Dante Carnesecchi: differenze tra le versioni

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Ma dov'era stato Dante fino a quel momento? È un mistero irrisolto. È assai probabile che abbia partecipato alle rivolte del Colorado.<br />
Ma dov'era stato Dante fino a quel momento? È un mistero irrisolto. È assai probabile che abbia partecipato alle rivolte del Colorado.<br />
La sua ritrosia a parlare di se stesso non ci lascia memoria (ricordando l'articolo ''I nostri caduti: Dante Carnesecchi'': «...Gran parte delle sue gesta rimarranno per sempre ignorate, poiché, fu solo a compierle e ne portò il segreto alla tomba».) <ref>Un esperienza cosi intensa e drammatica giustificherebbe la fredda determinazione dimostrata in seguito in ogni sua azione.</ref>  
La sua ritrosia a parlare di se stesso non ci lascia memoria (ricordando l'articolo ''I nostri caduti: Dante Carnesecchi'': «... Gran parte delle sue gesta rimarranno per sempre ignorate, poiché, fu solo a compierle e ne portò il segreto alla tomba».) <ref>Un esperienza cosi intensa e drammatica giustificherebbe la fredda determinazione dimostrata in seguito in ogni sua azione.</ref>  


Intanto, nelle miniere intorno a Pueblo, proprio in quel periodo scoppia una grande rivolta con [[sciopero|scioperi]] e scontri a fuoco tra minatori (molti ispanici e italiani) e vigilantes, affiancati dalla Guardia Nazionale, al servizio del padronato.  
Intanto, nelle miniere intorno a Pueblo, proprio in quel periodo scoppia una grande rivolta con [[sciopero|scioperi]] e scontri a fuoco tra minatori (molti ispanici e italiani) e vigilantes, affiancati dalla Guardia Nazionale, al servizio del padronato.  
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Il maresciallo dei carabinieri vieta il comizio, ma Carnesecchi ha una reazione violentissima, così riportata negli atti processuali:
Il maresciallo dei carabinieri vieta il comizio, ma Carnesecchi ha una reazione violentissima, così riportata negli atti processuali:


: «...Mentre il Carnesecchi avanzatosi verso il Blanc minacciosamente gesticolando gli gridava: "''Ma chi è Lei un prefetto, un viceprefetto? Lei è nulla, vada via. Autorità più non ve ne sono, comandiamo noi. Vogliamo fare quello che abbiamo fatto a Spezia''", trovasi al fianco sinistro del vicebrigadiere il Picchioni ed a fianco del carabiniere Vannini il Bellotti, echeggiarono quasi contemporaneamente quattro colpi di rivoltella ed i due militi caddero mortalmente feriti...».
: «... Mentre il Carnesecchi avanzatosi verso il Blanc minacciosamente gesticolando gli gridava: "''Ma chi è Lei un prefetto, un viceprefetto? Lei è nulla, vada via. Autorità più non ve ne sono, comandiamo noi. Vogliamo fare quello che abbiamo fatto a Spezia''", trovasi al fianco sinistro del vicebrigadiere il Picchioni ed a fianco del carabiniere Vannini il Bellotti, echeggiarono quasi contemporaneamente quattro colpi di rivoltella ed i due militi caddero mortalmente feriti... ».


I quattro anarchici fuggono e l'anarchico, sfuggito alla cattura, si dà alla latitanza.
I quattro anarchici fuggono e l'anarchico, sfuggito alla cattura, si dà alla latitanza.
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Mentre da un rapporto rilasciato a Migliarina [vicino a La Spezia, '''NdR'''], delle ore 5 del [[5 giugno]] [[1920]], da un maresciallo dell'arma dei carabinieri si estrae questo significativo stralcio:
Mentre da un rapporto rilasciato a Migliarina [vicino a La Spezia, '''NdR'''], delle ore 5 del [[5 giugno]] [[1920]], da un maresciallo dell'arma dei carabinieri si estrae questo significativo stralcio:


