Fascismo: differenze tra le versioni

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[[File:Trailegi.jpg|502px|wrigth|thumb|D'annunzio fra i Legionari]]
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[[File:Camera Lavoro 1922.jpg|thumb|right|270px|La [[Strage di Torino (18-20 dicembre 1922)|Camera del Lavoro di Torino incendiata dai fascisti nel 1922]]]]
[[File:Camera Lavoro 1922.jpg|thumb|right|270px|La [[Strage di Torino (18-20 dicembre 1922)|Camera del Lavoro di Torino incendiata dai fascisti nel 1922]]]]
Dopo l'[[Aspetti libertari dell'impresa di Fiume|impresa fiumana]] di [[Gabriele D'Annunzio]] ([[1919]]), uomo da cui Mussolini attingerà a piene mani riguardo alla retorica fraseologica (se D'Annunzio non fu fascista a tutti gli effetti, si può dire che il fascismo fu d'annunziano: sono di D'annunzio gli slogan fatti propri dal fascismo come «Eja, Eja, Eja, Alalà!» [Hip, Hip, Hurrà |], «Memento audere semper» (ricorda di osare sempre], ecc.), se non fermata non fu nemmeno fortemente sostenuta da Mussolini, alle elezioni dello stesso anno non un fascista riesce a farsi eleggere (4000 voti a Milano). Mussolini, vista la difficoltà di muoversi sul piano legalitario, comincia a dare spazio allo squadrismo fascista: squadre formate da giovani figli dei ricchi agrari e industriali, ex combattenti, disoccupati, nazionalisti ecc. che colpiscono con violenza "case del popolo", "case del lavoro", cooperative, circoli comunisti e anarchici ecc.
Dopo l'[[Aspetti libertari dell'impresa di Fiume|impresa fiumana]] di [[Gabriele D'Annunzio]] ([[1919]]), uomo da cui Mussolini attingerà a piene mani riguardo alla retorica fraseologica (se D'Annunzio non fu fascista a tutti gli effetti, si può dire che il fascismo fu d'annunziano: sono di D'annunzio gli slogan fatti propri dal fascismo come «Eja, Eja, Eja, Alalà!» [Hip, Hip, Hurrà |], «Memento audere semper» (ricorda di osare sempre], ecc.), se non fermata non fu nemmeno fortemente sostenuta da Mussolini, alle elezioni dello stesso anno non un fascista riesce a farsi eleggere (4000 voti a Milano). Mussolini, vista la difficoltà di muoversi sul piano legalitario, comincia a dare spazio allo squadrismo fascista: squadre formate da giovani figli dei ricchi agrari e industriali, ex combattenti, disoccupati, nazionalisti ecc. che colpiscono con violenza "case del popolo", "case del lavoro", cooperative, circoli comunisti e anarchici ecc.
'''Ma quali sono gli elementi caratterizzanti l'ideologia fascista?''' Premesso che il fascismo trova nel filosofo [[Giovanni Gentile]] il suo supremo ideologo, si può senz'altro partire da una [[Hegel|concezione hegeliana]] dello [[Stato]], lo "[[Stato etico]]", posto al di sopra di tutto e di tutti, e a cui ogni [[individuo]] deve necessariamente sottomettersi. Di qui si può ben capire il senso del termine "fascismo", ovvero la propugnazione di una società intesa come fascio di componenti che cooperano insieme al medesimo fine sociale. In questo modo il fascismo si pone come ideologia reazionaria proprio perché interclassista, che ben spiega anche il perché del compromesso col capitale e con la Chiesa, ovvero il rovesciamento ed il superamento della [[comunismo|teoria comunista]], e per certi versi anche anarchica, della lotta di classe. Da ciò scaturirà il [[corporativismo]], cioè la "giusta" composizione dei vari interessi di classe per il supremo interesse della [[patria]] (che però coincideva con quello dei capitalisti), ed il [[nazionalismo]], che si pone in antitesi all'[[internazionalismo]] anarchico e comunista. Alla lotta interna fra classi veniva sostituita la lotta verso l'estero e verso altre nazioni. Questa concezione ideologica sviluppa anche l'idea del fascismo come terza via tra [[comunismo]] e [[capitalismo]], ma la storia dimostrerà l'ipocrisia che si nasconde dietro quest'astrazione: il fascismo infatti non sarà mai conciliatore bensì repressore, entro e fuori la nazione: squadrismo, esasperato militarismo, demagogia, [[repressione]] legale e illegale degli oppositori, [[colonialismo]], [[razzismo]], ecc.  
'''Ma quali sono gli elementi caratterizzanti l'ideologia fascista?''' Premesso che il fascismo trova nel filosofo [[Giovanni Gentile]] il suo supremo ideologo, si può senz'altro partire da una [[Hegel|concezione hegeliana]] dello [[Stato]], lo "[[Stato etico]]", posto al di sopra di tutto e di tutti, e a cui ogni [[individuo]] deve necessariamente sottomettersi. Di qui si può ben capire il senso del termine "fascismo", ovvero la propugnazione di una società intesa come fascio di componenti che cooperano insieme al medesimo fine sociale. In questo modo il fascismo si pone come ideologia reazionaria proprio perché interclassista, che ben spiega anche il perché del compromesso col capitale e con la Chiesa, ovvero il rovesciamento ed il superamento della [[comunismo|teoria comunista]], e per certi versi anche anarchica, della lotta di classe. Da ciò scaturirà il [[corporativismo]], cioè la "giusta" composizione dei vari interessi di classe per il supremo interesse della [[patria]] (che però coincideva con quello dei capitalisti), ed il [[nazionalismo]], che si pone in antitesi all'[[internazionalismo]] anarchico e comunista. Alla lotta interna fra classi veniva sostituita la lotta verso l'estero e verso altre nazioni. Questa concezione ideologica sviluppa anche l'idea del fascismo come terza via tra [[comunismo]] e [[capitalismo]], ma la storia dimostrerà l'ipocrisia che si nasconde dietro quest'astrazione: il fascismo infatti non sarà mai conciliatore bensì repressore, entro e fuori la nazione: squadrismo, esasperato militarismo, demagogia, [[repressione]] legale e illegale degli oppositori, [[colonialismo]], [[razzismo]], ecc.  


Altri aspetti rilevanti del fascismo sono stati:
Altri aspetti rilevanti del fascismo sono stati:
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Il governo Bonomi, direttamente o indirettamente, non fa altro che continuare nello sdoganamento dei fascisti sino a quando gli succedono i "due governi Facta".  
Il governo Bonomi, direttamente o indirettamente, non fa altro che continuare nello sdoganamento dei fascisti sino a quando gli succedono i "due governi Facta".  


