Max Stirner: differenze tra le versioni

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È importante tuttavia far notare quanto egli abbia anche proposto una visione atomistica che è in qualche modo in antitesi con la sua stessa esposizione storiografica olistica. L'unico nasce dal nulla e nel nulla muore. Il percorso della storia perciò da lui dipinto, ed il metodo interpretativo scelto per tracciarne gli sviluppi, sono in qualche modo ancora legati ad una concezione platonica o [[Hegel|hegeliana]] che si distacca fortemente, da un punto di vista razionale, dal [[nichilismo]] "radicale" di cui Stirner stesso è il fautore. La [[rivolta]] individuale non può abbracciare nulla che le sia estraneo e, conseguentemente, non c'è prova scientifica alcuna del fatto che essa debba necessariamente condurre verso una direzione ben precisa da un punto di vista sociale. La profezia "liberassociazionista" cara agli utopisti libertari e ai materialisti [[marxismo|marxisti]] è un qualcosa che ancora pone il [[nichilismo]] e l'[[individualismo]] assoluti al di fuori di una concezione rivoluzionaria che miri a plasmare la società sino a distruggerla. Il solipsismo tende piuttosto a far coincidere la materia stessa con le esigenze materiali di cui l'individuo necessita, senza che gli si richieda o imponga di intraprendere alcun percorso prestabilito.  
È importante tuttavia far notare quanto egli abbia anche proposto una visione atomistica che è in qualche modo in antitesi con la sua stessa esposizione storiografica olistica. L'unico nasce dal nulla e nel nulla muore. Il percorso della storia perciò da lui dipinto, ed il metodo interpretativo scelto per tracciarne gli sviluppi, sono in qualche modo ancora legati ad una concezione platonica o [[Hegel|hegeliana]] che si distacca fortemente, da un punto di vista razionale, dal [[nichilismo]] "radicale" di cui Stirner stesso è il fautore. La [[rivolta]] individuale non può abbracciare nulla che le sia estraneo e, conseguentemente, non c'è prova scientifica alcuna del fatto che essa debba necessariamente condurre verso una direzione ben precisa da un punto di vista sociale. La profezia "liberassociazionista" cara agli utopisti libertari e ai materialisti [[marxismo|marxisti]] è un qualcosa che ancora pone il [[nichilismo]] e l'[[individualismo]] assoluti al di fuori di una concezione rivoluzionaria che miri a plasmare la società sino a distruggerla. Il solipsismo tende piuttosto a far coincidere la materia stessa con le esigenze materiali di cui l'individuo necessita, senza che gli si richieda o imponga di intraprendere alcun percorso prestabilito.  