«Il predetto maresciallo di Fossamastra, che assicura la banda essere in maggioranza composta di abitanti del Limone e del Termo capitanata dal Carnesecchi e dal [[Renzo Novatore|Ferrari Abele]], che il detto graduato vide e non arrestò..."»  
«Il predetto maresciallo di Fossamastra, che assicura la banda essere in maggioranza composta di abitanti del Limone e del Termo capitanata dal Carnesecchi e dal [[Renzo Novatore|Ferrari Abele]], che il detto graduato vide e non arrestò... "»  


*'''Lettera del viceprefetto dopo l'assalto alla polveriera di Vallegrande''':
*'''Lettera del viceprefetto dopo l'assalto alla polveriera di Vallegrande''':


«I fatti di Spezia appaiono ben più gravi per l'ispirazione rivoluzionaria e per il contenuto evidentemente politico: essi senza dubbio fanno parte di una preparazione diretta a sovvertire l'ordinamento statale sono il frutto della propaganda e di una concezione anarchica che ha in questa circoscrizione lunghe e profonde radici. Fin dai primi momenti in cui io assunsi qui le mie funzioni ebbi sentore delle mene anarchiche e del proposito in parte deliberato degli estremisti di tentare qualche colpo di mano.<br />  
«I fatti di Spezia appaiono ben più gravi per l'ispirazione rivoluzionaria e per il contenuto evidentemente politico: essi senza dubbio fanno parte di una preparazione diretta a sovvertire l'ordinamento statale sono il frutto della propaganda e di una concezione anarchica che ha in questa circoscrizione lunghe e profonde radici. Fin dai primi momenti in cui io assunsi qui le mie funzioni ebbi sentore delle mene anarchiche e del proposito in parte deliberato degli estremisti di tentare qualche colpo di mano.<br />  
Ben compreso della...necessità di sventare simili trame criminose dedicai tutta la mia attività a questo scopo. Con rapporto del 18 aprile io ebbi ad informare la S.V. d'un primo complotto organizzato dagli anarchici col supposto consenso parziale o colla tacita adesione delle truppe specialmente di mare. Si sperava allora sull'ammutinamento di un equipaggio di una nave ancorata in questo porto e sull'azione concomitante e violenta degli anarchici non solo del circondario ma anche della provincia vicina.  
Ben compreso della... necessità di sventare simili trame criminose dedicai tutta la mia attività a questo scopo. Con rapporto del 18 aprile io ebbi ad informare la S.V. d'un primo complotto organizzato dagli anarchici col supposto consenso parziale o colla tacita adesione delle truppe specialmente di mare. Si sperava allora sull'ammutinamento di un equipaggio di una nave ancorata in questo porto e sull'azione concomitante e violenta degli anarchici non solo del circondario ma anche della provincia vicina.  
Il complotto non poté avere per varie circostanze ...<br />
Il complotto non poté avere per varie circostanze... <br />
Però fallito il colpo non desistettero gli organizzatori nei loro progetti d'[[azione diretta]]: che anzi in diverse riunioni ripresero le fila per un momento spezzate, e rinnovavano la fede di riuscire in un nuovo attentato che a breve scadenza si sarebbe deciso di eseguire. I disordini di Viareggio, poi quelli di Sarzana, l'agitazione stessa che si diffondeva a La Spezia sotto il pretesto del caro-viveri sembravano forse agli estremisti locali favorevoli all'attuazione dei loro propositi.<br />
Però fallito il colpo non desistettero gli organizzatori nei loro progetti d'[[azione diretta]]: che anzi in diverse riunioni ripresero le fila per un momento spezzate, e rinnovavano la fede di riuscire in un nuovo attentato che a breve scadenza si sarebbe deciso di eseguire. I disordini di Viareggio, poi quelli di Sarzana, l'agitazione stessa che si diffondeva a La Spezia sotto il pretesto del caro-viveri sembravano forse agli estremisti locali favorevoli all'attuazione dei loro propositi.<br />