[[Luigi Facta]] insieme all'inerzia, al favoreggiamento della corona e all'incoerenza da una parte, e alla tardiva azione delle forze democratiche dall'altra, aprono la strada al fascismo in [[Italia]] quando il [[28 ottobre]] [[1922]] Mussolini ordina ai suoi seguaci la "[[marcia su Roma]]" (durante la quale fu distrutta, per esempio, la sede di [[Umanità Nova]] e di altre sedi di partiti che osteggiavano i fascisti). Vittorio Emanuele III non solo non autorizza le misure militari proposte dal "governo Facta" per fronteggiare le squadre fasciste ma affida l'incarico di formare un nuovo governo proprio a [[Benito Mussolini|Mussolini]].
[[Luigi Facta]] insieme all'inerzia, al favoreggiamento della corona e all'incoerenza da una parte, e alla tardiva azione delle forze democratiche dall'altra, aprono la strada al fascismo in [[Italia]] quando il [[28 ottobre]] [[1922]] Mussolini ordina ai suoi seguaci la "[[marcia su Roma]]" (durante la quale fu distrutta, per esempio, la sede di [[Umanità Nova]] e di altre sedi di partiti che osteggiavano i fascisti). Vittorio Emanuele III non solo non autorizza le misure militari proposte dal "governo Facta" per fronteggiare le squadre fasciste ma affida l'incarico di formare un nuovo governo proprio a [[Benito Mussolini|Mussolini]].


Parallelamente all'azione parlamentare autoritaria prende piede anche la violenza fascista contro gli oppositori del regime. Caso emblematico è la [[Strage di Torino (18-20 dicembre 1922)|strage del 18-19 dicembre 1922]], in cui a Torino trova la morte l'anarchico [[Pietro Ferrero]].
Parallelamente all'azione parlamentare autoritaria prende piede anche la violenza fascista contro gli oppositori del regime. Caso emblematico è la [[Strage di Torino (18-20 dicembre 1922)|strage del 18-19 dicembre 1922]], in cui a Torino trova la morte l'anarchico [[Pietro Ferrero]].


== Il governo Mussolini ==
== Il governo Mussolini ==
:«A coronamento di una lunga serie di delitti, il fascismo si è infine insediato al governo. E Mussolini, il duce, tanto per distinguersi, ha cominciato col trattare i deputati al parlamento come un padrone insolente tratterebbe dei servi stupidi e pigri. Il parlamento, quello che doveva essere “il palladio della libertà”, ha dato la sua misura. Questo ci lascia perfettamente indifferenti. Tra un gradasso che vitupera e minaccia, perché si sente al sicuro, ed una accolita di vili che pare si delizi nella sua abiezione, noi non abbiamo da scegliere. Constatiamo soltanto – e non senza vergogna – quale specie di gente è quella che ci domina ed al cui giogo non riusciamo a sottrarci. [...] In quanto a noi, non abbiamo che da continuare la nostra battaglia, sempre pieni di fede, pieni di entusiasmo[...] [[Image:Novatore.jpg|150 px|thumb|L'anarchico [[Renzo Novatore]], fu uno dei primi italiani ad opporsi al fascismo]]Piuttosto l'avvento del fascismo deve servire di lezione ai socialisti legalitari, i quali credevano, e ahimè! credono ancora, che si possa abbattere la borghesia mediante i voti della metà più uno degli elettori, e non vollero crederci quando dicemmo loro che se mai raggiungessero la maggioranza in parlamento e volessero – tanto per fare delle ipotesi assurde – attuare il socialismo dal parlamento, ne sarebbero cacciati a calci nel sedere!» ([[Errico Malatesta]], ''[http://www.arivista.org/?nr=357&pag=dossier_antifascismo10.htm L'analisi di Malatesta sul fascismo]'')
:«A coronamento di una lunga serie di delitti, il fascismo si è infine insediato al governo. E Mussolini, il duce, tanto per distinguersi, ha cominciato col trattare i deputati al parlamento come un padrone insolente tratterebbe dei servi stupidi e pigri. Il parlamento, quello che doveva essere “il palladio della libertà”, ha dato la sua misura. Questo ci lascia perfettamente indifferenti. Tra un gradasso che vitupera e minaccia, perché si sente al sicuro, ed una accolita di vili che pare si delizi nella sua abiezione, noi non abbiamo da scegliere. Constatiamo soltanto – e non senza vergogna – quale specie di gente è quella che ci domina ed al cui giogo non riusciamo a sottrarci. [...] In quanto a noi, non abbiamo che da continuare la nostra battaglia, sempre pieni di fede, pieni di entusiasmo[...] [[Image:Novatore.jpg|150 px|thumb|L'anarchico [[Renzo Novatore]], fu uno dei primi italiani ad opporsi al fascismo]]Piuttosto l'avvento del fascismo deve servire di lezione ai socialisti legalitari, i quali credevano, e ahimè! credono ancora, che si possa abbattere la borghesia mediante i voti della metà più uno degli elettori, e non vollero crederci quando dicemmo loro che se mai raggiungessero la maggioranza in parlamento e volessero – tanto per fare delle ipotesi assurde – attuare il socialismo dal parlamento, ne sarebbero cacciati a calci nel sedere!» ([[Errico Malatesta]], ''[http://www.arivista.org/?nr=357&pag=dossier_antifascismo10.htm L'analisi di Malatesta sul fascismo]'')
Il primo governo Mussolini è necessariamente un governo di coalizione, in quanto i fascisti non hanno i numeri per governare da soli. Il primo provvedimento, alla faccia del presunto carattere antiborghese del fascismo, preso durante il Consiglio dei Ministri del [[31 ottobre]] [[1922]], è una serie di leggi che comporta l'abolizione delle imposte sui sovraprofitti di guerra, l'abolizione della nominatività dei titoli azionari (leggi varate dal governo Giolitti nel [[1920]] per colpire la speculazione finanziaria, che era stata molto contrastata da ambienti vicini alla [[Chiesa]]), l'abolizione del monopolio statale delle assicurazioni sulla vita (promulgata dal governo Giolitti all'inizio degli anni '10) e la riduzione dell'imposta di successione. <ref>[http://www.scenaillustrata.com/public/spip.php?page=anteprimastampa&id_article=215 I fascisti corrono a Roma] </ref>Le riforme annunciate vengono invece procrastinate nel tempo, il frazionamento del latifondo e la distribuzione delle terre ritornano ben presto nel dimenticatoio.
Il primo governo Mussolini è necessariamente un governo di coalizione, in quanto i fascisti non hanno i numeri per governare da soli. Il primo provvedimento, alla faccia del presunto carattere antiborghese del fascismo, preso durante il Consiglio dei Ministri del [[31 ottobre]] [[1922]], è una serie di leggi che comporta l'abolizione delle imposte sui sovraprofitti di guerra, l'abolizione della nominatività dei titoli azionari (leggi varate dal governo Giolitti nel [[1920]] per colpire la speculazione finanziaria, che era stata molto contrastata da ambienti vicini alla [[Chiesa]]), l'abolizione del monopolio statale delle assicurazioni sulla vita (promulgata dal governo Giolitti all'inizio degli anni '10) e la riduzione dell'imposta di successione. <ref>[http://www.scenaillustrata.com/public/spip.php?page=anteprimastampa&id_article=215 I fascisti corrono a Roma] </ref>Le riforme annunciate vengono invece procrastinate nel tempo, il frazionamento del latifondo e la distribuzione delle terre ritornano ben presto nel dimenticatoio.


