Oberdan Gigli: differenze tra le versioni

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La sua posizione individualistica lo porta a conciliare diverse posizioni anarchiche, concedendo condivisioni anche rispetto a certe posizioni dell'[[anarchismo sociale]] poiché al centro del suo pensiero c'era l'individuo e solo l'individuo, concepito non come categoria sociale ma, [[Stirner|stirnerianamente]] parlando, come Unico.
La sua posizione individualistica lo porta a conciliare diverse posizioni anarchiche, concedendo condivisioni anche rispetto a certe posizioni dell'[[anarchismo sociale]] poiché al centro del suo pensiero c'era l'individuo e solo l'individuo, concepito non come categoria sociale ma, [[Stirner|stirnerianamente]] parlando, come Unico.


A causa del suo interventismo nella prima guerra mondiale (insieme a [[Libero Tancredi]] e [[Attilio Paolinelli]]) l'amica [[Nella Giacomelli]] gli scriverà una polemica lettera:
A causa del suo interventismo nella Prima guerra mondiale (insieme a [[Libero Tancredi]] e [[Attilio Paolinelli]]) l'amica [[Nella Giacomelli]] gli scriverà una polemica lettera:
: «C'è un abisso tra noi, Oberdan; tu hai rinnegato il tuo sogno giovanile, ed io lo sogno più ardentemente che mai; [...] Come possiamo ancora comprenderci? Meglio dimenticarci».  
: «C'è un abisso tra noi, Oberdan; tu hai rinnegato il tuo sogno giovanile, ed io lo sogno più ardentemente che mai; [...] Come possiamo ancora comprenderci? Meglio dimenticarci».  
Sempre più distante dai suoi ex-compagni, abbandonerà l'[[anarchismo]] finendo per ritirarsi dalla vita politica attiva. Ritornato a Milano nel [[1923]], nel [[1928]] interviene in aiuto dell'amica [[Nella Giacomelli]] - con cui Oberdan aveva mantenuto buoni rapporti d'amicizia nonostante le sostanziali divisioni sul modo di intendere l'[[anarchia]] - rivolgendosi ad [[Ada Negri]], ex-socialista convertita al [[fascismo]], con l'intento che ella chieda [[giustizia]] «a chi solo può superare le difficoltà delle leggi», cioè allo stesso Mussolini ([[Nella Giacomelli]] sarà alla fine liberata).
Sempre più distante dai suoi ex-compagni, abbandonerà l'[[anarchismo]] finendo per ritirarsi dalla vita politica attiva. Ritornato a Milano nel [[1923]], nel [[1928]] interviene in aiuto dell'amica [[Nella Giacomelli]] - con cui Oberdan aveva mantenuto buoni rapporti d'amicizia nonostante le sostanziali divisioni sul modo di intendere l'[[anarchia]] - rivolgendosi ad [[Ada Negri]], ex-socialista convertita al [[fascismo]], con l'intento che ella chieda [[giustizia]] «a chi solo può superare le difficoltà delle leggi», cioè allo stesso Mussolini ([[Nella Giacomelli]] sarà alla fine liberata).