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'''Aldo Pontiggia''' (Vittorio Veneto, Treviso, [[20 dicembre]] [[1919]] - [[25 dicembre]] [[1997]]) è stato un [[Medicina sociale|medico]] e anarchico italiano <ref name="archivio">L'articolo è stato scritto da [[Francesco Codello]] di [[Libertaria]], che ha potuto ususfruire del suo archivio privato, per il "dizionario della | '''Aldo Pontiggia''' (Vittorio Veneto, Treviso, [[20 dicembre]] [[1919]] - [[25 dicembre]] [[1997]]) è stato un [[Medicina sociale|medico]] e anarchico italiano <ref name="archivio">L'articolo è stato scritto da [[Francesco Codello]] di [[Libertaria]], che ha potuto ususfruire del suo archivio privato, per il "dizionario della BFS ([[Biblioteca Franco Serantini]])". È stato possibile inserirlo su Anarcopedia grazie al "[[Collettivo Carlo Giuliani]]" di Vittorio Veneto (paese natale di Aldo Pontiggia). | ||
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==Biografia == | ==Biografia == | ||
[[File:AP Controllo Nascite.jpg|miniatura|250px|Copertina di ''Controllo delle nascite'', di Aldo Pontiggia]] | |||
'''Aldo Pontiggia''' nasce a Vittorio Veneto (Treviso) il [[20 dicembre]] del [[1919]] da Emilio e Lorenza Serravallo. Il padre, [[Medicina sociale|medico]] e socialista, influenza la formazione professionale e culturale del figlio che diventa medico e anarchico nel dopoguerra, dopo aver vissuto, come ufficiale, la triste e tragica esperienza della guerra d'[[Albania]]. Al ritorno nel paese natale entra in contatto e in rapporti sempre più stretti con una figura importante del movimento locale di liberazione, che è anche un esponente del ricostituito movimento anarchico, [[Mario Moret]]. | '''Aldo Pontiggia''' nasce a Vittorio Veneto (Treviso) il [[20 dicembre]] del [[1919]] da Emilio e Lorenza Serravallo. Il padre, [[Medicina sociale|medico]] e socialista, influenza la formazione professionale e culturale del figlio che diventa medico e anarchico nel dopoguerra, dopo aver vissuto, come ufficiale, la triste e tragica esperienza della guerra d'[[Albania]]. Al ritorno nel paese natale entra in contatto e in rapporti sempre più stretti con una figura importante del movimento locale di liberazione, che è anche un esponente del ricostituito movimento anarchico, [[Mario Moret]]. | ||
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A cavallo tra gli "anni '50 e '60" aderisce al progetto culturale della [[stampa anarchica|rivista]] «[[Volontà]]» di [[Giovanna Caleffi]] e [[Cesare Zaccaria]] unendo la sua militanza politica alla sua professione. Assieme a Mario Moret e Bepi Gava costituisce un nucleo anarchico a Vittorio Veneto, impegnandosi sul fronte [[antimilitarismo|antimilitarista]], [[astensionismo elettorale anarchico|antielettorale]] e [[anticlericalismo|anticlericale]] con la distribuzione di volantini e manifesti, con la partecipazione a tutte le assemblee publiche e occasione di dibattito, dove viene portata così la voce anarchica tra la gente. | A cavallo tra gli "anni '50 e '60" aderisce al progetto culturale della [[stampa anarchica|rivista]] «[[Volontà]]» di [[Giovanna Caleffi]] e [[Cesare Zaccaria]] unendo la sua militanza politica alla sua professione. Assieme a Mario Moret e Bepi Gava costituisce un nucleo anarchico a Vittorio Veneto, impegnandosi sul fronte [[antimilitarismo|antimilitarista]], [[astensionismo elettorale anarchico|antielettorale]] e [[anticlericalismo|anticlericale]] con la distribuzione di volantini e manifesti, con la partecipazione a tutte le assemblee publiche e occasione di dibattito, dove viene portata così la voce anarchica tra la gente. | ||