Grazie alla legge elettorale ("Legge Acerbo") <ref>La Legge Acerbo attribuiva i due terzi dei seggi parlamentari alla lista che otteneva il maggior numero di voti e divideva il restante terzo tra le altre liste. </ref>, ai brogli, alla debolezza del fronte antifascista e alle [[violenza|violenze squadriste]], le elezioni del [[1924]] vedono i fascisti uscire vincitori e legittimati a governare. <ref>Alle elezioni del [[6 aprile]] [[1924]] la maggior parte dei liberali appoggiarono il "listone" fascista, Giovanni Giolitti invece presentò una propria lista. La frammentazione dei partiti antifascisti favorì l'affermazione del listone, che ottenne circa il 65% dei suffragi. Tra gli oppositori il PPI ottenne il 9%, i socialisti il 6%, la lista giolittiana il 3,3%.</ref>Il socialista [[Giacomo Matteotti]] denuncia in parlamento le violenze fasciste, pagando il suo coraggio con la morte per mano di una squadraccia fascista.
Grazie alla legge elettorale ("Legge Acerbo") <ref>La Legge Acerbo attribuiva i due terzi dei seggi parlamentari alla lista che otteneva il maggior numero di voti e divideva il restante terzo tra le altre liste. </ref>, ai brogli, alla debolezza del fronte antifascista e alle [[violenza|violenze squadriste]], le elezioni del [[1924]] vedono i fascisti uscire vincitori e legittimati a governare. <ref>Alle elezioni del [[6 aprile]] [[1924]] la maggior parte dei liberali appoggiarono il "listone" fascista, Giovanni Giolitti invece presentò una propria lista. La frammentazione dei partiti antifascisti favorì l'affermazione del listone, che ottenne circa il 65% dei suffragi. Tra gli oppositori il PPI ottenne il 9%, i socialisti il 6%, la lista giolittiana il 3,3%.</ref>Il socialista [[Giacomo Matteotti]] denuncia in parlamento le violenze fasciste, pagando il suo coraggio con la morte per mano di una squadraccia fascista.
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[[File:PieroGobetti.jpg|thumb|[[Piero Gobetti]], morto in seguito alle aggressioni fasciste]]
[[File:PieroGobetti.jpg|thumb|[[Piero Gobetti]], morto in seguito alle aggressioni fasciste]]
[[File:Pietro Ferrero.jpg|thumb|left|160px|[[Pietro Ferrero]], anarchico, assassinato dai fascisti il [[18 dicembre]] [[1922]]]]
[[File:Pietro Ferrero.jpg|thumb|left|160px|[[Pietro Ferrero]], anarchico, assassinato dai fascisti il [[18 dicembre]] [[1922]]]]
Rimasto nell'ambito della legalità sino alle elezioni del [[1924]], dal [[1925]] il fascismo si radicalizza progressivamente in un regime totalitario.
Rimasto nell'ambito della legalità sino alle elezioni del [[1924]], dal [[1925]] il fascismo si radicalizza progressivamente in un regime totalitario.


Il [[3 gennaio]] [[1925]] Mussolini annuncia alla Camera, di fatto, l'inizio della dittatura. Viene soppressa la [[libertà]] di stampa, sono dichiarati decaduti i deputati “aventiniani”, i partiti e le organizzazioni politiche gli altri vengono dichiarati fuori legge (tra questi anche [[Unione Sindacale Italiana]] e l'[[Unione Anarchica Italiana]]), riprendono le persecuzioni contro gli [[antifascismo|antifascisti]] (molti antifascisti furono spediti al confino, tra questi, tanto per citarne alcuni, [[Antonio Gramsci]] e l'anarchico [[Errico Malatesta]]), sono accresciuti i poteri del governo, è ripristinata la pena di morte, infine il giurista di regime Arturo Rocco fascistizza i codici sancendo la preminenza dello [[Stato]] sui cittadini.  
Il [[3 gennaio]] [[1925]] Mussolini annuncia alla Camera, di fatto, l'inizio della dittatura. Viene soppressa la [[libertà]] di stampa, sono dichiarati decaduti i deputati “aventiniani”, i partiti e le organizzazioni politiche gli altri vengono dichiarati fuori legge (tra questi anche [[Unione Sindacale Italiana]] e l'[[Unione Anarchica Italiana]]), riprendono le persecuzioni contro gli [[antifascismo|antifascisti]] (molti antifascisti furono spediti al confino, tra questi, tanto per citarne alcuni, [[Antonio Gramsci]] e l'anarchico [[Errico Malatesta]]), sono accresciuti i poteri del governo, è ripristinata la pena di morte, infine il giurista di regime Arturo Rocco fascistizza i codici sancendo la preminenza dello [[Stato]] sui cittadini.  
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Gli anarchici sono in prima linea nella lotta contro il totalitarismo fascista sin dall'inizio, con gli [[Arditi del Popolo]] ([[Antonio Cieri]], [[Argo Secondari]], ecc.), le azioni individuali di [[Gino Lucetti]], [[Michele Schirru]], [[Angelo Sbardelloto]] (si possono citare anche gli atti individuali dei non anarchici, come [[Domenico Bovone]], [[Zaniboni]], [[Anteo Zamboni]] e [[Violet Gibson]]), oltre a tante [[Individualità |individualità]], come per esempio [[Renzo Novatore]], che giornalmente combattevano il regime pagandone prezzi altissimi (questi esempi dimostrano che per molti antifascisti la resistenza ha avuto inizio ben prima dell'[[8 settembre]] [[1943]], ovvero nel momento stesso in cui il fascismo è nato).  
Gli anarchici sono in prima linea nella lotta contro il totalitarismo fascista sin dall'inizio, con gli [[Arditi del Popolo]] ([[Antonio Cieri]], [[Argo Secondari]], ecc.), le azioni individuali di [[Gino Lucetti]], [[Michele Schirru]], [[Angelo Sbardelloto]] (si possono citare anche gli atti individuali dei non anarchici, come [[Domenico Bovone]], [[Zaniboni]], [[Anteo Zamboni]] e [[Violet Gibson]]), oltre a tante [[Individualità |individualità]], come per esempio [[Renzo Novatore]], che giornalmente combattevano il regime pagandone prezzi altissimi (questi esempi dimostrano che per molti antifascisti la resistenza ha avuto inizio ben prima dell'[[8 settembre]] [[1943]], ovvero nel momento stesso in cui il fascismo è nato).  


La politica sociale fascista porta ad un'opera sistematica di fascistizzazione della nazione attraverso la scuola e le organizzazioni di massa: '''Opera nazionale dopolavoro'''; '''Opera nazionale Balilla''', poi '''GIL'''; '''Opera nazionale maternità e infanzia''', nonché un accorto uso dei mezzi di comunicazione e della propaganda.   
La politica sociale fascista porta ad un'opera sistematica di fascistizzazione della nazione attraverso la scuola e le organizzazioni di massa: '''Opera nazionale dopolavoro'''; '''Opera nazionale Balilla''', poi '''GIL'''; '''Opera nazionale maternità e infanzia''', nonché un accorto uso dei mezzi di comunicazione e della propaganda.   


