Fascismo: differenze tra le versioni

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Il primo governo Mussolini è necessariamente un governo di coalizione, in quanto i fascisti non hanno i numeri per governare da soli. Il primo provvedimento, alla faccia del presunto carattere antiborghese del fascismo, preso durante il Consiglio dei Ministri del [[31 ottobre]] [[1922]], è una serie di leggi che comporta l'abolizione delle imposte sui sovraprofitti di guerra, l'abolizione della nominatività  dei titoli azionari (leggi varate dal governo Giolitti nel [[1920]] per colpire la speculazione finanziaria, che era stata molto contrastata da ambienti vicini alla [[Chiesa]]), l'abolizione del monopolio statale delle assicurazioni sulla vita (promulgata dal governo Giolitti all'inizio degli anni '10) e la riduzione dell'imposta di successione. <ref>[http://www.scenaillustrata.com/public/spip.php?page=anteprimastampa&id_article=215 I fascisti corrono a Roma] </ref>Le riforme annunciate vengono invece procrastinate nel tempo, il frazionamento del latifondo e la distribuzione delle terre ritornano ben presto nel dimenticatoio.
Il primo governo Mussolini è necessariamente un governo di coalizione, in quanto i fascisti non hanno i numeri per governare da soli. Il primo provvedimento, alla faccia del presunto carattere antiborghese del fascismo, preso durante il Consiglio dei Ministri del [[31 ottobre]] [[1922]], è una serie di leggi che comporta l'abolizione delle imposte sui sovraprofitti di guerra, l'abolizione della nominatività  dei titoli azionari (leggi varate dal governo Giolitti nel [[1920]] per colpire la speculazione finanziaria, che era stata molto contrastata da ambienti vicini alla [[Chiesa]]), l'abolizione del monopolio statale delle assicurazioni sulla vita (promulgata dal governo Giolitti all'inizio degli anni '10) e la riduzione dell'imposta di successione. <ref>[http://www.scenaillustrata.com/public/spip.php?page=anteprimastampa&id_article=215 I fascisti corrono a Roma] </ref>Le riforme annunciate vengono invece procrastinate nel tempo, il frazionamento del latifondo e la distribuzione delle terre ritornano ben presto nel dimenticatoio.


Grazie alla legge elettorale ("Legge Acerbo")<ref>La Legge Acerbo attribuiva i due terzi dei seggi parlamentari alla lista che otteneva il maggior numero di voti e divideva il restante terzo tra le altre liste. </ref>, ai brogli, alla debolezza del fronte antifascista e alle [[violenza|violenze squadriste]], le elezioni del [[1924]] vedono i fascisti uscire vincitori e legittimati a governare. <ref>Alle elezioni del [[6 aprile]] [[1924]] la maggior parte dei liberali appoggiarono il "listone" fascista, Giovanni Giolitti invece presentò una propria lista. La frammentazione dei partiti antifascisti favorì l'affermazione del listone, che ottenne circa il 65% dei suffragi. Tra gli oppositori il PPI ottenne il 9%, i socialisti il 6%, la lista giolittiana il 3,3%.</ref>Il socialista [[Giacomo Matteotti]] denuncia in parlamento le violenze fasciste, pagando il suo coraggio con la morte per mano di una squadraccia fascista.
Grazie alla legge elettorale ("Legge Acerbo") <ref>La Legge Acerbo attribuiva i due terzi dei seggi parlamentari alla lista che otteneva il maggior numero di voti e divideva il restante terzo tra le altre liste. </ref>, ai brogli, alla debolezza del fronte antifascista e alle [[violenza|violenze squadriste]], le elezioni del [[1924]] vedono i fascisti uscire vincitori e legittimati a governare. <ref>Alle elezioni del [[6 aprile]] [[1924]] la maggior parte dei liberali appoggiarono il "listone" fascista, Giovanni Giolitti invece presentò una propria lista. La frammentazione dei partiti antifascisti favorì l'affermazione del listone, che ottenne circa il 65% dei suffragi. Tra gli oppositori il PPI ottenne il 9%, i socialisti il 6%, la lista giolittiana il 3,3%.</ref>Il socialista [[Giacomo Matteotti]] denuncia in parlamento le violenze fasciste, pagando il suo coraggio con la morte per mano di una squadraccia fascista.


A questo punto i socialisti, i radicali, i popolari e una parte dei liberali abbandonano Montecitorio (la cosiddetta “secessione dell'Aventino”) nella speranza di scuotere il paese e convincere la casa monarchica a riappropriarsi delle redini del paese.
A questo punto i socialisti, i radicali, i popolari e una parte dei liberali abbandonano Montecitorio (la cosiddetta “secessione dell'Aventino”) nella speranza di scuotere il paese e convincere la casa monarchica a riappropriarsi delle redini del paese.
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La Carta del Lavoro sancisce la nascita dello '''[[corporativismo|Stato corporativista]]''': le corporazioni sono state l'emblema reazionario del fascismo (le corporazioni, per voce dello stesso Mussolini, furono il cuore, l'essenza, del regime fascista), poiché, celandosi dietro un ipocrita tentativo di pacificare il classico '''conflitto capitale-lavoro''', non fanno altro che agevolare il clero, la nobiltà  e la borghesia (non a caso tutti forti sostenitori del fascismo) a scapito del proletariato, relegato, in cambio di qualche piccola concessione, al ruolo di subordinato alle classi dominanti.
La Carta del Lavoro sancisce la nascita dello '''[[corporativismo|Stato corporativista]]''': le corporazioni sono state l'emblema reazionario del fascismo (le corporazioni, per voce dello stesso Mussolini, furono il cuore, l'essenza, del regime fascista), poiché, celandosi dietro un ipocrita tentativo di pacificare il classico '''conflitto capitale-lavoro''', non fanno altro che agevolare il clero, la nobiltà  e la borghesia (non a caso tutti forti sostenitori del fascismo) a scapito del proletariato, relegato, in cambio di qualche piccola concessione, al ruolo di subordinato alle classi dominanti.


