André Breton: differenze tra le versioni

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=== Formazione ===
=== Formazione ===
Sin dagli anni del college, André Breton si appassiona alla [[letteratura|poesia]] ([[Baudelaire]], [[Mallarmé]], [[Huysmans]] e [[Rimbaud]]) e alle [[arti figurative]] ([[Gustave Moreau]], [[Pierré Bonnard]], [[Edourd Vuillard]] e [[Paul Signac]]). In quegli anni, in [[Francia]], l'[[anarchismo]] è un movimento molto forte, capace di esercitare grande fascino, cosa da cui lo stesso Breton non sarà immune. Più avanti racconterà alcuni episodi giovanili che segnarono il primo, seppur fugace, contatto con l'[[anarchia]]:  
Sin dagli anni del college, André Breton si appassiona alla [[letteratura|poesia]] ([[Baudelaire]], [[Mallarmé]], [[Huysmans]] e [[Rimbaud]]) e alle [[arti figurative]] ([[Gustave Moreau]], [[Pierré Bonnard]], [[Edourd Vuillard]] e [[Paul Signac]]). In quegli anni, in [[Francia]], l'[[anarchismo]] è un movimento molto forte, capace di esercitare grande fascino, cosa da cui lo stesso Breton non sarà immune. Più avanti racconterà alcuni episodi giovanili che segnarono il primo, seppur fugace, contatto con l'[[anarchia]]:  
: «Non dimenticherò mai l'esaltazione e l'orgoglio che provai, la prima volta che da ragazzo mi portarono in un cimitero – in mezzo a tanti monumenti deprimenti e ridicoli – e vidi una semplice lastra di granito incisa a caratteri rossi con quelle superbe parole: '''NÉ DIO NÉ PADRONE'''. La poesia e l'arte avranno sempre una predilezione particolare per tutto ciò che riesce a trasfigurare l'uomo come in quella intimazione senza speranza ma irriducibile che, ogni tanto, egli trova la forza di rivolgere alla vita». <ref name="bre">[http://archive.is/9hG4f Surrealismo, tantrismo, alchimia, anarchismo. Quattro vie convergenti], di [[Arturo Schwarz]]</ref>
: «Non dimenticherò mai l'esaltazione e l'orgoglio che provai, la prima volta che da ragazzo mi portarono in un cimitero – in mezzo a tanti monumenti deprimenti e ridicoli – e vidi una semplice lastra di granito incisa a caratteri rossi con quelle superbe parole: '''NÉ DIO NÉ PADRONE'''. La poesia e l'arte avranno sempre una predilezione particolare per tutto ciò che riesce a trasfigurare l'uomo come in quella intimazione senza speranza ma irriducibile che, ogni tanto, egli trova la forza di rivolgere alla vita». <ref name="bre">[http://archive.is/9hG4f ''Surrealismo, tantrismo, alchimia, anarchismo. Quattro vie convergenti''], di [[Arturo Schwarz]]</ref>


:«Ritroverò sempre per la bandiera rossa, spoglia di sigle e di emblemi, lo sguardo che ho avuto a diciassette anni, quando, nel corso di una manifestazione popolare, alla vigilia dell'altra guerra, l'ho vista dispiegarsi a migliaia nel cielo basso di Pré Saint-Gervais. E tuttavia – sento che, razionalmente non posso evitarlo – continuerò a fremere ancora di più evocando il momento in cui, quel mare fiammeggiante in punti poco numerosi e ben circoscritti, è stato forato dal volo delle bandiere nere». <ref>[http://www.arivista.org/?nr=385&pag=126.htm Anarchia e surrealismo]</ref>
:«Ritroverò sempre per la bandiera rossa, spoglia di sigle e di emblemi, lo sguardo che ho avuto a diciassette anni, quando, nel corso di una manifestazione popolare, alla vigilia dell'altra guerra, l'ho vista dispiegarsi a migliaia nel cielo basso di Pré Saint-Gervais. E tuttavia – sento che, razionalmente non posso evitarlo – continuerò a fremere ancora di più evocando il momento in cui, quel mare fiammeggiante in punti poco numerosi e ben circoscritti, è stato forato dal volo delle bandiere nere». <ref>[http://www.arivista.org/?nr=385&pag=126.htm ''Anarchia e surrealismo''], di [[Arturo Schwarz]]</ref>