L'organizzazione del lavoro e dell'economia viene rivoluzionata da alcuni importanti provvedimenti (creazione dell'IMI - Istituto Mobiliare Italiano - nel 1931 <ref> Con l'IMI lo [[stato]] si sostituiva al [[banca|sistema bancario]] per il finanziamento a medio e lungo termine</ref>, dell'IRI - Istituto per la Ricostruzione Industriale - nel [[1933]] <ref>Con l'IRI lo stato acquistava quote azionarie nelle imprese private per risanarle</ref>; furono costituite anche l'AGIP e l'ANIC, Azienda Nazionale Idrogenazione Carburanti; nel 1934 nasce la politica autarchica, un programma con il quale si rendeva obbligatorio utilizzare esclusivamente prodotti nazionali, che portò anche questo a sostegni alle industrie italiane da parte dello stato, nella speranza che l'Italia diventasse autosufficiente.), ma è la stesura della ''Carta del lavoro'', nel [[1927]], a segnare un momento cruciale della storia del fascismo.  
L'organizzazione del lavoro e dell'economia viene rivoluzionata da alcuni importanti provvedimenti (creazione dell'IMI - Istituto Mobiliare Italiano - nel 1931 <ref> Con l'IMI lo [[stato]] si sostituiva al [[banca|sistema bancario]] per il finanziamento a medio e lungo termine</ref>, dell'IRI - Istituto per la Ricostruzione Industriale - nel [[1933]] <ref>Con l'IRI lo stato acquistava quote azionarie nelle imprese private per risanarle</ref>; furono costituite anche l'AGIP e l'ANIC, Azienda Nazionale Idrogenazione Carburanti; nel 1934 nasce la politica autarchica, un programma con il quale si rendeva obbligatorio utilizzare esclusivamente prodotti nazionali, che portò anche questo a sostegni alle industrie italiane da parte dello stato, nella speranza che l'Italia diventasse autosufficiente.), ma è la stesura della ''Carta del lavoro'', nel [[1927]], a segnare un momento cruciale della storia del fascismo.  
[[File:Bratuz Lojze.jpg|thumb|right|160 px|'''Lojze Bratuž''', italianizzato in Luigi Bertossi, è stato un compositore italiano di lingua slovena. Fu assassinato dai fascisti il [[16 febbraio]] [[1937]] in quanto di lingua slovena e [[Antifascismo|antifascista]].]]  
[[File:Bratuz Lojze.jpg|thumb|right|160 px|'''Lojze Bratuž''', italianizzato in Luigi Bertossi, è stato un compositore italiano di lingua slovena. Fu assassinato dai fascisti il [[16 febbraio]] [[1937]] in quanto di lingua slovena e [[Antifascismo|antifascista]].]]  
[[Image:Concordato.jpg|thumb|left|400 px|Il concordato del 1929 tra [[Chiesa Cattolica]] e fascismo.]]
[[Image:Concordato.jpg|thumb|left|400 px|Il concordato del 1929 tra [[Chiesa Cattolica]] e fascismo.]]
La Carta del Lavoro sancisce la nascita dello '''[[corporativismo|Stato corporativista]]''': le corporazioni sono state l'emblema reazionario del fascismo (le corporazioni, per voce dello stesso Mussolini, furono il cuore, l'essenza, del regime fascista), poiché, celandosi dietro un ipocrita tentativo di pacificare il classico '''conflitto capitale-lavoro''', non fanno altro che agevolare il clero, la nobiltà e la borghesia (non a caso tutti forti sostenitori del fascismo) a scapito del proletariato, relegato, in cambio di qualche piccola concessione, al ruolo di subordinato alle classi dominanti.
La Carta del Lavoro sancisce la nascita dello '''[[corporativismo|Stato corporativista]]''': le corporazioni sono state l'emblema reazionario del fascismo (le corporazioni, per voce dello stesso Mussolini, furono il cuore, l'essenza, del regime fascista), poiché, celandosi dietro un ipocrita tentativo di pacificare il classico '''conflitto capitale-lavoro''', non fanno altro che agevolare il clero, la nobiltà e la borghesia (non a caso tutti forti sostenitori del fascismo) a scapito del proletariato, relegato, in cambio di qualche piccola concessione, al ruolo di subordinato alle classi dominanti.


In politica estera, dopo una prima fase in cui il fascismo si propone quale elemento stabilizzatore degli equilibri europei (Patti di Locarno, [[1925]]) e in cui inoltre regola i rapporti con la [[Chiesa]] (Patti Lateranensi, [[1929]]) <ref>Nonostante il [[fascismo]] sia nato come movimento anticlericale, il Duce volle il Concordato per ottenere consensi in un popolo italiano ancora legato alla [[religione]] cattolica. L'accordo della Conciliazione ('''Patti Lateranensi''') venne firmato l'[[11 febbraio]] [[1929]] tra Mussolini ed il cardinale Gasparri. Tale provvedimento stabilì: il ruolo del cattolicesimo come [[religione]] di [[Stato]] e materia obbligatoria nelle scuole; una indennità di un miliardo e settecentocinquanta milioni; esenzioni fiscali ai beni e investimenti della Santa Sede; istituzione della Città del Vaticano; l'equiparazione tra reato di vilipendio al re e reato di vilipendio al Papa. Inoltre, la Chiesa riconobbe il Regno d'Italia</ref>, l'elemento nazionalista ha modo di esprimersi nella conquista dell'[[Etiopia]] <ref>[https://web.archive.org/web/20100528180826/http://www.anpi.it/colonie/etiopia_terrore.htm Terrore in Etiopia]</ref> del [[1936]] (durante questa vergognosa campagna vengono utilizzati micidiali gas e ogni più forma barbara utilizzabile per terrorizzare il popolo etiope) e nell'occupazione violenta dell'[[Albania]] ([[1939]]). L'elemento ideologico ispira anche l'infame partecipazione alla [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|guerra civile spagnola]] contro le forze repubblicane ([[1936]]-[[1939]]) e l'alleanza con la [[Nazismo|Germania nazista]] (Patto d'acciaio, [[1939]]). Nel frattempo il fascismo scrive una delle pagine più infami e vili della storia italiana e non solo: le [[leggi razziali (1938)]] ([[Discriminazione|discriminazione]] degli ebrei e di tutte le razze ritenuti inferiori: [[Lo sterminio dei Rom e Sinti nei regimi nazifascisti|rom e sinti]] su tutti).
In politica estera, dopo una prima fase in cui il fascismo si propone quale elemento stabilizzatore degli equilibri europei (Patti di Locarno, [[1925]]) e in cui inoltre regola i rapporti con la [[Chiesa]] (Patti Lateranensi, [[1929]]) <ref>Nonostante il [[fascismo]] sia nato come movimento anticlericale, il Duce volle il Concordato per ottenere consensi in un popolo italiano ancora legato alla [[religione]] cattolica. L'accordo della Conciliazione ('''Patti Lateranensi''') venne firmato l'[[11 febbraio]] [[1929]] tra Mussolini ed il cardinale Gasparri. Tale provvedimento stabilì: il ruolo del cattolicesimo come [[religione]] di [[Stato]] e materia obbligatoria nelle scuole; una indennità di un miliardo e settecentocinquanta milioni; esenzioni fiscali ai beni e investimenti della Santa Sede; istituzione della Città del Vaticano; l'equiparazione tra reato di vilipendio al re e reato di vilipendio al Papa. Inoltre, la Chiesa riconobbe il Regno d'Italia</ref>, l'elemento nazionalista ha modo di esprimersi nella conquista dell'[[Etiopia]] <ref>[https://web.archive.org/web/20100528180826/http://www.anpi.it/colonie/etiopia_terrore.htm Terrore in Etiopia]</ref> del [[1936]] (durante questa vergognosa campagna vengono utilizzati micidiali gas e ogni più forma barbara utilizzabile per terrorizzare il popolo etiope) e nell'occupazione violenta dell'[[Albania]] ([[1939]]). L'elemento ideologico ispira anche l'infame partecipazione alla [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|guerra civile spagnola]] contro le forze repubblicane ([[1936]]-[[1939]]) e l'alleanza con la [[Nazismo|Germania nazista]] (Patto d'acciaio, [[1939]]). Nel frattempo il fascismo scrive una delle pagine più infami e vili della storia italiana e non solo: le [[leggi razziali (1938)]] ([[Discriminazione|discriminazione]] degli ebrei e di tutte le razze ritenuti inferiori: [[Lo sterminio dei Rom e Sinti nei regimi nazifascisti|rom e sinti]] su tutti).


