Nichilismo: differenze tra le versioni

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Ispirandosi soprattutto a [[Max Stirner]] ed in parte anche a [[Nietzsche]], molti anarchici si sono definiti nichilisti o anarco-nichilisti, con l'intento di rimarcare la propria originalità rispetto alla corrente [[anarchismo sociale|sociale dell'anarchismo]]. L'individualista [[Renzo Novatore]] definì il proprio nichilismo con queste parole:
Ispirandosi soprattutto a [[Max Stirner]] ed in parte anche a [[Nietzsche]], molti anarchici si sono definiti nichilisti o anarco-nichilisti, con l'intento di rimarcare la propria originalità rispetto alla corrente [[anarchismo sociale|sociale dell'anarchismo]]. L'individualista [[Renzo Novatore]] definì il proprio nichilismo con queste parole:
:«Mi dico nichilista solo perché so che nichilismo vuol dire negazione! Negazione di ogni società, di ogni culto, di ogni regola e di ogni religione. Ma non agogno al Nirvana come non anelo al pessimismo disperato ed impotente dello Schopenhauer, che è qualche cosa di peggio della stessa rinnegazione violenta della vita. Il mio, è un pessimismo entusiasta e dionisiaco come le fiamme che incendiano la mia esuberanza vitale, che irride a qualsiasi prigione teoretica, scientifica e morale. E se mi dico [[anarchico individualista]], [[iconoclasta]] e [[nichilista]], è appunto perché credo che in questi aggettivi siavi l'espressione massima e completa della mia volitiva e scapigliata individualità che, come un fiume straripante, vuole espandersi impetuosamente travolgendo argini e siepi, fintanto che, urtando in un granitico masso, s'infranga e si disperda a sua volta. Io non rinnego la vita. La sublimo e la canto» ([http://www.finimondo.org/node/1018 ''Anch'io sono nichilista''], da ''Nichilismo'', Anno I, n. 4, [[21 maggio]] [[1920]]).
:«Mi dico nichilista solo perché so che nichilismo vuol dire negazione! Negazione di ogni società, di ogni culto, di ogni regola e di ogni religione. Ma non agogno al Nirvana come non anelo al pessimismo disperato ed impotente dello Schopenhauer, che è qualche cosa di peggio della stessa rinnegazione violenta della vita. Il mio, è un pessimismo entusiasta e dionisiaco come le fiamme che incendiano la mia esuberanza vitale, che irride a qualsiasi prigione teoretica, scientifica e morale. E se mi dico [[anarchico individualista]], [[iconoclasta]] e [[nichilista]], è appunto perché credo che in questi aggettivi siavi l'espressione massima e completa della mia volitiva e scapigliata individualità che, come un fiume straripante, vuole espandersi impetuosamente travolgendo argini e siepi, fintanto che, urtando in un granitico masso, s'infranga e si disperda a sua volta. Io non rinnego la vita. La sublimo e la canto» ([http://www.finimondo.org/node/1018 ''Anch'io sono nichilista''], da ''Nichilismo'', Anno I, n. 4, [[21 maggio]] [[1920]]).
Il nichilismo, in particolare nelle sue accezioni nietzschiane e superuomistiche, fu, invece, combattuto da [[Camillo Berneri]] con grande determinazione: «Una vita di quotidiani sforzi di volontà e di quotidiane esperienze di dolore e di amore vale certo più dei sogni infingardi dei Super-uomini, che si credono tali solo perché non sanno, non vogliono essere uomini».
==== Il dibattito tra Novatore e Berneri ====
Date le divergenti idee sull'uso della [[violenza]] nell'[[azione diretta]], tra [[Novatore]] e [[Berneri]] si sviluppò un aspro conflitto intellettuale. «La mia libertà» - scrisse [[Novatore]] in un articolo apparso su ''Iconoclasta!'' n° 10 del [[26 novembre]] [[1919]] ed intitolato ''L'Espropriatore'' - «e i miei diritti sono tanti quanto la mia capacità di potenza. Anche la felicità e la grandezza l'avrò solo in misura della mia forza. L'Espropriatore è la più bella figura maschia spregiudicata e virile che io abbia incontrato nell'anarchismo». [[Berneri]] non condannò aprioristicamente la violenza quale strumento di lotta politica, ma prese le distanze dall'esaltazione della violenza come fine a se stessa e come atto di libertà: «La mia libertà è la mia forza, quanto più sono capace di volere e quanto meglio è diretto il mio volere tanto più sono libero. All'autorità delle gerarchie basate sulla violenza e sul privilegio anteponiamo quella delle gerarchie tecniche, agenti per utilità generale e formatesi liberamente. L'autorità è libera quando l'autorità sia mezzo di liberazione, ma lo sforzo antiautoritario è necessario come processo di autonomia». <ref>Sono tematiche che [[Berneri]] riprese da uno dei suoi maestri e rielaborò, quel [[Luigi Fabbri]] che aveva affrontato la stessa questione: «L'anarchismo» - sosteveva [[Fabbri]] - «è il sistema filosofico per eccellenza negatore dell'autorità, la quale della violenza è la prima forma esplicativa. Quando infatti gli anarchici si dicono nemici del principio di autorità lo dicono in quanto in nessuno riconoscono il diritto di coartare la libertà e l'azione degli altri, di limitare e violentarne la libertà. Questo concetto della libertà individuale [...] posto a base della convivenza civile [...] esclude la possibilità della violenza sistematica, giacché dove c'è autorità c'è violenza e dove c'è violenza non c'è libertà, e quindi non c'è anarchia possibile» (da [http://www.bibliotecaginobianco.it/flip/PEN/08/0600/#8 ''Il concetto di violenza secondo l'anarchismo''], in ''Il Pensiero'' del [[16 marzo]] [[1910]]).</ref>
Il nichilismo della cul­tura contemporanea non esprime solamente la crisi dei valori, ma anche il rifiuto della scelta dualistica tra due poli opposti: tradizione e rivoluzione. L'anarchico-nichilista si sofferma nella ristretta prospettiva di realizzare se stesso come individuo «qui e ora». La sua [[pro­gettualità]] si appiattisce esclusivamente nel godimento del pre­sente:
Il nichilismo della cul­tura contemporanea non esprime solamente la crisi dei valori, ma anche il rifiuto della scelta dualistica tra due poli opposti: tradizione e rivoluzione. L'anarchico-nichilista si sofferma nella ristretta prospettiva di realizzare se stesso come individuo «qui e ora». La sua [[pro­gettualità]] si appiattisce esclusivamente nel godimento del pre­sente:
:«Questo è il problema: noi vogliamo la realizzazione più libera e più completa possibile dell'individuo e la vogliamo ora; noi vogliamo la felicità più grande possibile e la vogliamo oggi; noi vogliamo la so­luzione di tutti i problemi sociali, ma non un giorno nell'avvenire, ben­sì oggi o al più tardi domani o dopodomani». <ref>[http://www.nilalienum.it/Sezioni/Aggiornamenti/Filosofia/VolpiNichil.html Il nichilismo]</ref>
:«Questo è il problema: noi vogliamo la realizzazione più libera e più completa possibile dell'individuo e la vogliamo ora; noi vogliamo la felicità più grande possibile e la vogliamo oggi; noi vogliamo la so­luzione di tutti i problemi sociali, ma non un giorno nell'avvenire, ben­sì oggi o al più tardi domani o dopodomani». <ref>[http://www.nilalienum.it/Sezioni/Aggiornamenti/Filosofia/VolpiNichil.html Il nichilismo]</ref>