Nel [[1914]], contravvenendo ai sogni del padre che lo voleva ingegnere, s'iscrive al primo anno di [[medicina sociale|medicina]] perché fortemente interessato alla [[antipsichiatria |psichiatria]] e in particolar modo alle analisi freudiane. Nel [[1916]] scrive il suo primo poema in prosa, ''Âge'', che risente fortemente dell'influsso di [[Rimbaud]]. In questi anni conosce anche [[Jacques Vaché]] e [[Apollinaire]]. È soprattutto l'amicizia con quest'ultimo ad influenzarlo notevolmente. Inizialmente, nel [[1919]], aderisce al [[dadaismo]], fondando, nello stesso anno, insieme a [[Philippe Soupault]] e [[Louis Aragon]] la rivista «Littérature».
Nel [[1914]], contravvenendo ai sogni del padre che lo voleva ingegnere, s'iscrive al primo anno di [[medicina sociale|medicina]] perché fortemente interessato alla [[antipsichiatria |psichiatria]] e in particolar modo alle analisi freudiane. Nel [[1916]] scrive il suo primo poema in prosa, ''Âge'', che risente fortemente dell'influsso di [[Rimbaud]]. In questi anni conosce anche [[Jacques Vaché]] e [[Apollinaire]]. È soprattutto l'amicizia con quest'ultimo ad influenzarlo notevolmente. Inizialmente, nel [[1919]], aderisce al [[dadaismo]], fondando, nello stesso anno, insieme a [[Philippe Soupault]] e [[Louis Aragon]] la rivista «Littérature».
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===Ritorno all'anarchia===
===Ritorno all'anarchia===
[[Image: Logo Fédération Anarchiste.jpg|200px|thumb|Logo [[Fédération anarchiste|F.A.]]]]
[[Image: Logo Fédération Anarchiste.jpg|200px|thumb|Logo della [[Fédération anarchiste|Fédération Anarchiste]].]]
A partire dal [[1947]], cominciano a sorgere dubbi in lui sul [[socialismo]] [[marxista]], soprattutto adesso che il suo grande amico [[Lev Trotsky]] è stato assassinato. Durante l'anno, il [[giornale anarchico]] francese ''[[Le Libertaire]]'', a dimostrazione di questo suo ritorno di fiamma verso le idee [[libertarie]], pubblica molti contributi dei surrealisti. Le affinità tra surrealisti e anarchici sono dovute all'ambizione di entrambi di proporre all'essere umano una poetica dell'amore e un'[[etica]] della [[libertà]], in antitesi alla [[violenza]] e all'odio del XX secolo. André Breton è tra i primi a riconoscerlo: «Al di sopra dell'arte, della poesia, che lo si voglia o no, sventola una bandiera rossa e nera». <ref name="bre"></ref>
A partire dal [[1947]], cominciano a sorgere dubbi in lui sul [[socialismo]] [[marxista]], soprattutto adesso che il suo grande amico [[Lev Trotsky]] è stato assassinato. Durante l'anno, il [[giornale anarchico]] francese ''[[Le Libertaire]]'', a dimostrazione di questo suo ritorno di fiamma verso le idee [[libertarie]], pubblica molti contributi dei surrealisti. Le affinità tra surrealisti e anarchici sono dovute all'ambizione di entrambi di proporre all'essere umano una poetica dell'amore e un'[[etica]] della [[libertà]], in antitesi alla [[violenza]] e all'odio del XX secolo. André Breton è tra i primi a riconoscerlo: «Al di sopra dell'arte, della poesia, che lo si voglia o no, sventola una bandiera rossa e nera». <ref name="bre"></ref>