=== La guerra===
=== La guerra===
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L'[[Italia]] repubblicana non ha ancora fatto i conti con l'«avventura coloniale» del fascismo, favorendo una storiografia moderata o revanscista. I paesi europei che hanno partecipato alla spartizione dell'Africa, si sono macchiati, tutti, indistintamente, dei peggiori crimini.
L'[[Italia]] repubblicana non ha ancora fatto i conti con l'«avventura coloniale» del fascismo, favorendo una storiografia moderata o revanscista. I paesi europei che hanno partecipato alla spartizione dell'Africa, si sono macchiati, tutti, indistintamente, dei peggiori crimini.
   
   
I campi di concentramento nacquero grazie all'[[Italia]] fascista con l'occupazione in Africa negli "anni '30", prima che in [[Germania]]. Lunga la lista delle dimensioni di crimini commessi dall'[[Italia]] fascista nella costruzione del suo impero, in nome della «superiore [[civiltà]] italica» e della sua "missione civilizzatrice", in Africa (Libia, Etiopia, Somalia). Attraverso i commenti di testimoni e storici possiamo risalire ai massacri di civili, alla distruzione di interi villaggi, allo sterminio delle ''élite'' intellettuali e politiche, all'uso sistematico di armi chimiche, alla distruzione delle colture e del bestiame per ridurre alla fame la popolazione, alle deportazioni e ai campi di concentramento con una mortalità che arrivò sino al 50% degli internati. Una serie di orrori, incontestabilmente provati da documenti ufficiali e testimonianze di sopravvissuti, con un bilancio, arrotondato per difetto, di circa 300.000 etiopi, 100.000 libici uccisi.
I campi di concentramento nacquero grazie all'[[Italia]] fascista con l'occupazione in Africa negli "anni '30", prima che in [[Germania]]. Lunga la lista delle dimensioni di crimini commessi dall'[[Italia]] fascista nella costruzione del suo impero, in nome della «superiore [[civiltà]] italica» e della sua "missione civilizzatrice", in Africa (Libia, Etiopia, Somalia). Attraverso i commenti di testimoni e storici possiamo risalire ai massacri di civili, alla distruzione di interi villaggi, allo sterminio delle ''élite'' intellettuali e politiche, all'uso sistematico di armi chimiche, alla distruzione delle colture e del bestiame per ridurre alla fame la popolazione, alle deportazioni e ai campi di concentramento con una mortalità che arrivò sino al 50% degli internati. Una serie di orrori, incontestabilmente provati da documenti ufficiali e testimonianze di sopravvissuti, con un bilancio, arrotondato per difetto, di circa 300.000 etiopi, 100.000 libici uccisi.


=== Crimini di guerra e campi di sterminio nella Jugoslavia occupata ===
=== Crimini di guerra e campi di sterminio nella Jugoslavia occupata ===
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[[Image:Fucilazione ostaggi jugoslavi 4.jpg|thumb|Il massacro è compiuto.]]
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[[Image:Fucilazione ostaggi jugoslavi 5.jpg|thumb|Particolare...]]
[[Image:Fucilazione ostaggi jugoslavi 5.jpg|thumb|Particolare...]]
: «Di fronte ad una razza inferiore e barbara come la slava, non si deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone. I confini dell'[[Italia]] devono essere il Brennero, il Nevoso e le Dinariche: io credo che si possano sacrificare 500 mila slavi barbari a 50.000 italiani» <ref> [http://www.cnj.it/documentazione/foibe.htm La verità sulle foibe.Di Marco Ottanelli]</ref> (Benito Mussolini, 1920)
: «Di fronte ad una razza inferiore e barbara come la slava, non si deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone. I confini dell'[[Italia]] devono essere il Brennero, il Nevoso e le Dinariche: io credo che si possano sacrificare 500 mila slavi barbari a 50.000 italiani» <ref> [http://www.cnj.it/documentazione/foibe.htm La verità sulle foibe.Di Marco Ottanelli]</ref> (Benito Mussolini, 1920)


Su ordini precisi, dati direttamente da Mussolini sono stati commessi anche in [[Slovenia]], crimini di guerra, stragi e distruzioni; le Disposizioni dell'Alto Commissario Grazioli, le disumane direttive del fanatico fascista comandante della II Armata, generale [[Mario Roatta]] e dal comandante del'XI Armata, generale Mario Robotti, le cui forze sono dislocate in [[Slovenia]] e in parte del litorale adriatico. Successivamente, Roatta sarà sostituito dal generale Antonio Gambara.
Su ordini precisi, dati direttamente da Mussolini sono stati commessi anche in [[Slovenia]], crimini di guerra, stragi e distruzioni; le Disposizioni dell'Alto Commissario Grazioli, le disumane direttive del fanatico fascista comandante della II Armata, generale [[Mario Roatta]] e dal comandante del'XI Armata, generale Mario Robotti, le cui forze sono dislocate in [[Slovenia]] e in parte del litorale adriatico. Successivamente, Roatta sarà sostituito dal generale Antonio Gambara.


L'odio fascista nei confronti degli slavi è evidenziata dalla testimonianza dell'ebreo Raffello Camerini, ed è probabile che furono i fascisti stessi ad inventare gli [[Foibe e fascismo|infoibamenti]] a danno degli slavi:
L'odio fascista nei confronti degli slavi è evidenziata dalla testimonianza dell'ebreo Raffello Camerini, ed è probabile che furono i fascisti stessi ad inventare gli [[Foibe e fascismo|infoibamenti]] a danno degli slavi:


: «Nel luglio del 1940, ottenuta la licenza scientifica, dopo neanche un mese, sono stato chiamato al lavoro "coatto", in quanto ebreo, e sono stato destinato alle cave di bauxite, la cui sede principale era a S. Domenica d'Albona. Quello che ho veduto in quel periodo, sino al 1941 - poi sono stato trasferito a Verteneglio - ha dell'incredibile. La crudeltà dei fascisti italiani contro chi parlava il croato, invece che l'italiano, o chi si opponeva a cambiare il proprio cognome croato o sloveno, con altro italiano, era tale che di notte prendevano di forza dalle loro abitazioni gli uomini, giovani e vecchi, e con sistemi incredibili li trascinavano sino a Vignes, Chersano e altre località limitrofe, ove c'erano delle foibe e dopo un colpo di pistola alla nuca, li gettavano nel baratro. Quando queste cavità erano riempite, ho veduto diversi camion, di giorno e di sera, con del calcestruzzo prelevato da un deposito di materiali da costruzione sito alla base di Albona, che si dirigevano verso quei siti e dopo poco tempo ritornavano vuoti.» <ref>[http://www.anpipianoro.it/memoria%20commenti/orrore%20delle%20foibe.html L'orrore delle foibe]</ref>
: «Nel luglio del 1940, ottenuta la licenza scientifica, dopo neanche un mese, sono stato chiamato al lavoro "coatto", in quanto ebreo, e sono stato destinato alle cave di bauxite, la cui sede principale era a S. Domenica d'Albona. Quello che ho veduto in quel periodo, sino al 1941 - poi sono stato trasferito a Verteneglio - ha dell'incredibile. La crudeltà dei fascisti italiani contro chi parlava il croato, invece che l'italiano, o chi si opponeva a cambiare il proprio cognome croato o sloveno, con altro italiano, era tale che di notte prendevano di forza dalle loro abitazioni gli uomini, giovani e vecchi, e con sistemi incredibili li trascinavano sino a Vignes, Chersano e altre località limitrofe, ove c'erano delle foibe e dopo un colpo di pistola alla nuca, li gettavano nel baratro. Quando queste cavità erano riempite, ho veduto diversi camion, di giorno e di sera, con del calcestruzzo prelevato da un deposito di materiali da costruzione sito alla base di Albona, che si dirigevano verso quei siti e dopo poco tempo ritornavano vuoti.» <ref>[http://www.anpipianoro.it/memoria%20commenti/orrore%20delle%20foibe.html L'orrore delle foibe]</ref>


