Marxismo libertario: differenze tra le versioni

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Una serie di fattori interni ai movimenti socialisti, legati soprattutto al loro peculiare processo di formazione di partiti di massa a partire da precedenti formazioni spesso nemmeno socialiste, o professanti un [[socialismo]] molto indefinito e di natura prevalentemente corporativo; ed esterni ad essi, e concernenti i macro contesti dell'epoca, soprattutto le congiunture socio-economiche e politico-diplomatiche, che non mancarono di incidere tutte profondamente sul piano delle analisi teoriche e quelle pratico politiche.
Una serie di fattori interni ai movimenti socialisti, legati soprattutto al loro peculiare processo di formazione di partiti di massa a partire da precedenti formazioni spesso nemmeno socialiste, o professanti un [[socialismo]] molto indefinito e di natura prevalentemente corporativo; ed esterni ad essi, e concernenti i macro contesti dell'epoca, soprattutto le congiunture socio-economiche e politico-diplomatiche, che non mancarono di incidere tutte profondamente sul piano delle analisi teoriche e quelle pratico politiche.


Se l'epoca compresa tra la [[Comune di Parigi]] (1870-71) e la soppressione delle leggi antisocialiste nel [[1890]], in vigore sin dal [[1878]], a seguito della caduta in quell'anno del cancelliere che le aveva promosse cogliendo l'opportunità  offertagli da due falliti attentati nei confronti dell'imperatore Guglielmo I, vide la formazione e l'ascesa di organizzazioni partitiche che si rifacevano al [[marxismo]]; quella successiva alla fine della grande depressione (1873-1895) ne vide invece la rapida affermazione in tutta Europa. È in questo contesto storico che si verificò la rapida formazione di una ideologia volta a [[revisionismo|revisionarne i principi]]. Il Partito socialdemocratico tedesco fu il centro di irraggiamento di questa svolta che conobbe delle variazioni a seconda delle tradizioni politiche dei paesi che l'accolsero più o meno positivamente e le cui reazioni a questa pretesa innovazione pratico teorica del [[marxismo]] ne determinarono in futuro significativi processi di recupero in senso antagonistico o una sua totale degenerazione o abbandono di fatto.
Se l'epoca compresa tra la [[Comune di Parigi]] (1870-71) e la soppressione delle leggi antisocialiste nel [[1890]], in vigore sin dal [[1878]], a seguito della caduta in quell'anno del cancelliere che le aveva promosse cogliendo l'opportunità  offertagli da due falliti attentati nei confronti dell'imperatore Guglielmo I, vide la formazione e l'ascesa di organizzazioni partitiche che si rifacevano al [[marxismo]]; quella successiva alla fine della grande depressione (1873-1895) ne vide invece la rapida affermazione in tutta Europa. È in questo contesto storico che si verificò la rapida formazione di una ideologia volta a [[revisionismo|revisionarne i principi]]. Il Partito socialdemocratico tedesco fu il centro di irraggiamento di questa svolta che conobbe delle variazioni a seconda delle tradizioni politiche dei paesi che l'accolsero più o meno positivamente e le cui reazioni a questa pretesa innovazione pratico teorica del [[marxismo]] ne determinarono in futuro significativi processi di recupero in senso antagonistico o una sua totale degenerazione o abbandono di fatto.


La conseguenza più importante di quest'abbandono dello spirito critico ed antagonistico del marxismo da parte delle organizzazioni che si erano proclamate loro sostenitrici fu sopratutto il costituirsi di correnti di opposizione al loro interno che ne denunciarono il cedimento ideologico e politico di fronte al [[capitalismo|sistema capitalistico]] dovuto ad un processo di integrazione sociale dell'apparato partitico così come anche di quelli dei [[sindacalismo|sindacati]] e delle società  cooperative legate ideologicamente ad esso nonché dei rappresentanti politici eletti nelle amministrazioni comunali come sindaci o consiglieri comunali, che erano così diventati espressione politica di rappresentanza di quegli strati di lavoratori che potevano usufruire, soprattutto in qualità  di lavoratori specializzati, di lavori e salari migliori rispetto alla gran massa dei lavoratori generici.
La conseguenza più importante di quest'abbandono dello spirito critico ed antagonistico del marxismo da parte delle organizzazioni che si erano proclamate loro sostenitrici fu sopratutto il costituirsi di correnti di opposizione al loro interno che ne denunciarono il cedimento ideologico e politico di fronte al [[capitalismo|sistema capitalistico]] dovuto ad un processo di integrazione sociale dell'apparato partitico così come anche di quelli dei [[sindacalismo|sindacati]] e delle società  cooperative legate ideologicamente ad esso nonché dei rappresentanti politici eletti nelle amministrazioni comunali come sindaci o consiglieri comunali, che erano così diventati espressione politica di rappresentanza di quegli strati di lavoratori che potevano usufruire, soprattutto in qualità  di lavoratori specializzati, di lavori e salari migliori rispetto alla gran massa dei lavoratori generici.