Dal [[1951]] al [[1953]] numerosi articoli surrealisti trovano posto nella stessa rivista. Negli opuscoli a carattere letterario e artistico trovano spazio le polemiche contro lo [[stalinismo]], il [[colonialismo]], il [[anticlericalismo|clericalismo]] e il [[sindacalismo|sindacalismo riformista]]. Il [[12 ottobre]] [[1951]] compare un articolo su ''[[Le Libertaire]]'' in cui si può leggere:
Dal [[1951]] al [[1953]] numerosi articoli surrealisti trovano posto nella stessa rivista. Negli opuscoli a carattere letterario e artistico trovano spazio le polemiche contro lo [[stalinismo]], il [[colonialismo]], il [[anticlericalismo|clericalismo]] e il [[sindacalismo|sindacalismo riformista]]. Il [[12 ottobre]] [[1951]] compare un articolo su ''[[Le Libertaire]]'' in cui si può leggere:
: «Surrealisti, noi non abbiamo cessato di dedicare alla Trinità [[Stato]]-lavoro-religione una esecrazione tale che ci ha spesso portati ad incontrarci con i compagni della [[Fédération Anarchiste]] [...] La loro congiunzione deve accelerare l'arrivo di un'epoca libera da qualsiasi [[gerarchia]] e costrizione». <ref>[http://www.e-torpedo.net/article.php3?id_article=1341 Surrealismo e anarchismo per André Breton]</ref>  
: «Surrealisti, noi non abbiamo cessato di dedicare alla Trinità [[Stato]]-lavoro-religione una esecrazione tale che ci ha spesso portati ad incontrarci con i compagni della [[Fédération Anarchiste]] [...] La loro congiunzione deve accelerare l'arrivo di un'epoca libera da qualsiasi [[gerarchia]] e costrizione». <ref>[http://www.e-torpedo.net/article.php3?id_article=1341 ''Surrealismo e anarchismo per André Breton'']</ref>  


Dopo la scomparsa della [[Federazione Comunista Libertaria Francese]], Breton e Péret collaboreranno con «[[Le Monde Libertaire]]», organo della [[Fédération Anarchiste]]. Nel [[1960]], è tra i firmatari del ''Manifesto dei 121'', dichiarazione sul diritto alla diserzione della guerra d'Algeria. Contemporaneamente, insieme ad [[Albert Camus]], [[Jean Cocteau]], [[Jean Giono]] e l'abbé Pierre, si impegna nella difesa dell'[[obiezione di coscienza]], collaborando col comitato creato dall'anarchico [[Louis Lecoin]]. Alla fine il comitato otterrà, nel [[1963]], la legalizzazione dello status di obiettori di coscienza.
Dopo la scomparsa della [[Federazione Comunista Libertaria Francese]], Breton e Péret collaboreranno con «[[Le Monde Libertaire]]», organo della [[Fédération Anarchiste]]. Nel [[1960]], è tra i firmatari del ''Manifesto dei 121'', dichiarazione sul diritto alla diserzione della guerra d'Algeria. Contemporaneamente, insieme ad [[Albert Camus]], [[Jean Cocteau]], [[Jean Giono]] e l'abbé Pierre, si impegna nella difesa dell'[[obiezione di coscienza]], collaborando col comitato creato dall'anarchico [[Louis Lecoin]]. Alla fine il comitato otterrà, nel [[1963]], la legalizzazione dello status di obiettori di coscienza.


André Breton muore a Parigi il [[28 settembre]] [[1966]]. La sua tomba nel cimitero des Batignolles riporta il seguente epitaffio: '''ANDRÉ BRETON 1896 - 1966''' '''''"Je cherche l'or du temps"'''''
André Breton muore a Parigi il [[28 settembre]] [[1966]]. La sua tomba nel cimitero des Batignolles riporta il seguente epitaffio: «JE CHERCHE L'OR DU TEMPS».


==Rapporti tra anarchismo e surrealismo ==
==Rapporti tra anarchismo e surrealismo ==
Il [[surrealismo]] è stata una delle correnti artistiche più rivoluzionarie mai esistite. I surrealisti si proponevano di esplorare il campo dell'inconscio, facendo emergere, secondo anche quanto riportato dagli studi di Freud, il lato più impulsivo, istintivo e in qualche modo primitivo di ognuno. Si tratta quindi, secondo i surrealisti, di un inconscio con carattere sovversivo, non a caso proprio Breton spesso chiamava il surrealismo con il termine « sovversione ».
Il [[surrealismo]] è stata una delle correnti artistiche più [[rivoluzionarie]] mai esistite. I surrealisti si proponevano di esplorare il campo dell'inconscio, facendo emergere, secondo anche quanto riportato dagli studi di Freud, il lato più impulsivo, istintivo e in qualche modo primitivo di ognuno. Si tratta quindi, secondo i surrealisti, di un inconscio con carattere sovversivo: non a caso proprio Breton spesso chiamava il surrealismo con il termine «sovversione».