Il [[6 aprile]] [[1941]] invasione [[Nazionalsocialismo|nazifascista]] della Jugoslavia, con annessione all'[[Italia]] di parte dei territori della [[Slovenia]] e la capitale Lubiana, diventata dopo l'occupazione "Provincia di Lubiana". Nel mese di giugno erano presenti 71.159 militari italiani. Con l'invasione iniziano le aperture dei [[Campi di internamento e di sterminio fascisti per slavi|campi di concentramento per slavi]], sia in territorio italiano che in quello jugoslavo, adibiti al lavoro coatto o utilizzati come campi di smistamento. In questi lager, oltre agli slavi, troveranno posto anche svariati antifascisti italiani e stranieri di varie nazionalità.
Il [[6 aprile]] [[1941]] invasione [[Nazionalsocialismo|nazifascista]] della Jugoslavia, con annessione all'[[Italia]] di parte dei territori della [[Slovenia]] e la capitale Lubiana, diventata dopo l'occupazione "Provincia di Lubiana". Nel mese di giugno erano presenti 71.159 militari italiani. Con l'invasione iniziano le aperture dei [[Campi di internamento e di sterminio fascisti per slavi|campi di concentramento per slavi]], sia in territorio italiano che in quello jugoslavo, adibiti al lavoro coatto o utilizzati come campi di smistamento. In questi lager, oltre agli slavi, troveranno posto anche svariati antifascisti italiani e stranieri di varie nazionalità.
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Dapprima Badoglio continua la guerra a fianco dei [[Nazismo | nazisti]], istituendo una sorta di fascismo senza Mussolini, poi il [[3 settembre]] è firmato l'armistizio con gli anglo-americani, ma reso noto agli italiani da Badoglio solo l'[[8 settembre]] [[1943]]. Tra l'[[8 settembre|8]] e il [[9 settembre]] i Savoia scappano vigliaccamente a Pescara e poi a Brindisi.  
Dapprima Badoglio continua la guerra a fianco dei [[Nazismo | nazisti]], istituendo una sorta di fascismo senza Mussolini, poi il [[3 settembre]] è firmato l'armistizio con gli anglo-americani, ma reso noto agli italiani da Badoglio solo l'[[8 settembre]] [[1943]]. Tra l'[[8 settembre|8]] e il [[9 settembre]] i Savoia scappano vigliaccamente a Pescara e poi a Brindisi.  


L'[[Italia]] è quindi divisa in due: al Sud c'è il cosiddetto '''Regno del Sud''', nel Nord l'[[Italia]] è controllata dai tedeschi e dai fascisti che costituiscono la [[Repubblica Sociale Italiana]] (RSI), nota informalmente come Repubblica di Salò (la cittadina lombarda sulle rive del Garda non era né la ''capitale de facto'', né la città sede del Capo di Stato e del [[governo]]. Diviene una cittadino simbolo della repubblica in quanto ivi avvenivano gli incontri di relazione estera, essendo anche sede del Ministero della Cultura Popolare e degli Esteri e la maggior parte dei dispacci ufficiali recavano l'intestazione «Salò comunica...». ). La repubblica fascista viene fondata dallo stesso [[Benito Mussolini]] per espressa volontà di [[Adolf Hitler]] il [[23 settembre]] col nome di '''Stato Nazionale Repubblicano''' e [[28 settembre|cinque giorni dopo]] viene tenuto il suo primo consiglio dei ministri alla Rocca delle Caminate, presso Forlì, per nominare i responsabili del nuovo governo repubblicano fascista. Nella RSI riecheggia il velleitarismo socialisteggiante e radicalizzante. I fascisti cercano di mettere d'accordo i capisaldi del vecchio fascismo (Partito unico, [[Stato]] onnipotente, [[gerarchia]] rigorosa) con alcune esigenze di [[libertà]] ([[libertà]] personale, diritto di critica, cariche elettive, socializzazione delle imprese pubbliche e private), senza tralasciare la xenofobia e il [[nazionalismo]] (anglofobia e antisemitismo).
L'[[Italia]] è quindi divisa in due: al Sud c'è il cosiddetto '''Regno del Sud''', nel Nord l'[[Italia]] è controllata dai tedeschi e dai fascisti che costituiscono la [[Repubblica Sociale Italiana]] (RSI), nota informalmente come Repubblica di Salò (la cittadina lombarda sulle rive del Garda non era né la ''capitale de facto'', né la città sede del Capo di Stato e del [[governo]]. Diviene una cittadino simbolo della repubblica in quanto ivi avvenivano gli incontri di relazione estera, essendo anche sede del Ministero della Cultura Popolare e degli Esteri e la maggior parte dei dispacci ufficiali recavano l'intestazione «Salò comunica...». ). La repubblica fascista viene fondata dallo stesso [[Benito Mussolini]] per espressa volontà di [[Adolf Hitler]] il [[23 settembre]] col nome di '''Stato Nazionale Repubblicano''' e [[28 settembre|cinque giorni dopo]] viene tenuto il suo primo consiglio dei ministri alla Rocca delle Caminate, presso Forlì, per nominare i responsabili del nuovo governo repubblicano fascista. Nella RSI riecheggia il velleitarismo socialisteggiante e radicalizzante. I fascisti cercano di mettere d'accordo i capisaldi del vecchio fascismo (Partito unico, [[Stato]] onnipotente, [[gerarchia]] rigorosa) con alcune esigenze di [[libertà]] ([[libertà]] personale, diritto di critica, cariche elettive, socializzazione delle imprese pubbliche e private), senza tralasciare la xenofobia e il [[nazionalismo]] (anglofobia e antisemitismo).