Un'ultima visita fatta qui nella settimana scorsa da [[Errico Malatesta]], parve infondere vigore al proposito e senza dubbio sospinse all'azione che fu stabilita per i primi giorni del giugno corrente. Il piano, a quanto riferivano i confidenti, era basato sempre sull'appoggio del personale di marina ed aveva per fine di impadronirsi della polveriera e dei forti, dell'arsenale, degli stabilimenti industriali, dei punti principali della città e degli edifici pubblici.<br />
Un'ultima visita fatta qui nella settimana scorsa da [[Errico Malatesta]], parve infondere vigore al proposito e senza dubbio sospinse all'azione che fu stabilita per i primi giorni del giugno corrente. Il piano, a quanto riferivano i confidenti, era basato sempre sull'appoggio del personale di marina ed aveva per fine di impadronirsi della polveriera e dei forti, dell'arsenale, degli stabilimenti industriali, dei punti principali della città e degli edifici pubblici.<br />
Il piano doveva avere esecuzione in diverse parti contemporaneamente. Certo si trattava di un vasto disegno concepito follemente, senza alcuna visione pratica della sua difficile possibilità. La frase tipica con cui si vuole venisse deliberato:''"''...Da cosa nasce cosa". Questa frase illumina le finalità del tentativo. Si faceva altresì molto affidamento nella partecipazione al movimento, una volta iniziato, della massa operaia, in ispecie in quella iscritta nell'unione sindacale. Se però il piano era troppo vasto ed audace per riuscire era tuttavia tale da destare le più serie preoccupazioni di fronte alle conseguenze gravissime che ne sarebbero scaturite se fosse stato anche in minima parte effettuato. Ed io non mancai di apprestare i mezzi di resistenza e fui ben sollecito di preavvisarne S.E. il Comandante in Capo della Piazza con ripetute e frequenti conferenze personali di cui l'ultima risale al pomeriggio di giovedì 3 corrente mese... <br />
Il piano doveva avere esecuzione in diverse parti contemporaneamente. Certo si trattava di un vasto disegno concepito follemente, senza alcuna visione pratica della sua difficile possibilità. La frase tipica con cui si vuole venisse deliberato:''"''... Da cosa nasce cosa". Questa frase illumina le finalità del tentativo. Si faceva altresì molto affidamento nella partecipazione al movimento, una volta iniziato, della massa operaia, in ispecie in quella iscritta nell'unione sindacale. Se però il piano era troppo vasto ed audace per riuscire era tuttavia tale da destare le più serie preoccupazioni di fronte alle conseguenze gravissime che ne sarebbero scaturite se fosse stato anche in minima parte effettuato. Ed io non mancai di apprestare i mezzi di resistenza e fui ben sollecito di preavvisarne S.E. il Comandante in Capo della Piazza con ripetute e frequenti conferenze personali di cui l'ultima risale al pomeriggio di giovedì 3 corrente mese... <br />
Senza l'intervento e la condotta ammirevole del carabiniere Carmana il tentativo criminoso avrebbe avuto ben diverso risultato I rivoltosi procedevano in silenzio sarebbero riusciti ad occupare la polveriera ove si contenevano ingenti quantità di esplosivi con quale pericolo è facile immaginare. Il carabiniere va premiato con un'alta ricompensa al valore...»
Senza l'intervento e la condotta ammirevole del carabiniere Carmana il tentativo criminoso avrebbe avuto ben diverso risultato I rivoltosi procedevano in silenzio sarebbero riusciti ad occupare la polveriera ove si contenevano ingenti quantità di esplosivi con quale pericolo è facile immaginare. Il carabiniere va premiato con un'alta ricompensa al valore... »