Obiettivo ultimo del surrealismo è quello di scardinare le convenzioni su cui si basa la vita degli esseri umani, giudicare principi e valori dello ''status quo'' con occhi diversi, trovando poi le soluzioni per sovvertire l'esistente. Tutta la sua vita Breton ricerco fondamentalmente tre cose: la poesia, l'amore e sopra ogni cosa la [[libertà]]. Tutto questo non è altro che il fondamento stesso dell'[[anarchia]], d'altronde nel [[1952]] Breton afferma esplicitamente che dove il surrealismo si è per la «prima volta riconosciuto, ben prima di autodefinirsi e quando ancora non era che un'associazione libera tra individui che rifiutano in blocco il contratto sociale e morale dei loro tempi, è nello specchio nero dell'anarchia». <ref>[https://web.archive.org/web/20171114212257/http://www.e-monsite.com/s/2008/01/17/arcane-17/docs/la-claire-tour.pdf Le claire tour]</ref>
Obiettivo ultimo del [[surrealismo]] era quello di scardinare le convenzioni su cui si basa la vita degli esseri umani, giudicare principi e valori dello ''status quo'' con occhi diversi, trovando poi le soluzioni per sovvertire l'esistente. Per tutta la sua vita Breton ha ricercato fondamentalmente tre cose: la poesia, l'amore e sopra ogni cosa la [[libertà]]. Tutto questo non è altro che il fondamento stesso dell'[[anarchia]], d'altronde nel [[1952]] Breton affermò esplicitamente che dove il [[surrealismo]] si è per la «prima volta riconosciuto, ben prima di autodefinirsi e quando ancora non era che un'associazione libera tra individui che rifiutavano in blocco il contratto sociale e morale dei loro tempi, è nello specchio nero dell'anarchia». <ref>[https://web.archive.org/web/20171114212257/http://www.e-monsite.com/s/2008/01/17/arcane-17/docs/la-claire-tour.pdf ''Le claire tour'']</ref>


L'arte per Breton non è altro che un mezzo per «giungere a una realtà superiore, una surrealtà, in cui conciliare i due momenti fondamentali del pensiero umano: quello della veglia e quello del sogno; il Surrealismo è il processo mediante il quale si giunge a questa surrealtà.» <ref>[http://www.settemuse.it/arte/corrente_surrealismo.htm La corrente del surrealismo]</ref>
L'[[arte]] per Breton non è altro che un mezzo per «giungere a una realtà superiore, una surrealtà, in cui conciliare i due momenti fondamentali del pensiero umano: quello della veglia e quello del sogno; il Surrealismo è il processo mediante il quale si giunge a questa surrealtà». <ref>[http://www.settemuse.it/arte/corrente_surrealismo.htm ''La corrente del surrealismo'']</ref>


La vicinanza tra surrealisti e anarchici è rappresentata anche dall'arruolamento volontario di [[Benjamin Péret]] nella [[Colonna Durruti]] durante la [[rivoluzione spagnola]] del '36. Nonostante molti surrealisti si legarono al [[marxismo]], altri lavorarono per portarli all'interno del movimento anarchico. [[André Julien]] su ''[[Le Libertaire]]'' del [[24 aprile]] [[1952]] scrive: «Perché una fusione organica non ha potuto verificarsi in quel momento tra elementi anarchici e surrealisti?». <ref>[https://archive.is/IS8lM Anarchismo e surrealismo]</ref>
La vicinanza tra surrealisti e anarchici è rappresentata anche dall'arruolamento volontario di [[Benjamin Péret]] nella [[Colonna Durruti]] durante la [[rivoluzione spagnola]] del '[[1936|36]]. Nonostante molti surrealisti si legarono al [[marxismo]], altri lavorarono per portarli all'interno del [[movimento anarchico]]. [[André Julien]] su ''[[Le Libertaire]]'' del [[24 aprile]] [[1952]] scrive: «Perché una fusione organica non ha potuto verificarsi in quel momento tra elementi anarchici e surrealisti?». <ref>[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-34213754.html ''Anarchismo e surrealismo''], di Aurélien Dauguet</ref>