Il velleitarismo socio-economico è presente anche in campo militare, la scarsa organizzazione è "compensata" dal feroce attivismo di alcune formazioni: la famigerata [[Decima Mas]], le [[Brigate Nere]], i paracadutisti e il [[battaglione Mussolini]]. Le difficoltà della guerra e la resistenza antifascista, in cui gli anarchici (anarcorivoluzionari, anarcolibertari e anarcosocialisti) assumono un ruolo comunque non marginale (vedi [[gli anarchici e la resistenza antifascista]]), che si organizza via via capillarmente entro i [[CLN]], [[Comitati di Liberazione Nazionale]] (dal [[13 ottobre]] quando Badoglio dichiara guerra alla [[Germania]], l'[[Italia]], rappresentata dai "Comitati di Liberazione Nazionale Alta Italia", è associata alle Nazioni Unite), determinano la liberazione delle città italiane (Roma il [[4 giugno]] e Firenze il [[22 agosto]]. Nella liberazione di Milano, avvenuta il [[25 aprile]] [[1945]], è decisivo il ruolo dalle [[Brigate Bruzzi e Malatesta]]) segnano il definitivo crollo del fascismo.
Il velleitarismo socio-economico è presente anche in campo militare, la scarsa organizzazione è "compensata" dal feroce attivismo di alcune formazioni: la famigerata [[Decima Mas]], le [[Brigate Nere]], i paracadutisti e il [[battaglione Mussolini]]. Le difficoltà della guerra e la resistenza antifascista, in cui gli anarchici (anarcorivoluzionari, anarcolibertari e anarcosocialisti) assumono un ruolo comunque non marginale (vedi [[gli anarchici e la resistenza antifascista]]), che si organizza via via capillarmente entro i [[CLN]], [[Comitati di Liberazione Nazionale]] (dal [[13 ottobre]] quando Badoglio dichiara guerra alla [[Germania]], l'[[Italia]], rappresentata dai "Comitati di Liberazione Nazionale Alta Italia", è associata alle Nazioni Unite), determinano la liberazione delle città italiane (Roma il [[4 giugno]] e Firenze il [[22 agosto]]. Nella liberazione di Milano, avvenuta il [[25 aprile]] [[1945]], è decisivo il ruolo dalle [[Brigate Bruzzi e Malatesta]]) segnano il definitivo crollo del fascismo.


Sorpreso mentre cercava di mettersi in salvo in un ridotto in Valtellina, dove lo squadrista Pavolini voleva organizzare l'ultima folle resistenza ai partigiani, [[Benito Mussolini|Mussolini]] viene catturato e fucilato a Dongo (Como) il [[28 aprile]] [[1945]].
Sorpreso mentre cercava di mettersi in salvo in un ridotto in Valtellina, dove lo squadrista Pavolini voleva organizzare l'ultima folle resistenza ai partigiani, [[Benito Mussolini|Mussolini]] viene catturato e fucilato a Dongo (Como) il [[28 aprile]] [[1945]].
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*Il [[26 dicembre]] [[1946]] viene fondato da reduci ([[Giorgio Almirante]], [[Pino Rauti]]) della [[Repubblica Sociale Italiana]] il [[Movimento Sociale Italiano]] (MSI)
*Il [[26 dicembre]] [[1946]] viene fondato da reduci ([[Giorgio Almirante]], [[Pino Rauti]]) della [[Repubblica Sociale Italiana]] il [[Movimento Sociale Italiano]] (MSI)
*Nel [[1956]] un gruppo guidato da [[Pino Rauti]] rompe con il MSI e fonda il gruppo extraparlamentare di [[Ordine Nuovo]].
*Nel [[1956]] un gruppo guidato da [[Pino Rauti]] rompe con il MSI e fonda il gruppo extraparlamentare di [[Ordine Nuovo]].
*Nel [[1959]] da un'altra scissione dall'MSI nasce il gruppo di [[Avanguardia Nazionale]], con a capo [[Stefano Delle Chiaie]] ([[Avanguardia Nazionale]] e [[Ordine Nuovo]] apparentemente si oppongono all'MSI ma in realtà continuano ad avere stretti rapporti con la direzione del partito guida. Nel [[1969]] [[Ordine Nuovo]] rientra nell'MSI).
*Nel [[1959]] da un'altra scissione dall'MSI nasce il gruppo di [[Avanguardia Nazionale]], con a capo [[Stefano Delle Chiaie]] ([[Avanguardia Nazionale]] e [[Ordine Nuovo]] apparentemente si oppongono all'MSI ma in realtà continuano ad avere stretti rapporti con la direzione del partito guida. Nel [[1969]] [[Ordine Nuovo]] rientra nell'MSI).
*Negli "anni 60" inizia la [[strategia della tensione]], fatta di bombe, infiltrazioni nelle organizzazioni comuniste e anarchiche (vedi [[Mario Merlino]] e [[circolo anarchico 22 Marzo]]), golpe minacciati (rischio golpe nel [[1964]] orchestrato dal Generale [[golpe De Lorenzo|De Lorenzo]]; [[golpe Borghese]], [[7 dicembre|7]]/[[8 dicembre]] [[1970]]; [[Rosa dei Venti]], [[1973]]; [[golpe Sogno]], [[10 agosto]] [[1974]]), costruzioni di falsi indizi, schedature di uomini politici, ecc.
*Negli "anni 60" inizia la [[strategia della tensione]], fatta di bombe, infiltrazioni nelle organizzazioni comuniste e anarchiche (vedi [[Mario Merlino]] e [[circolo anarchico 22 Marzo]]), golpe minacciati (rischio golpe nel [[1964]] orchestrato dal Generale [[golpe De Lorenzo|De Lorenzo]]; [[golpe Borghese]], [[7 dicembre|7]]/[[8 dicembre]] [[1970]]; [[Rosa dei Venti]], [[1973]]; [[golpe Sogno]], [[10 agosto]] [[1974]]), costruzioni di falsi indizi, schedature di uomini politici, ecc.


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* Nel [[1995]] l'MSI si scioglie per costituire il nuovo partito della destra, guidato da [[Gianfranco Fini]] (pupillo di [[Giorgio Almirante]]), e denominato [[Alleanza Nazionale]].
* Nel [[1995]] l'MSI si scioglie per costituire il nuovo partito della destra, guidato da [[Gianfranco Fini]] (pupillo di [[Giorgio Almirante]]), e denominato [[Alleanza Nazionale]].
* La corrente rautiana esce da AN e fonda il [[Movimento Sociale Fiamma Tricolore]].  
* La corrente rautiana esce da AN e fonda il [[Movimento Sociale Fiamma Tricolore]].  
*Alla destra del MS-FT nascono altri partitini: il [[Fronte Nazionale]] di [[Tilgher]] (ex- Avanguardia Nazionale); [[Forza Nuova]] di [[Roberto Fiore]] e [[Massimo Morsello]]; [[Fascismo e Libertà]] di [[Giorgio Pisanò]]; [[Alternativa sociale]], una federazione di partiti di destra (Libertà d'Azione -poi denominatasi Azione Sociale -, Forza Nuova e Fronte Sociale Nazionale), attiva dal [[2003]] al [[2006]], guidata da [[Alessandra Mussolini]] <ref>Alcuni di questi partiti, come per esempio Alternativa Sociale si sono poi sciolti e sono entrati a far parte del Popolo della Libertà di Silvio Berlusconi.</ref>.
*Alla destra del MS-FT nascono altri partitini: il [[Fronte Nazionale]] di [[Tilgher]] (ex- Avanguardia Nazionale); [[Forza Nuova]] di [[Roberto Fiore]] e [[Massimo Morsello]]; [[Fascismo e Libertà]] di [[Giorgio Pisanò]]; [[Alternativa sociale]], una federazione di partiti di destra (Libertà d'Azione -poi denominatasi Azione Sociale -, Forza Nuova e Fronte Sociale Nazionale), attiva dal [[2003]] al [[2006]], guidata da [[Alessandra Mussolini]] <ref>Alcuni di questi partiti, come per esempio Alternativa Sociale si sono poi sciolti e sono entrati a far parte del Popolo della Libertà di Silvio Berlusconi.</ref>.


