Brescia, 7 novembre 1976 - Milano, 16 marzo 2003), è stato un attivista, antifascista, appartenente all'area antagonista, militante del Centro Sociale O.R.So. (Officina di Resistenza Sociale) di Milano, ucciso dopo un'aggressione avvenuta nella notte tra il 16 e il 17 marzo 2003. [1]

Cenni biografici

Di professione camionista, Davide Cesare, per i compagni semplicemente Dax, è un militante comunista ed antifascista, sempre presente alle manifestazioni organizzate dal Magazzino 47 di Brescia e, soprattutto, dal Centro Sociale O.R.So. (Officina di Resistenza Sociale) di Milano.

L'aggressione

La notte del 16 marzo 2003, Dax esce con alcuni compagni del Centro Sociale O.R.So. da un bar di Milano nella zona ticinese, in via Brioschi. I quattro antagonisti incrociano due fratelli, simpatizzanti dell'estrema destra, che portano a passeggio un cane rottweiler. Fra i due gruppi, da un iniziale alterco, si passa alle vie di fatto e all'uso di armi bianche. Due ragazzi del C.S.O. vengono feriti (uno in modo più grave, ma si salverà), mentre Davide Cesare, colpito da 13 coltellate, muore durante il trasporto all'ospedale.

Gli aggressori verranno in seguito identificati come cani sciolti, non legati a specifici gruppi politici e membri della famiglia Morbi: due fratelli, Federico (28 anni) e Mattia (17 anni), e il padre Giorgio (54 anni).

Il figlio maggiore Federico la settimana precedente aveva denunciato di aver subito un'aggressione, ad opera di una decina di giovani indicati quali appartenenti all'area antagonista gravitanti nella stessa zona, riportando lesioni giudicate guaribili in cinque giorni.

Appena diffusa la notizia del decesso di Cesare, alcuni ragazzi appartenenti all'area antagonista cittadina si ritrovano fuori dall'ospedale San Paolo (dove gli aggrediti erano ricoverati) per accertarsi delle condizioni dei loro compagni. Qui iniziano gli scontri con le forze dell'ordine (polizia e carabinieri presenti fuori dall'edificio) che impediscono l'accesso al pronto soccorso. Dieci militanti di estrema sinistra vengono gravemente feriti ed alcuni percossi anche all'interno del pronto soccorso stesso, dove cercavano rifugio. Secondo la questura l'uso della forza da parte delle forze dell'ordine sarebbe stato giustificato poiché «dovevamo impedire che i giovani portassero via la salma del ragazzo».

In seguito a questi avvenimenti il personale del pronto soccorso dovrà interrompere il servizio fino alle sette del mattino seguente e molti pazienti saranno spostati in altre strutture per ricevere adeguate cure.

Il processo

Inizialmente l'omicidio viene catalogato come il «degenerare di una rissa tra balordi» e l'aggressione al San Paolo è giustificata dalla reazione delle forze dell'ordine alle continue intemperanze da parte dei compagni di Dax, che cercavano di "trafugare" la salma dall'ospedale.

Grazie alle testimonianze dei giovani compagni, medici e pazienti presenti, oltre che a quella di un videoamatore che ha registrato l'accaduto, si è riusciti a fare maggiormente luce sull'accaduto e a smentire che si trattasse di una rissa tra balordi.

Nel maggio del 2004 sono arrivate le sentenze. Il figlio maggiore è stato condannato a 16 anni e 8 mesi di reclusione. Il padre, inizialmente prosciolto perché non ritenuto responsabile dell'aggressione, è stato condannato a una reclusione di 3 anni e 4 mesi per il tentato omicidio di uno dei compagni di Dax assieme al figlio più piccolo. Queste sentenze non si discostano tanto da quelle richieste dal pubblico ministero Nicola Di Plotti (18 anni per il primo e 5 per il secondo). A queste pene vanno aggiunti 150.000 euro di risarcimento alla madre e 200.000 alla compagna e alla figlia di Dax. Il figlio minore, accusato dell'omicidio di Davide e del tentato omicidio di un altro ragazzo, ha scontato 3 anni di messa alla prova, come stabilito dal Tribunale dei minori. Per quanto riguarda, invece, i fatti del San Paolo, la sentenza di primo grado è arrivata nel 2006 con tre condanne (due compagni di Davide Cesare sono stati condannati a un anno e otto mesi, mentre un maresciallo dei carabinieri è stato condannato a sette mesi) e quattro assoluzioni. I giudici hanno inoltre imposto ai militanti il pagamento di una provvisionale di 100.000 euro per risarcimenti. Assolti, invece, sia altri due appartenenti a centri sociali milanesi sia altri due esponenti delle forze dell'ordine, per i quali la procura della repubblica aveva chiesto la condanna. In sede di processo d'appello, il maresciallo dei carabinieri è stato assolto, restando confermate le altre decisioni del tribunale; la sentenza d'appello è stata confermata dalla Cassazione nel 2009.