==Note==
==Note==
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=== Opere di André Breton (edite in Italia)===
=== Opere di André Breton (edite in Italia)===
*''Primo manifesto del surrealismo'' (''Manifeste du surréalisme'', [[1924]]), Venezia: Edizioni del Cavallino, [[1945]]
* ''Primo manifesto del surrealismo'' (''Manifeste du surréalisme'', [[1924]]), Venezia, Edizioni del Cavallino, [[1945]]
*''Il cadavere squisito'', in ''Poesie surrealiste'', a cura di Benjamin Péret, trad. Roberto Sanesi e Tristan Sauvage, Milano: Arturo Schwarz, [[1959]]
* ''Il cadavere squisito'', in ''Poesie surrealiste'', a cura di Benjamin Péret, trad. Roberto Sanesi e Tristan Sauvage, Milano, Arturo Schwarz, [[1959]]
*''Il surrealismo e la pittura'' (''Le Surréalisme et la Peinture'', [[1928]]-[[1965]]), trad. Ettore Capriolo, Firenze: De Marchi, [[1966]]
* ''Il surrealismo e la pittura'' (''Le Surréalisme et la Peinture'', [[1928]]-[[1965]]), trad. Ettore Capriolo, Firenze, De Marchi, [[1966]]
*con Paul Eluard, ''L'immacolata concezione'' (''L'Immaculée Conception'', [[1930]]), trad. Giorgio Agamben, Milano: Forum editoriale, [[1968]]; poi Milano: ES [[1997]]...poi Milano: Gallino, [[2005]]  
* con Paul Éluard, ''L'immacolata concezione'' (''L'Immaculée Conception'', [[1930]]), trad. Giorgio Agamben, Milano, Forum editoriale, [[1968]]; Milano, ES [[1997]]; Milano, Gallino, [[2005]]  
*''Archivio del surrealismo: ricerche sulla sessualità gennaio [[1928]]-agosto [[1932]]'', a cura di José Pierre, trad. Giancarlo Pavanello, Milano: ES, 1991.
* ''Archivio del surrealismo: ricerche sulla sessualità gennaio [[1928]] - agosto [[1932]]'', a cura di José Pierre, trad. Giancarlo Pavanello, Milano, ES, [[1991]]
*''Poesie'', trad. Giordano Falzoni, con una nota di Guido Neri, Torino: Einaudi, [[1970]]
* ''Poesie'', trad. Giordano Falzoni, con una nota di Guido Neri, Torino, Einaudi, [[1970]]
*''Nadja'' ([[1928]] e [[1963]]), trad. Giordano Falzoni, nota di Lino Gabellone, Torino: Einaudi, [[1972]]... e, con prefazione di Domenico Scarpa, ivi, [[2007]]
* ''Nadja'' ([[1928]] e [[1963]]), trad. Giordano Falzoni, nota di Lino Gabellone, Torino, Einaudi, [[1972]] e, con prefazione di Domenico Scarpa, ivi, [[2007]]
*''Per conoscere André Breton e il surrealismo'', a cura di Ivos Margoni, trad. Liliana Magrini, Concetta Scognamiglio e Giordano Falzoni, Milano: Mondadori, [[1976]] («Oscar» L 224)
* ''Per conoscere André Breton e il surrealismo'', a cura di Ivos Margoni, trad. Liliana Magrini, Concetta Scognamiglio e Giordano Falzoni, Milano, Mondadori, [[1976]] («Oscar» L 224)
*con Philippe Soupault, ''I campi magnetici'' (''Les champs magnétiques'', [[1919]]), trad. Luigi Fontanella, Roma: Newton Compton, [[1979]]