* '''Articolo da «IL SECOLO XIX» del [[29 settembre]] [[1920]] intitolato ''Il famoso "Carnesecca'':'''
* '''Articolo da «IL SECOLO XIX» del [[29 settembre]] [[1920]] intitolato ''Il famoso "Carnesecca'':'''
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«Il pregiudicato Dante Carnesecchi, colpito di ben quattro mandati di cattura per omicidio nella persona di un carabiniere, per attentato alla polveriera di Vallegrande, per reati contro la proprietà, è stato assicurato alla giustizia in una brillante operazione dei reali Carabinieri al Termo d'Arcola.<br />
«Il pregiudicato Dante Carnesecchi, colpito di ben quattro mandati di cattura per omicidio nella persona di un carabiniere, per attentato alla polveriera di Vallegrande, per reati contro la proprietà, è stato assicurato alla giustizia in una brillante operazione dei reali Carabinieri al Termo d'Arcola.<br />
Al momento dell'arresto s'era nascosto in un armadio ed aveva accanto una rivoltella carica.
Al momento dell'arresto s'era nascosto in un armadio ed aveva accanto una rivoltella carica.
La sua casetta come quella di un brigante degli antichi tempi era un vero arsenale di rivoltelle e di fucili con parecchie riserve di polvere pirica...»
La sua casetta come quella di un brigante degli antichi tempi era un vero arsenale di rivoltelle e di fucili con parecchie riserve di polvere pirica... »
*'''Articolo di [[Renzo Novatore]] da «[[Pasquale Binazzi|Il Libertario]]» del [[7 ottobre]] [[1920]]''':  
*'''Articolo di [[Renzo Novatore]] da «[[Pasquale Binazzi|Il Libertario]]» del [[7 ottobre]] [[1920]]''':  


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*'''Articolo tratto da «[[Il Libertario]]» ''' <ref name="binazzi">Storica [[stampa anarchica|rivista]] diretta da [[Pasquale_Binazzi]]</ref> '''dal titolo "''I funerali di Dante Carnesecchi''" del 7 aprile 1921''':
*'''Articolo tratto da «[[Il Libertario]]» ''' <ref name="binazzi">Storica [[stampa anarchica|rivista]] diretta da [[Pasquale_Binazzi]]</ref> '''dal titolo "''I funerali di Dante Carnesecchi''" del 7 aprile 1921''':