Omaggi

Graffiti in ricordo di Davide Cesare ("Dax odia ancora") nel quartiere di Kreuzberg, Berlino (2010).
  • Alle ore 18,45 del giorno seguente all'omicidio, circa una ventina di persone si sono recate presso la sede di "Azione Giovani" in via Ghirlanda a Massa ed hanno tracciato sulla porta d'ingresso il simbolo della "falce e martello", frantumando i vetri della struttura. Successivamente sono entrati nel locale e, dopo aver distrutto le suppellettili, se ne sono andati cantando "Bella Ciao".
  • In occasione del funerale di Dax, tenuto a Rozzano (MI) il 22 marzo 2003, si è svolta una grande manifestazione corale, inoltre la Banda Bassotti ha suonato durante il corteo per rendere omaggio a Davide: erano presenti circa 1.200 persone fra amici, cari e gente solidale proveniente da tutta la Lombardia.
  • Andre Pastor ha girato nel 2003 il film-documentario Con Dax nel cuore.
  • 'O Zulù cita Dax riprendendo la canzone, a lui dedicata, Stalingrado Milano Baghdad (di Microplatform), che contiene lo slogan «sedici marzo, bandiere rosse al vento: uccidono un compagno, ne nascono altri 100».
  • Non è infrequente incontrare per Milano dei graffiti in sua memoria. La maggior parte recitano semplicemente "Dax Vive".
  • A Milano, in via Brioschi, è stata affissa una targa in ricordo di Dax, la quale recita:
«"Rassegnazione è paura e complicità!
Contro la rassegnazione
pensare l'impensabile!
Contro la paura
imparare il coraggio!
Cospirare vuol dire respirare insieme".
Viva Dax libero e ribelle
Davide 16.03.03
Ucciso perché militante antifascista».
  • Concorso letterario Davide Dax Cesare: a cura dell'associazione culturale Rozzano Rossa, la quale ha pubblicato due libri - La resistenza di oggi e Il lavoro che non paga - con scritti provenienti da tutta Italia e commentati da una giuria, tra cui: Carmen Covito, Rosa Piro, Giovanni Impastato, Aldo Nove, Claudio Jampaglia.

Note

  1. Articolo tratto in buona parte dalla pagina di Wikipedia cancellata per contrasti tra i vari utenti. In seguito la pagina, modificata in alcune parti e nel titolo, è stata ripristinata. Si legga anche: Guerra della Memoria per Dax su Wikipedia.

Bibliografia

  • AA.VV., Le mille e una... Milano. Voci dal Mediterraneo sulla città, Milano, Rubbettino editore, 2004.
  • Giorgio Galli, Piombo Rosso, Baldini e Castoldi, 2004.
  • Paola Savoldi e Davide Zanoni, Milano in Contrasto, Maggioli, 2007.
  • AA.VV., Ti racconto Dax, Purple Press, 2009.
  • Cristiano Armati, Cuori rossi, Newton Compton, 2010.
  • Matteo Guarnaccia e Giancarlo Ascari, Quelli che Milano: Storie, leggende, misteri e varietà, Rizzoli, 2010.
  • Adriano Chiarelli, Malapolizia, Newton Compton, 2011.
  • Antonino Alesi, Interminabili disordini, BePress, 2011.
  • AA.VV., Riot, storie di ordinaria resistenza, BePress, 2012.
  • Antonino Alesi, Cockney è bello. Racconti di vita skinhead, di movimento, immigrazione e di piccoli bastardi degli anni '80, BePress, 2012.

Voci correlate

Collegamenti esterni