== Interpretazioni del fascismo ==
== Interpretazioni del fascismo ==
===L'interpretazione marxista===
===L'interpretazione marxista===
Secondo i marxisti il fascismo è un prodotto della [[capitalismo|società capitalista]] e della reazione della borghesia contro il proletariato attraverso la mobilitazione di masse piccolo-borghesi e sottoproletarie. I comunisti italiani in esilio definivano il fascismo come un «regime reazionario di massa» (Palmiro Togliatti) e nel [[1925]] Antonio Gramsci scrisse: «Noi abbiamo una spiegazione di classe del fenomeno fascista».
Secondo i marxisti il fascismo è un prodotto della [[capitalismo|società capitalista]] e della reazione della borghesia contro il proletariato attraverso la mobilitazione di masse piccolo-borghesi e sottoproletarie. I comunisti italiani in esilio definivano il fascismo come un «regime reazionario di massa» (Palmiro Togliatti) e nel [[1925]] Antonio Gramsci scrisse: «Noi abbiamo una spiegazione di classe del fenomeno fascista».


Il fascismo quindi sarebbe la reazione preventiva della borghesia contro la possibile [[rivoluzione sociale]] del proletariato in epoca di crisi economica.
Il fascismo quindi sarebbe la reazione preventiva della borghesia contro la possibile [[rivoluzione sociale]] del proletariato in epoca di crisi economica.
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===L'interpretazione psicologica di Wilhelm Reich ===
===L'interpretazione psicologica di Wilhelm Reich ===
Secondo [[Wilhelm Reich]], il fascismo è l'espressione della struttura caratteriale umana media. Egli riteneva infatti insufficiente l'interpretazione che ne davano i [[marxismo|marxisti]], ovvero secondo cui esso rappresenterebbe la reazione di classe del [[capitalismo]] contro l'ascesa rivoluzionaria del [[proletariato]]. Perché si domandava Reich, in un'epoca in vi erano i presupposti (vista la crisi del [[capitalismo]] del '29) per l'instaurazione della [[rivoluzione sociale]]? Egli riteneva che la psicanalisi spiegasse benissimo le ragioni dell'avvento del [[fascismo]], grazie all'analisi del carattere e allo studio della [[famiglia]] [[patriarcato|patriarcale]] è possibile comprendere perché le masse abbiano interiorizzato il rispetto e l'accettazione del capo.
Secondo [[Wilhelm Reich]], il fascismo è l'espressione della struttura caratteriale umana media. Egli riteneva infatti insufficiente l'interpretazione che ne davano i [[marxismo|marxisti]], ovvero secondo cui esso rappresenterebbe la reazione di classe del [[capitalismo]] contro l'ascesa rivoluzionaria del [[proletariato]]. Perché si domandava Reich, in un'epoca in vi erano i presupposti (vista la crisi del [[capitalismo]] del '29) per l'instaurazione della [[rivoluzione sociale]]? Egli riteneva che la psicanalisi spiegasse benissimo le ragioni dell'avvento del [[fascismo]], grazie all'analisi del carattere e allo studio della [[famiglia]] [[patriarcato|patriarcale]] è possibile comprendere perché le masse abbiano interiorizzato il rispetto e l'accettazione del capo.
: «Poiché il fascismo si manifesta sempre e ovunque come un movimento sorretto dalle masse umane, tradisce tutti i tratti e tutte le contraddizioni della struttura caratteriale delle masse umane: non è, come si crede generalmente, un movimento puramente reazionario, ma costituisce un amalgama tra emozioni ribelli e idee sociali reazionarie...La mentalità fascista è la mentalità dell'"uomo della strada" mediocre, soggiogato, smanioso di sottomettersi ad un'autorità e allo stesso tempo ribelle. Non è casuale che tutti i dittatori fascisti escano dalla sfera sociale del piccolo uomo della strada reazionario. Il grande industriale e il militarista feudale approfittano di questa circostanza sociale per i propri scopi, dopo che questi si sono sviluppati nell'ambito della generale repressione vitale. La civiltà meccanicistica ed autoritaria raccoglie, sotto la forma di fascismo, solo dal piccolo borghese represso ciò che da secoli ha seminato, come mistica mentalità del caporale di giornata e automatismo fra le masse degli uomini mediocri e repressi. Questo piccolo borghese ha copiato fin troppo bene il comportamento del grande e lo riproduce in modo deformato e ingigantito. Il fascista è il sergente del gigantesco esercito della nostra civiltà profondamente malata e altamente industrializzata...Si può battere il fascismo soltanto se lo si affronta obiettivamente e praticamente con una approfondita conoscenza dei processi vitali. Nessuno è capace di imitarlo in fatto di manovre politiche, abilità nel destreggiarsi nei rapporti diplomatici, e organizzazione delle parate. Ma non sa rispondere a questioni vitali pratiche, perché vede tutto nell'immagine riflessa dell'ideologia e sotto forma della divisa dello stato...il fascismo internazionale non potrà mai essere battuto con manovre politiche. Soccomberà alla naturale organizzazione del lavoro, dell'amore e del sapere su scala internazionale.» (''Psicologia di massa del fascismo'', Prefazione alla III edizione del 1932)
: «Poiché il fascismo si manifesta sempre e ovunque come un movimento sorretto dalle masse umane, tradisce tutti i tratti e tutte le contraddizioni della struttura caratteriale delle masse umane: non è, come si crede generalmente, un movimento puramente reazionario, ma costituisce un amalgama tra emozioni ribelli e idee sociali reazionarie...La mentalità fascista è la mentalità dell'"uomo della strada" mediocre, soggiogato, smanioso di sottomettersi ad un'autorità e allo stesso tempo ribelle. Non è casuale che tutti i dittatori fascisti escano dalla sfera sociale del piccolo uomo della strada reazionario. Il grande industriale e il militarista feudale approfittano di questa circostanza sociale per i propri scopi, dopo che questi si sono sviluppati nell'ambito della generale repressione vitale. La civiltà meccanicistica ed autoritaria raccoglie, sotto la forma di fascismo, solo dal piccolo borghese represso ciò che da secoli ha seminato, come mistica mentalità del caporale di giornata e automatismo fra le masse degli uomini mediocri e repressi. Questo piccolo borghese ha copiato fin troppo bene il comportamento del grande e lo riproduce in modo deformato e ingigantito. Il fascista è il sergente del gigantesco esercito della nostra civiltà profondamente malata e altamente industrializzata...Si può battere il fascismo soltanto se lo si affronta obiettivamente e praticamente con una approfondita conoscenza dei processi vitali. Nessuno è capace di imitarlo in fatto di manovre politiche, abilità nel destreggiarsi nei rapporti diplomatici, e organizzazione delle parate. Ma non sa rispondere a questioni vitali pratiche, perché vede tutto nell'immagine riflessa dell'ideologia e sotto forma della divisa dello stato...il fascismo internazionale non potrà mai essere battuto con manovre politiche. Soccomberà alla naturale organizzazione del lavoro, dell'amore e del sapere su scala internazionale.» (''Psicologia di massa del fascismo'', Prefazione alla III edizione del 1932)


===L'interpretazione anarchica===
===L'interpretazione anarchica===