«...con tutto ciò egli era lo spauracchio, il babau, lo spettro incubante dell'autorità, solo perché era un anarchico ed una figura fisicamente atletica ed energica. Un insieme di ombre, di esagerazioni iperboliche, di vociferazioni fantastiche valse a creare nell'autorità uno stato d'animo tenebrosamente odioso da indurle, dopo esperita ogni altra via, alla soppressione del nostro amico.
«... con tutto ciò egli era lo spauracchio, il babau, lo spettro incubante dell'autorità, solo perché era un anarchico ed una figura fisicamente atletica ed energica. Un insieme di ombre, di esagerazioni iperboliche, di vociferazioni fantastiche valse a creare nell'autorità uno stato d'animo tenebrosamente odioso da indurle, dopo esperita ogni altra via, alla soppressione del nostro amico.
Mercoledi, quando il giornale andava in macchina, ebbero luogo i funerali del caro indimenticabile compagno nostro Dante Carnesecchi assassinato dai carabinieri della stazione del Limone. La questura fece del suo meglio per applicare l'ostruzionismo e la censura ai manifesti degli anarchici e della Camera del Lavoro Sindacale. Soltanto alle ore 14,30 poterono essere affissi, vale a dire soltanto due ore e mezzo prima dei funerali... Malgrado questi miserevoli espedienti migliaia di compagni e di lavoratori intervennero ai funerali che riuscirono seri, imponenti, commoventi. Il carro era coperto di corone e la bara era avvolta da un labaro rosso, su cui era scritto in nero: Giù le armi! Vi erano i vessilli degli [[anarchici]], dei [[comunisti]], dei [[socialisti]] e delle organizzazioni aderenti alla Camera Sindacale e a quella Confederale. Senza che nessuno l'avesse chiesto spontaneamente nell'ora dei funerali lungo il percorso del corteo, dall'Ospedale Civile per via Provinciale al Cimitero dei Boschetti, tutti i negozi in segno di lutto erano chiusi e tutti salutavano commossi la salma del compagno nostro. Quando il corteo giunse sullo spiazzale della camera mortuaria del Cimitero vi si erano già riversati tutti gli abitanti del Limone, Termo d'Arcola e paesi vicini, accorsi tutti ad attestare la stima e l'affetto al povero assassinato e la protesta contro i suoi assassini. Dissero commoventi ed inspirate parole per gli anarchici il compagno [[Pasquale Binazzi]] ed [[Ennio Mattias]] per la Camera Sindacale.»
Mercoledi, quando il giornale andava in macchina, ebbero luogo i funerali del caro indimenticabile compagno nostro Dante Carnesecchi assassinato dai carabinieri della stazione del Limone. La questura fece del suo meglio per applicare l'ostruzionismo e la censura ai manifesti degli anarchici e della Camera del Lavoro Sindacale. Soltanto alle ore 14,30 poterono essere affissi, vale a dire soltanto due ore e mezzo prima dei funerali... Malgrado questi miserevoli espedienti migliaia di compagni e di lavoratori intervennero ai funerali che riuscirono seri, imponenti, commoventi. Il carro era coperto di corone e la bara era avvolta da un labaro rosso, su cui era scritto in nero: Giù le armi! Vi erano i vessilli degli [[anarchici]], dei [[comunisti]], dei [[socialisti]] e delle organizzazioni aderenti alla Camera Sindacale e a quella Confederale. Senza che nessuno l'avesse chiesto spontaneamente nell'ora dei funerali lungo il percorso del corteo, dall'Ospedale Civile per via Provinciale al Cimitero dei Boschetti, tutti i negozi in segno di lutto erano chiusi e tutti salutavano commossi la salma del compagno nostro. Quando il corteo giunse sullo spiazzale della camera mortuaria del Cimitero vi si erano già riversati tutti gli abitanti del Limone, Termo d'Arcola e paesi vicini, accorsi tutti ad attestare la stima e l'affetto al povero assassinato e la protesta contro i suoi assassini. Dissero commoventi ed inspirate parole per gli anarchici il compagno [[Pasquale Binazzi]] ed [[Ennio Mattias]] per la Camera Sindacale.»


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* '''Articolo pubblicato su «[[Gli Scamiciati]]» di Pegli il [[9 aprile]] [[1921]], (serie II, num.12, pag.2) intitolato ''Assassini!''''':
* '''Articolo pubblicato su «[[Gli Scamiciati]]» di Pegli il [[9 aprile]] [[1921]], (serie II, num.12, pag.2) intitolato ''Assassini!''''':
   