* con Philippe Soupault, ''I campi magnetici'' (''Les champs magnétiques'', [[1919]]), trad. Luigi Fontanella, Roma, Newton Compton, [[1979]]
*''Manifesti del surrealismo'' (aggiunto ''Second manifeste'' e altro, [[1929]]), trad. Liliana Magrini, introduzione di Guido Neri, Torino: Einaudi, [[1997]]
* ''Manifesti del surrealismo'' (aggiunto ''Second manifeste'' e altro, [[1929]]), trad. Liliana Magrini, introduzione di Guido Neri, Torino, Einaudi, [[1997]]
*''I vasi comunicanti'' (''Les Vases communicants'', [[1932]]), a cura di Annamaria Laserra, Roma: Lucarini, [[1990]]
* ''I vasi comunicanti'' (''Les Vases communicants'', [[1932]]), a cura di Annamaria Laserra, Roma, Lucarini, [[1990]]
*''Point du jour'' ([[1932]]), trad. Sandro Toni, Bologna: Cappelli, [[1983]]
* ''Point du jour'' ([[1932]]), trad. Sandro Toni, Bologna, Cappelli, [[1983]]
*''L'amour fou'' ([[1937]]), trad. Ferdinando Albertazzi, Torino: Einaudi, [[1974]]  
* ''L'Amour fou'' ([[1937]]), trad. Ferdinando Albertazzi, Torino, Einaudi, [[1974]]
*''Antologia dello humour nero'' (''Anthologie de l'humour noir'', [[1940]]), trad. Mariella Rossetti e Ippolito Simonis, Torino: Einaudi, [[1970]]  
* ''Antologia dello humour nero'' (''Anthologie de l'humour noir'', [[1940]]), trad. Mariella Rossetti e Ippolito Simonis, Torino, Einaudi, [[1970]]; nuova edizione a cura e con introduzione di Paola Dècina Lombardi, con in appendice i due saggi ''La confessione sdegnosa'' (''La confession dédaigneuse'') e ''Il surrealismo e la tradizione'' (''Le surréalisme et la tradition''), trad. Paola Dècina Lombardi, Torino, Einaudi [[1996]]
*''Fata morgana'' ([[1942]]), trad. Giordano Falzoni in ''Poesie'', Torino: Einaudi, [[1970]]
* ''Fata morgana'' ([[1942]]), trad. Giordano Falzoni in ''Poesie'', Torino, Einaudi, [[1970]]
*''Arcano 17'' (''Arcane 17'', [[1944]]), trad. Laura Xella, Napoli: Guida, [[1985]]  
* ''Arcano 17'' (''Arcane 17'', [[1944]]), trad. Laura Xella, Napoli, Guida, [[1985]]
*''Entretiens. Storia del surrealismo [[1919]]-[[1945]]'' ([[1952]]), a cura di André Parinaud, trad. di Livio Maitan e Tristan Sauvage, Milano, Schwarz, [[1960]]; Roma: Savelli, [[1981]]; Bolsena: Erre emme, [[1991]]... e (trad. Marie-José Hoyet), Roma: Lucarini, [[1989]]
* ''Entretiens. Storia del surrealismo [[1919]]-[[1945]]'' ([[1952]]), a cura di André Parinaud, trad. Livio Maitan e Tristan Sauvage, Milano, Schwarz, [[1960]]; Roma, Savelli, [[1981]]; Bolsena, Erre emme, [[1991]] e (trad. Marie-José Hoyet) Roma, Lucarini, [[1989]]
*Con Gérard Legrand, ''L'arte magica'' (''L'art magique'', [[1957]]), trad. Roberto Lucci e Augusto Comba, Milano: Adelphi, [[2003]]
* con Gérard Legrand, ''L'arte magica'' (''L'art magique'', [[1957]]), trad. Roberto Lucci e Augusto Comba, Milano, Adelphi, [[2003]]