In politica estera, dopo una prima fase in cui il fascismo si propone quale elemento stabilizzatore degli equilibri europei (Patti di Locarno, [[1925]]) e in cui inoltre regola i rapporti con la [[Chiesa]] (Patti Lateranensi, [[1929]])<ref>Nonostante il [[fascismo]] sia nato come movimento anticlericale, il Duce volle il Concordato per ottenere consensi in un popolo italiano ancora legato alla [[religione]] cattolica. L'accordo della Conciliazione ('''Patti Lateranensi''') venne firmato l'[[11 febbraio]] [[1929]] tra Mussolini ed il cardinale Gasparri. Tale provvedimento stabilì: il ruolo del cattolicesimo come [[religione]] di [[Stato]] e materia obbligatoria nelle scuole; una indennità  di un miliardo e settecentocinquanta milioni; esenzioni fiscali ai beni e investimenti della Santa Sede; istituzione della Città  del Vaticano; l'equiparazione tra reato di vilipendio al re e reato di vilipendio al Papa. Inoltre, la Chiesa riconobbe il Regno d'Italia</ref>, l'elemento nazionalista ha modo di esprimersi nella conquista dell'[[Etiopia]] <ref>[http://www.anpi.it/colonie/etiopia_terrore.htm Terrore in Etiopia]</ref> del [[1936]] (durante questa vergognosa campagna vengono utilizzati micidiali gas e ogni più forma barbara utilizzabile per terrorizzare il popolo etiope) e nell'occupazione violenta dell'[[Albania]] ([[1939]]). L'elemento ideologico ispira anche l'infame partecipazione alla [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|guerra civile spagnola]] contro le forze repubblicane ([[1936]]-[[1939]]) e l'alleanza con la [[Nazismo|Germania nazista]] (Patto d'acciaio, [[1939]]). Nel frattempo il fascismo scrive una delle pagine più infami e vili della storia italiana e non solo: le [[leggi razziali (1938)]] ([[Discriminazione|discriminazione]] degli ebrei e di tutte le razze ritenuti inferiori: [[Lo sterminio dei Rom e Sinti nei regimi nazifascisti|rom e sinti]] su tutti).
In politica estera, dopo una prima fase in cui il fascismo si propone quale elemento stabilizzatore degli equilibri europei (Patti di Locarno, [[1925]]) e in cui inoltre regola i rapporti con la [[Chiesa]] (Patti Lateranensi, [[1929]]) <ref>Nonostante il [[fascismo]] sia nato come movimento anticlericale, il Duce volle il Concordato per ottenere consensi in un popolo italiano ancora legato alla [[religione]] cattolica. L'accordo della Conciliazione ('''Patti Lateranensi''') venne firmato l'[[11 febbraio]] [[1929]] tra Mussolini ed il cardinale Gasparri. Tale provvedimento stabilì: il ruolo del cattolicesimo come [[religione]] di [[Stato]] e materia obbligatoria nelle scuole; una indennità  di un miliardo e settecentocinquanta milioni; esenzioni fiscali ai beni e investimenti della Santa Sede; istituzione della Città  del Vaticano; l'equiparazione tra reato di vilipendio al re e reato di vilipendio al Papa. Inoltre, la Chiesa riconobbe il Regno d'Italia</ref>, l'elemento nazionalista ha modo di esprimersi nella conquista dell'[[Etiopia]] <ref>[http://www.anpi.it/colonie/etiopia_terrore.htm Terrore in Etiopia]</ref> del [[1936]] (durante questa vergognosa campagna vengono utilizzati micidiali gas e ogni più forma barbara utilizzabile per terrorizzare il popolo etiope) e nell'occupazione violenta dell'[[Albania]] ([[1939]]). L'elemento ideologico ispira anche l'infame partecipazione alla [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|guerra civile spagnola]] contro le forze repubblicane ([[1936]]-[[1939]]) e l'alleanza con la [[Nazismo|Germania nazista]] (Patto d'acciaio, [[1939]]). Nel frattempo il fascismo scrive una delle pagine più infami e vili della storia italiana e non solo: le [[leggi razziali (1938)]] ([[Discriminazione|discriminazione]] degli ebrei e di tutte le razze ritenuti inferiori: [[Lo sterminio dei Rom e Sinti nei regimi nazifascisti|rom e sinti]] su tutti).


=== La guerra===
=== La guerra===