Nel novembre [[1956]] l'attenzione è rivolta, dagli anarchici vittoriesi, verso i temi della cultura popolare e dell'istruzione delle masse con la proposta di poter avere in città una funzionante biblioteca pubblica e una Università Popolare. Vengono in questi anni anche rivolte al sindaco socialista della città delle lettere aperte nelle quali, rispetto ai problemi locali, sono ribadite le critiche e le proposte anarchiche senza tralasciare prese di posizione a favore delle rivolta ungherese contro la dittatura della burocrazia rossa e l'influenza nefasta della chiesa sempre al fianco dei potenti e dei dittatori. In questa fine degli "anni '50" partecipa attivamente all'attività organizzativa del movimento anarchico lombardo-veneto e della relativa commissione di corrispondenza aderendo a varie iniziative a Verona, Mantova e Brescia. Stringe rapporti sempre più stretti con [[Pio Turroni]], [[Armando Borghi]], [[Umberto Tommasini]] e [[Ettore Bonometti]], [[Ivan Guerrini]], [[Radolfo Vella]], [[Nani Fiorin]] e tanti altri. Congiuntamente alla frequentazioni con i compagni italiani intrattiene relazioni con l'emigrazione d'oltreoceano in particolare con il gruppo dell'«[[L'Adunata dei Refrattari]]» e con [[Attilio Bortolotti]]. Il dialogo si infittisce con la redazione di «[[Umanità Nova]]» e de «Il Libertario», con Giordano Bruch ed Emilio Baldissar e, in particolar modo, con [[Umberto Tommasini]]. | Nel novembre [[1956]] l'attenzione è rivolta, dagli anarchici vittoriesi, verso i temi della cultura popolare e dell'istruzione delle masse con la proposta di poter avere in città una funzionante biblioteca pubblica e una Università Popolare. Vengono in questi anni anche rivolte al sindaco [[socialista]] della città delle lettere aperte nelle quali, rispetto ai problemi locali, sono ribadite le critiche e le proposte anarchiche senza tralasciare prese di posizione a favore delle rivolta ungherese contro la dittatura della burocrazia rossa e l'influenza nefasta della chiesa sempre al fianco dei potenti e dei dittatori. In questa fine degli "anni '50" partecipa attivamente all'attività organizzativa del movimento anarchico lombardo-veneto e della relativa commissione di corrispondenza aderendo a varie iniziative a Verona, Mantova e Brescia. Stringe rapporti sempre più stretti con [[Pio Turroni]], [[Armando Borghi]], [[Umberto Tommasini]] e [[Ettore Bonometti]], [[Ivan Guerrini]], [[Radolfo Vella]], [[Nani Fiorin]] e tanti altri. Congiuntamente alla frequentazioni con i compagni italiani intrattiene relazioni con l'emigrazione d'oltreoceano in particolare con il gruppo dell'«[[L'Adunata dei Refrattari]]» e con [[Attilio Bortolotti]]. Il dialogo si infittisce con la redazione di «[[Umanità Nova]]» e de «Il Libertario», con Giordano Bruch ed Emilio Baldissar e, in particolar modo, con [[Umberto Tommasini]]. | ||
Si impegna attivamente all'interno del movimento anarchico nel periodo della ricostruzione dei vari gruppi con attenzione e rispetto profondo alle istanze dell'[[individuo]] e combattendo ogni tendenza eccessivamente organizzatrice. Le relazioni più frequenti e assidue sono con i compagni di Trieste e con loro egli svolge azione di propaganda all'esterno e di indirizzo per il fare e verso l'aggiornamento del pensiero libertario alla luce degli avvenimenti nuovi e delle conoscenze che si sviluppano in Europa e nel mondo. Da ricordare, in particolar modo, l'iniziativa svoltasi a Verona nel [[1957]] per commemorare [[Carlo Pisacane|Pisacane]] che vide la partecipazione attiva dei compagni di Vittorio Veneto i quali, pur essendo solo in 3, a partire dal [[1953]] distribuiscono mensilmente «[[Seme anarchico]]», «[[Volontà]]», e settimanalmente «[[Umanità Nova]]». | Si impegna attivamente all'interno del movimento anarchico nel periodo della ricostruzione dei vari gruppi con attenzione e rispetto profondo alle istanze dell'[[individuo]] e combattendo ogni tendenza eccessivamente [[organizzatrice]]. Le relazioni più frequenti e assidue sono con i compagni di Trieste e con loro egli svolge azione di propaganda all'esterno e di indirizzo per il fare e verso l'aggiornamento del pensiero libertario alla luce degli avvenimenti nuovi e delle conoscenze che si sviluppano in Europa e nel mondo. Da ricordare, in particolar modo, l'iniziativa svoltasi a Verona nel [[1957]] per commemorare [[Carlo Pisacane|Pisacane]] che vide la partecipazione attiva dei compagni di Vittorio Veneto i quali, pur essendo solo in 3, a partire dal [[1953]] distribuiscono mensilmente «[[Seme anarchico]]», «[[Volontà]]», e settimanalmente «[[Umanità Nova]]». | ||