=== Opere su André Breton ===
=== Opere su André Breton ===
*Henri Behar, ''André Breton: le grand indesirable'', Paris: Fayard, 2005 (nuova ed. di un saggio del 1990)
* Paola Dècina Lombardi, ''L'oro del tempo contro la moneta dei tempi. André Breton'', Piuttosto la vita, Castelvecchi, [[2016]]
*''André Breton: à suivre'', atti del convegno di Padova del 6 dicembre 1996, a cura di Maria Emanuela Raffi, Padova: Unipress, 1998  
* Anna Lo Giudice, ''Parigi surrealista e le strade del desiderio'', Bologna, Baiesi, [[2009]]
*Giovanna Angeli, ''Surrealismo e umorismo nero'', Bologna: Il mulino, 1998
*Henri Behar, ''André Breton: le grand indesirable'', Paris, Fayard, [[2005]] (nuova ed. di un saggio del [[1990]])
*Maria Emanuela Raffi, ''André Breton e la scrittura della poesia'', Padova: Unipress, 1996
*''André Breton: à suivre'', atti del convegno di Padova del [[6 dicembre]] [[1996]], a cura di Maria Emanuela Raffi, Padova, Unipress, [[1998]]
*Jean-Claude Blachère, ''Les totems d'André Breton: surrealisme et primitivisme litteraire'', Paris: Harmattan, 1996
*Giovanna Angeli, ''Surrealismo e umorismo nero'', Bologna, Il mulino, [[1998]]
*Jean-Luc Steinmetz, ''Andre Breton et les surprises de l'amour fou'', Paris: PUF, 1994
*Maria Emanuela Raffi, ''André Breton e la scrittura della poesia'', Padova, Unipress, [[1996]]
*Volker Zotz, ''André Breton'', Paris: Somogy, 1990
*Jean-Claude Blachère, ''Les totems d'André Breton: surrealisme et primitivisme litteraire'', Paris, Harmattan, [[1996]]
*Maria Emanuela Raffi, ''André Breton e il surrealismo nella cultura italiana, 1925-1950'', Padova: Cleup, 1986  
*Jean-Luc Steinmetz, ''Andre Breton et les surprises de l'amour fou'', Paris, PUF, [[1994]]
*Ferdinand Alquié, ''Filosofia del surrealismo'', Salerno: Rumma, 1970; poi Firenze: Hopefulmonster, 1986
*Volker Zotz, ''André Breton'', Paris, Somogy, [[1990]]
*Philippe Lavergne, ''André Breton et le mythe'', Paris: Corti, 1985
*Maria Emanuela Raffi, ''André Breton e il surrealismo nella cultura italiana, [[1925]]-[[1950]]'', Padova, Cleup, [[1986]]
*Daria Galateria, ''Invito alla lettura di André Breton'', Milano: Mursia, 1977  
*Ferdinand Alquié, ''Filosofia del surrealismo'', Salerno, Rumma, [[1970]]; Firenze, Hopefulmonster, [[1986]]
*Lino Gabellone, ''L'oggetto surrealista: il testo, la città, l'oggetto in Breton'', Torino: Einaudi, 1977
*Philippe Lavergne, ''André Breton et le mythe'', Paris, Corti, [[1985]]
*''Per conoscere André Breton e il surrealismo'', a cura di Ivos Margoni, Milano: Mondadori, 1976  
*Daria Galateria, ''Invito alla lettura di André Breton'', Milano, Mursia, [[1977]]
*Arturo Schwarz, ''[https://lemaquis.noblogs.org/post/2021/06/27/schwarz-arturo-breton-e-trotsky-storia-di-unamicizia/ André Breton, Lev Trockij: storia di un'amicizia tra arte e rivoluzione]'', Roma: Savelli, 1974; poi Bolsena: Erre emme, 1997
*Lino Gabellone, ''L'oggetto surrealista: il testo, la città, l'oggetto in Breton'', Torino, Einaudi, [[1977]]
*Lanfranco Binni, ''André Breton'', Firenze: La nuova Italia, 1971
*''Per conoscere André Breton e il surrealismo'', a cura di Ivos Margoni, Milano, Mondadori, [[1976]]
*Sarane Alexandrian, ''André Breton par lui-même'', Paris: Seuil, 1971
*Arturo Schwarz, ''[https://lemaquis.noblogs.org/post/2021/06/27/schwarz-arturo-breton-e-trotsky-storia-di-unamicizia/ André Breton, Lev Trockij: storia di un'amicizia tra arte e rivoluzione]'', Roma, Savelli, [[1974]]; Bolsena, Erre emme, [[1997]]
*Lanfranco Binni, ''André Breton'', Firenze, La nuova Italia, [[1971]]
*Sarane Alexandrian, ''André Breton par lui-même'', Paris, Seuil, [[1971]]


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
*[[Arte e Anarchia]]
*[[Arte e anarchia]]


== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
*[http://www.isikeynes.it/ipertesti/arte_cinema/breton.html Biografia Breton]
*[http://www.isikeynes.it/ipertesti/arte_cinema/breton.html Biografia Breton]
*[https://archive.is/c3mOs Sul surrealismo], articolo di [[Maurice Joyeux]]
*[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-32441137.html ''Sul surrealismo''], articolo di [[Maurice Joyeux]]
*[http://www.arivista.org/?nr=385&pag=126.htm Anarchia e surrealismo], articolo di di [[Arturo Schwarz]]
*[http://www.arivista.org/?nr=385&pag=126.htm ''Anarchia e surrealismo''], articolo di [[Arturo Schwarz]]
   
   
[[Categoria:Anarchici|Breton, Andrè]]
[[Categoria:Anarchici|Breton, Andrè]]
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