Fintanto che una visione [[scientismo|scientista]] della politica non sarà stata sostituita da una metodo scientifico in grado, non tanto di predire il futuro e quindi di fornire ad ogni individualità la possibilità di essere spontaneamente incentivata a direzionarsi nel modo più pratico e privo di pregiudizi, ma di adottare un metodo [[epistemologia|epistemologico]] di indagine a spizzico (K. Popper), più onesto sul piano sociologico, basato su presupposti prescientifici, forniti dall'esperienza empirica, "l'unico" sarà destinato ad essere il creatore sprovveduto, in balia di un deserto esistenziale che reca tanta gioia quanto dolore poiché, idealmente orientato e pessimisticamente disorientato, a seconda degli sviluppi dati dalle evoluzioni in campo sociale a cui egli prenderà parte. Da un lato la [[libertà]] totale sul piano individuale si rivelerà chimerica, dall'altro il suo coincidere o esser parallela a quella altrui potrebbe rivelarsi, altrettanto, un malinteso [[utopia|utopistico]] che potrebbe condurre a ottenere risultati inaspettati e in antitesi con la sfrenata [[libertà]] esistenziale, di cui il nomade spirituale in questione non rimarrebbe che un triste apologeta. Sebbene l'onestà intellettuale di Stirner lo porti a non rivendicare alcuna pretesa di validità assoluta per quanto riguarda la sua tesi sull'evoluzione umana, è altrettanto vero che ciò non può comunque non influenzare il lettore e al contempo non essere scaturita da un'influenza alla quale Stirner stesso è soggetto. Liberarsi della coscienza morale, è un fine che si rivela inarrivabile in quanto essa scaturirebbe o, comunque, sarebbe contingente al nostro grado sociale e quindi relativa, ma mai distruttibile. Il compromesso è quindi da ricercare proprio appellandosi all'innegabile unicità del modulo sociale che è l'individuo stesso, modulo spogliato di qualsiasi legame che lo vincoli a un'unità famigliare che costituisca il mattone con cui è strutturata materialmente la società (sala) nella quale viviamo. Amare, per Stirner, significa amare le proprie voglie e saper distinguere queste dai desideri e da ogni forma di volontà. L'unico è pronto a tutto pur di manifestarsi e non ha amore che per il presente godimento di se stesso. La distinzione che vien fatta fra voglia e volontà è un primo passo verso quella direzione che porterà alla nascita della psicoanalisi. Iter speculativo in cui [[Nietzsche]] rappresenta un anello di congiunzione fra Stirner e Freud.
Fintanto che una visione [[scientismo|scientista]] della politica non sarà stata sostituita da una metodo scientifico in grado, non tanto di predire il futuro e quindi di fornire ad ogni individualità la possibilità di essere spontaneamente incentivata a direzionarsi nel modo più pratico e privo di pregiudizi, ma di adottare un metodo [[epistemologia|epistemologico]] di indagine a spizzico (K. Popper), più onesto sul piano sociologico, basato su presupposti prescientifici, forniti dall'esperienza empirica, "l'unico" sarà destinato ad essere il creatore sprovveduto, in balia di un deserto esistenziale che reca tanta gioia quanto dolore poiché, idealmente orientato e pessimisticamente disorientato, a seconda degli sviluppi dati dalle evoluzioni in campo sociale a cui egli prenderà parte. Da un lato la [[libertà]] totale sul piano individuale si rivelerà chimerica, dall'altro il suo coincidere o esser parallela a quella altrui potrebbe rivelarsi, altrettanto, un malinteso [[utopia|utopistico]] che potrebbe condurre a ottenere risultati inaspettati e in antitesi con la sfrenata [[libertà]] esistenziale, di cui il nomade spirituale in questione non rimarrebbe che un triste apologeta. Sebbene l'onestà intellettuale di Stirner lo porti a non rivendicare alcuna pretesa di validità assoluta per quanto riguarda la sua tesi sull'evoluzione umana, è altrettanto vero che ciò non può comunque non influenzare il lettore e al contempo non essere scaturita da un'influenza alla quale Stirner stesso è soggetto. Liberarsi della coscienza morale, è un fine che si rivela inarrivabile in quanto essa scaturirebbe o, comunque, sarebbe contingente al nostro grado sociale e quindi relativa, ma mai distruttibile. Il compromesso è quindi da ricercare proprio appellandosi all'innegabile unicità del modulo sociale che è l'individuo stesso, modulo spogliato di qualsiasi legame che lo vincoli a un'unità famigliare che costituisca il mattone con cui è strutturata materialmente la società (sala) nella quale viviamo. Amare, per Stirner, significa amare le proprie voglie e saper distinguere queste dai desideri e da ogni forma di volontà. L'unico è pronto a tutto pur di manifestarsi e non ha amore che per il presente godimento di stesso. La distinzione che vien fatta fra voglia e volontà è un primo passo verso quella direzione che porterà alla nascita della psicoanalisi. Iter speculativo in cui [[Nietzsche]] rappresenta un anello di congiunzione fra Stirner e Freud.


== Bibliografia ==
== Bibliografia ==