Verso la fine del [[1962]] viene lanciata dai compagni di Venezia l'idea di fondare nella città lagunare una libreria internazionale per la vendita diretta al pubblico di libri di letteratura anarchica e di altra a carattere sociale. La proposta viene discussa e approvata all'interno del movimento anarchico sia in [[Italia]] che all'estero perché ritenuta un utile e interessante strumento di propaganda delle idee libertarie. In una lettera del [[6 gennaio]] del [[1963]] i compagni vittoriesi rivolgendosi alla cdc lombardo-veneta accolgono con entusiasmo la proposta veneziana anche se sottolineano con estrema praticità e buon senso le difficoltà che poi puntualmente si affacceranno nel prosieguo dell'iniziativa. A partire dal maggio [[1963]] la libreria internazionale comincia la sua attività ed egli è uno dei principali protagonisti della gestione considerato da tutto il movimento come un garante e un uomo assolutamente affidabile. Pubblica un opuscolo dal significativo titolo ''[[Controllo delle nascite]]'' (Cesena, 1963), nel quale si uniscono argomentazioni teoriche e politiche con, sopratutto, informazioni pratiche sui vari metodi contraccettivi, evidenziando quali sono i più sicuri e illustrandoli (Per approfondimenti sul controllo delel nascite vedi [[neomalthusianesimo]]). L'opuscolo si conclude con una serie di informazioni sulla fecondazione artificiale ([[1963]]!!!). Naturalmente non mancano le critiche all'immobilismo politico parlamentare rispetto ai problemi posti e sopratutto la messa in discussione del ruolo ancora di oscurantismo e reazionario della chiesa. | Verso la fine del [[1962]] viene lanciata dai compagni di Venezia l'idea di fondare nella città lagunare una libreria internazionale per la vendita diretta al pubblico di libri di letteratura anarchica e di altra a carattere sociale. La proposta viene discussa e approvata all'interno del movimento anarchico sia in [[Italia]] che all'estero perché ritenuta un utile e interessante strumento di propaganda delle idee libertarie. In una lettera del [[6 gennaio]] del [[1963]] i compagni vittoriesi rivolgendosi alla cdc lombardo-veneta accolgono con entusiasmo la proposta veneziana anche se sottolineano con estrema praticità e buon senso le difficoltà che poi puntualmente si affacceranno nel prosieguo dell'iniziativa. A partire dal maggio [[1963]] la libreria internazionale comincia la sua attività ed egli è uno dei principali protagonisti della gestione considerato da tutto il movimento come un garante e un uomo assolutamente affidabile. Pubblica un opuscolo dal significativo titolo ''[[Controllo delle nascite]]'' (Cesena, 1963), nel quale si uniscono argomentazioni teoriche e politiche con, sopratutto, informazioni pratiche sui vari metodi contraccettivi, evidenziando quali sono i più sicuri e illustrandoli (Per approfondimenti sul controllo delel nascite vedi [[neomalthusianesimo]]). L'opuscolo si conclude con una serie di informazioni sulla fecondazione artificiale ([[1963]]!!!). Naturalmente non mancano le critiche all'immobilismo politico parlamentare rispetto ai problemi posti e sopratutto la messa in discussione del ruolo ancora di oscurantismo e reazionario della chiesa. | ||
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<references/> | <references/> | ||
==Bibliografia == | ==Bibliografia == | ||
*Aldo Pontiggia, '' | *Aldo Pontiggia, ''Controllo delle nascite'', L'Antistato, Cesena [[1965]] (con prefazione di Mario Moret) | ||
*Gino Cerritto, ''Il ruolo dell'organizazione anarchica'', Catania 1973 | *Gino Cerritto, ''Il ruolo dell'organizazione anarchica'', Catania 1973 | ||