   
«La sera del 27 marzo, alla stazione di Termo d'Arcola, una squadra di carabinieri vestiti in borghese, usciti fuori dalla nuova caserma messa alla vicina Limone non sappiamo il perché..., <ref>Si addombra la premeditazione dell'omicidio, dimostrata dalla creazione di una nuova caserma vicina al luogo dove abitava il Carnesecchi, formata da militi particolarmente motivati in chiave repressiva.</ref> partirono in numero di dieci, bene armati di fucili americani e di pugnali, e bene innaffiati di vino, al canto di "Bandiera rossa" s'avviarono in cerca della vittima da tempo predestinata: Dante Carnesecchi, l'anarchico spauracchio, uscito da pochi giorni dalle carceri di Sarzana ove era stato parecchi mesi in attesa del processo che poi non venne... Egli stava in quell'ora, in casa sua, suonando la chitarra in compagnia di uno zio violoncellista. Accostatisi a casa sua i dieci manigoldi vi s'appiattarono e al momento opportuno, cioè quando il buon Dante uscito da casa sua s'accingeva ad accompagnare lo zio all'abitazione di lui, sbucarono fuori con i fucili spianati e perquisirono quelle loro due prede. Vistele disarmate incominciarono "la funzione". Terribili colpi di nervo colpirono il nostro compagno alla faccia; egli si difese come poté colla chitarra che teneva in mano, ma questa ben presto andò in frantumi ed egli con un gesto disperato (aveva la faccia letteralmente spaccata dai nervi ferrati) riuscì a divincolarsi e a fuggire. Non aveva fatto ancora dieci passi che una raffica di colpi l'atterrò. Appena a terra gli furono sopra e gli vibrarono trenta pugnalate. Poi col calcio dei fucili gli spaccarono la testa. L'assassinio fu compiuto con tanta malvagità e tanta brutalità impossibili a concepirsi. Lo derubarono di tutto e poscia minacciarono di morte (vigliacchi, ormai egli era già in agonia!) anche i militi della Pubblica Assistenza che andarono per portarlo via. Un milite piangente nel caricarlo sulla barella gli disse: "Coraggio Dante". Ed egli, col filo di voce che ancora gli rimaneva: "Sono episodi della vita... Non è niente... Datemi dell'acqua... Muoio". Il brigadiere sempre col pugnale in mano urlò infuriato: "Ah vigliacco! Vivi sempre. Sei più duro d'un bue". E gli sputò ancora addosso...»
«La sera del 27 marzo, alla stazione di Termo d'Arcola, una squadra di carabinieri vestiti in borghese, usciti fuori dalla nuova caserma messa alla vicina Limone non sappiamo il perché... , <ref>Si addombra la premeditazione dell'omicidio, dimostrata dalla creazione di una nuova caserma vicina al luogo dove abitava il Carnesecchi, formata da militi particolarmente motivati in chiave repressiva.</ref> partirono in numero di dieci, bene armati di fucili americani e di pugnali, e bene innaffiati di vino, al canto di "Bandiera rossa" s'avviarono in cerca della vittima da tempo predestinata: Dante Carnesecchi, l'anarchico spauracchio, uscito da pochi giorni dalle carceri di Sarzana ove era stato parecchi mesi in attesa del processo che poi non venne... Egli stava in quell'ora, in casa sua, suonando la chitarra in compagnia di uno zio violoncellista. Accostatisi a casa sua i dieci manigoldi vi s'appiattarono e al momento opportuno, cioè quando il buon Dante uscito da casa sua s'accingeva ad accompagnare lo zio all'abitazione di lui, sbucarono fuori con i fucili spianati e perquisirono quelle loro due prede. Vistele disarmate incominciarono "la funzione". Terribili colpi di nervo colpirono il nostro compagno alla faccia; egli si difese come poté colla chitarra che teneva in mano, ma questa ben presto andò in frantumi ed egli con un gesto disperato (aveva la faccia letteralmente spaccata dai nervi ferrati) riuscì a divincolarsi e a fuggire. Non aveva fatto ancora dieci passi che una raffica di colpi l'atterrò. Appena a terra gli furono sopra e gli vibrarono trenta pugnalate. Poi col calcio dei fucili gli spaccarono la testa. L'assassinio fu compiuto con tanta malvagità e tanta brutalità impossibili a concepirsi. Lo derubarono di tutto e poscia minacciarono di morte (vigliacchi, ormai egli era già in agonia!) anche i militi della Pubblica Assistenza che andarono per portarlo via. Un milite piangente nel caricarlo sulla barella gli disse: "Coraggio Dante". Ed egli, col filo di voce che ancora gli rimaneva: "Sono episodi della vita... Non è niente... Datemi dell'acqua... Muoio". Il brigadiere sempre col pugnale in mano urlò infuriato: "Ah vigliacco! Vivi sempre. Sei più duro d'un bue". E gli sputò ancora addosso... »


==Note==
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